ESISTE UN GOVERNO INVISIBILE?

   Il 14 aprile 1944 il colonello William Donovan[1] presentava al presidente Roosevelt un progetto per la creazione di un Ufficio Centrale Informazioni che proseguisse il compito iniziato dall’OSS[2] durante la guerra.[3] Roosevelt rispose che ci avrebbe pensato un momento, ed il momento durò sino allo scadere del mandato presidenziale. Così, il 20 settembre 1945, toccava al neoeletto Harry Spencer Truman chiamare il proprio segretario per dettargli l’atto con cui scioglieva l’OSS. Pochi mesi dopo, esattamente il 22 gennaio 1946, Truman istituì la National Intelligence Authority, alle cui dipendenze avrebbe operato il Gruppo Centrale Informazioni. Gli USA stavano muovendo i passi sullo strada dello spionaggio civile in tempo di cosiddetta “pace”.[4] Dirigenti della NIA sarebbero stati l’ammiraglio William Lehay e il segretario della Marina James Forrestal, personaggio di spicco dell’Intelligence super segreta, assieme a un politico che ricopriva una carica destinata a diventare fondamentale nella storia del governo segreto americano, la segreteria di Stato, anima nera e ombra del presidente. Segretario di Stato fu nominato James F. Byrnes.[5]    Il contrammiraglio Sidney Souers[6] fu invece nominato capo del Gruppo Centrale Informazioni, conquistandosi quella fiducia e quegli appoggi politici che in breve tempo lo porteranno a diventare uno dei dodici apostoli del governo ombra. In giugno Souers fu però sostituito dal generale dell’Aviazione Hoyt Vandemberg. Anche la carriera di quest’ultimo, all’interno del GCI, ebbe vita breve. Nel maggio del ’47 il presidente lo sostituì con Roscoe Hillenkoetter[7], un famoso contrammiraglio. I quattro divennero in seguito il gruppo ombra che operava all’interno della CIA, nata ufficialmente il 18 settembre 1947 e divenuta, sedici anni dopo secondo il quotidiano The Washington Post, “un organo operativo del governo che talvolta svolge una politica propria. Quest’organo per la raccolta delle informazioni, messo a disposizione del presidente, è stato distolto in maniera così ampia dal suo compito originale da esser considerato il simbolo di sinistri e misteriosi intrighi“. In tutti questi anni l’Agenzia, come viene chiamata familiarmente, ha controllato il mondo; ha agito più o meno illegalmente abbattendo capi di stato; sostenendo partiti e movimenti; ideando attentati contro leaders comunisti quali Fidel Castro; spiando ed intercettando comunicazioni; reclutando cervelli, soprattutto scienziati; ha sostenuto guerriglieri e finti rivoluzionari; ha ceduto armi; ha controllato giornali e persino elezioni. E, non ultimo, ha seguito attentamente gli sviluppi del fenomeno UFO, in un’ottica schiettamente bellica, per un possibile utilizzo tattico; ha gestito black projects (progetti neri) per lo sfruttamento dei sensitivi grazie a finanziamenti illegali ricavati dal commercio della droga; ha truccato le elezioni; ha spiato ed intercettato le comunicazioni di tutti i liberi cittadini, in spregio a qualsiasi privacy; ha compilato dossier scandalo su tutti i potenziali avversari politici e giornalistici (un suo membro, George Bush, utilizzò i dossier per cercare di battere Clinton nella corsa alle presidenziali; come ex capo della CIA, Bush poté scoprire che l’avversario in gioventù era stato contrario all’intervento USA in Vietnam. Potentissima, la CIA si è alimentata del suo stesso mito ed è arrivata persino a scavalcare i presidenti. Noto il caso di Carter che, avendo promesso in campagna elettorale di aprire gli archivi sugli UFO, una volta presidente si trovò dinanzi al veto della CIA e dovette recedere. Ma l’Agenzia ha avuto anche i suoi alti e bassi, soprattutto negli anni ’50 quando, paradosso, questo che era il baluardo alla lotta contro il comunismo, fu accusata dai maccartisti di esser diventata un ricettacolo di spie russe; e negli anni ’90, quando molti suoi intrallazzi (come il traffico degli stupefacenti o gli smacchi subiti da spie russe ed hackers informatici) sono venuti a galla.

   Negli USA (come negli altri paesi imperialisti) esistono due governi, uno visibile l’altro invisibile. I primi a rivelare dell’esistenza di questa seconda sovrastruttura, in un libro intitolato Il governo invisibile, sono due studiosi americani, David Wise e Thomas B. Ross, quest’ultimo giornalistico del Sun Times, già assistente segretario per gli affari pubblici della Difesa dal 1977 al 1981 vicepresidente della RCA. [8] I due affermano: “Il governo invisibile non è un organo formalmente costituito, ma è un raggruppamento eterogeneo che lega a sé i più i più disparati uffici e settore del governo visibile. Oltre alla ben nota CIA, asse portante del governo invisibile e principale serbatoio di uomini, si ricollegano ad esso altri nove organismi che fanno parte, taluni in misura minore della Comunità delle Informazioni. Essi sono: il National Security Council (NSC); il Defence Intelligence Agency (DIA); il National Security Agency (NSA); il Servizio Informazioni dell’Esercito; il Servizio Informazioni della Marina (ONI); il Servizio Informazioni dell’Aviazione (ATIC e AFIS); l’Ufficio Informazioni e Ricerche del Dipartimento di Stato; la Commissione per l’Energia Atomica (AEC), il Federal Bureau of Investigation (FBI)”.

   Collaborano con la CIA anche enti adibiti alla “difesa”, dal NORAD, incaricato di sorvegliare il passaggio di intrusi nel cielo, al NAVSPASUR, il sistema di sorveglianza spazio-navale, sino al Pentagono e alla NASA.

   Il Pentagono e parte fondante di quello che viene definito il complesso militare-industriale. Complesso che ha una forza tale che deve avere preoccupato parte del ceto politico USA: “il presidente Eisenhower mise in guardia contro il “complesso militare-industriale”. A quel tempo, erano più di settecento gli ex generali e gli ex colonnelli che prestavano servizio nelle industrie belliche, mettendo a disposizione, oltre alle loro conoscenze specifiche, anche le loro relazioni personali col Pentagono (…) Anche le grandi università dipendono ormai in larga misura dal Pentagono, il quale dispone inoltre di un apparato gigantesco per influenzare direttamente o indirettamente l’opinione pubblica. Complessivamente, il Pentagono controlla un giro d’affari che corrisponde all’incirca al prodotto nazionale lordo dell’Italia”.[9]

   Il generale-presidente Eisenhower disse esattamente questo il 17 gennaio 1961 nel suo messaggio di congedo: “L’America deve vigilare contro l’acquisto di un’ingiustificata influenza da parte del complesso militare-industriale e il pericolo di diventare prigioniera di un’elite scientifico-tecnologica“.

   Chi era Dwight David Eisenhower detto Ike? Egli era un Repubblicano fortemente conservatore, che venne eletto presidente degli Stati Uniti nel 1952 e rieletto nel 1956.   Fu comandante supremo di tutte le forze alleate i Europa nella seconda guerra mondiale e poi, nel 1950, comandante in capo della forze del Patto Atlantico. Quindi era uno che se ne intendeva di complesso “militare-industriale” e che ne conosceva da vicino tutti i meandri e i metodi di influenza delle lobby militari sul potere politico.

CAPITOLO 1

  Negli USA le varie èlites grosso modo sono suddivise in tre poli attorno ai quali si coagulano per ragioni essenzialmente di origine “etnica”[10] e non geografiche. La prima è quella che si potrebbe definire l’élite della costa orientale, quella originale WASP[11] di origine britannica, una sorta di aristocrazia della repubblica nord americana arrivata già dalla Gran Bretagna, educata nei college esclusivi di Harvard e Yale, legata al mondo finanziario delle banche e speculativo di Walle Street. Questa frazione di classe dominante è quella più antica, si è costituita alla fine del XVIII secolo nel periodo della lotta di indipendenza dalla Gran Bretagna. La seconda élite è quella cosiddetta texana caratterizzata da dinastie famigliari che si sono affermate nel corso del XIX secolo impegnate nella conquista dell’ovest post guerra di secessione. Le origini etniche sono marginalmente inglesi, queste famiglie provengono invece da altri paesi europei (in primo luogo Francia, Irlanda e Germania) come quella dei Bush, è una élite nata “indigena” fortemente bianca, radicata nel territorio e quindi nazionalista, legata al mondo degli idrocarburi e dell’energia, tradizione dei magnati del Texas. La terza élite è quella della cosiddetta costa californiana, caratterizzata etnicamente dalla marcata presenza di tedeschi arrivati negli USA soprattutto nel XX secolo a seguito delle due rovinose sconfitte militari di quel paese. Questa élite è legata all’industria aereo spaziale ed elettronica per scopi militari, in altre parole è il gruppo di potere che ha organizzato e che gestisce la poderosa macchina industriale bellica moderna degli USA. La potenza di questa macchina industriale bellica, come si è detto primo, la descrisse molto bene in un ormai famoso discorso il presidente degli USA Eisenhower, in cui fu coniato il termine di complesso militare-militare.

   Tra i tre gruppi, questa élite è la più giovane, ed ha accolto l’eredità tecnologica e, in modo surrettizio, il retaggio ideologico del Terzo Reich hitleriano, vedasi le vicende legate alla figura di Wernher von Braun nel secondo dopoguerra ed agli scienziati nazisti ideatori dei razzi V1-V2 precursori dei missili che oggi sono a spina dorsale dei sistemi d’arma più evoluti.

  Approfondiamo la parte di questa componente per comodità definiamo tedesca che è quella legata ai nazisti.

  Il 10 agosto 1944 a Strasburgo nella Francia occupata, in una villa di proprietà della famiglia Speer e trasformata in albergo, l’Hotel Maison Rouge si riuniscono tutti i maggiori esponenti del potere economico, politico e militare del Terzo Reich[12] In quelle stesse ore gli alleati angloamericani sbarcati in Normandia poco più di due mesi prima, stavano avanzando verso la Germania. Sono presenti i nomi più importanti della gerarchia nazista, come Martin Bormann, segretario personale di Hitler e l’ammiraglio Canaris, i proprietari delle industrie volano dell’industria bellica, come Krupp, Messershmitt, Thyssen, Bussing, finanzieri e capi di istituti di credito, membri delle SS e del partito nazionalsocialista.

   All’ordine del giorno di questa riunione era la sopravvivenza, che in sostanza si trattava di coniugare il passato con il futuro individuando un nuovo “spazio vitale” dove mettere in salvo la vita e fortune dei più alti gerarchi del Terzo Reich. Lo scopo è di conciliare due aspirazioni: quella dei politici di far rinascere il Terzo Reich, e quella degli industriali e dei banchieri di mettere in salvo i loto beni, che dopo la disfatta c’era il pericolo di essere confiscati. Si giunse a un accordo: gli imprenditori finanzieranno la fuga dei gerarchi, che a loro volta custodiranno e gestiranno tutti i capitali trasferiti.

   Dopo Strasburgo ingenti somme di denaro sono subito trasferite in alcune banche di Paese “neutrali”, quali la Svizzera, la Spagna, la Turchia, ma soprattutto l’Argentina e il Paraguay. Quando i capitali tedeschi sono al sicuro, si costituiscono le società commerciali. Esportare il capitale è relativamente facile, grazie alla fitta rete di rapporti intessuta in tutto il mondo dagli uomini d’affari e degli industriali tedeschi. Un rapporto del Dipartimento del Tesoro degli USA, datato 1946, rivelerà che nell’insieme le imprese finanziate dagli industriali nazisti dopo la fine della guerra furono circa 750: 214 solo in Svizzera, 112 in Spagna, 58 in Portogallo, 35 in Turchia, 98 in Argentina e 233 in altre nazioni.

   Dai verbali dell’incontro di Strasburgo emerge che il partito era disposto a elargire forti somme agli industriali, che stava a significare che disponeva di enormi risorse finanziarie paragonabili alle riserve delle grandi imprese industriali, e che, a differenza degli industriali, di quel denaro all’estero ancora non disponeva.

   Ma come il partito nazionalsocialista era riuscito ad accumularlo tutto questo capitale? Simon Wiesenthal il famoso e controverso (per il suo rapporto con il sionismo) cacciatori di nazisti afferma che: “i nazisti non erano dei semplici assassini, erano degli assassini rapinatori. Mi sembra importante rilevarlo perché c’è in Austria e in Germania una certa tendenza ad attribuire il grande massacro al solo motivo della follia. In realtà non si è mai unicamente trattato del predominio di una razza nordica nel continente europeo, si è sempre trattato anche della cosiddetta arianizzazione dei beni ebraici, del saccheggio delle abitazioni degli ebrei, dell’oro che si ricavò dai denti degli ebrei dopo averli uccisi e nelle camere a gas. Gli alti papaveri nazisti hanno rubato a man bassa e ci si può fare un’idea di quanto, considerando ha Salisburgo era stato arrestato un certo dottor von Kummel, già aiutante di Martin Bormann, il quale cercava di andare all’estero con una quantità d’oro del valore di cinque milioni di dollari. A qualche chilometro di distanza in direzione est, vicino al castello di Fuschl, che era appartenuto a Ribbentrop (e oggi ospita un albergo di lusso), un contadino trovò una cassetta con parecchi chili di monete d’oro, che molto onestamente consegnò alla polizia. E a qualche decina di chilometri da quel luogo, ancora verso est, nella zona dell’Ausseee, dopo la guerra affiorarono dappertutto monete d’oro tra le più stupefacenti, solo che in molti casi non furono consegnati affatto”.[13]

     Molte delle colossali somme di denaro contante, gioielli, oro, opere d’arte e certificati azionari che uscirono dalla Germania, andarono ad impinguire il capitale delle più importanti multinazionali statunitensi.

   Alcune grandi società USA (ITT, Rca, Ford) avevano fatto grossi investimenti in Germania all’inizio degli anni ’30. Il coinvolgimento dell’IBM nella Germania nazista era cominciato l’anno stesso della presa del potere di Hitler (1933) quando l’azienda eseguì il primo censimento nazista, l’8 gennaio 1934, con un investimenti di un milione di dollari l’IBM aprì una fabbrica di macchine Hallerikh a Berlino. In un libro L’IBM e l’olocausto. I rapporti fra il Terzo Reich e una grande azienda americana di E. Black (Rizzoli, 2001), si rende evidente che l’IBM progettò, eseguì e fornì l’assistenza sanitaria necessaria al Terzo Reich per portare a compimento l’automazione per l’Olocausto. Watson, l’allora presidente dell’IBM, fu insignito nel 1937 della Croce del merito dell’aquila, la più alta onorificenza nazista. Saranno i fori delle schede IBM a decretare chi sarà deportato, chi sarà mandato nei campi di lavoro e chi in quelli di sterminio.

   Nonostante la dichiarazione di guerra tra gli USA e la Germania nazista, gli affari non cessarono. Quando il 20 ottobre 1942, furono confiscate le azioni dell’Union Banting Corporation (U.B.C.) perché accusata di finanziare la Germania e avere venduto quote azionarie ad importanti gerarchi nazisti, Averel Harriman (un industriale che nel 1921 decise di ripristinare il corridoio di navigazione tedesco Hamburg-America Line, che divenne la più grande linea di navigazione negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, sua madre era Averel Harriman una che sovvenzionò l’Eugenetics Record Ospit, che era il cuore del movimento eugenetico USA) e Prescot Bush (padre di un presidente e nonno di un altro), che erano soci, si incaricano di effettuare presso la borsa di Wall Street le operazioni necessarie affinché la Germania potesse avere un parziale accesso ai crediti internazionali e grazie a questi riuscì a finanziarie le importazioni richieste dalla sua industria bellica.

   La famiglia Harriman e Prescot Bush tramite l’accordo con la German Steel riuscirono a fornire alla Germania nazista, tra le altre cose, il 50,8% dell’acciaio da cui si ricavarono gli armamenti; il 45,5% dei condotti e delle tubature della Germania e il 35% del materiale esplosivo.

   La compagnia chimica I.G. Farben e la Standard Oil prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale crearono una Joint Werstur. Nel settembre 1939 i dirigenti della Standard Oil volarono in Olanda, dove s’incontrarono con i dirigenti dell’I.G. Farben dove raggiunsero un accordo: la Standard Oil si impegnò a mantenere l’accordo con la I.G. Farben anche se gli Stati Uniti fossero entrati in guerra contro la Germania. Quest’accordo fu rilevato nel 1942 davanti alla Commissione investigativa del senatore H. Truman.

   Nel 1940-41 l’I.G. Farben costruì una fabbrica gigantesca ad Auschwitz, per utilizzare le licenza della Standard Oil – I.G. Farben, sfruttando la forza lavoro gratuita degli schiavi detenuti nei campi di concentramento, per produrre benzina dal carbone.[14]

   Molti degli stabilimenti comuni della Standard Oil Farben erano situati nelle immediate vicinanze dei campi di prigionia, e nonostante il bombardamento sistematico dell’aviazione angloamericana delle città tedesche, i bombardieri agirono sempre con estrema cautela quando si trattava di colpire le zone in prossimità di questi stabilimenti. Nel 1945 la Germania era un cumulo di macerie, ma gli stabilimenti comuni Standard Oil e I.G. Farben erano tutti intatti.

   L’avvocato che rappresentava negli anni ’30 gli interessi di queste multinazionali non era altri che Allen Dulles, direttore dell’Office of Strategic Services (OSS) in Europa, nome in codice agente 100, colui che qualche anno dopo il termine del conflitto mondiale diventerà direttore della CIA.

   Tra gli ospiti di Maison Rouge, c’era un personaggio dall’aura leggendaria: è il colonnello delle SS Otto Skorzeny. Eroe di numerosissime missioni speciali, uomo d’azione molto legato a Hitler, nel corso della guerra d’imprese memorabili: dalla battaglia di Monte Cassino al sequestro nell’ottobre del 1944 a Budapest, del figlio dell’ammiraglio Horty, sospettato di tradimento e d’intesa con i sovietici; ma soprattutto è lui a guidare l’operazione di paracadutismo con cui il 12 settembre 1943, sul Gran Sasso, libera Mussolini prigioniero e portarlo in Germania da Hitler. Finita la guerra, grazie alla sua disponibilità a collaborare con i servizi segreti americani, Skorzeny goderà di una parziale protezione e di una relativa libertà di azione. Dopo due anni di interrogatori viene lasciato libero nel 1947. In realtà fa il doppio gioco con gli americani, nel senso che non ha smesso di combattere per la causa nazista. Un rapporto della Commissione Brandy lo indicherà a chiare lettere come capo dell’organizzazione Die Spinne, la struttura segreta delle SS preposta e messa a punto, in vista della futura disfatta, preposta per l’autoprotezione dei vertici della Germania nazista, del loro denaro e dei loro segreti. Saranno gli alleati angloamericani a dare a questa struttura, che i tedeschi non riconosceranno mai l’esistenza (come la Mafia), il nome di Odessa, Organizzazione degli ex appartenenti delle SS. Il colonnello Skorzeny, dunque, da una parte prende accordi con gli americani per garantirsi libertà di movimento soprattutto in Sud America e in Spagna, dove si stabilirà nel dopoguerra; dall’altra si adopera per portare avanti il piano di salvataggio e di rinascita delineato alla Maison Rouge.

   Quella che si svolse negli anni tra il 1946 e il 1947 fu una partita a tre (se non a quattro). Da un lato agivano le forze degli alleati angloamericani, USA in primo piano; da un lato i capi nazisti (e una rete di fascisti italiani ed europei); il Vaticano alleato di entrambe le parti sotto il profilo di “contrasto al comunismo” e affidabilissimo dal punto di vista di vista logistico. Persino l’URSS entrò in gioco poiché era interessata agli scienziati nazisti.

   Senza dubbio l’accordo che riuscì meglio fu quello che raggiunse Reinhard Gehlen, il capo della sezione sovietica dei servizi di informazione dell’esercito tedesco.

   Gehlen nelle sue memorie ha raccontato come Allen Dulles cercò di agganciarlo in tutti i modi. Egli sarebbe potuto diventare un uomo molto utile per gli occidentali alla fine della guerra: “Alla fine di dicembre 1944 i colloqui arrivarono a buon fine. Ricordo bene i termini dell’accordo con l’Oss. Che un servizio clandestino tedesco potesse continuare ad esistere e a raccogliere informazioni nell’Est, come aveva fatto fino ad allora. La base dei nostri comuni interessi era la difesa contro il comunismo. Che questa organizzazione non avrebbe lavorato per o sotto gli americani, ma insieme agli americani. Che l’organizzazione sarebbe stata finanziata dagli Stati Uniti. Che i servizi segreti americani si sarebbero impegnati ad aiutare chiunque fosse stato proposto dall’organizzazione come un soggetto in pericolo”.[15]

  Che l’anticomunismo fosse la base comune dell’accordo tra imperialismo USA e nazismo, si potrebbe dedurre dalla storia di un servizio segreto come l’OPC (Office of Policy Coordination), la cui funzione esclusiva era la lotta contro l’Unione Sovietica e il Movimento Comunista. Secondo la direttiva 10/2 del Consiglio di sicurezza nazionale USA, l’OPC poteva organizzare operazioni a ogni latitudine per ribaltare i governi considerati ostili agli USA. Per dirigere l’OPC, il Dipartimento di Stato nominò un giovane e brillante avvocato, Frank Wiesner.

   John Loftus è un investigatore statunitense che per due anni (dal 1979 al 1981) si è occupato, per conto del Dipartimento della “Giustizia” USA, dei criminali di guerra nazisti, con l’incarico di procuratore federale presso l’ufficio di inchieste speciali. Studiando il Dossier della Brigata bielorussa – una delle unità SS che combatterono contro le truppe americane in Europa – Loftus scoprì che la maggior parte dei suoi membri aveva trovato rifugio negli Stati Uniti dopo aver partecipato a operazioni clandestine dell’OPC .[16]

   Nel libro Segreti inconfessabili, Loftus ha descritto in dettaglio l’invasione nazista dell’URSS, i massacri nell’Europa dell’Est e la creazione, sotto l’egida delle SS, del Consiglio centrale della Bielorussia e della Brigata bielorussa. Secondo, l’autore, i criminali di guerra implicati nelle atrocità sono stati ingaggiati da Wiesner. Nel corso della ritirata, le SS fin dal 1944 fecero una lista di chi doveva essere evacuato prioritariamente. Tutti quelli che si trovavano in questa lista riuscirono a fuggire e a vivere tranquillamente negli USA, dopo essere passati per l’OPC.

   Adesso andiamo ne 1953. In quest’anno la polizia tedesca dell’Ovest, con l’appoggio degli americani e degli inglesi, lanciò un’operazione mirata – si disse – a contrastare un presunto complotto neonazista. Fece irruzione nei locali della H.S. Lucht Imperial/Export di Amburgo, che commerciava con Berlino Est in non meglio precisati “traffici strategici”, trovando il corpo di Lucht privo di vita nel giardino della sua azienda. Ci furono molti arresti, tra cui Werner Naumann, colui che Goebbels, prima di suicidarsi, aveva designato come suo successore e che era stato uno degli ultimi a vedere Bormann in fuga. Dopo la sua cattura, Naumann fu interrogato ma rilasciato quasi subito. Tanta celerità fa nascere il dubbio[17] che questi arresti siano stati il mezzo con cui gli ambienti politico-industriali di Bonn, ai cui vertici si trovano ancora personaggi compromessi con il regime nazista, abbiano cercato di comunicare agli amici e camerati rifugiati in America del Sud e soprattutto in Argentina che era giunta l’ora di rimpatriare e reintegrare nell’economia della Repubblica Federale Tedesca un certo numero d’industrie e d’imprese commerciali create là da Bormann e dai suoi amici, secondo il progetto importato nel 1944 alla Maison Rouge di Strasburgo.

   Ancora nel 1951 Adenauer aveva ben 134 funzionari che erano stati agli ordini di von Ribbentrop, 34 dell’organizzazione di Barman e una dozzina degli uomini di Gestapo-Müller.[18] Mentre Adenauer stringeva accordi con gli alleati europei e l’Alleanza atlantica, parte degli industriali manteneva invece contatti con l’Unione Sovietica.

