CONTROLLO REMOTO DEL SISTEMA NERVOSO CON ARMI PSICOTRONICHE
Nel marzo 2012 il Ministro della Difesa russo Anatoli Serdjukov disse: “Lo sviluppo di armamenti basati sui nuovi principi della fisica, armi ad energia diretta, armi geofisiche, armi a onde di energia, armi genetiche, armi psicotroniche etc., fa parte del programma di approvvigionamento delle armi di stato per gli anni 2011-2020”[1].
Il mondo dei media reagì a questo accenno sull’uso “aperto” di armi psicotroniche pubblicando gli esperimenti effettuati negli anni ’60 dove onde elettromagnetiche vennero usate per trasmettere semplici suoni nel cervello umano.
Tuttavia la maggior parte di queste pubblicazioni non dissero che questa ricerca scientifica è stata portata avanti in tutto il mondo. Solo un quotidiano colombiano, El Spectador, pubblicò un articolo che copriva tutta la gamma dei risultati ed avanzamenti in questo campo.
Il quotidiano britannico Daily Mail[2] scrisse che la ricerca nelle armi elettromagnetiche[3] è stata portata avanti segretamente dagli USA e dalla Russia dagli anni ’50 e che, una precedente ricerca ha mostrato che onde o raggi a bassa frequenza, possono influenzare le cellule cerebrali, alterare stati psicologici e rendere possibile trasmettere condizionamenti e comandi direttamente nel processo del pensiero dell’individuo. Nel 1975, un neurofisiologo, Don R. Justesen, direttore dei Laboratories of Experimental Neuropsychology at Veterans Administration Hospital in Kansas City – USA, involontariamente lasciò trapelare delle informazioni della National Security Information. Pubblicò un articolo nell’ American Psychologist, sull’influenza delle microonde sul comportamento delle creature viventi.[4]
Nell’articolo citò i risultati di un esperimento descrittogli da Joseph C. Sharp, che stava lavorando sul Progetto Pandora. Don R. Justesen nel suo articolo scriveva: “Irradiando se stessi con queste microonde modulate sulla voce, Sharp e Grove furono prontamente in grado di sentire, identificare e distinguere tra 9 parole. I suoni uditi non erano dissimili da quelli emessi dalle persone con la laringe artificiale”[5]
Che quel sistema sia stato perfezionato, è dimostrato dal documento che apparve sul sito della Environmental Protection Agency (Agenzia per la Protezione Ambientale), nel 1997, dove il suo Ufficio Ricerca e Sviluppo (Office of Research and Development) presentò il progetto del Dipartimento della “Difesa” (Department of Defense): “Comunicare attraverso l’effetto auditivo del microonde”.
Nella descrizione si diceva: “Si descrive una tecnologia rivoluzionaria ed innovativa che offre comunicazioni a bassa probabilità di intercettazione in frequenza radio (RF). Si è stabilita la fattibilità del concetto usando sia un sistema di laboratorio a bassa intensità che con trasmettitore ad alta potenza RF. Esistono numerose applicazioni militari in area di ricerca e salvataggio, sicurezza e operazioni speciali”.
Nel gennaio 2007 il Washington Post scriveva sullo stesso tema: “Nel 2002, il Laboratorio dell’Air Force Research [Laboratorio di Ricerca dell’Aeronautica- USA] brevettò precisamente una tale tecnologia: usare microonde per mandare parole nella testa di qualcuno…”.
Rich Garcia, un portavoce del consiglio direttivo per l’energia, del laboratorio di ricerca, non accettò di discutere quel brevetto o attuale o correlata ricerca nel campo, citando la politica del laboratorio di non commentare il suo lavoro sulle microonde. In risposta ad una richiesta del Freedom of Information Act (la legge per la libertà di informazione che c’è negli Stati Uniti) attivatasi per questo articolo, l’Aeronautica pubblicò documenti non “classificati” (in altre parole è una definizione per classificare i documenti che non si possono definire segreti) che riguardavano quel brevetto del 2002 — che rilevavano che il brevetto si basava su sperimentazione umana al laboratorio dell’Aeronautica, nell’ottobre 1994, dove scienziati furono in grado di trasmettere frasi nella testa di soggetti umani, anche se con marginale intellegibilità.