   Alla Deutsche Sudamericanische Bank di Buenos Aires, come pure nella vicina Deutsche Uberreiche Bank, un terzo del personale è tedesco. Dal 1953 al 1957, sotto la regia di Schacht e tramite il braccio operativo dell’avvocato Hermann Achenbach, si registra un’inversione di tendenza nella circolazione di capitali tra la Germania e il Sud America: i soldi arrivati qui nel 1943 e il 1945 cambiano rotta. Nel frattempo si sono ricostruite le fabbriche in Spagna, a Barcellona, a Getafe e a Cadice. A occuparsi delle industrie che producono in Spagna gli aerei Messerschmidt è Léon Degrelle, che rappresenta anche le industrie Focke-Wulf, Dornier, Heinkel e Junker.

   Una delle figure di maggior rilievo nelle operazioni di recupero dei beni sudamericani è il vecchio industriale Fritz Thyssen, amico di Bormann sin dal 1923. Thyssen non smise mai di finanziare il partito nazista, cui era si era iscritto dal 1931, e come lui lo fecero alcuni suoi amici, anch’essi del circolo di Keppler[19] industriali affiliati alla Massoneria.

   In meno di cinquant’anni, dopo la fine confitto, i “vecchi signori” (questa è la definizione loro assegnata nei servizi segreti), appoggiati da Abs e Pferdmenges, hanno reintegrato in Germania beni, denaro industrie e reti commerciali per un valore di 400 milioni di dollari, riciclato i beni occulti del Terzo Reich nella nuova Repubblica Federale Tedesca. Hanno vissuto tutte le stagioni della Germania trovandosi a manovrare in modo che né l’URSS né le comunità ebraiche alzassero la voce per denunciare le loro attività. Hanno sostenuto Hitler dagli anni ’30, poiché esponenti dei circuiti finanziari e bancari che cercavano di far risollevare dalla crisi politica ed economica la Germania di Weimar. Vissuta l’avventura del Terzo Reich, hanno creato legami economici con le prime multinazionali tedesco-americane, anglo-tedesche ed europee.

   È grazie al loro lungimirante e disinvolto realismo politico che l’enorme patrimonio, industriale e finanziario del Terzo Reich è stato traghettato nella Germania post bellica.

   In sostanza dopo la seconda guerra mondiale è nato il Quarto Reich che non s’identifica in un territorio preciso, né ancora in un preciso movimento politico ma in una rete di idee, mitologie e influenze diverse.

   Ma tutto ciò è ancora una risposta parziale. Se pensiamo alla rete Gehlen che agì di concerto con gli Stati Uniti, oppure alla rete di Otto Skorzeny che rappresentò il ponte fra Stati Uniti, Spagna franchista e Argentina peronista. Alle associazioni degli ex combattenti delle SS. A società come Stille Hilfe che garantisce una mutua assistenza ai “pensionati” del Terzo Reich. Realtà che dispongono denaro, spregiudicatezza politica e un’indubbia volontà di potere si deve capire che esso è qualcosa che non c’è pubblicamente ma che opera nell’ombra, si potrebbe dire che è la parte oscura del potere, un esempio per tutti: MK ULTRA.

   Tali esperimenti prevedevano l’uso di ipnosi, sieri della verità, messaggi subliminali, farmaci (soprattutto LSD), impianto di elettrodi, elettroshock e numerose altre metodologie atte a manipolare gli stati mentali delle persone scelte alterandone le funzioni cerebrali, ivi comprese pratiche di deprivazione o alterazione sensoriale e del sonno, isolamento, abusi verbali e sessuali, così come delle varie forme di tortura. I documenti recuperati indicano che la CIA avrebbe fatto tutto questo, al fine di controllare le menti delle persone sottoposte. Le cavie umane erano dipendenti dell’Agenzia, personale militare, agenti governative, prostitute, pazienti con disturbi mentali e persone comuni; il tutto con lo scopo di verificare che tipo di reazione avessero queste persone sotto l’influsso delle persone o altre sostanze.

   Tra gli operatori (ma sarebbe meglio dire i criminali) in seno al Progetto MKULTRA spicca il tenente colonello dell’esercito USA esperto in spionaggio psicologico Michael Aquino, che nel 1975 fondò il Tempio di Set assieme ad un certo numero di elementi appartenenti alla Chiesa di Satana. Aquino, sotto la direzione del comandante Paul Valley, ha scritto un articolo intitolato From PSYOP to Mind War: The Psychology of Victory. Egli sosteneva che i concetti alle base delle operazioni di spionaggio psicologico erano obsoleti, e che c’era bisogno di un modo nuovo di spiegare in che modo i militari possono utilizzare la guerra psicologica per raggiungere i loro obiettivi. Aquino, collegato al satanista Anton La Vey, fu anche indagato poiché sospettato di essere al centro di una organizzazione di pedofili. Nel 1972 La Vey e Aquino si separarono aa causa di divergenze sulla natura di Satana (Aquino credeva a Satana come entità reale, mentre La Vey lo riteneva solo entità una entità simbolica).

   Tutto questo porterà nel 1975 alla costituzione del Tempio di Set, divenuto un organismo che pretende di essere il leader mondiale delle organizzazioni iniziatiche appartenenti alla cosiddetta “Via della mano sinistra[20] professando la via setiana rifacentesi all’antico dio egizio Set (divinità primigenia del caos – guarda caso –delle guerra e della forza bruta) e alla dichiarazione pratica della Magia Nera. Pur con tali inequivocabili e negativi caratteristiche, il Tempio di Set è stato nondimeno riconosciuto in California come una organizzazione religiosa non-profit. Che l’antico esoterismo mediorientale pre-biblico di ispirazione “demoniaca” abbia trovato spazio e credito negli odierni ambienti dei servizi segreti USA come pure in altre realtà statunitensi di potere quali gli Skull and Bones e il Bohemian Grove può indubbiamente apparire sconcertante ai più. Ma non a chi conosca le remote ed occulte radici storico-culturali di tutto ciò.

   Essendo il gruppo più giovane, il gruppo “tedesco” raggiunse i vertice del potere negli anni ’80 del secolo scorso soprattutto sotto l’amministrazione di Ronald Reagan e dei suoi due uomini forte Caspar Weinberger e George Schultz, nonché della più recente esperienza di governatore della California dei cittadino austriaco Arnold Schwarzenegger (il cui padre era stato un membro del partito nazista).[21]

  Quando parliamo di nazismo bisogna avere chiaro la differenza che passa tra base di massa e base sociale. Poiché una base di massa non è sempre coincidente con la base sociale: la piccola borghesia è stata la base di massa del fascismo italiano ma la sua base la sua base sociale era la grande industria e i grandi agrari.

   Ora partiamo dal fatto che uno dei principali contrassegni che caratterizza la fase imperialista del capitalismo è contrassegnata dalla fusione del capitale bancario col capitale industriale, col formarsi in sostanza del capitale finanziario, di un’oligarchia finanziaria che tende a dominare completamente la vita sociale e politica e quindi lo Stato.

   I legami oggettivi di natura economica e finanziaria che s’intessono tra i vari gruppi monopolistici sono accompagnati da legami personali. Cioè questi legami oggettivi sono espressi naturalmente da persone, da uomini che sono alla direzione di gruppi produttivi o di gruppi finanziari. Si verifica quindi uno scambio di dirigenti. Nei consigli di amministrazione delle varie industrie si ritrovano gli stessi nomi; uomini di banca si ritrovano nei consigli di amministrazione di industrie e viceversa. Spesso in mancanza d’informazione sugli altri legami oggettivi che intercorrono tra gruppi diversi, l’esistenza delle stesse persone in consigli di amministrazione diversi è indice di questa colleganza.

   Nasce così un’oligarchia finanziaria, composta di questi capitalisti. Vi sono o sono stati in essa nomi mondiali come i Rockefeller, Morgan, i Ford, gli Stinnes, i Krupp, gli Agnelli ecc. ma ogni paese ha i suoi re, la sua élite.

   Vi è anzi indubbiamente una correlazione tra la teoria della “classe eletta”, che si sviluppa alla fine del XIX secolo e che ha avuto in Italia il suo più alto sostenitore nel Pareto[22] e la sua base sociale costituita dal consolidarsi della oligarchia finanziaria.

   Così pure vi è una correlazione tra l’esigenza, in certi momenti una più stretta unità del capitale finanziario e la teoria del superuomo, del duce, del Führer.

   Ricordiamoci dell’impetuoso processo rivoluzionario che andò al di là della seconda guerra mondiale che investì tutti i continenti e che segnò la fine del colonialismo classico. Il punto di partenza di questo gigantesco ciclo rivoluzionario è costituito dalla Rivoluzione d’Ottobre che per prima lanciò l’appello a spezzare le catene agli schiavi delle colonie fino a quel momento non solo privi di diritti, ma anche usati come carne da cannone nel corso dello scontro tra le grandi potenze imperialiste iniziato nel 1914.

   Il nazifascismo si presenta come reazione, a quell’appello. Non a caso esso trionfa, con modalità diverse, in tre Paesi che, giunti tardi al banchetto coloniale, si vedono frustrati nelle loro ambizioni e direttamente minacciati dalla possente ondata anticolonialista: e così, il Giappone cerca il suo “spazio vitale” in Cina; l’Italia in Etiopia, in Albania e altrove: la Germania in Europa orientale e nei Balcani.

   Se si analizzano i discorsi pronunciati da Mussolini nel periodo in cui era impegnato a celebrare l’aggressione all’Etiopia come un essenziale contributo alla diffusione della città europea in lotta contro uno “pseudo Stato barbarico e negriero” diretto dal “Negus dei negrieri”. Sembra di rileggere i testi che a suo tempo avevano scandito le tappe più importanti e più infami del colonialismo. Al Congresso di Berlino del 1885, alla vigilia del Congresso di Berlino del 1885, alla vigilia dell’annessione del Congo, Leopoldo II del Belgio dichiara: “Portare la civiltà in quella sola parte del globo dove essa non è giunta, dissipare le tenebre che avvolgono intere popolazioni: questa è – oso dirlo – una crociata degna di questo secolo di progresso”. E Mussolini nel dicembre 1934: “L’Etiopia è l’ultimo lembo d’Africa che non ha padroni europei”. Ovviamente le intenzioni sono ben altre da parte dei colonialisti, e i mezzi adottati per portare “progresso” e “civiltà” erano tutt’altro che civili e umani. I colonialisti belgi del Congo ridussero la popolazione indigena dai 20-40 milioni del 1890 agli 8 milioni del 1911. A loro volta, le truppe fasciste italiane ricorrono all’impiego massiccio di iprite e gas asfissianti, ai massacri su larga scala della popolazione civile, ai campi di concentramento.

   Nella sua guerra a Est, il Terzo Reich presenta le sue aggressioni, le sue conquiste come un contributo alla diffusione dell’esportazione e diffusione della civiltà. Subito dopo l’inizio dell’Operazione Barbarossa (l’aggressione all’Unione Sovietica), Hitler si atteggia, nel suo proclama del 22 giugno 1941 a “rappresentante, cosciente della propria responsabilità, della cultura e civiltà europea”.

   Perciò il nazismo è un cancro che nasce dentro la società capitalista. E non hanno del tutto del torto gli studiosi come Noam Chomsky e Naomi Wolf che hanno fatto un parallelo tra l’America di Bush e i fascismi europei: e non solo per la politica estera ma anche per le misure speciali di “sicurezza nazionale” prese (soprattutto quelle attuate dopo l’11 settembre 2001).

   Ebbene, è interessante considerare che un’icona dei think tank[23] di George Bush fosse il filosofo Leo Strauss.

   Leo Strauss, professore di filosofia politica all’università di Chicago dal 1953 al 1973, è stato, infatti, il maestro di una generazione d’ideologi e di politici che hanno rivestito ruoli di rilievo nel governo amerikano e nei settori neo-conservatori. Sono straussiani Paul Wolfowitz, ex presidente della Banca mondiale, e l’ex direttore della CIA James Woolsey, nel campo dei media John Podhoretz redattore del New York Post. Tra i pensatori e gli strateghi Samuel Huntington, Francis Fukuyama.

   Rimasti nell’ombra durante la presidenza Clinton, gli straussiani in quel periodo non sono però rimasti inattivi. Oltre a elaborare dottrine militari, tra cui quelle che furono in seguito applicate in Medio Oriente, in cui si prevede la fine degli accordi di Oslo. Il 3 giungo 1997 William Kristol due intellettuali “nella tradizione di Strauss” hanno lanciato a Washington, in collaborazione con l’American Entreprise, il Project for the New American Century, che si propone di rilanciare il ruolo di gendarme del mondo degli USA, a cominciare dall’intervento dell’Iraq. L’atto fondativo invita a una nuova politica estera basata “sull’egemonia globale benevola” degli Stati Uniti. Questa dottrina imperialista si poggia su due pilastri: il fondamentalismo religioso e la forte impronta imperialista con l’apologia senza veli della legge del più forte.

   Con sfumature diverse, questi erano gli stessi elementi che fondavano l’ideologia nazista. E si dà il caso che il legame tra l’America di Bush e la Germania di Hitler sia proprio Leo Strauss, già allievo e collaboratore del filosofo e giurista Carl Schmitt il quale, ammetterà lo stesso Strauss, furono fra coloro che spianò la strada al nazismo: “Un gruppo di professori e di scrittori hanno aperto la via a loro insaputa o no, a Hitler, Spengler, Möller van der Bruck, Carl Schmitt, Ernst Jünger, Martin Heidegger”.[24]

   Leo Strauss, era ebreo, era riuscito a fuggire dalla persecuzione nazista rifugiandosi negli USA anche grazie agli auspici del maestro. Nel 1933 in una lettera a Gershom Scholem, importante studioso di cabala ebraica, affermava di dover ringraziare Schmitt per la borsa di studio ottenuta dalla Fondazione Rockefeller che gli aveva permesso di emigrare con il pretesto di studiare Hobbes in Inghilterra. La corrispondenza tra Strauss e Schmitt tra il 1932 e il 1933 portò quest’ultimo a rivedere in maniera significava il suo lavoro La concezione della politica. Al momento in cui la fuga del giovane filosofo ebreo interruppe la loro collaborazione, Strauss e Schmitt lavoravano assieme su quella teoria dello Stato “totalitario”.[25]

   Giurista tra i più considerati dal governo nazista, Carl Schmitt, influente professore che era già stato consigliere giuridico del governo von Papen, pose le basi per lo snaturamento della Costituzione della Repubblica di Weimar e il successivo smantellamento del sistema costituzionale fondato sulle idee del liberalismo politico e dei diritti costituzionali. Considerando questo sistema impotente corrotto e inadeguato per pendere le misure necessarie le misure necessarie nel momento in ci la Germania affondava economicamente, propose di sostituirgli un regime eccezionale che snellisse le procedure dei sistemi legislativo ed esecutivo – governando sostanzialmente per decreto – e di stabilire una temporanea dittatura presidenziale. Schmitt ammirava Mussolini, con cui aveva discusso di diritto romano, e riteneva che il dittatore italiano avesse costituito un sistema perfetto fondato su uno Stato autoritario, oltre che sulla Chiesa, su un’economia di “libera impresa” (eufemismo per dire capitalismo), e su un mito fondativo forte capace di stimolare e affascinare il popolo. Fu infine Schmitt a fornire il quadro giuridico per l’introduzione delle misure d’emergenza che i nazisti inaugurarono all’indomani dell’incendio del Reichstag, il 27 febbraio 1933. E quando Hitler invase la Polonia, l’autorevole giurista giustificò la legalità della guerra preventiva con le esigenze della sicurezza tedesca serviva una sfera d’influenza capace di proteggere il Reich dalle “orde bolsceviche che premevano sui confini orientali”.

   Le tre élite possiedono anche una sorta di ideologia, che si sposta dal veteronazismo del gruppo californiano, alla destra tradizionale di stampo confessionale del gruppo texano allo pseudo sinistrismo elitario tipico di coloro che passano la vita a speculare nelle borse mondiali, muovendo miliardi di dollari creati artificialmente dalla Federal Reserve ad uso di Walle Strett, e che hanno perso contatto con il concetto produttivo del lavoro, tratto distintivo dei “bostoniani”.[26]  I tre gruppi marcano la propria presenza in modo trasversale nei due partiti nazionali, con una presenza maggiore dei californiani e dei texani nel partito repubblicano e dei bostoniani in quello democratico, ma senza alcuna rigida rappresentanza di tali idee all’interno dei due comitati elettorali che sono, alla fine dei conti, i maggiori partiti a stelle e strisce. Questi tre gruppi di potere interagiscono poi con quelli meno importanti e locali, disseminati nel territorio USA, ed hanno interessi diversi nonché disegni strategici differenti, rispecchiando così la natura vasta e disomogenea degli USA. Quando i tre gruppi riescono a concordare su una o più strategie, allora di genera una pressione irresistibile sul Presidente tramite varie cinghie di trasmissione che principalmente sono: il Congresso degli Stati Uniti, i comitati elettorali repubblicano e democratico, i mass media che negli USA sono ancora più manipolatori di quelli europei. Il terminale di queste violente pressioni “esterne” è la figura del Presidente, pensata all’interno di una costituzione che, sia pure emendata, risale al 1787, e che si rivolgeva criticamente alle monarchie europee di fine settecento. Il risultato di questa singolare elaborazione è stato quello di dare poteri al presidente americano simili, fatte le debite proporzioni temporali, a quelli dei sovrani che hanno guidato gli imperi centrali nella prima guerra mondiale, come Guglielmo II oppure Francesco Giuseppe: veri capi di governo e veri capi dell’esercito. Il potere dei presidenti e solo relativamente bilanciato dalle camere dei deputati e dai senatori, ed ancora dal potere giudiziario che negli Stati Uniti è estremamente disarticolato e legato al territorio. I tre gruppi di potere descritti devono fronteggiare enormi problemi che li costringono perennemente alla ricerca di una strategia risolutiva ed al necessario ma anche arduo allineamento tra loro: il fantastico debito pubblico americano che, nel all’inizio del 2020 si attesta intorno ai 22.000 miliardi di dollari (il debito pubblico italiano si attesta intorno ai 2.400 miliardi, se proprio vogliamo fare un paragone); che comporta come diretta conseguenza che il tempo lavora contro gli USA. L’enorme debito americano rende il dollaro tecnicamente privo di un suo valore economico, e solo la minaccia della ritorsione militare statunitense in caso di rifiuto dell’uso del dollaro nelle transazioni internazionali, a costringere mondo ad accettare ancora il biglietto verde come elemento di scambio con beni e servizi reali e tangibili. Per difendere il ruolo indifendibile del dollaro, a partire dall’inizio del XXI secolo i presidenti USA hanno adottato la strategia del perenne stato di guerra a bassa intensità, che è la continuazione della controffensiva che l’imperialismo porta avanti dal 1991.

      Dal 1991 di fronte alla crisi generale in atto, approfittando del crollo del revisionismo nei paesi dell’Est dove ancora sussistevano alcune precedenti conquiste della fase della costruzione del socialismo cessata nel 1956 e di fronte alle prime avanguardie della Rivoluzione Proletaria Mondiale (Perù, Filippine ecc.), l’imperialismo scatena un’offensiva controrivoluzionaria generale che pretende di scongiurare la rivoluzione come tendenza generale, storica e politica. Dalla guerra del golfo del 1991 gli USA si ergono a superpotenza generale. Quest’offensiva controrivoluzionaria è diretta contro il proletariato mondiale.

   Questa guerra permanente portata avanti con tutto ciò ad essa è accessorio (colpi di Stato, guerre locali per procura condotte da organizzazioni mercenarie tipo Al Qaida, ISIS, deposizioni si presidenti, assassini mirati come quello occorso del generale iraniano Soleimani ecc). I successi di questa strategia non sono mancati: ad esempio il vento bolivariano che aveva soffiato forte in Sud America e stato soffocato (grazie anche dei limiti e degli errori delle direzioni di questo movimento). Tuttavia il quadro mondiale ì sempre più sfuggente al ferreo controllo di Washington e non potrebbe essere altrimenti considerando che la politica imperialista americana è ridotta di fatto alla sola minaccia militare.

   La Cina è la nuova officina del mondo, la Russia è tornata a giocare il ruolo di potenza mondiale, l’Europa è sempre di più in Giano bifronte, ex padroni sconfitti in due guerre mondiali e asserviti ed occupati militarmente, ma infidi detentori dell’Euro e pronti al “tradimento”[27] appena possibile. La fine del mandato di Obama ha coinciso con un passaggio delicato nell’elaborazione della nuova strategia mondiale: i tre gruppi di potere hanno dovuto scegliere se continuare lo stato di guerra a bassa intensità, magari aprendo nuovi conflitti locali (ad esempio promuovere una guerra di confine tra Pakistan e India), oppure passare con decisione a una guerra mondiale con tutte le incognite del caso soprattutto in ordine all’utilizzo dell’arma nucleare, oppure ancora cercare ancora una strategia che si ponesse nel mezzo alle due opzioni di bassa ed alta bellicosità.

      A questa analisi non bisogna dimenticare il ruolo del sionismo.

   L’assalto nel 2010 a una flottiglia pacifista ci deve farci interrogare sul reale ruolo di Israele, sui rapporti che ci sono tra Stati Uniti e Israele e dell’interconnessione tra complesso industriale – militare americano e il suo omonimo israeliano. Per esempio: la General Dynamics, uno dei grandi produttori mondiali di armi degli U.S.A. è proprietario del 25% dell’Elbit che è il secondo produttore di armi israeliane. Ma non c’è solo questo, Israele non è solo il boia del popolo palestinese, esso è un ingranaggio della controrivoluzione mondiale. Quest’aspetto assume forme diverse:

  1. Come la vendita di materiale di guerra (Israele consacra il 9% del suo P.I.L. alla guerra) o di sorveglianza poliziesca o di spionaggio;
  2. Addestramento di personale alla lotta contro la guerriglia;
  3. Inquadramento di milizie paramilitari nei paesi dove il regime al potere è minacciato da rivolte popolari.





Vediamo alcuni esempi:

  1. Colombia: le competenze sioniste sono state messe a servizio del narcopresidente Uribe per aiutarlo a distruggere le FARC, è ben noto lo sporco lavoro del colonnello Yair Klein per quanto riguarda vendita di armi e addestramento dei paramilitari colombiani;
  2. Georgia: i consiglieri militari Israeliani e hanno addestrato l’esercito georgiano per l’attacco dell’Ossezia del sud e hanno installato basi missilistiche che possono attentare la sicurezza dell’Iran;
  3. Sri Lanka: i consiglieri israeliani hanno aiutato il governo di Colombo nella lotta di sterminio contro i ribelli Tamil;
  4. USA; la sorveglianza del muro di 3500 Km che separa gli USA dal Messico è assicurata da materiale israeliano






   Non è la prima volta che Israele si assume il compito di fare il lavoro sporco di vendere armi a controrivoluzionari quando l’imperialismo USA vuole “mantenersi con le mani pulite”. Basta ricordarsi dell’Iringate, dove gli intermediari Israeliani fornirono armi statunitensi all’Iran per evitare che l’Iraq vincesse la guerra e con il ricavato di questa intermediazione, fornirono armi alla controrivoluzione nicaraguense.


   Israele è stato dagli anni ’60 e ’70 un subappaltatore del lavoro sporco degli Stati Uniti. In America Latina, in Africa e in Asia, Israele prima come Stato e in seguito con le aziende private ha svolto contemporaneamente questo compito affidatogli dall’imperialismo USA e ha fatto anche i suoi interessi.

   Bisogna capirsi, perché quando si parla del ruolo internazionale di Israele e del sionismo, so benissimi che si rischia di scadere nel complottismo più deteriore e reazionario, del tipo “protocolli dei saggi anziani di Sion” e robacce del genere.


  Quando dico che Israele è un ingranaggio della controrivoluzione mondiale, non intendo dire che Israele è uno strumento attivo di essa, e che l’imperialismo non è senza contraddizioni. Anzi tutto il contrario. Perciò quando si parla dell’influenza della Lobbie sionista, si deve intendere dell’attività di un gruppo di capitalisti di diversi paesi, che hanno in comune l’origine ebraica, nel cercare di influenzare l’attività degli USA (come di altri paesi imperialisti) e che partecipano, di fatto, attivamente a determinarne l’orientamento.


   Perciò quella frazione borghese, denominata Lobbie sionista, cerca di influenzare la politica USA e per questo entra spesso in conflitto con gli imperialisti rivali (come l’Europa) e con altre frazioni borghesi interne (o esterne) agli Stati Uniti.

   La Lobby sionista accusa i propri avversari di antisemitismo e passa al contrattacco invocando e applicando misure economiche repressive. La configurazione del potere sionista negli USA non può essere percepita come una semplice Lobby ebraica o come l’AIPAC[28] con i suoi 150 funzionari a tempo pieno. Il potere sionista è invece una rete complessa di gruppi formali e informali interconnessi, che operano a livello nazionale, regionale e locale, e che sono direttamente e sistematicamente subordinati allo Stato di Israele, ai suoi leader e ai suoi centri di potere. Questo potere è esercitato attraverso la diretta influenza dei rappresentanti sionisti (in particolare il Pentagono durante l’Amministrazione Bush), sia in seno al ramo esecutivo che in seno al Congresso. Tale potere viene, inoltre, esercitato attraverso l’utilizzo di fondi elettorali volti a influenzare la selezione dei candidati dei due partiti politici principali, col fine ultimo di sconfiggere gli avversari di Israele e remunerare i rappresentanti allineati alle sue scelte politiche. I parametri del dibattito politico su questioni legate a Israele – andate ampliandosi col tempo –  sono forgiati attraverso la pervasiva influenza sionista all’interno dei mass media, ricorrendo alla censura e alle invettive contro i detrattori di Israele, ma anche dando un taglio decisamente filo-israeliano ai notiziari e ai commentari. Un’ulteriore influenza vie poi esercitata attraverso le organizzazioni locali e di settore (unioni sindacali, fondi pensione ecc.), sia affiliate all’apparato nazionale, sia incorporate alla società civile locale. Probabilmente questo fatto impedisce al cittadino USA “medio” impedisce di sollevare dubbi nei confronti della politica israeliana. In tutti gli USA, editori locali, attivisti, intellettuali critici e persino medici, sono stati etichettati come neo-nazisti, subendo minacce telefoniche e visite personali dagli zeloti filoisraeliani.

L’ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DELLE ELITE

   L’antica Roma si è caratterizzata per l’internazionalizzazione delle élite. La sua forza, almeno fino al III secolo, risiedeva nella capacità di integrare nella classe dirigente elementi appartenenti alle periferiche rispetto al vecchio nucleo originale appartenenti alle classi dirigenti periferiche rispetto al vecchio nucleo centrale dell’impero, costituito dalla penisola italica. La decadenza dell’Impero coincise con la progressiva autonomizzazione delle élites “nazionali”.[29] Con la caduta della parte occidentale dell’Impero, sotto la pressione barbarica, si ebbe il decadimento della produzione agricola e artigiana e delle città, cui seguì quelle delle élites ad esse legate. L’affermazione del modo di produzione feudale portò ad una economia essenzialmente di sussistenza e priva di scambi al di fuori di aree ristrette. La definitiva sparizione di un mercato internazionale, anche a seguito alla chiusura delle rotte del Mediterraneo dovuta all’espansione araba, determinò anche la sparizione dei collegamenti tra le élites. Soltanto dopo il 1000 ebbe inizio una rinascita degli scambi e una ripresa delle città, che divennero centri del commercio e della produzione artigiana specialmente in Italia, soprattutto dopo le crociate, divenne intermediaria tra l’Europa e l’Oriente, attraverso le sue repubbliche marinare. Le fiere dello Champagne nel 1200 rappresentarono il nuovo dentro dell’economia mercantile dell’Occidente e gli ebrei, proprio perché popolo disperso geograficamente, costituirono “la prima rete mondiale”.[30] Ma è nell’Italia centrosettentrionale che, tra il 1200 e il 1600, nasce il primo capitalismo. Questo porta con sé l’invenzione della moderna finanza, delle moderne tecniche contabili, della banca, e soprattutto del debito pubblico. Il modo di produzione capitalistico è il contrario dell’economia chiusa feudale, dal momento che si fonda sull’estensione degli scambi, e sul continuo superamento dei confini del mercato. Dunque, alla nascita del capitalismo si collega la nascita di una nuova élite internazionale, che opera sui mercati finanziari e delle merci a livello interstatale. I membri di questa élite hanno rapporti continuativi con i loro colleghi di altre nazionalità, con il loro Stato e con gli Stati e con le corti di tutta Europa. Essi sono i prestatori necessari in un’epoca caratterizzata dalla nascita di grandi Stati-nazione, che portano a continue guerre per l’egemonia continentale, combattute con eserciti permanenti e armamenti sempre più tecnologicamente avanzati e sempre più costosi, come le artiglierie, le fortificazioni in profondità, le flotte oceaniche. I rapporti tra élite finanziaria e Stato si traducono anche nella conquista del potere politico diretto, attraverso cui l’élite finanziaria si fonde con quella politica e con lo Stato. Col tempo la nuova élite della ricchezza, anche grazie ai matrimoni con i membri della nobiltà, e, in qualche caso, con delle case regnanti, diventa parte dell’aristocrazia.

   Esemplificativo il caso dei Medici: da questa famiglia di banchieri fiorentini vengono due papi, due regine di Francia e tre duchi. A fronte del fallimento di altre famiglie di banchieri come i Bardi e i Peruzzi, travolti dall’insolvenza del re d’Inghilterra, scelsero la diversificazione, basandosi su relazioni a partire dal cliente più solvibile di tutti, il papato. Come afferma Niall Fergusson[31] i Medici furono anche “i primi banchieri a compiere la transizione dal successo finanziario a uno Stato e al potere ereditario[32], sottomettendosi la Repubblica fiorentina. Un fattore di internazionalizzazione del mercato finanziario e delle élites fu la creazione del debito pubblico, le cui radici affondano nello stato di guerra endemico in cui versavano le città-Stato italiane tra il 1300 e 1400. Le guerre venivano combattute mediante costose compagnie di mercenari e le città-Stato italiane ben presto si ritrovarono con le finanze a secco. A Firenze si ricorse allora al prestito obbligatorio (da cui il termine obbligazioni) da parte dei cittadini in cambio di un interesse. Inoltre, il capitale investito rimaneva liquido in quanto poteva essere venduto ad altri. Il debito pubblico rafforzava quella caratteristica che rende il capitale tale, la mobilità. Al prestito pubblico fiorentino, in realtà, contribuivano solo poche migliaia dei cittadini più ricchi ed in particolare la stessa famiglia Medici. Il sistema funzionava così bene perché i Medici stessi, insieme a poche altre famiglie, controllavano il governo della città e quindi la finanza pubblica. A dimostrazione che la forma oligarchica di governo, cioè il governo formato e controllato dalle élites finanziarie, è la migliore garanzia del pagamento del debito. Una condizione che, sulla base dell’esperienza più recente, è considerata necessaria anche oggi.

   Ad ogni modo, in Europa tra 1200 e 1500 si affermò la negoziazione della moneta internazionale privata, cioè la pratica del cambio valutario mediante lettere il credito.[33] In pratica, si trattava di garantire i pagamenti internazionali, mediante filiali bancarie sparse un po’ dovunque, alla presentazione di una lettera di credito. Era una specie di primo sistema monetario, che rappresenta l’infrastruttura dello sviluppo commerciale e finanziario continentale. L’anima del sistema era costituita da una casta di mercanti-banchieri caratterizzata dalla stabilità e dalla coesione del gruppo sociale al quale appartenevano. La possibilità esercitare il cambio tramite lettera era legata alla parentela con le poche grandi famiglie italiane che svolgevano un ruolo di primo piano nel commercio intereuropeo e nelle operazioni bancarie. Alla strutturazione per famiglie, favorita dalla pratica dell’endogamia (L’endogamia è un ordinamento matrimoniale per il quale gli sposi vengono obbligatoriamente selezionati all’interno del medesimo gruppo o stirpe, clan, tribù) si accompagnava la ripartizione geografica basata sulla città di origine, che determinava la creazioni di “nazioni”: i fiorentini, i lucchesi, i genovesi, più tardi i veneziani. Tali “nazioni”, disperse in Europa, la ricoprirono di una rete fortemente organizzata di corrispondenti insediati nelle maggiori piazze commerciali. In questo modo le “nazioni” dei mercanti-banchieri italiani, vennero a costituire la larga maggioranza nella comunità degli uomini d’affari europei. In Francia, gli uomini d’affari italiani, appena il 5 per cento dei contribuenti, nel 1571 pagarono l’80% delle imposte versate dagli stranieri e il 25 per cento dell’intero gettito. I mercanti banchieri esercitavano anche una notevole influenza politica, attraverso il prestito ai sovrani. I genovesi nel 1519 figuravano tra i promotori della corruzione dei grandi elettori dell’Impero a danno del sovrano francese, Francesco I, e a sostegno del monarca spagnolo Carlo V. Col tempo si legarono sempre più alla Spagna, soppiantando i Fugger come prestatori della corona spagnola, cui anticiparono l’oro, attraverso l’uso di lettere di cambio, che serviva per pagare le truppe, che combattevano nelle Fiandre. In cambio dirottavano verso i porti italiani i lingotti di argento che provenivano dalle colonie spagnole dell’America Latina. Il sistema, che caratterizzò quello che è stato definito “il secolo dei genovesi”, era triangolare e definiva uno spazio monetario e finanziario europeo all’interno di uno spazio mondiale. Al vertice del triangolo c’erano le fiere di Bisenzone[34] e successivamente di Piacenza, dove si raccoglieva l’oro che, grazie a Venezia, proveniva dagli scambi commerciali con l’Oriente, e i prestiti derivanti dell’enorme attivo commerciale delle manifatture di Fiandra e Milano con il resto d’Europa. In Spagna, c’era Medina di Campo, dove venivano negoziati gli asiento[35], i contratti pubblici di prestito tra genovesi e corona spagnola, e Siviglia e a cui arrivava l’argento americano, che poi rifluiva verso l’Italia. Infine, ad Anversa arrivava dall’Italia l’oro destinato in parte alle truppe spagnole nelle Fiandre e in parte ai mercati del Baltico e dell’Inghilterra. Si trattava di un sistema mondiale che collegava, attraverso l’Europa, le Americhe alla Cina, da sempre assetata di argento per il suo sistema monetario. Dietro quella che poteva che può essere definita la prima “globalizzazione” della storia c’è il primo capitalismo di Genova e delle sempre più ricche città-Stato italiane. Ma, soprattutto, si affacciava per la prima volta alla ribalta della storia una nuova élite finanziaria internazionale. Dopo il 1650 Genova e l’Italia entrarono in un lungo periodo di decadenza e arretratezza, che durerà più di due secoli. Solo con l’industrializzazione a cavallo tra Ottocento e Novecento e, soprattutto, con il boom economico del secondo dopoguerra l’Italia riagganciò il gruppo di punta dei paesi imperialisti. Le ragioni del declino dell’Italia furono diverse. Tra queste, oltre al declino dell’impero spagnolo, l’essersi troppo fidati delle loro prodezze finanziarie ignorando il sempre più importante commercio atlantico e la concorrenza sleale basata sulle imitazione dei prodotti italiani con merci scadenti ma a basso costo da parte del Nord Europa come sostiene Braudel[36]Ma la ragione principale è probabilmente da rintracciarsi nella mancanza nell’Italia di allora di uno Stato nazionale che fiancheggiasse e proteggesse militarmente, com invece accadeva in Olanda, Portogallo, Francia e Inghilterra, le flotte e i mercanti nelle costruzioni di reti commerciali nelle Americhe e nelle Indie orientali[37]. Del resto, Genova stessa con il suo governo debole militarmente e politicamente era quanto di più lontano dalla concezione moderna dello Stato e del capitalismo di Stato. Fu per l’appunto questa condizione di debolezza a costringere i mercanti-banchieri genovesi a perfezionare i loro strumenti finanziari transnazionali. Infatti, Giovanni Arrighi[38] ha identificato Genova il tipo ideale di tutte di tutte fasi di “capitalismo (finanziario) cosmopolita”,[39] il cui prototipo viene rintracciato dalla Repubblica di Venezia, il cui governo oligarchico ha rappresentato nella forma più pura di quello che Marx ebbe definire il “comitato di affari della borghesia[40].

   Il ruolo egemonico del capitalismo (finanziario) cosmopolita genovese fu preso, tra il 1620 e 1630, dal capitalismo (monopolistico) di Stato olandese che si basò fin dal principio su una propria autonomia e competitività nell’uso nel controllo della forza, ovvero sull’intervento di uno Stato militarmente organizzato. Successivamente nel Seicento, gli olandesi dovettero soccombere ad una forza capitalista organizzata in uno Stato più grande e potente, l’Inghilterra. Il capitale finanziario cosmopolita rinacque come haute finance (alta finanza), affermandosi durante l’egemonia affermandosi durante l’egemonia inglese, nel corso dell’Ottocento, soprattutto nella seconda metà del secolo. Esempio tipico e più importante della nuova alta finanza fu la famiglia Rothschild, i cui discendenti sono ancora oggi parte dell’elite finanziarie mondiale, risultando collegati in vario modo al Gruppo Bilderberg sia alla Commissione Trilaterale. I Rothschild presentano alcuni tratti comuni con i genovesi, così come il secolo dell’alta finanza presenta similitudini con il “secolo dei genovesi”. In primo luogo, i Rothschild si arricchirono grazie al sostegno dell’Inghilterra durante le guerre napoleoniche, prima fornendo l’oro necessario alle truppe britanniche impegnate nella penisola iberica e poi beneficiarono dopo la battagli di Waterloo, della crescita dei prezzi dei titoli di titoli di Stato britannica di cui precedentemente avevano incetta. In realtà il mercato obbligazionario rimase sempre la loro anche principalmente area di competenza. Inoltre, il loro successo dipese dalla loro organizzatissima rete commerciale, basata sui forti legami familiari, che erano diffusi in tutta l’Europa. Soprattutto si basò sulla capacità di saltare sul carro della potenza egemone e stabilire, come fecero i genovesi con la Spagna, attuando una alleanza con essa, ricavandone protezione e trattamenti preferenziali. Il patrimonio della Casa Rothschild crebbe dagli 1,8 milioni di sterline del 1818 al 9,5 del 1852 e 41 del 1899[41].

   È sbagliato ritenere che i Rothschild interessino soltanto le guerre, poiché l’alta finanza non ha interesse a favorire una potenza rispetto ad un’altra ma sull’equilibrio di potere in EuropaLa loro alleanza con l’Inghilterra derivava dalla sua indiscussa egemonia, che rese per molto tempo impossibile a qualunque altra potenza europea o coalizione di potenze sfidarla sul terreno della forza, e dell’adesione dei suoi governi al principio del libero scambio. L’Inghilterra attirava da tutto il mondo i capitali che non trovavano adeguata collocazione per rispedirli per rispedirli ancora fuori, con la City di Londra come intermediaria. A gestire questa rete di scambi mondiale era l’élite dell’alta finanza. Questa élite si basava, su allo stesso modo dell’élite italiana e personali, spesso tra gruppi familiari. E trovava la sua caratteristica principale nel cosmopolitismo, favorito dalla forte mobilità tipica del capitale e legata ai debiti pubblici: “I Rothschild non erano sottoposti ad alcun particolar governo, come famiglia incarnavano il principio astrato dell’antinazionalismo; la    loro lealtà era verso la ditta il cui credito era diventato il solo vincolo sovranazionale tra governo politico e sforzo industriale in una economia mondiale in rapido sviluppo. In ultima analisi la loro indipendenza sorgeva dalle necessità del tempo, che richiedevano un agente sovrano che disponesse della fiducia degli statisti nazionali e degli investitori internazionali. Era a questa necessità vitale che la metafisica extraterritorialità di una dinastia di banchieri ebrei domiciliati nelle varie capitali europee offriva una soluzione perfetta[42].

   L’alta finanza ottocentesca rappresentò, dunque, un fattore di stabilità nel continente europeo. Infatti, tra la fine delle guerre napoleoniche (1815) e lo scoppio della prima guerra mondiale (1914) le potenze europee si trovarono impegnate a farsi la guerra solo per diciotto mesi, mentre nei due secoli precedenti si erano combattute tra i sessanta e i settant’anni. 

   Quando l’aumento della concorrenza tra capitali, verificatosi durante la Grande depressione del 1873-1875, si trasformò in concorrenza tra Stati, si mise in moto il meccanismo che condusse a quel conflitto generale che l’alta finanza temeva. Questi timori trovarono conferma con la prima guerra mondiale, che scosse gravemente la presa dell’alta finanza sull’economia internazionale. Ma la dissoluzione definitiva del ruolo dell’alta finanza si verificò dopo la guerra, quando crollò la base aurea internazionale, portando con sé la disgregazione dell’economia mondiale. Allora i capitali di rinserrarono all’interno degli imperi, legati ai singoli Stati-nazione, portando a una nuova conflagrazione bellica generale. Solo dopo la seconda guerra mondiale, ricominciò, insieme alla ricostruzione di un mercato mondiale, il processo di internazionalizzazione della borghesia. E in particolare di ricostruzione dell’egemonia dell’alta finanza che giungerà a compimento con l’affermazione di una nuova “globalizzazione” alla fine degli anni ’80 del secolo appena trascorso e con la restituzione negli anni ’90 al mercato autoregolato del potere di decidere dalla quantità di moneta e finanza.

    Ciò che possiamo sintetizzare da quanto detto sopra è che, il capitalismo è tendenzialmente e nella sua intima essenza internazionale come caratteristica essenziale l’internazionalismo delle sue élite dirigenti. Il ruolo che questo ricoprono è quello di “agente sovrano” del capitale. Il rapporto che tale agente sovrano intrattiene con il potere dello Stato (degli Stati, per essere più corretti) muta a seconda delle fasi storiche. Ciò comporta una variazione del grado di autonomia delle élite che arriva fino al cosmopolitismo.

   Una delle conseguenze della crisi generale capitalismo cominciata nella metà degli anni ‘70 c’è lo sviluppo delle contraddizioni interimperialiste. Esse si sviluppano man mano che si accentuano le difficoltà di valorizzazione del capitale e quindi si acuiscono i contrasti tra i capitalisti, ognuno dei quali lotta per la sua sopravvivenza.

   Dopo la seconda guerra mondiale gli USA hanno assicurato la persistenza o il ristabilimento del dominio delle classi borghesi nella parte continentale dell’Europa Occidentale, in Giappone e in buona parte delle colonie. In alcuni di questi paesi lo Stato borghese era completamente dissolto a seguito della guerra (tipica la situazione della Germania); negli altri, gli Stati borghesi erano fortemente indeboliti e prossimi al collasso. Di conseguenza, le borghesie dei paesi continentali dell’Europa Occidentale e del Giappone non ebbero di meglio che accettare l’autorità degli USA per ristabilire il loro dominio di classe. La Borghesia Imperialista USA aiutò la borghesia dei singoli paesi a ricostruire propri Stati. Difficilmente avrebbe potuto fare diversamente, cioè assorbire direttamente la parte continentale dell’Europa Occidentale, il Giappone e le colonie degli ex Stati coloniali nei confini del proprio Stato sotto un’amministrazione unificata: sia per il movimento popolare (che in molti paesi era a guida comunista) presente in molti paesi dell’Europa Occidentale che, tra l’altro, aveva l’appoggio dell’URSS, sia per l’opposizione delle borghesie europee e francese. Gli USA, tuttavia posero molti limiti alla sovranità di alcuni Stati, in particolare degli Stati giapponese, tedesco, italiano, greco, turco e anche alla sovranità dell’Inghilterra e dei domini britannici, assicurandosi vari strumenti di controllo della loro attività e d’intervento in essa.

   Nei quarant’anni successivi i contrasti tra questi Stati e gli USA non hanno avuto un ruolo rilevante nello sviluppo del movimento economico e politico, con l’eccezione delle tensioni con Francia e Inghilterra in occasione della campagna di Suez (1956).

   Tutto questo non significa che era finita l’era l’epoca delle guerre tra Stati imperialisti come s’illudevano i revisionisti. Finché gli affari andavano bene, finché l’accumulazione del capitale si è sviluppata felicemente (e ciò è stato fino all’inizio degli anni ’70), non si sono sviluppate contraddizioni antagoniste tra Stati imperialisti, né potevano svilupparsi se è vero che esse sono la trasposizione in campo politico di contrasti antagonisti tra gruppi capitalisti in campo economico.

   Il problema si è posto a partire dalla metà degli anni ’70 ed il problema sta proprio e solo in questo: man mano che le condizioni di valorizzazione del capitale diventano difficili, lo Stato USA continua a essere il miglior garante (sia pure di ultima istanza) della borghesia giapponese e quindi del suo dominio in Giappone, il miglior garante della borghesia tedesca e quindi del suo dominio in Germania ecc. nella misura in cui questo predominio è una garanzia per il buon andamento delle varie economie, degli affari delle varie borghesie.

   La lotta che gli USA per la difesa dell’ordine internazionale, è nella realtà la lotta dei capitalisti USA per garantirsi la stabilità politica negli Stati Uniti, cioè del dominio di classe sulle masse popolari degli USA anche a scapito degli affari della borghesia di altri paesi, diventando quindi un fattore di instabilità politica di altri paesi.

   Né i capitalisti operanti in altri paesi possono concorrere a determinare la volontà degli USA al pari dei loro concorrenti americani, benché vi sia una discreta ressa di esponenti della Borghesia Imperialista specie di paesi minori a installarsi negli USA, a inserirsi nel mondo politico ed economico USA: dai defunti Onassis e Sindona, molti grandi capitalisti di altri paesi hanno cercato di “mettere su casa” negli USA.

   Esiste anche un’altra possibilità che man mano che aumentano le difficoltà dell’accumulazione del capitale, una frazione della Borghesia Imperialista mondiale tenti di imporre un’unica disciplina a tutta la Borghesia Imperialista costruendo attorno agli USA il proprio nuovo Stato sovranazionale: quest’ultimo assorbirebbe più strettamente in sé gli altri Stati limitandone ulteriormente l’autonomia.

   Negli anni trascorsi dopo la sonda guerra mondiale si è formato un vasto strato di Borghesia Imperialista Internazionale, legata alle multinazionali con uno strato di personale cresciuto al suo servizio.

   Già sono stati collaudati numerosi organismi (monetari, finanziari, commerciali) sovrastatali nei quali quello Strato di Borghesia Internazionale esercita una vasta egemonia.

   Parimenti si è formato un personale politico, militare e culturale borghese internazionale. Di conseguenza il disegno della fusione dei maggiori Stati imperialisti in unico Stato ha oggi maggiori basi materiali di quanto ne avessero gli analoghi disegni perseguiti nella prima metà del secolo scorso, dalla borghesia anglo-francese (Società delle Nazioni), dalla borghesia tedesca (Nuovo Ordine Europeo nazista), dalla borghesia giapponese (Zona di Coprosperità). Ma la realizzazione di un processo del genere, mentre avanza e si accentua la crisi economica, difficilmente si realizzerebbe in maniera pacifica, senza che gli interessi borghesi lesi dal processo si facciano forte di tutte le rivendicazioni e i pregiudizi nazionali e locali.

GLI ORGANISMI OCCULTI DEL POTERE

   Per cercare di capre l’esistenza di organismi occulti che cercano di influenzare la vita economia, politica e culturale, bisogna partire dal fatto che dalla fine del XIX secolo è il periodo il capitalismo comincia a entrare nella sua imperialista, in cui la borghesia da forza rivoluzionaria rispetto ai modi di produzione precedenti (ed alle forme politiche che corrispondevano a essi), che combatteva per la libertà di vivere e lavorare dove meglio credeva, diventa una classe reazionaria che, pur di difendere i suoi meschini privilegi, impedisce alla gran parte degli esseri umani di realizzare uno o più dei loro diritti naturali come attualmente si vede dall’utilizzo degli apparati repressivi statali per negare la libertà di movimento a milioni di migranti che sono costretti a reclamarla anche a costo della vita.

   E proprio in questa fase che nascono nuove forme di controllo e di repressione, alimentate da specifici pregiudizi e che sono alimentate da apposite costruzioni culturali.

   E in questo periodo che si sviluppano interpretazioni arbitrarie della biologia che vorrebbero stabilire che alcuni popoli sono superiori e altri inferiori (razzismo) e che alcuni individui sono superiori e altri inferiori (come l’eugenetica).