Pare che la ricerca sia continuata almeno per tutto il 2002. Fin dove questo lavoro si sia spinto non è mai stato ufficialmente dichiarato. Il laboratorio di ricerca, citando la classificazione, si rifiutò di discuterne o pubblicare altro materiale. Possiamo solo ri-sottolineare, che i media mondiali hanno evitato di pubblicare tutta la gamma dei progressi fatti nella ricerca relativa al controllo remoto del sistema nervoso umano. Il dr Robert Becker, nominato due volte per il Nobel per la Pace, per la sua parte nella scoperta degli effetti di campi pulsati per guarire ossa fratturate, scrisse nel suo libro Body Electric sull’esperimento del 1974 fatto da J. F. Schapitz, pubblicato grazie alla richiesta del Freedom of Information Act.
J.F. Schapitz affermava: “In questa investigazione verrà mostrato come la parola pronunciata dall’ipnotista può anche essere veicolata direttamente in parti subconscie del cervello umano, a mezzo di energia elettromagnetica modulata, senza impiego di apparecchi tecnici per ricevere o decodificare i messaggi e senza che la persona esposta a tale influenza abbia la possibilità di controllare coscientemente l’input informativo”.
“In uno dei 4 esperimenti, ai soggetti coinvolti venne dato un test di 100 domande, che variavano da domande facili a quelle tecniche. Successivamente, non sapendo che venivano irradiati, essi sarebbero stati soggetti a raggi di informazione che avrebbero suggerito le risposte che avevano lasciato in bianco, amnesia per alcune delle loro risposte corrette e una falsificazione di memoria per altre risposte corrette. Dopo 2 settimane dovevano rifare il test”. (Dr. Robert Becker, Body Electric: Electromagnetism and the Foundation of Life, William Morrow and comp., New York, 1985).
I risultati del secondo test non furono mai pubblicati. E’ piuttosto evidente che in tali esperimenti venivano mandati messaggi al cervello umano in frequenze di ultrasuoni, che il cervello umano percepisce, ma di cui il soggetto è inconsapevole.
Il Dr. Robert Becker, a causa di quelle pubblicazioni e del suo rifiuto di sostenere la costruzione di antenne per la comunicazione con i sottomarini via frequenze cerebrali, perse il supporto finanziario per la sua ricerca, cosa che significò la fine della sua carriera scientifica. Trasmettere un discorso nel cervello umano usando onde elettromagnetiche, pare sia, per i ricercatori, uno dei compiti più difficili. Deve essere molto più facile controllare le emozioni umane che motivano il pensiero e le azioni. Le persone che affermano di essere vittime di esperimenti con tali dispositivi, lamentano, a parte il fatto di sentire le voci, di sentire false emozioni (incluso l’orgasmo) ma anche dolori ad organi interni che i medici non sono in grado di diagnosticare. Nel novembre 2000 il Comitato per la Sicurezza della Duma, dello Stato Russo affermò che molti governi hanno a disposizione mezzi che consentono il controllo remoto del sistema nervoso umano o la possibilità di procurare in remoto (a distanza) malori fisici.
E’ piuttosto evidente che quelle tecnologie vengono usate, per esperimenti su esseri umani ignari. Nel 2001 il quotidiano dell’esercito USA, il Defense News, scriveva che Israele stava sperimentando queste armi sui Palestinesi. Anche il Presidente, spodestato, dell’Honduras, Manuel Zelaya, mentre era sotto assedio nella ambasciata brasiliana in Honduras, lamentò di essere stato soggetto a ”bombardamento di elettroni con microonde”, cosa che produceva “mal di testa e destabilizzazione organica”[6].