   Si comincia a teorizzare che i leader sono geneticamente destinati a comandare e che ciò che vale per un individuo vale per un gruppo, un popolo, una nazione.

   Tutte queste ideologie che hanno una base comune, ebbero la funzione di dare una base culturale ai lager nazisti.

   Se questa affermazione potrebbe sembrare esagerata, prendiamo come esempio l’eugenetica.

   Il termine eugenetica significa “la buona specie” fu coniata nel XIX secolo da Francis Galton (che tra l’altro era un parente di Charles Darwin), il quale sentiva “l’obbligo morale” di incoraggiare coloro che erano forti e sani a fare tanti figli con il fine di “migliorare” l’umanità e che l’incrocio selettivo degli adatti poteva portare alla razza superiore, come si concepiva all’epoca l’aristocrazia inglese. Nella stessa epoca Herbert Spencer sviluppò “l’evoluzione della psicologia” teorizzando che molte persone erano biologicamente imperfette e degne solo di una morte molto veloce.

   Dal 1907 al 1973, negli USA percorrendo l’eugenetica nazista, 24 stati autorizzarono la sterilizzazione coatta di pazienti di ospedali psichiatrici, di condannati per crimini sessuali, di “imbecilli”, di “individui moralmente depravati”, di epilettici. La maggioranza di queste persone erano immigrati slavi, ebrei, e soprattutto neri.

   Così, gli Stati Uniti sono stati il primo paese al mondo ad autorizzare la sterilizzazione con finalità eugenetiche. Nel 1907 lo Stato dell’Indiana approvò, infatti, la prima legge per la sterilizzazione di pazienti ricoverati in istituzioni psichiatriche.

   Negli USA gli eugenisti sostenevano che il paese si stava deteriorando a causa della qualità dei geni della popolazione statunitense, e per questi motivi richiedevano interventi politici per incrementare il numero di individui dotati di “geni buoni”. La riscoperta della legge di ereditarietà di Mendel agli inizi del XX secolo aveva aperto la strada della genetica che oggi conosciamo. Tuttavia, queste stesse basi scientifiche che indicavano le leggi di ereditarietà negli organismi viventi inclusi gli esseri umani divennero presti un potente sostegno per il movimento eugenetico che l’utilizzò per affermare l’inferiorità di alcuni gruppi etnici e classi sociali.

   Se si vuole capire perché gli USA furono i pionieri della sterilizzazione, bisogna partire tra gli scheletri negli armadi delle lobby interessate alla conservazione della natura (è proprio vero che le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni). Su tutti emerse il circolo formato da scienziati, economici e politici del professor Henry Fairfiled Obsorn. I membri più importanti del circolo di Obsorn (come T. Roosevelt che divenne in seguito Presidente della repubblica stellata) fondarono nel 1887 il Bonne and Crockett Club (B&C) che costituì la prima associazione conservazionista degli USA ed ebbe un ruolo fondamentale nel sostenere sia il Museo Americano di Storia Naturale, il parco zoologico di New York e la Lega di Difesa della Foresta Rossa a San Francisco che i movimenti eugenetici di restrizione dell’immigrazione. In un’epoca sempre più secolarizzata, la natura diviene un surrogato di Dio, tanto che per il presbiteriano Obsorn natura e Dio sono pressoché la stessa cosa.

   Per tanti anni, il cuore del movimento eugenetico americano fu l’Eugenetics Record Office, allestito nel 1910 a Gold Spring Harber (che è lo stesse centro che attualmente ospita – guarda caso – l’Uman Genome Project, per la ricerca sul geoma) sovvenzionato da Mary Harrimann. Mary era la moglie di Edward, il magnate delle ferrovie, e la madre di Averel, l’industriale che nel 1921 decise di ripristinare il corridoio di navigazione tedesco Hamburg-America Line, la più grande linea di navigazione negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale. Nel 1926 accolse nella sua ditta un socio il cui nome divenne in seguito famoso: Prescott Bush, padre di presidente e nonno di un altro.

   Con tutta probabilità l’americano che dopo il 1933 ha maggiormente influenzato l’eugenetica tedesca, è stato Harry Laughlin, con il modello di legge per la sterilizzazione e l’eugenetica del 1922 che condusse alla sterilizzazione do almeno 20.000 americani. La legge di Laughlin fu presa come modello dalla Germania nazista.

   E prima dell’eugenetica ci furono le teorie di Malthus che sostenevano che la causa delle miseria era che produzione non bastava per tutti poiché esiste la sovrappopolazione. Le posizioni di Malthus si riallacciavano alla legge dei rendimenti decrescenti di Smith e Ricardo. Questa legge prevedeva l’incremento costante dei prezzi dei prodotti agricoli e delle materie prime, rispetto alle quali, i salari diminuivano, il che a sua volta provocava l’impoverimento della classe operaia e il peggioramento sistematico del suo livello di vita con il trascorrere del tempo. Per questa via il sottoconsumo di Sismondi coincide con il consumismo dei maltusiani: “E’ da questa teoria di Malthus che nasce tutta questa concezione sulla necessità che esista e si sviluppi senza sosta il consumo improduttivo, concezione che trova uno zelante propagandista in questo apostolo della sovrappopolazione per mancanza di mezzi di sostentamento”.[43]

   Con l’aggiornamento e lo sviluppo delle conoscenze scientifiche, i pretesi cultori della discriminazione sociale cercano sempre nuovi appigli.

   Lombroso discrimina i popoli e gli individui riferendosi essenzialmente a caratteristiche anatomiche. In seguito si cercherà di discriminare su basi fisiologiche, poi su basi biochimiche.

Altri modi per tentare di distinguere individui e popoli in superiori e inferiori (concetto indispensabile all’imperialismo) sono legati a metodologie storiche e psicologiche.

   Ora non c’è da meravigliarsi che in quest’epoca storica nascano società segrete che si ispirino a una dottrina che proclami la missione di un popolo.

   Nell’Inghilterra vittoriana nell’ambiente dell’Università di Oxford intorno alla figura di John Ruskin, un critico estetico, riformatore sociale e nonché un profeta politico, si raccolse un gruppo di persone imbevute di teorie che avevano come obiettivo, secondo le parole di Ruskin: “Il mio scopo costante è stato quello di mostrare l’eterna superiorità di alcuni uomini su altri”.[44]

   Nel 1891 un gruppo di discepoli oxoniani imbevuti di tali dottrine – tra i quali spicca l’energico uomo d’azione e di affari Cecil Rhodes, fondatore della colonia che prese il nome di Rhodesia – avrebbe costituito una società segreta caratterizzata da una fanatica vena di pananglismo razzista; imporre al mondo il predominio britannico, tale programma nato nella tradizionale atmosfera del Rule Britannia, ma animato da un affatto nuovo, che dalla nazione sposta l’accento alla razza, postulando l’esigenza di un’alleanza tra le nazioni di razza anglosassone. Dopo la morte di Rhodes un’altra figura di proconsole sudafricano, lord Alfred Milner, organizza una cerchia esterna, la Rounde Table, che deve assicurare alla società segreta, di cui non si conosce il nome (che forse, per maggior segretezza, si evitò di coniare) un ambiente di “simpatia” e di fattiva collaborazione. Nel 1914 funzionano gruppi di Round Table in Inghilterra, Sud Africa, Canada, Australia, Nuova Zelanda, India e Stati Uniti. Il coordinamento della loro attività intellettuale vie assicurata per mezzo di un organo trimestrale, The Round Table, che esce completamente anonimo, allo stesso modo della rivista dei gesuiti, La Civiltà Cattolica; analogia non casuale, se si pensa che la Compagnia di Gesù costituiva il modello organizzativo di Cecil Rhodes.

   Alla fine della prima guerra mondiale, quando ormai è chiaro che gli Stati Uniti sono destinati ad assumere un’importanza sempre più grande nel concerto mondiale, il gruppo americano della Round Table offre la piattaforma per la creazione del Council of Foreign Relations (CFR) delineato nei colloqui anglo-americani di Parigi, che assume il compito contrastare la tendenza isolazionista della borghesia americana (e della sua influenza nell’opinione pubblica degli Stati Uniti) e indirizzare la politica estera del governo statunitense nel senso voluto dalla società segreta, nel senso cioè di una affermazione planetaria della razza anglosassone.

   È dagli ambienti gravitanti intorno al CFR è derivato l’impulso per l’intervento degli USA nel secondo conflitto mondiale, ed è dagli stessi ambienti che viene impostata la strategia della cosiddetta guerra fredda, che sarebbe stata abbandonata n seguito constatazione della sua sterilità. Risultando impossibile abbattere in modo frontale il campo socialista, è dai cervelli del CFR che nasce la strategia alternativa, basata sull’indebolimento dei paesi socialisti, che l’avvento del revisionismo ha portato nel Movimento Comunista Internazionale e nei paesi socialisti ha comportato, il cui sgretolamento era assicurato dalla penetrazione commerciale occidentale e dal contagio ideologico rappresentato dagli eurocomunisti (i partiti comunisti dell’Europa occidentale).

   Altre società più o meno segrete nate verso la fine del XIX secolo c’è la Golden Dawn (più precisamente Hermetic Order of the Golden Dawn, in italiano Ordine Ermetico dell’Alba Dorata). I tre fondatori erano i massoni britannici William Robert Woodman, William Wynn Westcott e Samuel Liddel MacGregor Mathers che tra l’altro erano membri della Societas Rosicruciana in Anglia (S.R.I.A.).

   Partiamo adesso dell’OTO, fondata nel decennio compreso tra il 1895 e il 1905 su iniziativa degli occultisti Karl Kellner, Theodor Reuss, Franz Hartemann ed Heinrich Klein. A tale organizzazione sono collegati altri Ordini e confraternite fra cui, l’Ordine degli Illuminati e la Fraternitas Saturni. Inizialmente si trattava di un club esoterico nato su iniziativa del Kellner, adibito a creare un gruppo di persone appartenenti all’alta borghesia, che amavano praticare, lontano da occhi indiscreti, forme di sesso associato alla magia e al tantrismo. I rituali magico-sessuali, fin dal XVIII secolo avevano sempre rappresentato per l’alta società una eccitante ed attraente forma di trasgressione, a maggior ragione quando associata all’occultismo.

   Ma il Reuss ad un certo punto introdusse amicizie militari di alto grado, appartenenti al Rito di Memphis – Misraim (MM), ordine massonico di origine francese[45] che consta di oltre 90° gradi iniziatici, nato dalla fusione di tradizioni esoteriche egizie. Reuss, era infatti un massone. Di nazionalità tedesca, aveva vissuto in Inghilterra dove aveva frequentato una loggia irregolare composta di tedeschi, ispirata appunto all’Antico Rito Primitivo di Memphis e Misraim. Come altri fondatori di Ordini esoterici tentò di legittimarne l’esistenza e affermò che i rituali li aveva presi nel corso di suoi viaggi da due maestri di tantra nonché da un maestro Sufi. A completare l’insegnamento, aveva poi contribuito, la sua   frequentazione dell’Ordine esoterico Hermetic Brotherhood of Light che in italiano significa Fratellanza Ermetica della Luce, che asseriva di essere discesa direttamente da Frater Lucis ossia l’organizzazione esoterica dei Fratelli della Luce. I Frater della Luce nascevano, come una delle tante organizzazioni, da Ordini non nati prima del XVIII secolo, nella fattispecie dall’Ordine esoterico tedesco orden der Gold und Rosenkunz, Ordine dell’Oro e della Rosacroce. Che affermava a sua volta di discendere dalla Confraternita dei Rosacroce (Confraternita ma sarebbe meglio dire il nominativo – che sarà strumentalizzata a fini politici con la complicità di nobili aristocratici e militari di alto grado, accomunati dall’ambizione e dall’anticattolicesimo).

  Numerosi fondatori di altre importanti società esoteriche provengono tutti dall’OTO. Il potente fondatore dell’AMORC rosacrociano, Harvey Spencer Lewis, era un membro dell’OTO.

  Proveniente dall’OTO fu John Yarker, la cui influenza negli ambienti esoterici, proveniva dal suo essere stato iniziato in Massonerie regolari e irregolari, raggiungendo alti gradi iniziatici nei Riti, inoltre, era membro della Società Teosofica, dell’Ordine Martinista, nonché era uno dei vertici della potente SRIA (Societas Rosicruciana in Anglia).

   L’OTO vide altri personaggi molto importanti, fa cui il Papus, nome iniziatico del medico Gérard Encausse, da molti ritenuto il più importante occultista della storia esoterica francese, che diede inizio al Martinismo moderno oltre ad Arnoldo Krumm-Heller che avrà un ruolo importante nella Chiesa Gnostica dell’OTO, che asseriva di essere anche lui erede dei segreti dei Rosacroce, con cui legittima la fondazione della sua Fraternitas Rosicruciana Antiqua, in cui veniva praticata la magia-sessuale, e famoso per utilizzare una particolare tecnica di ipnotismo a suo dire appresa da Franz Anton Mesmer (1734-1815), un medico tedesco diventato famoso per l’invenzione di un metodo di suggestione, precursore dell’ipnosi, che nel XVIII secolo aveva addirittura convinto i medici di poter guarire i malati servendosi di un fluido magnetico che sprigionava dalle sue mani, o da oggetti magnetici da lui realizzati; la comunità scientifica decenni dopo la sua morte, dimostrerà che le rare guarigioni erano dovute solo all’effetto placebo, per cui la guarigione del paziente dipende dalla sua stessa mente, che viene suggestionata al punto da avere una fede così intensa nel potere della guarigione di un operatore o di un farmaco, in realtà privo di principio attivo, da riuscire a far reagire il corpo fino a guarirlo realmente.

   L’OTO contemporaneo nasce su iniziativa ed organizzazione di Reuss, nel 1906, quale Ordine templare in cui confluiscono segretamente esponenti delle Massoneria irregolari, che erano da lui controllate.

   Reuss, inizialmente stimava tantissimo Crowley, al punto di porlo nel 1912 a capo dell’OTO inglese, quando questi iniziò ad ottenere molto successo presso gli affiliati delle sedi di tutta Europa, al punto da insidiare la dirigenza dello stesso Reuss, iniziò a rifiutarsi di applicare la Legge di Thelema. In pratica i seguaci di Reuss non accettavano più né i contenuti del Libro della Legge, né l’idea dell’eone di Horus profetizzato da Crowley, tantomeno il tipo di rituali sessuali da quest’ultimo riscritti appositamente per le sedi dell’OTO sotto il suo controllo. Ma il numero dei sostenitori del “mago nero” crebbe al punto che poté autoproclamarsi nuovo leader dell’organizzazione ancor prima che Reuss morisse, scavalcando quello indicato da quest’ultimo ovvero Hans Rudolf Hilfiker (che era Gran Maestro della Loggia Libertas et Fraternitas di Zurigo fondata fin dal 1917).

   Si narra che Reuss al fine di proteggere la neonata società segreta degli Illuminati fece diffondere la notizia da personalità influenti che erano estinti. Da qui si può ipotizzare che gli Illuminati sarebbero costituiti da una vasta ed internazionale cerchia di amicizie massoniche, thelemiche e rosacrociane discendenti dalle amicizie originali di Reuss.[46]

   In effetti, Reuss fu nominato ispettore speciale dell’Ordine Martinista in Germania. Quindi OTO, Golden Dawn, Martinismo e poteri finanziari germanici convergevano sulla persona di Reuss. Reuss e Kellner ponevano le basi essenziali necessarie per ipotizzare che il nuovo Ordine degli Illuminati fosse diventato una realtà e che riunisse segretamente tutta l’élite delle società segrete rosacrociane, martiniste, gnostiche e templari, ma con una visione accentratrice del potere tutt’altro che democratica. L’importanza di Papus si evince anche dal fatto che Reuss e Kellner nella fondazione dell’OTO gli avevano chiesto l’autorizzazione e gli insegnamenti necessari per praticarvi le iniziazioni e le operazioni magiche di alto grado. Papus non era un massone regolare e non lo divenne mai. Ma aveva influenza e potere tali da poter organizzare un incontro fra leader di Ordini esoterici a Parigi il 24 giugno 1908 e chiamarlo Conferenza Massonica Internazionale, dove Reuss lo conobbe e strinsero un’alleanza di reciproco interesse.

  .

   Tuttavia, la più nota fra le realtà neospiritualiste che ispirerà il pensiero mondialista è la Società Teosofica.

   La Società Teosofica è nota ed è inscindibile da quella della sua fondatrice, Elena Petrovna Blavatsky, nata in Russia nel 1831 da genitori tedeschi e fuggita a 16 anni da quel paese (e da un matrimonio con un ufficiale). La sua vita sarà costantemente costellata da contatti con personaggi di varia e spesso enigmatica provenienza, tra cui non mancheranno molti frequentatori di logge massoniche. Massone, era il colonnello americano Henry S. Olcott, con il quale la Blavatsky creò a New York, nel 1873 la Società Teosofica, una sorta di parareligione sincretista, che univa elementi di Oriente e d’Occidente in una sorta di meeting post spiritualista.

   Questa funzione “strumentale” della Blavatsky, all’interno di complesse vicende dai risvolti non sempre chiari, sembra evidenziarsi soprattutto a partire dai suoi primi viaggi in India (1878), che all’epoca era sotto dominio britannico. In India, la funzione della Società teosofica sarà non solo quella di elaborare una sorta di neo-orientalismo esportabile in Occidente, ma anche, quella di occidentalizzare l’Induismo. Lo storico indiano R. Mukerjee inserisce la Società teosofica fra le quattro organizzazioni che maggiormente hanno lavorato per trasformare la tradizione indù in una forma più in sintonia con la mentalità occidentale, elaborando una sorta di “protestantesimo indù[47]. Non a caso, uno dei più stretti collaboratori della Società teosofica in India, Dayananda Saraswati, sarà noto nella sua terra con il soprannome di “Lutero indiano[48]. Un’operazione culturale, questa, che sembra avere avuto aiuto diretto dello stesso governo britannico, che allora (e non bisogna scordarsi) era sotto il suo dominio, ed era interessato alla creazione di una “forma di spiritualità” che potesse essere condivisa dagli occupanti e dai colonizzati.[49]

   In Occidente, il ruolo della Società teosofica sarà quella di creare una nuova religiosità sulle rovine del cristianesimo: “Il nostro scopo non è di restaurare l’Induismo, ma di cancellare il Cristianesimo dalla faccia della Terra”.[50]

   Lo stesso obiettivo, sarà ribadito anche dal successore della Blavatsky, Annie Besant, che nel discorso di chiusura al Congresso dei Liberi Pensatori tenutosi a Bruxelles nel 1880, affermerà: “Innanzitutto combattere Roma e i suoi preti, lottare ovunque contro il Cristianesimo e scacciare Dio dai cieli!”.

   Alice Bailey, fondatrice nel 1920 dell’associazione Lucifer Truts, il cui nome è stato poi cambiato in Lucis Truts, affinché il riferimento a Lucifero (che per il Teosofismo è un’entità positiva, presiedente all’evoluzione dell’umanità) non ferisse la sensibilità dei “profani”. Oggi la Lucis Trust è membro del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, il cui debito ideologico è stato pubblicamente riconosciuto nel 1948 dall’allora assistente del Segretario generale delle Nazioni Unite, il belga Robert Muller.

   Alice Bailey, è stata tra quelli che hanno promosso quell’ideologia dell’Era dell’Acquario che, a partire dalla cultura hippie degli anni ’60 fino alla New Age, ha costituito un vero e proprio annuncio profetico del “nuovo mondo”. Secondo la Bailey, infatti, l’Età dell’Acquario sarebbe destinata a sostituire la vecchia Età dei Pesci (dominata dal cristianesimo) con una Nuova Era di riunione fra i popoli e fra le religioni, sotto il controllo delle organizzazioni internazionali. Quest’obiettivo si realizzerà, secondo la Bailey con un’opera volta a trasformare la coscienza di massa: “Segno della magia del settimo grado sulla coscienza di massa, è l’uso crescente di slogan per ottenere certi risultati e spingere gli uomini a certe azioni collettive”.[51] Cosa non è quest’affermazione se non dare dignità teorica alla manipolazione delle menti delle persone?

   Tutte queste realtà visibili, tuttavia, sembrano essere più che altro la punta dell’iceberg di un mondo complesso e sotterraneo, di cui è difficile farsi un’idea. In definitiva, per quanto riguarda le organizzazioni e i gruppi visibili, non ha torto René Guénon, quando afferma un giudizio sulla Blavatsky: “Si può legittimamente concludere che M.me Blavatsky fu soprattutto, nel bel mezzo delle circostanze, un “oggetto” o uno strumento nelle mani di individui o di gruppi occulti che si facevano scudo della sua personalità, allo stesso modo di altri che a loro volta furono strumenti nelle sue mani”.[52]

   È sbagliato vedere il mondo esoterico come una realtà monolitica. Ci fu uno scontro storico tra federazioni esoteriche.

   Il 17 agosto 1934 veniva fondato a Bruxelles una federazione composta da potenti Ordini e società esoteriche, la Federazione universale Dirigente gli Ordini e società di iniziazione (FUDOSI). La sua finalità era difendere la sacralità, le liturgie, le dottrine, i rituali, dei tradizionali Ordini esoterici, poiché minacciati dalla crescente avanzata di miriadi di improvvisate sette, psicosette ed organizzazioni occultistiche, che si stavano appropriando indebitamente dei loro rituali, oltretutto profanandoli poiché ne modificavano insegnamenti, riti, contenuti deviandoli dalla loro vera finalità. Tra i principali fondatori e sostenitori vi era l’AMORC, Antico e Mistico Ordine della Rosa Croce.

   Ad ogni rappresentante degli Ordini esoterici aderenti alla FUDOSI venne assegnato il titolo di SAR che significa Figlio di Ra (dio solare egiziano) ovvero Figlio di sua Altezza Reale. Dopo il primo incontro furono scelti 3 Imperatori e posti a capo del Consiglio Supremo composto da 12 membri.

   Gli Ordini esoterici che dal 1934 costituirono la FUDOSI con il rispettivo SAR erano i seguenti:

  • AMORC
  • CONFRèRIE DES FRèRES ILLUMINES DE LA ROSE + CROIX
  • èGLISE GNOSTIQUE UNIVERSELLE
  • FRATERNITè DES POLAIRES.
  • MILITIA CRUCIFERA EVANGELICA.
  • ORDINE CO-MASONIC DI MEMPHIS-MISRAIM.
  • ORDRE ANCIEN ET MYSTIQUE DE LA ROSE + CROIX AMORC
  • ORDINE DEL GIGLIO E DELL’AQUILA
  • ORDRE DE LA ROSE + CROIX UNIVERSELLE
  • ORDRE DE LA ROSE + UNIVERSELLE
  • ORDRE DES SAMARITAINS INCONNUS
  • ORDRE HERMETISTE TETRAMEGISTE ET MYSTIQUE O ORDRE PYTHAGORICIEN
  • ORDRE MARTINISTE TRADITIONNEL
  • ORDRE MARTINISTE ET SYNARCHIQUE
  • ORDRE KABBALISTIQUE DE LA ROSE + CROIX
  • OSSERVANZA ORIENTALE ORDINARIA DI ORDEN MACONNIQUE – MISRAIM STRICTE
  • SOCIété alchimique de france.
  • société dìetudes et de recherches templiéres
  • société d’études martinistes
  • union synarchique de pologne

   Il 1° agosto 1935 i tre Imperatori espulsero i due ordini massonici del rito Memphis-Misraim. L’Imperatore d’Europa Emille Dantinne spiegò che nell’atto di costituzione della federazione era stato espressamente affermato che nessuna organizzazione atea avrebbe potuto aderirvi. Ragione per cui essendo la Massoneria mista Memphis-Misraim era stata accolta solo per errore, essendo stata erroneamente considerata di un credo spirituale. Venne chiaramente decretato che i membri della FUDOSI rompessero tassativamente ogni forma di contatto con Massoneria e i trasgressori sarebbero stati espulsi. Si creò un evidente conflitto fra Rosacroce e Massoneria. Il fatto che la FUDOSI avesse conoscenze approfondite degli Ordini esoterici, fa nascere il sospetto che fossero a conoscenza di un segreto della Massoneria, fosse il lungo custodito. Ovvero la Massoneria ad oggi è sempre stata ritenuta credente di un Essere Supremo che viene presentato ai profani come e agli adepti almeno ai primi gradi, col nome di Grande Architetto dell’Universo. Ne consegue che se la FUDOSI ha ritenuto assolutamente necessario escludere la Massoneria perché atea, riteneva che la vera natura del Grande Architetto dell’Universo non fosse divina. A conferma di quanto fosse influente, il rosacrociano Lewis non venne espulso nonostante facesse anch’egli parte della Massoneria, nel Rito di Memphis-Misraim. La cosa è molto sospetta, in quanto l’Imperatore fu molto chiaro nell’asserire che i membri della FUDOSI non potevano assolutamente avere alcuna forma di collaborazione con iniziati massonici.