Quando Amy Goodman del Democracy Now gli chiese: “Come Presidente, sapete di questo nell’arsenale dell’Honduras?”.
Zelaya rispose: “Si, ovviamente”.
L’uso di quelle armi riemerge di tanto in tanto in tempi di crisi politica. Secondo dei quotidiani russi, durante il fallito putsch contro Mikhail Gorbaciov, nel 1991, il generale Kobets mise in guardia i difensori della Casa Bianca Russa, sul fatto che la tecnologia del mind control poteva venire usata contro di loro.[7]
Dopo il putsch, il vice presidente della Lega degli Scienziati Indipendenti dell’URSS Victor Sedlecki, pubblicò una dichiarazione nel quotidiano russo Komsomolskaya Pravda, dove affermava: “Come esperto ed entità legale, dichiaro che la produzione di massa … di biogeneratori psicotronici è stata lanciata a Kiev (e questo è veramente una questione molto seria). Non posso asserire per certo che siano stati esattamente i generatori di Kiev ad essere usati durante il putch… tuttavia, il fatto che fossero usati è cosa ovvia per me”.
I generatori psicotronici sono un equipaggiamento elettronico che produce l’effetto di controllo guidato nell’organismo umano. I suoi effetti sono particolarmente sugli emisferi destro e sinistro della corteccia. Questa è anche la tecnologia del progetto USA Zombie 5[8]. Egli inoltre affermò che a causa della inesperienza del personale che li usava, il tentativo di usare i generatori fallì.[9]
Attualmente negli USA molte centinaia di persone che lamentano la manipolazione remota del loro sistema nervoso stanno preparando una class action contro l’FBI, il Dipartimento della Difesa ed altre Agenzie (ministeri) per chiedere loro di pubblicare i files che riguardano le loro persone, rilevare le radiazioni dannose mirate ai loro corpi e le fonti di tali radiazioni[10]. Allo stesso modo circa 2000 persone stanno denunciando la situazione in Russia, più di 200 in Europa, più di 300 in Giappone e decine di persone in Cina ed India.
Un politico russo, Vladimir Lopatin, che lavorava al Comitato della Sicurezza della Duma dello Stato Russo e che vi introdusse un emendamento per proibire l’uso di tali tecnologie, ammise nel suo libro Psychotronic Weapon and Security of Russia (Arma psicotronica e Sicurezza della Russia – editore Sinteg, Moscow, 1999), che in Russia vengono fatti esperimenti su cittadini ignari; lo si comprende da questo passaggio: “Servono processi legali per realizzare dei risarcimenti per i danni e perdite che siano da riferirsi alla riabilitazione sociale di persone che soffrono di influenze informative distruttive“. Bisogna comprendere che la maggior parte di queste persone, passano da un ospedale psichiatrico all’altro.
Perché questa ricerca è stata mantenuta segreta fino ad oggi?
Ci sono due spiegazioni per questo:
- È in atto una gara segreta tra i maggiori eserciti nel mondo, dove la maggiori potenze concorrono per ottenere una supremazia decisiva in questo tipo di tecnologie.
- I governi tengono al caldo queste tecnologie nel caso in cui non siano in grado di controllare con mezzi democratici, le masse popolari dei loro paesi fortemente colpite dalle politiche hanno determinato un peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro.
Bisogna prendere atto che il cervello è da tempo entrato nel mirino.
Pensiamo alla guerra delle informazioni. Sarebbe errato a pensare che nel suo mirino sarebbero soltanto le tecnologie o i mezzi di elaborazione e trasmissione dei dati.
Il controllo mentale è uno dei metodi che si basa sulla persuasione forzata, sulla coercizione psicologica e sui meccanismo di influenza sui processi mentali delle persone prese nel mirino.
Sappiamo che dietro al termine coercizione c’è il forzare qualcuno a fare o pensare in un certo modo, oppure dominare o controllare una persona con la forza.
I sistemi psicologici coercitivi sono programmi per la modifica dei comportamenti che si basano sull’uso della forza mentale e che sono attuati per fare conoscere e abbracciare nuove idee, consuetudini, credenze e ideologie.
La strategia normalmente adottata da chi sfrutta queste tecniche è di selezionare, programmare in sequenza e coordinare differenti tipologie di influenze coercitive, tattiche ansiogene o capaci di produrre stress, applicando la soluzione prescelta per il tempo necessario ottenere e mantenere e il risultato prestabilito.
Nel corso di simili piani di azioni la persona bersagliata/vittima è probabilmente portata a percorrere una serie di passaggi pressoché invisibili. Ogni singola tappa è tanto piccola da rendere impercettibili i cambiamenti della persona e da non far capire che le variazioni di condotta eventualmente avvertire sono motivate da forzature o altri condizionamenti esterni.
È ovvio che i bersagli/vittime delle operazioni di coercizione non debbano nutrire il benché minimo sospetto in merito agli obiettivi nascosti del programma in atto se non molto più avanti nel tempo (quando i cambiamenti mentali dovrebbero essere irreversibili) o addirittura mai.
Le tecniche in questione sono generalmente applicate con manifestazioni di buone intenzioni nei confronti della vittima, con il nitido intento di prospettargli un ambiente di amici e alleati, così da far crollare qualsivoglia difesa o protezione psicologica che verrebbe adottata in un contesto ostile.
L’influenza coercitiva psicologica (indotta spesso da apparecchiature elettroniche) di queste attività ambisce a sopraffare le capacità del pensiero critico e la libera volontà dell’individuo. Poco alla volta le vittime perdono la loro abilità a prendere decisioni e a manifestare il proprio consenso reale. Il loro pensiero critico, i meccanismi naturali di difesa, i valori, le idee e le attitudini, i comportamenti e i ragionamenti sono così minati da un processo studiato attentamente a tavolino, con il supporto della tecnologia.
Ovviamente tutte queste pratiche attuate per il controllo mentale sono in tutti i paesi dove viene attuato sono illegali e decisamente criminali.
Alla radice dello controllo mentale, sta nel fatto nello sviluppo totalitario del capitalismo.
Cerco di spiegarmi meglio. Personalmente sono sempre stato critico alla definizione di “totalitarismo”, poiché lo ritenevo e lo ritengo tuttora nella concezione che fa il blocco storico-giornalistico revisionista tendente a rilegittimare il fascismo (o quantomeno alcuni aspetti di esso) e ad attribuire l’etichetta di male assoluto al binomio comunismo-nazismo accomunato dall’infamante epiteto di “totalitarismo”.
La dialettica concettuale liberalismo-totalitarismi (nazismo-comunismo), inventata dagli storici totalitaristi, è una dialettica astratta e non reale. Tale dialettica risponde all’esigenza, da parte della storiografia liberale, di conferire valore universale, di civiltà, alla politica conservatrice di classe adottata dai partiti liberali a cavallo tra a fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo.
Totalitarismo non è un concetto storico, una categoria storica, un principio di ricerca storica, ma uno schema pratico-ideologico utile alla propaganda politica della borghesia imperialista in quanto risponde all’esigenza della cultura borghese di conferire valore universale alle istituzioni ed ai valori borghesi storicamente in crisi, in quanto divenuti sul piano concreto della storia elementi di copertura di brutali interessi particolari di classe. agli intellettuali borghesi sfugge che la prassi delle società borghesi è la negazione storica della sua idea di “politico”; sfugge che è stata la stessa borghesia a ritrarsi dai suoi “immortali principi” (libertà, uguaglianza, fratellanza), ad abbandonarne il progressivismo ottimista a mano a mano che la coscienza di classe del proletariato si elevavain coscienza della sua universale funzione storica in cui s’inverava la lotta per la sua emancipazione e i suoi diritti. Per usare la terminologia che usano gli intellettuali borghesi il “politico” è stato abbandonato e distrutto dalla stessa borghesia imperialista che ha finanziato e sostenuto il fascismo e il nazismo scegliendoli come forma di governo totalitaria di gestione della società borghese italiana e tedesca.