   Per difendere gli Ordini esoterici e tutte le fratellanze che non volevano essere controllate da gruppi rosacrociani antimassonici fu creata la FUDOFSI. La Massoneria faceva parte della FUDOFSI. La FUDOFSI nel 1939 era composta da 11 organizzazioni esoteriche e fratellanze:

  • ANTICO E PRIMITIVO RITO DI MEMPHIS E MISRAIM.
  • BROTHERHOOD OF THE ILLUMINED BRETHREN OF THE ROSE-CROIX.
  • éGLISE GNOSTIQUE UNIVERSELLE.
  • FRATERNITAS ROSICRUCIANA ANTIQUA
  • FRATERNITAS ROSAE CRUCIS
  • ORDER OF KNIGHT MASON ELUS COHEN OF THE UNIVERSE
  • ORDRE DE SAINT GRAAL
  • ORDRE MARTINISTE-MARTINEZISTE DE LYON
  • ORDRE KABBALISTIQUE DE LA ROSE CROIX[53]

   Ad aumentare la divisione ci fu la morte di Teder uno dei capi dell’Ordine Martinista che aveva provocato la scissione all’interno dell’Ordine. Victor Blanchard che era stato nominato successore di Teder, non gradiva infatti la struttura massonica dell’Ordine Martinista; durante il Convegno di Bruxelles, che si tenne nel 1934, si presentò con il nome di Ordre Martiniste et Synarchique. Per la stessa ragione aderì alla antimassonica FUDOSI. Invece Jean Bricaud che, come Blanchard, discendeva iniziaticamente da Papus, si allineò al pensiero di quest’ultimo, e gradendo la Massoneria, aderì alla FUDOFSI quale rappresentante dell’Ordine Cabalistico della Rosa Croce pro-massonico. Sebbene la FUDOFSI abbia cessato di esistere durante la seconda guerra mondiale e non sia stata ristabilita dopo la guerra, alcuni degli ex membri si sono contattati l’un l’altro nel 1947 e hanno stabilito una continuazione della FUDOFSI. Nel 1947 ci fu un accordo per la creazione di Ordini rosacrociani.

   I Rosacroce della FUDOFSI unitamente ai massoni, a martinisti teurgici, gnostici ecc. si contrapponevano quindi ai Rosacroce della FUDOSI, guidata dal potente Harvey Spencer Lewis, leader dell’AMORC, Imperatore delle Americhe e dal Dantinne, leader dell’Ordine Cabalista della Rosa Croce ed imperatore dell’Europa.

   In pieno conflitto tra le due federazioni, scoppiò la seconda guerra mondiale. Il nazismo per una sospetta coincidenza massacrò principalmente i membri della FUDOFSI, in particolare quelli della massoneria. Per un’ulteriore e sospetta coincidenza, fra membri della FUDOSI morti a causa del nazismo, vi erano soprattutto quelli passati alla FUDOFSI.[54]

   Nel 2017 la CIA ha diffuso una foto che ritrae Hitler assieme a un importante gerarca nazista, perfettamente in salute, ormai anziani in America Latina.[55] La relazione dei servizi segreti americani alimenta il sospetto secondo cui gruppi finanziari dei continenti americani ed europeo, potrebbero aver aiutato Hitler a fuggire dalla Germania, simulandone il suicidio. Il nazismo potrebbe essere stato realmente costruito ed usato da una federazione di società esoteriche, che possiamo chiamare Illuminati ed essere composto da famiglie ricchissime. È certamente sospetto che Costant Chevillon leader della FUDOFSI, fu assassinato nel 1944 dalla Gestapo.

CAPITOLO 2

SOCIETÀ’ ESOTERICHE E SERVIZI SEGRETI

   Un esempio del funzionamento del sottobosco fatto di sette, servizi segreti e politica è l’organizzazione francese Servic d’Action Civique (SAC), che potrebbe avere avuto delle connessioni con il Priorato di Sion. Il SAC nasceva come servizio d’ordine del Rassemblement du Peuple Francais (RPF) fondato da de Gaulle negli anni dell’immediato dopoguerra. Il servizio d’ordine era costituito da ex membri delle Resistenza e da militari, poliziotti e agenti dei servizi segreti, tutti profondamente devoti al generale, e aveva come compito principale quello di proteggere i candidati gollisti e di provvedere alla sicurezza delle riunioni e dei comizi dell’RPF.

   Quando all’inizio del 1953 de Gaulle sciolse l’RPF, anche il suo servizio d’ordine cessò di esistere, almeno ufficialmente. Ma in realtà i suoi membri formarono una rete clandestina che tramò per destabilizzare la Quarta Repubblica, scopo che raggiunse nel 1958. Una volta al potere, nel gennaio 1960, de Gaulle istituì formalmente il SAC, che presto divenne una peculiare organizzazione semiufficiale: in pratica un’agenzia di “sicurezza” dello Stato con ampi poteri e una stretta connessione con gli altri servizi di polizia, restando però fedele a un solo partito e a un solo credo.

   La funzione del SAC era quello di proteggere de Gaulle e mantenerlo al potere, tenendo d’occhio i suoi avversari politici e, se necessario, indebolendoli o screditandoli spesso usando trucchi e campagne di diffamazione.

   L’apparizione dell’Organisation d’Armé Secrète (OAS), fondata da ufficiali dell’esercito in servizio o in congedo che avevano giurato di vendicarsi di de Gaulle per essersi dichiarato a favore dell’indipendenza algerina dopo la sua presa al potere, diede al SAC un nemico importante, che minacciava sia de Gaulle, sia la sicurezza dello Stato, a cui dedicarsi. Al suo culmine, si dice che il SAC contasse su 30.000 uomini, organizzati a livello regionale e locale in tutta la Francia, pur mantenendosi defilato e rimanendo sconosciuto alla maggior parte dei francesi.

   Quando nel 1969 de Gaulle lascia la carica del presidente della repubblica, il SAC conciò a perdere il senso del proprio scopo. Pur continuando a proteggere i politici gollisti, cominciò a deviare pericolosamente. Molti politici, in particolare il ministro degli Interni Raymond Marcellin, guardavano con preoccupazione un simile mina vagante, cercando ogni occasione per tapparle le ali, o meglio ancora, eliminarla del tutto. L’organizzazione perse membri e finanziamenti. Ma è sempre pericoloso quando un gruppo ben organizzato e semiclandestino perde la sua ragion d’essere: inevitabilmente troverà dell’altro per colmare il vuoto.

   Nel 1970 il SAC – che aveva già stretto connessioni con la criminalità organizzata dedicandosi al traffico di armi e di droga – istituì un organismo ancora più clandestino, da usare per compiti che richiedevano maggiore segretezza e facilità di smentite nel caso che qualcosa non andasse per il verso giusto. Gli diedero il titolo apparentemente innocuo Ètudes Techniques et Commecials (ETEC), sotto il controllo di Charly Lascorz. In realtà l’ETEC lavorava a stretto contatto con vari dipartimenti della Polizia, del ministero degli Interni e con la Direction de la Surveillance du Territoire (DST). Con la finalità principale di infiltrarsi nelle organizzazioni politiche, Lascorz lanciò un’operazione del genere contro quello che si direbbe un obiettivo decisamente imprevedibile. Delle tante organizzazioni che oggi si proclamano eredi dei cavalieri templari, una delle più grandi e più influenti all’epoca, con Grandi Priorati in molti paesi, è il Sovrano e Militare Ordine del Tempio di Gerusalemme (SMOTG). L’ETEC riuscì a infiltrarsi nel Priorato francese dello SMOTG ottenendo l’elezione di un loro uomo, il generale Antoine Zdrojewski, ex capo della Resistenza polacca, a nuovo Gran Priore. Ma era Lascorz a dare gli ordini.[56]   

   C’erano diversi motivi per infiltrarsi nei Templari. Poiché tendevano a richiamare gli strati più alti della società, l’Ordine poteva a sua volta essere usato per infiltrarsi nella polizia, nell’esercito, nei media e così via. Anzi, secondo F. Audiger, autore di uno studio sul SAC, lo SMOTG aveva già dei legami con vari servizi segreti.[57] Ma era anche una fonte di finanziamento poiché i nuovi Templari dovevano pagare forti somme, denaro che serviva a finanziare sia le operazioni dell’ETEC sia il tenore di vita di Lascorz.[58]

   Oltre a riempirsi le tasche, Lascorz, uomo di estrema destra, non si faceva scrupolo di usare sia l’ETEC sia lo SMOTG per portare avanti una politica corrispondesse alla sua impostazione ideologica. Nel 1971 aveva fondato l’Union pour la Défence des Libertés e de Doits, una sorte di miscela tra il partito di estrema destra e la massoneria templare, che strinse legami con altri gruppi di destra in tutta l’Europa, specialmente in Germania, usando l’esistente rete dello SMOTG.

   Comunque, Lascorz aveva esagerato: gli avversari del SAC nel governo colsero l’occasione per dargli una lezione usando l’ETEC come esempio, Lascorz fu arrestato – fuggì ma fu arrestato di nuovo in Spagna ed estradato – e condannato a tre anni per frode anche se scontò meno della metà della condanna.

   La natura dei meccanismi a ingranaggi concentrici di questo affare non può non disorientare, ma è tipica del mondo oscuro. Il SAC crea un’organizzazione di facciata, l’ETEC, che si infiltra nello SMOTG e ne prende possesso, usandolo poi per infiltrarsi in altre organizzazioni. Altrettanto tipico è l’intreccio di svariate finalità, organizzative e personali: la funzione ufficiale del SAC di proteggere il gollismo; le ambizioni politiche di Lascorz; gli obiettivi dei gruppi di estrema destra e l’ideale templare dello SMOTG, oltre alle attività esplicitamente criminali per finanziarie le altre attività.

   Il SAC subì un declino ancora più forte – diventando irrilevante per la politica francese, scivolando sempre di più nelle attività criminali ed estremistiche di destra – dopo la nomina a presidente della repubblica di Valéry Giscard d’Estaing nel 1974. I nodi vennero al pettine quando la notte tra il 17 e il 18 giugno 1981, in seguito a una faida interna, un ex membro del SAC e ispettore di polizia, Jacque Massié (probabilmente anche Templare dello SMOTG) fu ucciso, con la moglie, un figlio di otto anni e altre tre persone, nella sua casa di Auriol in Provenza.

   L’inchiesta ufficiale concluse che l’organizzazione era profondamente coinvolta in attività criminali, della contraffazione al traffico di droga e allo sfruttamento della prostituzione e aveva connessioni con undici omicidi o tentati omicidi. Anche se Mitterrand ne ordinò lo scioglimento nel 1982, il SAC potrebbe non essere scomparso e operare segretamente.

L’ORDINE DEL TEMPIO SOLARE

   Si potrebbe fare dei paralleli tra il Priorato di Sion e l’Ordine del Tempio Solare, i cui suicidi e omicidi di massa sconvolsero il pubblico nel 1994. I due ordini non solo avevano un modus operandi molto simile, ma condividevano le stesse radici esoteriche.

   Come il Priorato di Sion, il Tempio Solare fece la sua apparizione in Francia negli anni ’50, iniziando nel 1952 con una riunione di occultisti diretta dall’alchimista Jacques Breyer nello Chateau d’Arginy nella regione del Beaujolais.

   Originariamente questo gruppo fu attirato ad Arginy dalla ricerca di reliquie nascoste dai Templari al momento della loro soppressione. A quanto sembra questo gruppo fu condotto in questo luogo da un documento della metà XVIII secolo trovato nella Bibliothèque Nationale, che affermava che l’ultimo Gran Maestro dei Templari, Jacques de Molay, aveva trasmesso al templare Guillaume de Beaujeu – della famiglia che possedeva il castello di Arginy – non solo la sua autorità ma anche importanti reliquie templari, la più preziosa delle quali era un osso dell’indice di Giovanni Battista. Non trovando la reliquia, Breyer (il creatore di questo) e i suoi compagni impiegarono tecniche magiche per tentare di stabilire un contatto psichico con gli spiriti dei Templari uccisi all’atto della loro soppressione.

   Si afferma che il 12 giugno 1952 i loro tentativi avrebbero avuto successo,[59] Dando via a una nuova soprannaturale rivendicazione alla legittima discendenza dei Templari – da qui viene il nome di “trasmissione solare” – che scavalcava d’un balzo la scomoda necessità di dimostrare la continuità storica dall’ordine medievale dichiarando che l’autorità derivava dalla comunicazione psichica con i capi templari deceduti. Il sovrano Ordine del Tempio Solare (OSTS) era nato e continuò a eseguire i suoi rituali ad Arginy per oltre vent’anni.

   Come il Priorato, anche l’OSTS sono state attribuite attività politiche clandestine. Nel suo L’occultisme dans la politique del 1994, Gèrard de Sède – citando come fonte il cugino del conte de Rosemont, proprietario del castello di Arginy – afferma che nei tardi anni ’50 Costantin Melnik, figura importante dei servizi segreti francesi e a quel tempo consigliere sulla sicurezza del primo ministro Michel Debrè, era stato coinvolto in rituali notturni ad Arginy.[60]

   Queste affermazioni in merito alla partecipazione ai riti di Costantin Melnik, non è da scartare, dal mio modesto punto di vista, formulare l’ipotesi che sia stato un tentativo dei servizi segreti di depistare per coprire delle attività clandestine.

   In quel periodo la stampa di diede in gran dare per collegare Melnik con un misterioso gruppi di templari che era denominato “Lo scopo del gruppo”. France Observateur scriveva il 17 marzo1960 “Lo scopo del gruppo di cui fa parte di cui fa parte Costantin Melnik, un membro del governo di Debrè e il ‘giornalista’ Pierre Joly, è praticare un’attività anticomunista. Controlla da lontano un numero di associazioni ed è soprattutto in contatto con l’organizzazione di George Sauges, con gli integralisti cattolici amici franchisti. I ‘Templari’ hanno contatti in Germania e in Spagna. Da parte sua, Melnik attribuì questa notizia a una campagna di diffamazione organizzata dal KGB”.[61]

   I personaggi citati non erano da poco: George Sauges apparteneva alla sezione guerra psicologica dell’esercito.[62]

   Più o meno nello stesso periodo il periodico Juneval definiva questi templari   come uomini della desta monarchica, che avevano basi a Lione, a Tolosa e che avevano delle cellule all’interno dell’esercito in Algeria.[63]    

   Per oltre un decennio, l’OSTS fu una vera e propria società segreta e gerarchica, per soli iniziati. La sua esistenza era pressoché sconosciuta agli esterni e gli associati erano esclusivamente persone ricche e influenti. Anche in questo simile al Priorato, l’OSTS fece la sua pubblica uscita solo negli anni ’60, contando la propria rinascita dall’elezione del suo primo Gran Maestro, Jeane-Louis Marsan, con il nome di Jean XXIII il giorno di san Giovanni Battista, il 24 giugno del 1966. Un anno dopo Ma queste du Graal (La mia ricerca del Graal) pubblicato sotto lo pseudonimo di Péronic, il “trovatore Solare”, portava all’attenzione del pubblico i dogmi e le dottrine dell’Ordine (Peronic era una sorta di “sacro folle”, personaggio delle leggende bretone).

   Il maggior successo dell’Ordine fu assicurarsi il patronato del principe Ranieri III di Monaco tramite Marsan, uno dei suoi più prossimi amici e consiglieri. Sua moglie, la principessa Grace – l’ex star di Hollywood Grace Kelly – ne divenne un devoto membro.[64]

   Un’ulteriore spinta venne nel 1975 con la pubblicazione a Monaco delle dottrine dell’OSTS sotto lo pseudonimo di Peronic e con il titolo Pourquoi la résurgence de l’Ordre su Temple? Secondo questo ponderoso volume l’OSTS seguiva un miscuglio di idee occultiste tradizionali e New Age, che avevano ben poco a che spartire con le organizzazioni convenzionali neotemplari. Si basava in larga misura sugli scritti di Alice A. Bailey (1880-1949), guru della New Age che affermava di avere avuto dei contatti psichici con “maestri segreti”, che insegnava quello che definiva la “dottrina Solare”, secondo la quale la civiltà umana è il frutto dell’intervento di esseri progrediti appartenenti a un pianeta in orbita a Sirio. L’OSTS si spinse più in là, identificando il pianeta come Epolitas (Heliopolis),[65] ma per qualche motivo che rimane tuttora sconosciuto il successivo Tempio Solare lo avrebbe chiamato Proxima.  

   Vi sono precisi paralleli tra le dottrine e i dogmi dell’OSTS e quelli del Priorato di Sion. Nel 1957, mentre il primo serbava gelosamente la propria segretezza, il suo fondatore Jacques Breyer scrisse Dante alchimiste, un’interpretazione alchimistica della Divina Commedia che definisce il Bafometto dei templari[66]   l’“Eloquente Espressione della Grande Opera, pienamente realizzata dal 1188 entro la Croce Forcata”.[67]

   Breyer passa a spiegare che la Croce Forcata era il simbolo dell’ordine segreto interno dei templari, le quattro estremità della croce di una M. Breyer afferma che ogni grado dei Capitoli Privati della Croce Forcata ha tre volte il numero dei membri del successivo, un carattere che è anche del Priorato fin dai primi statuti del 1956, giusto l’anno prima del libro di Breyer.

   Mentre sarebbe un errore prendere gli scritti di Breyer alla lettera quanto i Dossier Secrets, questi paralleli sono particolarmente interessanti perché chi compilò i Dossier trasse le sue idee dalla stessa fonte. Altre somiglianze appaiono nelle successive pubblicazioni del Tempio Solare, sottolineando come il primo papa eletto dopo la “riemergenza” dell’Ordine del Tempio ad Arginy prese il nome di Giovanni   XXXIII (Angelo Roncalli, papa dal 1958 al 1963). Inoltre: Pochi anni dopo la scomparsa di Giovanni XXIII, il Sovrano Ordine del Tempio Solare si riunì dopo la celebrazione di san Giovanni Battista nel 1966, e il Conclave elesse il successore di Jacques de Molay, che così divenne il ventitreesimo Gran Maestro dell’Ordine, detentore e portatore della Grande Fascia della Croce del Tempio.

   E il ventitreesimo Gran Maestro aveva un nome: Giovanni![68]

   Papa Giovanni XXIII è stato significativo per loro a causa delle riforme che introdusse nella Chiesa durante il breve pontificato, soprattutto perché come diceva Peronik, <seguì la via del Templare universale>.[69] (Per loro un altro “Templare universale” era Jules Verne).[70]

   Nei documenti del Priorato, il titolo di Cocteau è Jean XXIII il che sembra fosse stato costruito in modo che un Giovanni XXIII presiedesse il Priorato nello stesso periodo in cui un Giovanni XXIII era papa. Chiaramente l’OSTS aveva la stessa intenzione.

   Dopo il discreto emergere dell’OSTS nel 1952 ad Arginy, e l’elezione nel 1966 del suo primo Gran Maestro, che preparò la strada alla preparazione in pubblico l’anno seguente, si verificò un terzo evento (molto più oscuro): il 12 giugno 1973, l’Ordine ai mostrò per la prima volta in pubblico a Mont Sainte-Odile, in Alsazia.

   L’OSTS si alleò anche con l’Ordine Giovannita e la Chiesa di Giovanni, che in apparenza sembravano degli Ordini centrati sull’evangelista, ma la ricorrente enfasi seguissero la forma giovannita dei “due Giovanni” (Giovanni battista e Giovanni evangelista). Inoltre, l’OSTS si dichiarava sinarchico e qui basti dire che anche il Priorato si allinea con quella che è l’ideologia inquietante della Sinarchia.

   Vi sono altri elementi decisamente dubbi e inquietanti nelle dottrine del Tempio Solare; per esempio, uno dei suoi obiettivi dichiarati è l’unione di cristianesimo e di Islam, ma non del giudaismo, con la motivazione che gli ebrei sono deicidi. In pratica si dichiara che i Templari sono in senso iniziatico i veri ebrei.

   Anche se l’Ordine del Tempio Solare e il Priorato di Sion affermano cose totalmente diverse sulla propria storia e le proprie finalità, vi sono delle analogie, o per fecondazione incrociata delle idee o semplicemente dovute al frequentare lo stesso mondo.

   Quale che fosse l’intenzione originaria di Breyer, dopo essersi presentato al pubblico, l’Ordine cominciò a evolvere acquisendo più membri e diventando leggermente più accessibile. Ma veniva trascinato nell’oscuro sottobosco in cui gruppi di estrema destra, criminalità organizzata e servizi segreti incrociano i loro passi.

   Una figura chiave di questa evoluzione fu Julien Origas, un collaboratore francese della Gestapo durante l’occupazione nazista della Francia, che aveva scontato una condanna in carcere dopo la guerra. Aderì all’OSTS nel 1965, ma ne fu espulso dopo un paio di anni per le sue ambizioni di impadronirsi del controllo dell’organizzazione. Com’era prevedibile, fondò un suo ordine templare, l’Ordine Riformato del Tempio (ORT) nel 1969, che finì per raggiungere i 1.500 membri tra il Canada, l’Africa, il Brasile e la Martinica. C’erano anche legami tra l’ORT e il SAC, la guardia pretoria gollista.

   Poi, nel marzo 1981 comparve un nuovo Tempio Solare, formato e diretto da Joseph di Mambro, questa volta semplicemente Ordre du Tempe Solaire, ma c’era chiaramente una connessione con l’esistente Sovrano Ordine, cosa difficile da definire per gli estrani in quanto quest’ultimo tese a negare il rapporto tra loro dopo le morti di massa. Nonostante l’affermazione che si trattava di un gruppo scissionista con scarse connessioni con il Sovrano Ordine del 1952, c’era sicuramente una sovrapposizione tra i membri, in particolare nei gradi più alti. Quel che non è chiaro è che il nuovo Tempio Solare fu istituito dall’Ordine Sovrano come copertura, magari come terreno di reclutamento, o se gli eventi del 1981 rappresentarono un’acquisizione dell’OSTS da parte di personaggi discutibili come Di Mambro e Origas. Ma, ciò nonostante, era ancora sulle stesse dottrine: Jacques Brejer certamente diede la sua benedizione al Tempio Solare e personalmente a Di Mambro.[71]

   L’Ordine di Mambro operava principalmente nei circoli New Age di lingua francese, raccogliendo notevoli adesioni tra personaggi ricchi e potenti in Francia, Svizzera e Canada. Molto probabilmente i suoi membri ordinari erano ignari dei legami che il Tempio Solare aveva fatto con il mondo criminale e con l’estrema destra. Secondo i ricercatori Arnaud Bédat, Gilet Bouleau e Bernard Nicolas, la reale autorità dell’Ordine risiedeva in Italia e/o in Svizzera, presso “maestri sconosciuti” che controllavano Di Mambro.[72] Non è da escludere che ci siano stati dei legami tra il Tempio Solare e la P2.

   Nel 1974 Di Mambro si era stabilito – cosa forse significativa – ad Annegasse, dove aveva fondato il Centre de Preparativo ha l’Age Noveau (CPAN). Fu qui che all’inizio degli anni ’80 conobbe l’altra figura chiave nella storia del Tempio Solare: l’ex parà belga Luc Jouret, che aveva combattuto nel Congo belga e operava come omeopata da Annemasse. Jouret creò l’organizzazione Club Amenta per promuovere le sue conferenze e i suoi corsi, con un gruppo interno chiamato Club Archédia (Arcadia), che celebrava determinati riti speciali. Ma nel 1983, quando Origas morì, Jouret come Gran Maestro dell’ORT, fondendo quello che era rimasto dell’associazione con il Tempio Solaro di Mambro e diventando il secondo al comando.