Ad una verifica storica tutti i luoghi comuni risultano falsi; è falsa la tesi secondo cui i campi di concentramento del XX secolo siano la diretta filiazione dei regimi che sono definiti totalitari.
Storicamente l’inventore dei campi di concentramento fu il generale Valeriano Weyler y Nicolau che, al fine di reprimere la rivolta in corso negli ultimi anni del XIX secolo a Cuba contro la dominazione spagnola, stabilì la deportazione di circa 400.000 vecchi, uomini, donne, bambini in Campos de concentracion provocando un numero estremamente elevato di vittime; la cattolicissima Spagna premiò il generale Weyler insignendolo di numerose onorificenze nobiliari e nominandolo per ben tre volte ministro della guerra. Pochi anni dopo furono gli Stati Uniti a ricorrere ai campi di concentramento nella Filippine come deterrente per combattere la guerriglia guidata da Emilio Aguinaldo contro l’occupazione statunitense.
L’originale spagnolo e la copia americana vennero ben presto superati dagli inglesi quando i boeri si rivoltarono contro le truppe britanniche. Gli inglesi distrussero le fattorie boere ed imprigionarono donne e bambini in concentration camps fatti di tende e baracche, privati di riscaldamento e di cibo, condannati a morire di stenti.
In Italia il governo liberale di Giolitti (marzo 1911-marzo 1914) fa ricorso alla deportazione di massa in campi di concentramento nelle isole italiane Ustica, Tremiti, Ponza, Favignana per stroncare la resistenza della popolazione araba alla occupazione della Tripolitania da parte delle truppe italiane. Le migliaia di libici deportati in Italia morirono falcidiati dalla fame e dalle epidemie e nessuno tornò nel proprio paese. In piena continuità con il liberale Giolitti, il governatore della Libia occupata dai fascisti, Badoglio, deportò l’intera popolazione della città di Gebel (100.000 persone) in 15 campi di concentramento con il vessillo tricolore. Alla fine tra le esecuzioni sommarie dei deportati, l’estenuante marcia forzata di trasferimento nei lager, la fatica del lavoro forzato, furono 50.000 il numero dei libici che non riuscirono a sopravvivere a quelle disumane condizioni di prigionia.
Per affrontare correttamente l’analisi sul fascismo e sul nazismo bisogna partire dal fatto che in entrambi i casi fu la risposta della borghesia per sconfiggere la rivoluzione proletaria e normalizzare il proletariato, e contemporaneamente, la messa in atto della necessità di centralizzare le risorse economiche e politiche per tutelare gli interessi collettivi del capitalismo nazionale nei confronti delle altre potenze mondiali.
Se si deve parlare di totalitarismo per quanto riguarda i regimi fascista e nazista, non si deve intendere l’aspetto dell’abolizione della democrazia formale e nella repressione degli oppositori, ma nel sancire ideologicamente e praticamente il nesso inestricabile tra popolo e stato, fissato il quale la democrazia finiva con l’essere pletorica e gli oppositori sabotatori e disfattisti. La fede nello Stato non era rivolta a un ente astratto, ma a uno Stato concreto, quello fascista, ossia allo Stato diretto dal fascismo, movimento/partito attraverso il quale il popolo si affasciava come un sol uomo per perseguire la missione di riscattare la patria e sé stesso, promuovendo il progresso della produzione agricola e industriale, dotandosi delle infrastrutture necessarie allo sviluppo economico e delle istituzioni utili al “benessere del popolo” e contrastando il potere egemonico delle potenze imperialiste rivali. Il totalitarismo popolo-partito-Stato era, sul piano storico, precondizione per realizzare il totalitarismo del capitale, che all’epoca si poneva come qualcosa di esterno alla quotidianità della comunità umana (sussunzione formale), che si era appropriato, cioè di gran parte della produzione materiale, ma doveva ancora conquistare parti rilevanti e, soprattutto, doveva avviarsi a sottomettere a sé tutta la vita sociale, modellandola e funzionalizzandola completamente alla propria riproduzione. Il fascismo, infatti, si poteva permettere persino di lanciare degli strali contro il capitalismo, opponendogli le virtù del “socialismo” nazionale, ovvero di un programma che si contrapponeva ufficialmente al capitalismo, ma praticamente solo al potere finanziario e militare dei concorrenti capitalisti (e “all’egoismo” antinazionale dei capitalisti interni) che volevano bloccare il progresso dell’Italia quale paese capitalista dotato di forza propria, come cercavano di stroncare la Germania, che potenza capitalista in proprio lo era già diventata.