   Non c’è di avere dei dubbi che uno degli scopi principali scopi del Tempio Solare era quello di far intascare soldi a Di Mambro e Jouret. Tutti i 500 membri erano tenuti solidamente sotto controllo, soprattutto grazie agli intensi e fortemente suggestivi riti in cui apparentemente si manifestavano il grande dio egizio Osiride e il santo Graal. Molto probabilmente la cosa nasceva attraverso un trucco elettronico e olografico.

   Nell’ottobre del 1994, tra le rovine fumanti degli edifici dell’Ordine in Canada e in due località in Svizzera, furono trovati i cadaveri di 53 membri del Tempio Solare, compresi quelli di Mambro e di Jouret. Ufficialmente erano suicidi di massa, e alcuni dei membri, presumibilmente quelli riluttanti a togliersi la vita, erano stati uccisi con un proiettile nella testa. Secondo lettere spedite alle autorità, erano convinti che una volta morti sarebbero tornati “a casa” su Sirio.[73]

   C’è da interrogarsi sulle cause di questo suicidio di massa. Ci sono diverse ipotesi. Una di chiara derivazione esoterica afferma che queste tragedie presero l’avvio quando “le Sette Entità della Grande Piramide di Giza lasciarono la Camera Segreta durante la notte del 31 marzo 1993[74] molto probabilmente potrebbe essere un riferimento alla scoperta di quella che sembrava essere una porta in uno dei pozzi della Grande Piramide. Le speculazioni e le teorie sulla camera segreta e sul pozzo legato alla costruzione di Osiride e alla stella di Sirio non hanno ancora trovato una soluzione. Presubilmente questo ispirò i leader (o i controllori) del Tempio Solare, fornendo loro una comoda scusa per la liquidazione dell’Ordine.

   Dopo di ciò, 5 messaggi della “Signora del Cielo” – non si sa se riferimento è alla Madonna o alla dea Iside, detentrice originaria del titolo – furono ricevuti tra il 24 dicembre 1993 e la data magica del 17 gennaio nel 1994.[75]

   Le lettere di addio collettive erano indirizzate al ministro francese degli Interni, Charles Pasqua (ex leader del SAC),[76] in cui si affermava che la sua presenta persecuzione dell’Ordine li aveva spinti a ricorrere a quella drastica azione. Poi, nel dicembre 1995, altri 16 membri, tra cui un agente di polizia, si tolsero la vita in una foresta nel Vercors in Francia (ma anche in questo caso molti pensano che alcuni fossero stati uccisi), segno che qualcuno stava ancora dando ordini. Altri 5 si suicidarono in Québec.

   Nonostante le indagini e le inchieste, che portarono a una repressione dei culti in Francia, è facile sospettare che le autorità in Svizzera e in Francia abbiano insabbiato deliberatamente le indagini, non volendo che il verdetto sulle morti “morti culturali” fosse rimesso in discussione. In effetti, ci sono dei motivi per sospettare che ci sia qualcosa di più. Un’ipotesi ragionevole è che l’Ordine veniva usato come facciata per altre attività, e i sospetti su un coinvolgimento delle autorità fecero sì che bisognasse chiuderlo definitivamente. L’aspetto più sconcertante di questo scenario è che i leader ufficiali, Di Mambro e Jouret, risultò che anche loro si erano uccisi.

   Ma non è finita qui.  Gérard Paul Cheney, l’ex militante della Aginter Presse[77] che proprio al sorgere degli anni Ottanta abbandonò moglie e famiglia per unirsi a un’altra per unirsi a una setta oscura di stampo new age, l’école Naturelle de vie de l’Ordre du Lotus, fissata con l’ambientalismo e la fine del mondo (guarda caso).

  Ulteriori ricerche mostrano altri singolari collegamenti. C’è una signora Danielle Drouant, che assieme al marito Patrick Véret, noto omeopata e agopunturista, che è fondatrice di ben due ordini neotemplari: l’Ordre nouveau des Templiers opératifs e   l’Ordre du Temple de la Jérusalem céleste.  Nel 1987 la coppia diede vita a una sorta di disciplina medica, l’Energo-Chromo-Kinèse, che predicava il “panteismo gnostico” che veniva proposto a tutti i nuovi adepti. La sede operativa del gruppo – che tra il 1997 e il 1999 sarà classificato come setta sia dal parlamento belga che da quello francese – era Villefranche-Sur-Mer.

   Nel 1997 una commissione d’inchiesta appositamente istituita dalle autorità di Bruxelles cercherà di ricostruire un contatto diretto tra il gruppo Drouant e l’Ordre du Temple Solaire. Nonostante la scarsa collaborazione dei testimoni – si legge nel documento. Si legge nel documento: “gli investigatori hanno stabilito che sarebbe esistita una persona che figurava una persona che figurava sulle liste dell’Ordre nouveau des Templiers opératifs e, al contempo su quelle di Jouret”.[78] Dunque, sussisteva un vero collegamento tra i due gruppi, e lo conferma la documentazione ufficiale. Ma le coincidenze non si fermano qui. Yves Felix Marie Guillou, che di professione fa il mercenario. Ex capitano dell’esercito francese, reduce dalle campagne di Corea, Indocina e Algeria, nel 1960 ha abbandonato la divisa ufficiale per mettersi quella dell’OAS, l’Organisation Armé Secrète, il gruppo terrorista che ha messo bombe e realizzato omicidi per impedire l’indipendenza dell’Algeria. Fallito tale obiettivo, Serac (altro nominativo di Guillou) si rifugia prima in Spagna, dove aiuta Franco nell’instancabile ricerca di oppositori politici, e poi in Portogallo. Qui il regime di Salazar lo ingaggia per addestrare alcune formazioni del PIDE, la polizia segreta, e della Legião Portuguesa, una milizia fascista il cui scopo dichiarato fin dagli anni ’30 era combattere “la minaccia comunista e l’anarchismo”. Ed è proprio quello che Serac sostiene di voler fare quando il governo portoghese gli elargisce i fondi per dare vita all’Aginter Press. Alla fine degli anni ’70 di Guillou si perdono le tracce.[79] Nel 2006, Guillou, oramai ottantenne, sembrerebbe che avrebbe partecipato in veste di “studioso delle religioni” al Foro Espiritual Estrella, un summit interconfessionale dal sapore decisamente new age, al quale presero parte anche i rappresentanti di alcuni gruppi settari, come per esempio l’Ananda Marga.

   Ci sono dei fatti che collegarono questa setta ad avvenimenti italiani.

   Tra il 1987 e il 1990, a Bologna e nel Nord Italia sono state attive le Ronde Pirogene Antidemocratiche, un gruppo che bruciava utilitarie al ritmo di quasi tre a notte soprattutto Citroën Dyane, Fiat 128 e 500, Simca e “Bianchine.”[80]  Furano accusati di farne parte il professor Curzio Vivarelli, il disoccupato Luca Tudertini, entrambi aderenti all’associazione Ananda Marga, e i giovani Damiano Rossi e Mauro Borghi. I quattro sono arrestati il 23 maggio 1989. Una settimana dopo è la volta di Bruno Donati, 35 anni, impiegato. Le manette scattano anche per il padre di uno degli arrestati che per impedirne la cattura ha sparato con il fucile contro gli agenti: dovrà rispondere di tentato omicidio. L’Ananda Marga, contestò l’uso del simbolo (una stella di David con sullo sfondo un sole nascente e una svastica) da parte delle Ronde e pur riconoscendo il rapporto con i due arrestati nega ogni responsabilità per gesti fanatici e insulsi eventualmente attribuiti ai due, personaggi con problemi psicotici, poiché l’associazione si occupa della diffusione dello Yoga come sistema per ritrovare l’armonia e l’equilibrio. Una dissociazione poco credibile: il movimento, fondato in India nel 1951 da un maestro bengalese di yoga tantrico, si è reso protagonista di numerosi e gravissimi episodi di violenza politica. Shrii Anandamurti organizza contemporaneamente un movimento spirituale e politico basato sulla Teoria dell’Utilizzazione Progressiva (il PROUT) che ha suscitato l’interesse di importanti economisti. Ananda Marga, in nome dell’opposizione al comunismo e al capitalismo, persegue una “terza via” e si dichiara contrario al sistema delle caste e fiero oppositore del Partito del Congresso. Dopo aver conseguito buoni risultati elettorali nel ‘67 e nel ‘69, il leader è arrestato nel 1971 per l’omicidio di ex membri. La repressione prosegue: nel ‘75 Indira Gandhi mette al bando l’organizzazione in tutta l’India. L’assoluzione per Anandamurti nel ‘78 accentua il vittimismo degli adepti: alla denuncia della persecuzione politica per motivi elettorali si accompagna il gesto disperato di otto seguaci (tra i quali cinque occidentali) che si suicidano col fuoco. Il movimento prende le distanze ma celebra il “sacrificio generoso”. Così in Australia, nel 1981, due adepti sono condannati per l’omicidio di un uomo politico ostile mentre l’anno successivo 17 membri del movimento sono uccisi in un tumulto a Calcutta. La setta agli inizi degli anni Ottanta prende piede anche in Italia, reclutando in ambienti evoliani: l’allarme è lanciato da Heliodromos, la rivista del Fronte della Tradizione.


   Questa dottrina ha influenzato anche Soho Asahara, il santone di Aum, la setta della strage col gas nervino nel metro di Tokyo.


   Nell’inchiesta sulle Ronde pirogene è coinvolto anche il veronese Giovanni Gunnella, figlio di Pietro, “il professore”, fiduciari o della rete CIA, contatto tra Minetto e il colonnello Spiazzi. Una conversazione telefonica del giovane, residente a Firenze, sul “terzo uomo” di Ludwig (la prima organizzazione terroristica di ispirazione politico-religiosa, un mélange di intransigentismo cattolico e razzismo nazista) è citata nella sentenza ordinanza contro le Ronde.


   Il giudice istruttore Grassi sottolinea i rapporti con i Nuclei sconvolti della sovversione urbana e con l’estrema destra veronese.


   Nel documento “Piro acastasi”, redatto dal leader Tubertini e sequestrato al militante veronese Marco Toffoloni, emergono i punti di contatti con la weltanschaung di Ananda Marga, in particolare la teoria del fuoco purificatore.

   Dalla sentenza inerente all’inchiesta sulle Ronde si rileva la singolare coincidenza della presenza del generale Maggi Braschi esperto di guerra psicologica (nonché elemento della rete spionistica USA) in India, luogo di nascita della setta Ananda Marga, quale addetto militare proprio nel momento proprio nel momento in cui veniva importata nel veronese.

   Per tutti questi motivi non può essere scarta l’ipotesi che nel Veneto, per le connessioni con Ordine Nuovo, con la rete CIA e l’acceso anticomunismo delle tre formazioni di estrema destra, sia stato un laboratorio di sperimentazione di tecniche di guerra non ortodossa basate sull’uso terroristico di devianze esoterico-religioso a connotazione politica estremista di destra.

   Sarà un caso ma la cura LUDOVICO, o se sì il trattamento LUDWIG ricorda il lavaggio mentale che Alex nel film Arancia meccanica subisce “volontariamente”, nel film è ovviamente ribaltato nello scopo che persegue, essendo “riabilitativo” ma nel metodo deprecabile, mentre nella realtà è molto peggio e talvolta serve a forgiare schiavi sessuali, candidati manciuriani e “guerrieri apocalittici” utili per fini terroristici e politici.

   LUDWIG, nome in codice germanico non a caso, nome che richiama per assonanza le sue origini naziste, ma forse ancora più antiche se volessimo ulteriormente approfondire la questione, nome che Kubrick ha rimarcato con ambivalenza per tutto il film, nome che richiama appunto il progetto MK-ULTRA…

   Nome del gruppo criminale. Sigla e firma che forse (è un’ipotesi che val la pena di approfondire) voleva potesse richiamare pur con un codice criptato la CURA LUDOVICO, in altre parole cosa rappresentasse nella realtà celata all’opinione pubblica, come un codice da imitare….

   La fine degli anni 70 fu costellata di attentati di stato, stragi e omicidi politici, mentre su un livello quotidiano più da cronaca nera, vide il sorgere dei primi omicidi rituali mediatici, all’epoca quasi sempre eseguiti da fanatici estremisti di destra, come nel caso dei MOSTRI DEL CIRCEO ed in seguito verso la fine degli anni ‘70 il duo LUDWIG…

   Il Foro Espiritual Estrella si svolse nella regione della Navarra. Emerse che era presidente di un’associazione che si chiamava Vida-Muerte-Vida.

  C’è da chiedersi che ci faceva un cattolico tradizionalista in stretto contatto con sette neotemplari? Oppure, come suo costume, aveva escogitato un inedito piano di complotti e infiltrazioni?[81]

SETTE, SERVIZI SEGRETI E CONTROLLO MENTALE

 

  È ipotizzabile che dietro a questi suicidi di massa ci sia stato l’uso del controllo mentale (le sette sono uno degli ambiti ideali dell’uso del controllo mentale).

   È, ormai, assodato, che un gruppo di scienziati dediti alla psicologia operativa e al controllo mentale in programmi segreti prevalentemente della CIA (come il famigerato MK ULTRA) sono giunti a sperimentare le loro tecniche più perverse e immorali solo all’interno di certe sette e solo tramite l’uso e l’abuso della religione. Queste sperimentazioni erano quindi legate a frange religiose occulte come nel caso del Tempio Solare che sono legate in maniera quasi ossessiva alla famosa Stella Sirio, quella Stella fiammeggiante che per la Massoneria diventa il più prossimo e il più sacro dei simboli, e una costante e strana presenza dell’uso del Sole nei culti negli ultimi decenni. Questo tipo di sette sono sempre più spesso solo un esperimento, e dietro all’esperimento si celano i veri maghi, quelli del controllo mentale.

   Dietro la tragedia dell’Ordine del Tempio Solare, ovviamente, non c’è solamente l’uso del controllo mentale, ma come si è visto prima c’erano attività illecite come il traffico di armi. Il giornalista franco-canadese Pierre Tourangeau che studiò la setta del Tempio Solare, riferì che la setta fu finanziata dai proventi del traffico di armi in Europa e Sud America. Contemporaneamente, Radio Canada annunciò che i Templari di Jouret guadagnarono centinaia di milioni di dollari con il riciclaggio dei profitti attraverso la famigerata Bank of Credit and Commerce International (BCCI), chiusa d’autorità nel 1991.[82] La Presse di Montreal osservò: “ogni nuova informazione addensa solo il mistero”, ma la combinazione di contrabbando internazionale di armi e della BCCI presenta un quadro abbastanza familiare di sedizione di stampo CIA. Ci furono ben 16 testimoni morti nel corso dell’indagine sui coinvolgimenti della banca nelle operazioni segrete della CIA, nel contrabbando di armi in Iraq e nel riciclaggio di denaro.

   Le connessioni del culto solare alla BCCI (riportate in Europa, ma filtrate nei resoconti dei giornali americani) alimentarono le congetture dei giornalisti canadesi su certi determinati fatti che avvennero, per nascondere il traffico di armi e il riciclaggio di denaro.

   Gli stretti rapporti tra coloro che gestiscono la “sicurezza nazionale” ed i vari culti non iniziarono a Cherry. Non è da scartare l’ipotesi che l’Ordine del Tempio Solare di Jouret, sia stata una delle tante incarnazioni delle operazioni di controllo mentale organizzate e supervisionate dalla CIA e dagli altri servizi segreti.

   Gli scienziati che operano in queste confraternite create dai servizi segreti conducono spesso due vite diverse. Molti di loro sono persone rispettate per la loro posizione sociale e professionale, ma se venisse a galla la verità verrebbero sommersi dalle critiche del pubblico.

   Martin T. Orne, per esempio un anziano ricercatore della CIA, lavora presso i University of Pennsylbania’s Experimental Psychiatry Laboratory. È anche un membro del consiglio consultivo del False Memory Syndrome Foundation, una cricca di psichiatri, molti dei quali con una formazione nella sperimentazione del controllo mentale nelle sue infinite forme. La Fondazione si dedicò a negare l’esistenza di culti che applicano il controllo mentale e l’abuso di minori. Il suo scopo principale e castigare i sopravvissuti e i terapisti che avrebbero prodotto prove sugli abusi rituali.

    Respingendo le accuse sugli abusi rituali e indicando che si trattava d’isteria o falsi ricordi, hanno “messo in pace” (si fa per dire) molti genitori di bambini in età prescolare.

   La CIA (come gli atri servizi segreti) ha tutto l’interesse di insabbiare le vicende inerenti questi culti, poiché c’è un legame tra questi culti e i programmi di controllo mentale.

   Le vicende della programmazione ipnotica furono finanziate nel 1960 dall’Human Ecology Fund, una copertura della CIA presso la Cornel University che collaborò a molti degli esperimenti sul controllo mentale, condotti negli Stati Uniti e all’estero, tra cui gli esperimenti condotti dal dottor Cameron alla Montreal Allen Memorial Institute.

   I voluminosi file di John Marks a Washington D (139 scatoloni per l’esattezza ottenuti grazie al FOIA, due quinti dei quali documentano l’interesse della CIA per l’occulto) comprendono una relazione dell’Agenzia nella quale figurano un concessione di 30.000 dollari ad Orne da parte della Human Ecology e un’altra, sempre di 30.000 dollari da parte della Boston Scientific Engineering Institute (SEI) – un’altra copertura della CIA, fondata da Edwin Land della Pollaroid Corporation. Il 1960 è stato l’anno in cui l’ufficio di Ricerca e Sviluppo della CIA cominciò uno studio sulla parapsicologia e sull’occulto. L’indagine denominata Progetto OFTEN CHICWIT, diede luogo alla creazione di un “laboratorio sociale” formato dagli scienziati del SEI presso la University of South Carolina, che si occupavano di stregoneria, demonologia e voodoo.

   Nel 1980 Joseph Holsinger, un assistente di Leo Ryan un membro del Congresso degli Stati Uniti (quest’ultimo assassinato a Jonestown nel 1978) denunciò, in un Congresso di psicologi a San Francisco, il fatto che dietro ai più eccentrici culti religiosi c’era la CIA. Holsinger sostenne che la CIA finanziò J. Jones il guru del Tempio del Popolo e che piuttosto che chiudere il progetto MK Ultra spostò i suoi vari programmi ai vari gruppi di culto privato.

   L’eminenza grigia di Jonestown fu il Dr. Lawrence Layton Laird della University of California a Berkeley.

   I sopravvissuti di Jonestown sostennero che Jim Jones era un dipendente della CIA dal 1963. In effetti, tra gli amici di Jones figurava l’agente della CIA Dan Mitrione ed è noto che il Tempio aveva contatti con l’organizzazione World Vision, che era una copertura dello spionaggio americano. Intanto il Tempio guadagnava adepti di ogni genere, dai ricchi californiani ai miseri reduci dal Vietnam. La caratteristica comune era l’obbedienza assoluta richiesta ai seguaci, al punto da costringerli a subire abusi sessuali o a mostrarsi pronti alla morte ingerendo bevande che gli adepti credevano avvelenate.

   Anche in queste tecniche qualcuno ha riconosciuto analogie con l’esperimento MK-ULTRA gestito dalla CIA: il tentativo di controllare la mente umana mediante l’uso di droghe quali l’LSD.[83] Ora nel mondo delle sette si pratica il lavaggio del cervello con conseguente perdita di memoria, tutto ciò unito al trauma reiterato porta alla decognizione, alla perdita di controllo e d’identità da parte della vittima.

   Quando si è vittima un trauma profondo la nostra mente crea infatti una barriera di amnesia intorno all’evento, in modo da non dover rivivere il dolore di quei ricordi: la mente si parcellizza isolando così il ricordo del trauma che viene rimosso ma non eliminato. Furono i nazisti primi a rendersi conto che – grazie agli studi di Mengel – se si traumatizza sistematicamente qualcuno attraverso la tortura, le molestie sessuali, o sacrificando e torturando qualcun altro davanti ai suoi occhi, si poteva distruggere la mente di quella persona, trasformandola in qualcosa di simile a un nido di api, costituito cioè da comportamenti indipendenti, separati da barriere di amnesia: è la cosiddetta teoria mentalità dell’alveare. È per questo che oltre alla deprivazione sensoriale, la somministrazione di droghe e la tortura, si utilizzano rituali occulti a sfondo satanico per traumatizzare, plagiare e manipolare la mente delle vittime: una volta che l’unità della mente è stata distrutta, i vari compartimenti, ognuno ignaro dell’esistenza dell’altro, possono essere programmati per vari compiti o esperienze, senza che l’uno abbia coscienza dell’altra. Ciò non esclude la possibilità che ci siano dei veri e propri missing-time sentiti dalla vittima con malessere per l’incapacità di ricordare.

   Usando parole-innesto, chiavi, suoni o segnali ipnotici questi compartimenti possono essere spostati in avanti o all’indietro proprio come un casellario mentale. Un compartimento autonomo, corrispondente a una specifica personalità della mente riprogrammata, diventa così il livello cosciente dell’individuo, e risprofonda poi nell’inconscio, nel momento in cui si ha accesso a un altro compartimento. Questo significa che dopo aver eseguito un compito, la vittima dimentica ciò che ha fatto e con chi. Questa condizione è divenuta nota come Disordine della Personalità Multipla o Disordine dell’Identità Dissociata, che ovviamente la psichiatria tratta come una patologia senza prendere in considerazione i possibili casi di dissociazione indotta e non patologica o genetica.

   L’eredità del MK-ULTRA è stata portata avanti e sviluppata nel progetto MONARCH (monarca) ed esportata nei paesi dove la presenza dei servizi americani e inglesi è forte. Se l’Australia è ancora oggi sede di sperimentazioni psichiatriche legate al vecchio progetto Tavistock, o il Belgio capostipite in Europa di esperimenti in tal senso a sfondo satanico[84]    in Italia le infiltrazioni dei servizi segreti e sperimentazioni psichiatriche avvengono nei più diversi ambiti, dagli ospedali, alle carceri fino agli avamposti militari.

   Bisogna fare un’ulteriore precisazione sulla definizione di culti e del ruolo delle associazioni iniziatiche.

   A essere precisi la definizione corretta sarebbe di culti misterici poiché riservati a pochi. Questi tipi di culti prevedono riti di iniziazione e di passaggio da un livello più basso a un livello più alto, il più totale segreto relativo al culto, alle cerimonie e l’idea che il gruppo fornirà conoscenze esoteriche importanti. Non necessariamente i culti misterici sono religioni misteriche, talvolta, come nel caso delle società segrete, si tratta di gruppi che non dichiarano esplicitamente di adorare una precisa divinità. Tuttavia, l’idea che siano svelate cose misteriose che sono appannaggio di pochi, suggerisce l’esistenza di “venerandi”, in altre parole di una fonte da cui proverrà la conoscenza esoterica.

   Potrà sembrare incredibile, ma molti personaggi che reggono le sorti di interi popoli, si sono formate con questo tipo di percorsi.

   Da molti elementi risulta che attraverso le logge, i culti segreti e la mafia questi personaggi continuano a tenere sotto controllo le autorità, curandosi di formarle e obbligarle al segreto circa aspetti del sistema evidentemente inconfessabili.

  L’uso di questo tipo di formazioni conferma la natura criminale del sistema, che ha bisogno di manipolare e controllare per continuare ad esistere.

   Questi gruppi segreti servirebbero a controllare mentalmente chi è destinato a ricoprire cariche di potere. È come se alcune persone dovessero essere, “formate” in modo tale da commettere le più gravi cattiverie senza avere scrupoli di coscienza, e magari motivandole in maniera truffaldina per renderle “legittime”.

   In effetti, organizzare guerre di aggressione, ordinare di uccidere o torturare, effettuare politiche economiche portano alla fame le persone, significa che le persone che attuano tutto ciò abbiano distrutto ogni sentimento umano naturale di empatia con i propri simili, e dunque non sembrerebbe possibile farlo senza un’accurata “formazione”. Per questo motivo sembrerebbe necessario fa praticare a chi ricoprirà ruoli importantissimi, culti che disumanizzano, che stimolano gli aspetti più negativi e distruttivi dell’uomo, o che inducono a credere che possano esistere, principi, “valori” o “ideologie” che giustificano i crimini più terribili contro l’umanità.

    Esisterebbero due tipi principali di culti misterici:

  1. Quelli che prevedono l’affiliazione di un numero relativamente ampio di adepti, che per la maggior parte ricopre livelli bassi, e dunque non raggiungerà mai determinate conoscenze, appannaggio dei pochi che raggiungeranno gli alti livelli.
    1. Quelli che appaiono come sette vere e proprie, poiché destinate soltanto ai rampolli delle grandi famiglie miliardarie o a personaggi “scelti”. In tal caso il personaggio sarà chiamato a aderirvi come fosse un eletto, ad esempio ricevendo una lettera da chi ha creato la setta.

   In quest’ultimo caso, i riti sarebbero agghiaccianti, simili a quelli satanici. Ad esempio, nel gruppo chiamato Skull & Bones si dice che gli iniziati dovrebbero masturbarsi nudi in una bara, e in seguito subirebbero anche violenze verbali e fisiche, dovendo lottare nel fango subire violenze con altri adepti fino allo sfinimento. Si tratta, come abbiamo visto, di tecniche elaborate dalla CIA (e dagli altri servizi segreti) al fine di indebolire il soggetto attraverso una serie di atti che lo piegheranno fisicamente e mentalmente. Agli adepti sarebbe inculcata l’idea di essere superiori e di avere la missione di dominare sugli altri. Essi subirebbero dunque umiliazioni sessuali, ma anche nel frattempo sarebbero abituati a esaltare il proprio ego umiliato, per sopperire alla bassa autostima stimolata dalle umiliazioni.

   Questi rituali non sarebbero casuali ma creati per influenzare gli adepti in un determinato modo. L’obiettivo sarebbe di far emergere aspetti del sé distruttivo, in modo tale che emozionalmente e mentalmente la persona possa diventare più incline a mentire, a ingannare e a commettere azioni criminali.

   È come programmare la mente ai crimini che dovranno commettere quando saliranno al potere. Essi dovranno commetterli non soltanto senza alcun rimorso ma addirittura credendo che sia giusto, e per raggiungere questo livello di mistificazione occorre una sorte di percorso esoterico atto a manipolare la mente a tal punto da produrre questo effetto. I riti pratici in questi gruppi misterici sono traumatizzanti e violenti, e addirittura per essere più agghiaccianti sarebbero utilizzate urla dal sottofondo.

   Questi riti sarebbero collegati a simbologie di vario genere, e servirebbero anche a creare affiliazione a realtà false, per disorientare l’esistenza.

   In molte società segrete il senso di unità e fratellanza tra i membri è molto forte, come se gli adepti fossero legati da qualcosa d’importante e fondamentale per la loro esistenza. La stessa cosa avviene nella Mafia.

   Sembrano cose talmente assurde da non poter essere considerate veritiere, ma le prove e le testimonianze a sostegno di ciò sono ormai così numerose che è impossibile ignorarle.

   Ci sono dei dati certi. Tutte le più importanti autorità inglesi e statunitensi sono membri di alto grado della Massoneria, che addirittura nel 2004, entrambi i candidati alla presidenza degli Stati Uniti appartenessero alla Skull & Bones (Teschio e ossa).

   La Skull & Bones fu fondata per formare l’élite di potere statunitense, all’Università di Yale nel 1832, per opera di William Huntinton Russel, che era il cognato di Samuel Russell fondatore della Russell and Co. che stabilì il monopolio mondiale del traffico di oppio. Questa setta, a detta di molti, praticherebbe riturali simili a quelli praticati nel satanismo. La giornalista Alexandra Robbins è riuscita a intervistare diversi adepti, ricavando un’immagine della setta a dir poco sconcertante.

   Gli adepti si riunirebbero in un luogo chiamato The Tomb (la Tomba), luogo in cui si celebrerebbero i riti. Il marchio della setta appare in molti oggetti posseduti da coloro che l’hanno creata o che vi appartenevano (o vi appartengono), come David Rockefekker, i Bush, ecc.

   All’interno della setta viene presentata una realtà gravemente squilibrata, eppure i suoi adepti diventano importanti industriali, dirigenti di grandi banche o altre organizzazioni importanti, o addirittura presidenti o consiglieri di presidenti. I membri della setta sono soltanto poche centinaia, reclutati fra le più importanti famiglie miliardarie statunitensi.

   Un ulteriore esempio del rapporto tra sette e servizi segreti viene dall’OTO di Crowley. Nel 1925 la Confraternita si era frantumata, un gruppo seguì Crowley, un altro conservò la sua indipendenza dal mago e dalla sua religione, un altro ancora si organizzò nella Fraternitas Saturni, che sopravvisse alla guerra ed esiste ancora oggi.


   L’OTO svizzero deriva in linea generale sia da Karl Germer sia da Theodor Reuss, grazie alla dichiarazione di Frater Paragranus (Josephus Metzger) che riconosce la carica di OHO a Reuss, nonostante non sia chiaro a chi l’ordine la riconoscesse effettivamente. Chiaro è invece che questa loggia svizzera fu per un certo periodo una sorta di dominio privato di Theodor Reuss, presumibilmente, quando nei suoi nei suoi ultimi anni si trasferì ad Ascona e vi fondò, la loggia Misteria Maxima Veritas. La loggia fu affidata a Karl Germer in qualità di OHO, che mantenne l’incarico anche e quando si trasferì negli Stati Uniti. Dopo la sua morte, però la loggia, ma mano che si dirama, si trasforma. Nasce la Nu-Isis Lodge di Kenneth Grant in Inghilterra, si definisce di Grady McMurtry negli Stati Uniti e subentrano nuove filiazioni, come la versione brasiliana nell’ordine di Marcello Ramos Motta, cui il gruppo di McMurtry, fece causa negli Stati Uniti. Germer è morto senza lasciare un erede e il rumoroso scontro che ne seguì, è servito soltanto a frantumare un’organizzazione.


   McMurtry era stato iniziato all’OTO quando era tenente dell’esercito, da Jack Parson,[85]  quando non aveva perso il controllo della propria vita. In seguito, prestò servizio in Europa e conobbe personalmente Crowley a Londra, proprio nel periodo in cui il mago collaborava con gli agenti dei servizi segreti inglesi Ian Fleming, Wheatley e Knight. Crowley elevò McMurtry al nono grado della scala gerarchica dell’OTO – il più alto cui potessero aspettare gli iniziati non insigniti della carica direttiva dell’OTO no in – e questi dopo la guerra ritornò negli Stati Uniti, dove leader di riferimento era sempre Germer. Morto Germer, però, furono in molti quelli che si proclamavano OHO e cominciarono a gestire autonomamente della legge OTO. Ancora nel 1980, l’organizzazione americana che oggi è legalmente riconosciuta come OTO degli Stati Uniti dichiarava la propria adesione a una serie di discutibili regole pubblicate nel cosiddetto Blue Equinox adottando un’ideologia che si potrebbe definire libertaria dal succinto Liber OZ o dal Libro della Forza, pubblicato a Londra ed in California nel 1939, mentre il mondo sprofondava nella seconda guerra mondiale.


   Furono McMurtry e i suoi seguaci, comunque, che – sulla base di prove molto dubbie e d’interpretazioni molto libere di alcune lettere di Crowley – riuscirono a convincere il giudice di una corte distrettuale statunitense a convincere che le loro pretese di supremazia all’interno dell’ordine fossero fondate.


   I difensori di Motta, che per molti era il legittimo successore di Germer alla guida dell’OTO, asseriscono che la decisione della corte era basata sulla falsa testimonianza di McMurtry e dal lavoro disonesto dei suoi avvocati che usarono falsi testimoni della CIA.


   Quando Germer morì, coincideva con il periodo che la CIA aveva scelto di spostare la sperimentazione del controllo mentale dai laboratori militari e accademici alla comunità esterna, al mondo delle sette come l’OTO. Una cerchia segreta di scienziati sperimentò da allora sui devoti dei vari culti e sette il controllo mentale, e a volte si spinse a operare omicidi di massa nascondendoli come suicidi per ridurre al silenzio i soggetti coinvolti, come accadde alle vittime del Tempio del Popolo con il più grande suicidio di massa della storia, a Jonestown, o a quelle dell’Ordine del Tempio Solare.


   Era un compromesso di comodo. Le società occulte sono riservate e spesso molto irrazionali. Seguono un leader. Esistono all’orlo di una società che le ignora, perché la strana retorica religiosa è sgradevole. Un certo numero di agenti segreti interessati all’occultismo aveva già i suoi anni negli abissi dell’OTO.


   Uno di questi era Gerald Yorke, un veterano dello spionaggio britannico che lavorava, come disse gli avvocati di Motta, con lo spionaggio americano nel tentativo di assorbire l’OTO nella rete ideologica di guerra totale della destra politica.[86]

   Vediamo adesso chi potrebbero essere i veri maghi che ci dominano.

   Sono coloro che fanno parte del potere dominante che si potrebbe definire benissimo come nazismo tecnocratico che mira fondamentalmente a centrare due obiettivi:

  1. Le classi sociali devono essere divise sul modello valentiniano.[87]
  2. Trasferire quello che rimane della sovranità popolare a una invisibile élite dello spirito.

   Il secondo obiettivo è propedeutico alla piena realizzazione del primo, non essendo possibile alla lunga, paralizzare, sottovalutare le capacità di risposta delle masse popolari senza avergli prima tolto la possibilità di sfidare, anche parzialmente, gli equilibri di potere tramite il libero esercizio del voto. Il nazismo tecnocratico, facendo tesoro degli errori del passato, ha raffinato le tecniche di svuotamento della democrazia. Anziché mandare un novello Pinochet o un Videla, ovvero una dittatura aperta e dichiarata, ha sviluppato metodi più sottili e incruenti. Usando gli insegnamenti delle alte scuole di ingegnerie sociale, bravissime a condizionare e deviare la psicologia delle masse (pensiamo soltanto a realtà come il Tavistock Institute[88]  che hanno creato in laboratorio persone pronti a calarsi da soli nei panni dei sudditi.

   La forza di quello che si potrebbe definire il Grande Fratello consiste nell’insinuarsi prevalentemente nell’inconscio profondo delle ignare vittime, le quali finiscono sempre per auto colpevolizzarsi nell’atto di pensare in difformità rispetto alle maturate dal vertice della piramide. Ed è dentro queste logiche risponde il continuo e costante richiamo ai problemi derivanti dal nostro debito pubblico cresciuto a dismisura durante la cosiddetta “prima repubblica”.[89]  

   Per soggiogare, manipolare e indirizzare i popoli non bastano le doti carismatiche di qualche imbonitore di provincia, servono le arti del “mago”. Quando la gente sente di parlare di magia associa immediatamente il termine il termine a elementi come Wanna Marchi, personaggi da baraccone capaci al massimo di raggirare qualche ingenuo credulone. La vera magia – quella che apprendono e studiano i burattinai all’ombra del pensiero esoterico – è un’altra cosa.[90] Suscitare ad arte sentimenti di paura, riconoscenza, coraggio e riverenza è materia del mago, e non c’è nulla di pittoresco in tutti questa. In una società formalmente libera chi gestisce il pensiero della pubblica opinione normalmente domina la scena. Quando nel 2011 super logge internazionali oligarchiche decisero che l’Italia dovesse essere commissariata e presa in ostaggio da Mario Monti, come venne preparata dai diversi media – autentici bracci operativi di decisioni assunte in altre sedi – la discesa in Italia del “prestigioso professore” trasfigurato in messia da operetta. Di certo i nazisti democratici, per quanto potenti, non potevano limitarsi a dire la verità, cavandosela con una spiegazione “i padroni siamo noi e facciamo quello che ci pare”. Bisogna pur inventarsi qualcosa per giustificare l’assalto, bisognava cioè incutere nel popolino una qualche paura, scatenare il panico, affinché una volta abbassate le capacità critiche e razionali, i cittadini finissero per accettare in condizioni di “emergenza” ciò che avrebbero respinto in condizioni di normalità. Fu così che nacque il terrore dello Spread.[91]   Il mago moderno fa questo, crea suggestioni dal nulla – non vere ma potenzialmente verosimili – che legittimano il passo successivo. Un passo apparentemente dettato dal palesarsi di situazioni imprevedibili, oggettive ed eccezionali, in realtà placidamente sedimentato e deliberato fin dal principio. Si tratta dello stesso procedimento logico utilizzato da Nerone per perseguitare i cristiani.

CAPITOLO 3

   Il nazismo tecnocratico, come quello classico, è incompatibile con il rispetto della democrazia sostanziale, e da un po’ di tempo a questa parte anche in quella formale.     CAPITOLO 3

   Nel 2006 il governo francese ha ammesso l’esistenza, di una struttura sovranazionale, guidata dalla CIA per condurre la cosiddetta “guerra al terrorismo”.

   Questa struttura segreta che aveva come nome di copertura Alliance Base (Intelligence Center – CTIC) era stata istituita nel 2002 a Parigi. L’esistenza di CTIC è stata rilevata da Dana Priest in una intervista del 17 novembre 2005 al Washington Post.

  Una delle condizioni che favorirono la creazione di Alliance Base furono le “leggi dure” della Francia in materia di antiterrorismo che autorizzavamo i magistrati francesi ad arrestare le persone per “cospirazione in relazione al terrorismo”. Nella legge del 15 novembre 2001, n. 1062 in materia di sicurezza furono inserite nuove disposizioni destinate a rafforzare il dispositivo vigente in materia di terrorismo. In particolare, è stato modificato l’art. 421-1 del Codice penale includendo nella lista degli atti suscettibili di essere qualificati anche il riciclaggio di denaro e l’insider trading.  L’articolo 421-2-2 del Codice penale, configura come reato il finanziamento di una associazione terroristica.[92]

    Questa rete, che era parallela denominata “black holes” (buchi neri”, ovvero le prigioni segrete che presenti in otto paesi dell’Asia e dell’Europa Orientale, aveva centri operativi in una ventina di Stati.

   Questi centri top-secret si servono di tecnologie di spionaggio più sofisticate[93] per individuare, monitorare infiltrare e possibilmente distruggere le eventuali cellule di “terroristi”.[94] La CIA afferma che dal settembre 2001 è riuscita a neutralizza 3000 nemici,[95] senza dare troppo nell’occhio.

STRUTTURE PARALLELE ED OCCULTE

 

   Molto probabilmente, molte di queste notizie, sono un frutto (più o meno avvelenato) di scontri interni ai vari servizi segreti, dove emerge la presenza di strutture clandestine e parallele.

   Emblematica è la storia di due agenti della CIA che hanno avuto un ruolo nella vita politica italiana: William Colby e James Jesus Angleton.

   Colby che è stato direttore della CIA dal 1973 al 1975, scrisse in un suo libro di memorie: “L’Italia è stato il più grande laboratorio di manipolazione politica clandestina. Molte operazioni organizzate dalla CIA si sono ispirate dall’esperienza accumulata in questo paese e sono state utilizzate anche per l’intervento in Cile”,[96] il sanguinoso colpo stato di stato che l’11 settembre1973 rovesciò il governo legittimo del socialista Salvador Allende e instaurò la feroce dittatura del generale Augusto Pinochet.

   Colby è un personaggio chiave sulle attività della CIA inerente all’Italia insieme a James Jesus Angleton. L’intreccio delle loro vicende personali avrebbe potuto ispirare il Josep Conrad del romanzo I duellanti. Entrambi ebbero a fare con quel grande laboratorio delle operazioni coperte, sporche e sporchissime che fu (e lo è ancora adesso) l’Italia a partire dal secondo dopoguerra. Ma pur lavorando entrambi per la stessa Agenzia, esprimevano interessi e visioni geopolitiche contrastanti. Angleton, costruì il “doppiofondo melmoso” in Italia tra il 1944 e il 1948, riciclando mafiosi, ex spie dell’OVRA fascista, ex repubblichini, agenti doppi e tripli di ogni tipo e colore e riunificando la Massoneria sotto il segno del Secret Intelligence Service britannico, al quale è indissolubilmente legato. È usò quel doppiofondo con estrema spregiudicatezza per condizionare i processi politico-istituzionali nel tentativo, di indirizzarli verso lo sbocco più drammatico: il lago di sangue.

   Colby, invece, qualche anno più tardi venne inviato a Roma dalla Casa Bianca per ricondurre alla regione le schegge impazzite attivate dal suo collega. Le assorbì nella rete segreta atlantica (Gladio) concepita in ambito atlantico e in funzione antisovietica.

   Inquadrate in un organismo istituzionale, quelle schegge impazzite si sarebbero potute controllare e governare impedendo che oltrepassassero il “giusto” limite. Tuttavia, lasciata l’Italia continuò a ordire le sue trame da Washington con la copertura di uno dei suoi mentori, Allen Dulles. Sul modello dell’esperienza Italia negli anni 1944-1948, costruì all’interno dell’Agenzia un doppio servizio segreto, ancora più segreto e insofferente a ogni regola. Quell’organismo – passato alla storia come la “CIA nella CIA” – operò non solo in Italia, ma su scala planetaria; e non in base alle direttive delle varie amministrazioni statunitensi, ma secondo le logiche e interessi trasversali e sovranazionali.

   Quando negli USA si ritenne che avesse passato il segno, all’inizio degli anni ’70, la “seconda CIA” fu smantellata da Colby e Angleton fu licenziato insieme a centinaia dei suoi agenti. Ma non andò in pensione. Si inabissò e continuò la sua attività con una rete di Servizi “privati” clandestini.

   Nella seconda metà, quindi, la “CIA nella CIA” intensificò le sue operazioni. Non è un caso che le memorie di Colby furono pubblicate per la prima volta negli USA nel 1978. Per la precisione, il 14 maggio1978. E non può essere segnalata la coincidenza con l’epilogo del rapimento Moro. Certo, mentre il libro era in stampa l’ex direttore della CIA non poteva sapere che piega avrebbe preso la situazione italiana.

   Sull’affermarsi di una struttura parallela della CIA e della privatizzazione dei servizi è utile uno studio dal titolo Prelude to Terror: the Rogue CIA, The Legacy of America’s Private Intelligence Network Hardcover di Joseph J. Trento, dove si racconta appieno l’affermarsi di uno schema di privatizzazione dell’intelligence.

   Prelude to Terror spiega che la privatizzazione dei servizi segreti si è trasformata da uno strumento di applicazioni illimitate negli anni Cinquanta a un ampio modello operativo centrale di ampie dimensioni negli anni Settanta e Ottanta.

   Questa è una storia che si potrebbe dare un inizio nel tardo 1959, quando l’allora vice presidente degli Stati Uniti Nixon, con la diretta partecipazione e cooperazione del Direttore della CIA Allen Dulles, si assunse la direzione e il reclutamento di cubani di destra espatriati a Miami e fece istituire due basi segrete di addestramento militare, una a sud di Miami, e l’altra in Guatemala.

L’addestramento era effettuato da agenti della CIA, l’obiettivo di quest’operazione era di infiltrare segretamente questi cubani a Cuba, dove avrebbero dovuto animare centri di guerriglia contro il governo rivoluzionario cubano. Tali forze avrebbero dovuto attuare attacchi terroristi alle infrastrutture economiche di Cuba, rendendo difficile la gestione dell’economia.

   Per l’avvio di questo programma Nixon contattò segretamente nei primi mesi del 1960 Robert Maheu, capo del personale e direttore de facto del miliardario impero finanziario di Howard Hughes, per partecipare a un incontro segreto che si tenne nel 1960 in Florida[97] con due uomini che rappresentavano il mafioso dell’Avana don Santo Trafficante. Questi possedeva all’Avana un favoloso Casinò, un Hotel e un’organizzazione di sfruttamento della prostituzione, ma nel 1959 aveva seguito la sorte di Battista, che era un suo socio di affari.

   In quest’incontro si convenne che l’Operazione 40 (quella con i cubani di destra, che tra l’altro non era stata autorizzata del Congresso) sarebbe stata integrata da una sub operazione “privata” all’interno della prima, che sarebbe stata direttamente diretta da Santo Trafficante. Compito di quest’unità era quello di assassinare Fidel Castro, suo fratello Raul Castro, e altri cinque leaders cubani. I membri di quest’operazione erano addestrati in Messico, il gruppo era composto da mafiosi legati a Santo Trafficante e da cubani legati a Battista. Il nome che si diede a questo gruppo era Shooter Team.

   Quando Kennedy divenne presidente della repubblica, fu ragguagliato dell’Operazione 40, ma non risulta che fu informato dell’esistenza dello Shooter Team. Tra il gennaio e l’aprile del 1961, la strategia di infiltrazione con azioni di guerriglia dell’Operazione 40 fu trasformata in un piano di invasione militare di Cuba. L’invasione, condotta da uomini dell’Operazione 40, fallì disastrosamente nell’aprile del 1961.

   Nel 1961 Kennedy riaggregò i resti dispersi dell’Operazione 40 e riprese l’iniziale strategia di infiltrazione capillare e dei raid di guerriglia all’interno di Cuba.

   L’Operazione 40 fu ribattezzata Operazione Mongoose. Questa guerra segreta fu condotta all’Amministrazione Kennedy dal giugno 1961 al novembre 1963, secondo alcune fonti nell’arco di 14 mesi furono compiute contro Cuba, 5.780 azioni terroristiche e 716 sabotaggi ad infrastrutture economiche.

   Supervisore di quest’operazione era Theodore Shackley, il suo vice era Thomas Clines. Questa operazione, funzionava in società con Santo Trafficante e aveva la sua base in alcuni edifici del campus universitario dell’Università di Miami.

   Nel 1963, diversi partecipanti a quest’operazione furono arrestati per spaccio di droga. Questo ricorso a criminali legati a Battista e a Trafficante cominciò a porre “problemi di controllo”. Ma nonostante questo il programma continuò. Nel 1965 l’Operazione Mongoose fu chiusa, Shackley e Clines furono trasferiti nel Laos, come responsabili delle operazioni della CIA in questo paese.

   Shackley e Clines fornirono segretamente aiuti aerei a Van Pao capo della popolazione locale Hmong, che era impegnato a controllare una parte del commercio di oppio del Laos. Durante il 1965, i concorrenti di Van Pao nel traffico di oppio furono assassinati. Nello stesso tempo fu portato avanti un addestramento degli Hmong, che dovevano essere usati nelle azioni di “guerra non convenzionale”.

   Quest’attività includeva anche l’assassinio politico. Queste operazioni iniziarono nel 1966, erano segretamente finanziate da Van Pao.

   Nel 1964 fu costituito a Saigon, un gruppo per operazioni speciali. Questo gruppo era stato creato per un’operazione militare multi-uso, nota come “Special Operations Group” del Comando di Assistenza del Vietnam. Questo gruppo, tra gli altri compiti, controllava le attività segrete di assassini politici dell’unità segreta degli Hmong; comunque il gruppo operava, di fatto, sotto la supervisione di Shackley e di Clines.

   Dal 1966 al 1968, il comando dello Special Operations Group fu del generale John K. Singlaub.

   Dal 1965 al 1975, lo Special Operations Group, mediante l’unità segreta degli Hmong, finanziata dai profitti del traffico di oppio di Van Pao, assassinò segretamente oltre 100.000 sindaci di villaggio non combattenti, contabili, impiegati e altri funzionari nel Laos, in Cambogia e in Tailandia.

   Nel 1968 ci fu un incontro a Saigon tra Santo Trafficante e Van Pao, dove si accordarono per l’esportazione di eroina negli Stati Uniti. Santo Trafficante divenne il primo importatore e distributore di eroina del Sud Est asiatico in America. I profitti di Van Pao, di conseguenza aumentarono ed egli erogò il suo contributo finanziario al progetto di assassinio politico e di guerra non convenzionale del gruppo segreto degli Hmong.

   Nel 1972 Shackley e Clines, furono trasferiti negli Stati Uniti, dove divennero responsabili delle operazioni CIA nell’emisfero occidentale. Questa divisione della CIA diresse le operazioni in America Latina. Con questo ruolo, diressero le operazioni in Cile contro il presidente Allende che fu deposto e assassinato nel settembre 1973.

   Poco prima del rovesciamento del governo socialista cileno, i due divennero responsabili per le operazioni in Asia orientale.

   In questo ruolo, dal 1974 al 1975 diressero nel Vietnam il progetto Phoenix che attuò la missione segreta di assassinio di membri del mondo economico e politico vietnamita, con lo scopo di paralizzare questa nazione dopo il totale ritiro degli americani dal Vietnam. Il progetto Phoenix, in tutto il corso, eseguì in Vietnam l’assassinio di circa 60.000 sindaci di villaggio, tesorieri, insegnanti ed altri funzionari amministrativi.