Alla morte ufficiale del fascismo è conseguito un processo di ulteriore del capitalismo in tutto il mondo (accentuatosi negli anni Novanta con il crollo dei regimi revisionisti nell’Est e nell’URSS) che ha portato alla realizzazione di un totalitarismo molto più totalitario del fascismo, quello del capitale che per dominare le classi e i popoli oppressi non ha più bisogno della mediazione popolo-Stato, ma si è affermato in proprio, trasformandosi (sussunzione reale) in rapporto sociale di produzione che si estende in tutti gli aspetti della vita sociale e individuale, immedesimandosi con la riproduzione della vista stessa.
Ccezionale
Un esempio della tendenza al totalitarismo da parte del capitale è stata la gestione governativa della pandemia.
Si è trattato di un grandioso esperimento di disciplinamento e controllo sociale, per imporre una torsione autoritaria delle istituzioni e del potere politico. Una tendenza già in atto da diversi anni, ma che con la gestione pandemica h subito un’accelerazione eccezionale ed inaudita.
[1] https://www.affaritaliani.it/Rubriche/cafephilo/sos-armi-ci-manipolano-il-cervello.html
[2] Il Daily Mail è un quotidiano popolare britannico fondato nel 1896. Dal 1971 è stampato in formato tabloid. Come la maggior parte dei quotidiani inglesi esce sei giorni alla settimana. La domenica i lettori trovano il Mail on Sunday. Il quotidiano ha anche, dal 6 febbraio 2006, una versione irlandese. https://it.wikipedia.org/wiki/Daily_Mail
[3] https://www.affaritaliani.it/Rubriche/cafephilo/sos-armi-ci-manipolano-il-cervello.html
http://dellamancia.blogspot.com/
[4] https://www.affaritaliani.it/Rubriche/cafephilo/sos-armi-ci-manipolano-il-cervello.html
[5] C.s.
[6] The Guardian, Ottobre 2008.
[7] Komsomolskaya Pravda, September 7,1991, O. Volkov, Sluchi o tom chto nam davili na psychiku nepotverzdalis. Poka.
[8] Circa 10 anni fa gli USA hanno creato Conplan 8888: un piano segreto che fornisce informazioni dettagliate contro un attacco zombie. Non si tratta della trama di nessuna serie televisiva, ma di un vero e proprio documento creato dal Governo americano per rispondere ad un’eventuale minaccia da parte dei morti viventi. https://www.focus.it/cultura/curiosita/zombie-il-pentagono-aveva-un-piano-per-combatterli
https://www.treccani.it/magazine/atlante/societa/piano_anti-zombi_del_pentagono.html
[9] Komsomolskaya Pravda, August 27,1991, Avtory programy Zombi obnaruzheny v Kieve.
[10] http://www.ilcrivello.altervista.org/armi_psicotroniche_2014.htm?fbclid=IwAR0EbDAv26Jta9nasQRceM-NhC-yoH-4hcfexmyiLPSDcLyAa8O7gGqlZXk