   Il progetto Phoenix fu finanziato dalle ingenti somme di denaro provenienti dai traffici di oppio di Van Pao. Il denaro proveniente da questi traffici era amministrato da Shackley e Clines tramite un ufficiale di Marina USA di stanza nell’ufficio delle Operazioni Navali di Saigon, Richard Armitage. Il denaro eccedente a quello che viene speso in Vietnam venne segretamente fuori dal Vietnam e portato in Australia, dove fu depositato in un conto bancario personale e segreto presso la Nugan Hand Bank di Sidney. Questa banca ben presto fu sotto il controllo del gruppo degli agenti CIA che facevano capo a Shackley e Clines.

   In quello stesso periodo tra il 1973 e il 1975, Shackley e Clines fecero che sì che migliaia di tonnellate di armi di armi, munizioni ed esplosivi USA fossero segretamente trasportati in segreto in Tailandia. Dopo l’evacuazione degli americani dal Vietnam Shackley e Clines furono inviati in Iran. In Iran Armitage (l’amministratore dei fondi di Van Pao destinati alle operazioni segrete), tra il maggio e l’agosto 1975, creò una base finanziaria segreta per depositare i fondi provenienti dai traffici di droga di Van Pao nel Sud Est asiatico.

   Scopo di questa base era il finanziamento di operazioni nere (non autorizzate ufficialmente dalla CIA) all’interno dell’Iran. Tali operazioni consistevano nel ricercare, individuare ad assassinare militanti e simpatizzanti comunisti e socialisti.

   La Nugan Hand Bank, negli anni ’70, operò a livello internazionale come polmone finanziario del traffico di eroina e armi, agendo non solo nel Sud-Est asiatico, ma anche in altre aree, dalla Libia di Gheddafi al Nicaragua di Somoza. Sin tanto che, nel 1980 dopo la scoperta delle sue connessioni con i traffici di droga e armi, fallì: uno dei suoi fondatori, Frank Nugan, morì “suicida”.

   Quando il Congresso degli Stati Uniti approvò il Boland Amendment nel tardo 1983 con il quale ordinò alla CIA e alla Casa Bianca di interrompere ogni aiuto ai Contras che stavano svolgendo una guerra controrivoluzionaria contro il governo sandinista. Fu riattivato il Secret Team (ovvero il gruppo di intervento per operazioni sporche di Shackley e Clines) per effettuare forniture militari ai Contras. Ma non ci fu solo questo, quando il governo USA decise tra il 1985 e il 1986, di effettuare una vendita segreta all’Iran, essi usarono sempre il Secret Team per condurre questa operazione.

   Il Secret Team acquistava le attrezzature militari del Pentagono a prezzi di fabbrica e le rivendeva all’Iran a prezzi di mercato. I profitti in eccedenza ricavati dalla vendita furono riversati tramite la Lake Resource, Inc., Compagnie de Services Fiduciaires, nel conto, in Grand Cayman, a nome della CSF Investments, dove il Secret Team teneva in deposito i fondi che adoperava per finanziare la guerra dei Contras contro il Nicaragua sandinista.

   A questo bisogna aggiungere il traffico di cocaina colombiana fornita dai cartelli di Escobar e Ochoa, verso gli Stati Uniti, dove i profitti servivano a finanziare i Contras.

   A proposito di strutture parallele in Gran Bretagna alla fine degli anni Trenta era sorta una realtà spionistica denominata The Group.

   The Group era anche il nome di un’esclusiva entità sorta in Inghilterra negli anni Novanta dell’0ttocento, nota anche come The Society of the Elect (la Società degli Eletti). A forgiarla tra il tra il 1890 e il 1891 furono Cecil John Rhodes, William Stead e Lord Esher. Sul lungo termine, i membri di questo Confraternita miravano ad assumere il controllo totale dell’impero britannico, degli Stati Uniti d’America e conseguentemente del mondo intero. Rhodes era considerato il principale teorico dell’imperialismo britannico e della superiorità della razza anglosassone. Perché l’uomo bianco di lingua inglese, stando a Rhodes, aveva il sacrosanto diritto di imporre il suo dominio all’intero pianeta. Questo vero e proprio “cerchio magico”[98] (ovvero centro di potere) era nei fatti un gruppo esclusivo con sede a Londra, una congrega ristretta e ossessivamente consacrata alla conquista del potere su scala mondiale. I potenti membri del Group, non a caso, sapevano bene che la Germania guglielmina stava rapidamente superando l’impero britannico in settori come la tecnologia, la scienza, l’industria e il commercio su scala globale. Soprattutto, il kaiser Guglielmo II (salito al trono nel 1888) minacciava seriamente gli interessi inglesi in Medio Oriente e nel Golfo Persico, tramite l’alleanza strategica tra il Reich tedesco e l’impero ottomano.[99]

   Erano una cinquantina le personalità di primissimo piano che componevano la Società degli eletti, ossia The Group, nel periodo tra il 1890 e gli Venti del Novecento. Eccone alcune: Edoardo VII il principe di Galles e re d’Inghilterra dal 1901 al 1910; Lord Nathaniel Mayer Rothschild (1840-1815), primo barone di Rothschild; Alfred Milner; Winston Churchill; Lord Rosebery; David Lloyd George; Herbert Asquithh; Arthur Balfour. A sua volta, The Group controllava The Secret Society; una congrega aperta a un maggior numero di affiliati.

   Certamente non è un caso che i personaggi che appartenevano al The Group come Cecil Rhode coincidono con l’esperienza della The Round Table già citato prima.

   Per continuare questo ragionamento poniamoci la domanda, qui in Italia dal 1945 a oggi chi ha comandato realmente? I nostri governanti? O, piuttosto le componenti americane? Con sostegni economici, ma anche con ricatti; con finanziamenti ai partiti ma anche con condizionamenti di scelte politiche, con accordi di favore ma anche con occupazione di potere, con declamazioni di pace, ma anche con attività occulte dirette a portare un popolo in pace in uno stato di guerra permanente.

   Seguendo questa logica, ci si pone un’altra domanda: se sono state le componenti americane a dirigere realmente la politica italiana, chi, a sua volta, le avrebbe dirette?

  Nello stesso periodo che nascevano formalmente The Groupe e la The Round Table (1887-1888), prese vita a Londra, The Hermetic Order of the Golden Dawn (l’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata), che aveva l’obiettivo di unificare, modernizzare e razionalizzare la miriade di entità esoteriche attive in Europa e nel mondo anglosassone sin dal Settecento. Tra queste, la Fraternitas rosicruciana antiqua (Fra), la Societas rosicruciana in Anglia (Sria), l’Ordo Templi Orientis (Oto) e la Thesophical Society. Ma i principali esponenti dell’Ordine ermetico dell’alba dorata non erano nient’altro che agenti di lungo corso dei Servizi segreti britannici, a cominciare da Theodore Reuss (Oto), Aleister Crowley (Oto), Arnold Krumm-Heller (Fra) e Rudolf Steiner (Theosophical Society).   l’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata era un’entità esoterica di primo livello, ma soprattutto un potente gruppo di influenza e un fondamentale strumento di spionaggio al servizio dell’impero britannico. Puntava infatti a infiltrarsi nelle classi dirigenti delle principali nazioni occidentali per condizionarne da dietro le quinte le politiche governative, economiche e finanziarie.[100]

   Parliamo adesso di un mistero nel mistero. Kim Philby la famosa spia sovietica che si era infiltrata nei servizi segreti britannici, si spense in Unione Sovietica all’età di 76 anni, nel 1988. Nei mesi successivi a Londra, un suo vecchio amico e collega, l’ex agente e funzionario dei Servizi segreti britannici Nicholas Elliott, propose all’MI6 di onorarne la memoria con il prestigioso riconoscimento dell’Ordine di San Michele e San Giorgio, con la motivazione che si era sempre battuto per la “causa della pace”. Con tale mossa. Elliot intendeva suggerire che Philby era sempre stato un “agente triplo” al servizio di sua maestà britannica. L’MI6, tuttavia, respinse la propria di Elliot senza fornire spiegazioni di sorta.

   Questo è un tema affrontato anche da Phillip Knighdey e Genrikh Borovich nel volume The Philby Files.  Stando ai due giornalisti il KGB aveva sempre “diffidato” di Philby e delle altre spie del ring britannico sin dagli anni Trenta. I sovietici, secondo loro, erano convinti che, in realtà, fosse tutti “agenti tripli”, ovvero che non lavorassero per l’Unione Sovietica né per il Regno Unito bensì, appunto, per un’entità terza. Ma quale?[101]

   In questa spy story lunga quasi un secolo, una chiave di lettura ci arriva forse da Ian Fleming, agente segreto durante la seconda guerra mondiale, nonché giornalista e scrittore inglese tra i più celebri del Novecento. Fu la casa editrice, la Queen Anne Press, a Londra a pubblicare il primo studio in assoluto sulla Rete di Cambridge, il riferimento era la fuga a Mosca di Burgess e Maclean, avvenuta l’anno prima – e a redigerlo fu un autore di fama come Cyril Connolly. Quell’instant book divenne presto un best seller in tutto il mondo anglosassone.[102]

   Nel 1952 Fleming scrisse anche Casino Royal, il primo romanzo (uscì nel 1953) della saga letteraria di James Bond che negli anni Sessanta diede vita a una serie cinematografica di enorme successo a livello planetario, con protagonista Sean Conney nei panni dell’agente 007.

   Nei libri e nei film, Bond combatte contro le spie sovietiche in un mondo ormai diviso in due durante la cosiddetta guerra fredda. Ma in quelle avventure suggerite da eventi accaduti durante il secondo conflitto mondiale e negli anni postbellici, l’agente 007 affronta spesso la celeberrima Spectre, una potentissima organizzazione non collegata ad alcuna nazione o ideologia politica e in grado di dominare occultamente l’intero pianeta. Un’entità terza, insomma, in lotta perenne sia con il mondo cosiddetto “libero” guidato da Washington e Londra, sia con il blocco sovietico. Avvalendosi di un artificio tra i più classici – la rappresentazione di una finzione letteraria modellata su circostanze in parte autentiche – Fleming mette così in scena un soggetto immaginario, la Spectre, ma con solide radici nel mondo reale come appunto il Group di Cambridge.

    Per inciso non è certamente un caso che Fleming collaborò con il ben noto esoterista Crowley durante la seconda guerra mondiale. Questa collaborazione molto probabilmente nasce dal fatto che essere oltre un agente dei servizi segreti inglesi, probabilmente era anche lui un esoterista.

   Proviamo a formulare delle ipotesi. Se si esamina il simbolo della SPECTRE, è un OCTOPUS, una PIOVRA. Se poi si capovolge, è simile a quello della Trilateral.[103] L’Octopus è una piovra, i cui tentacoli si muovono come una SPIRALE, simbolo e concetto chiave dell’iconografia dell’Élite che governa il mondo. Nel logo della trilaterale le punte dei tentacoli diventano la testa di un DRAGO. E’ ciò che viene dal mare: La GRANDE BESTIA dell’APOCALISSE. In tutte le religioni rappresentato come un drago, un serpente, ciò che è il male.

   Che cosa aveva appreso o intuito Fleming durante il suo lavoro d’agente segreto? Perché in quella sua frase “… Un giorno il granchio di ferro mi agguanterà, e allora sarò morto per il troppo vivere[104]  cita proprio il granchio che ricorda nella figurazione geometrica il logo della Spectre? E poi, perché di ferro? Cosa si nascondeva in quest’allegoria? Qualcosa di mortale che viene dal mare, come l’Octopus? Il Drago.

   Fleming morì il 12/08/1963, numeri dal profondo senso simbolico, e venne sepolto sotto un obelisco con in cima una piramide, una chiara simbologia esoterica che potrebbe sembrare come un suggello di una vendetta. E in effetti, nonostante il successo, Fleming inizia a bere e fumare in modo smodato, cosa l’angustiava? Un pericolo?

   Nei vertici dei servizi tendenzialmente si preferisce reclutare, elementi che provengono dall’esercito, poiché sono normalmente dei buoni esecutori di ordini (anche se non altrettanto arguti). Questi elementi sono inseriti nei servizi ispettivi che hanno il compito di raccogliere tutte le informazioni all’interno di uno Stato, per dare rapporti sulle dinamiche sociali. Inoltre, sono l’avanguardia dello spionaggio in altri scenari d’intervento mondiale. Il loro compito è formare un quadro storico, sociale, economico e culturale del luogo dove si deve intervenire. Quindi gli elementi dei Servizi Informativi sono l’élite dei Servizi Segreti. Di solito provengono dall’aristocrazia, la quale per “iniziazione del sangue” appartiene già ai vertici degli Ordini Esoterici. E’ dimostrato lo stretto rapporto tra ordini esoterici e servizi segreti.

   Alcuni ricercatori hanno evidenziato come gli omicidi da parte di ordini esoterici seguano un preciso rituale: nel luogo dell’omicidio, nelle modalità, nella data.

   Ciò perché per simili ordini è importante il rituale: l’omicidio ha più forza se avviene seguendo certe regole che danno più “forza” all’Ordine, poiché dall’omicidio seguendo vie magiche si vuole trarne delle “emanazioni”.

   Inoltre, la stampa divulgando l’omicidio veicola messaggi che vengono compresi da chi conosce, e l’invito è: non avviate nessuna indagine.

   Magari si potrebbe ipotizzare che Fleming veicolava attraverso i suoi “innocui romanzi di spionaggio” alcune verità, che potevano essere comprese solo dagli appartenenti all’Ordine, da chi già sapeva.

   Di solito lo scopo di queste “rivelazioni” è porre l’Ordine sotto minaccia, ovvero invitare l’Ordine a concedere dei privilegi, altrimenti si prosegue nelle rivelazioni. Forse una delle cause dello stress di Fleming e che forse si era messo in un “gioco” che non riusciva più a gestire.

PSICOTRONICA

   La psicotronica è quella scienza che in modo interdisciplinare studia le interazioni fra gli organismi viventi e i rispettivi ambienti – interno ed esterno e i processi energetici che stanno alla base delle loro manifestazioni. Può sembrare che queste interazioni avvengano per mezzo di forze o agenti che adesso non fanno completamente parte della scienza moderna. La psicotronica considera la coscienza come strettamente unita all’energia e alla materia. Dalla ricerca psicotronica fanno parte le seguenti discipline scientifiche: fisica, tecnica delle comunicazioni, medicina, neurofisiologia, fisiologia, sociologia ecc. Le tecniche “radio biologiche” sono definite come dei raggi ionizzanti (che non variano la carica elettrica del loro bersaglio) atte a influenzare il sistema nervoso centrale, al contrario delle armi atomiche che non contengono dei raggi ionizzanti. Le onde radio-elettriche, lunghe e ultracorte, ne fanno parte. I loro effetti sono fisiologici e possono provocare dei cambiamenti biologici, neurologici e comportamentali. Le armi chiamate River Styz sono state il primo prototipo delle armi elettromagnetiche americane. Esse utilizzano le microonde e hanno la funzione sull’organismo, creando delle degradazioni di ogni tipo.

   Il ben noto e famigerato J. Delgado avvertiva: “Quello che ci aspetta è più pericoloso della distruzione nucleare. Le nostre conoscenze sul cervello ci permettono di immaginare il peggiore scenario: il pericolo che ci minaccia è quello di intervenire direttamente sulle funzioni cerebrali per manipolare a nostro piacimento cioè fare dell’uomo un vero e proprio umanoide senza cervello e coscienza, senza neppure che questi se ne renda conto”.[105] Delgado sapeva quello che diceva, egli era il promotore delle ricerche sul controllo mentale. Egli aveva preparato assieme ad alcuni psichiatri, dei procedimenti che permettevano di “teleguidare” gli esseri umani tramite segnali radio, con l’aiuto di “pulci” impiantate nel cervello.

IGOR SMINORV E LE PSICOSCIENZE RUSSE

   Una parte delle ricerche russe sul controllo della mente, durante la cosiddetta guerra fredda, si basava su una nuova branca degli studi del comportamento umano: l’ecopsicologia,[106] che integra la focalizzazione dell’essere umano con l’attenzione all’ambiente e che approfondisce lo studio delle molteplici interazioni tra questi due livelli. L’ecopsicologia è nata dalla constatazione del crescente disagio che esiste nella società sia sul piano psicologico sia su quello sociale, e mette tutto questo in relazione con un corrispondente aumento del degrado ambientale. Questa branca degli studi ha aiutato lo sviluppo della tecnologia di un software, il Mindreader 2.0, che sarebbe stato capace di leggere la mente e le reazioni inconsce. Questi studi in Russia sono stati portati avanti in un istituto gestito da Elena Rusalkina, moglie di Igor Sminorv, lo scienziato russo, che ha sicuramente lavorato per il KGB ed è considerato l’inventore delle armi psicotroniche.

   Nel 1993 a Wako durante l’assedio alla setta dei davidiani[107] l’FBI chiese l’aiuto di Sminorv come consulente. Egli suggerì di bombardare le persone asserragliate con suoni in apparenza simili al grugnire stridulo dei maiali isterici. In questi suoni avrebbe potuto esserci dei messaggi subliminali che invitavano gli assediati alla resa. L’FBI decise altrimenti.[108]

   Sminorv rilevò che nel caso i segnali non avessero funzionato, i seguaci di Koresh avrebbero potuto scannarsi a vicenda. Un mese dopo il massacro di Wako, Steve Killion vice capo divisione dei servizi tecnici dell’FBI disse ai giornalisti del Village Voice che nel corso di una normale trattativa è possibile imprimere un codice di messaggio con il quale far passare Inconsciamente un messaggio subliminale.[109]

   Smirnov, in un’intervista al Newsweek del mese di agosto del 1994, disse che l’FBI aveva voluto far passare dei messaggi subliminali attraverso le linee telefoniche, e che al capo della setta David Koresh, avrebbero fatto passare la “voce di Dio”, mentre ai membri della setta gli sarebbero stati trasmessi in via elettromagnetica le voci dei parenti.[110] Nel mese di ottobre del 1994 in un articolo del Moscovkiie Novosti comparve un articolo su quello che è accaduto a Wako, in quest’articolo si diceva che l’FBI era interessata a questo tipo di tecnologie e che a Wako mandò la “voce di Dio” al capo della setta.

LE ARMI PSICOTRONICHE SONO UNA REALTA’

   Uno dei principali scopi degli studi e delle relative ricerche nel campo della psicotronica, sono di natura militare, principalmente lo sviluppo di armi elettromagnetiche capaci di assumere il controllo della mente umana, in modo tale da poter influenzare una persona senza che questa se ne renda conto e, all’occorrenza ucciderla a distanza.

   Negli ultimi giorni del 2010 si è assistito in tutto il mondo alla misteriosa moria di alcune precise specie di uccelli e pesci. Il fenomeno si è ripetuto nei primi giorni del 2011 e anche all’inizio del 2012. I mass media hanno azzardato le spiegazioni più azzardate: che fosse colpa di un virus, che i fuochi d’artificio di capodanno avessero terrorizzato gli uccelli spingendoli a scontrarsi fra loro o contro i muri delle case, che i pesci fossero stati sterminati dalle basse temperature ecc. Ma nessuna di queste ipotesi ha trovato conferma.

   Un’ipotesi plausibile potrebbe essere che questa moria misteriosa di uccelli e pesci sia dovuta a una sperimentazione a onde ELF volta a colpire il sistema nervoso di alcune specie di animali ben precise.

   Un’interpretazione potrebbe essere che la frazione dominate della Borghesia Imperialista Internazionale, volesse dimostrare a certi governi non proprio “ubbidienti” di possedere una tecnologia in grado di uccidere a distanza senza lasciare tracce di violenza fisica, questo sarebbe il modo migliore per lanciare certi determinati messaggi alle varie situazioni statuali, politiche e organizzative “recalcitranti” a “ubbidire”.

   Negli anni ’90, negli Stati Uniti accadde una serie di eventi, praticamente ignorati da mezzi di informazione, che confermerebbero l’esistenza di un gruppo di potere multinazionale.

   In un discorso alle Nazioni Unite del settembre 1992, l’allora presidente G. Bush Senior dichiarò che i paesi aderenti avrebbero dovuto addestrare collegialmente delle unità militari multinazionali da impiegare in eventuali operazioni di pacificazione per conto dell’ONU. Inoltre affermò che, per poter essere davvero efficace, questa forza di intervento multinazionale avrebbe richiesto un comando coordinato e che gli Stati Uniti avrebbero messo a disposizione le basi e attrezzature necessarie.

   Nel 1993 il Time scrisse che americani e russi, secondo le dichiarazioni di un ex generale del KGB, stavano collaborando allo sviluppo di una tecnologia di controllo mentale: si trattava di tecnologie di “psico-correzione acustica” in grado di trasmettere tramite bande statistiche e rumore bianco dei veri e propri ordini capaci, di agire sull’inconscio alterandone i pensieri e l’umore, eccitando o deprimendo.

   Nello stesso anno, la rivista Defense News informò i suoi lettori che quel tipo di tecnologia condivisa con gli Stati Uniti era il frutto di ricerche risalenti agli anni ’70 condotte dal KGB e dal Dipartimento di Mosca allo scopo di reprimere eventuali rivolte e contrastare le truppe nemiche senza compere massacri. Il tutto avverrebbe in circa un minuto esponendo i bersagli a onde sonore che passano oltre qualsiasi tipo di protezione. Il costo dei sistemi è di appena 80.000 dollari. La loro dinamica di funzionamento si basa sull’emissione di onde a bassissima frequenza dello spettro (VLF), ancora più penetranti delle ELF.

   Sempre nel 1993 vi fu un’indagine da parte dell’FBI per appurare se questi dispositivi psicotronici fossero stati segretamente sperimentati dalla CIA a Wako. Questa indagine, puzza di depistaggio lontano un miglio visto il ruolo della stessa FBI nell’assedio e che fu lei a contattare Sminorv. Inoltre, la versione ufficiale del suicidio dei membri della setta, che avrebbero appiccato il fuoco al ranch dove erano asserragliati, potrebbe essere smentita da dei video amatoriali, che dimostrerebbero che furono gli agenti federali a provocare il fuoco. E non è tutto. Alcuni membri della setta sarebbero inspiegabilmente tornati indietro di corsa per gettarsi di loro iniziativa nel fuoco. Questo tipo di comportamento potrebbe benissimo essere ricondotto a fanatismo religioso dovuto a lavaggio del cervello (tipico delle sette) ma potrebbe rientrare benissimo nella gamma di effetti prodotti sul cervello dall’irradiamento con armi psicotroniche. Ulteriori sospetti in questa direzione sono alimentati dal fatto che i pochissimi superstiti, nonostante non fossero sotto l’effetto di droghe, non riuscivano a muoversi in modo coordinato e si esprimevano con frasi sconnesse, come se avessero danni al sistema nervoso. Le onde usate sembrerebbero di tipo ELF.

   Nel marzo 1993, il National Institute of Justice (NIJ, un ufficio del Dipartimento della “Giustizia”) pubblicò una relazione intitolata NIJ Initiative One Less-Than-Lethal Weapons in cui s’incoraggiava la polizia a usare le armi psicotroniche prodotte dalla ricerca dei servizi segreti russi. E in effetti, quello stesso anno, un team russo di esperti in psicotronica guidato dal ben noto Igor Sminorv incontrò un gruppo di funzionari americani appartenenti alla CIA, all’FBI e alla DARPA. Lo scopo era di valutare le modalità di utilizzo e i possibili obiettivi di queste armi, nonché la loro costruzione in serie e la loro riduzione in termini di peso e dimensioni fino a renderle intoccabili ovunque e contro chiunque.

   Questa collaborazione russo-americana, che può risultare incredibile visto il successivo stato di tensione tra i due paesi, nasce dal fatto che in quel periodo era al governo della Russia Eltsin, ovvero gli oligarchi, in altre parole la forma russa della borghesia compradora, asservita all’imperialismo.

   Tuttora alla maggior parte delle persone, quello che sto scrivendo (come gli scritti di altri su questo argomento) possono apparire fantascientifico, parto di uno scrittore di romanzi dell’orrore, che come si sa sono pieni di scienziati pazzi tendenti al dominio del mondo. Nella realtà in maniera inconsapevole, la maggior parte delle persone non ha coscienza della realtà che li circonda e li opprime, non ha coscienza che con il loro scetticismo si legano allo Stato emergenziale, in altre parole allo Stato della Controrivoluzione preventiva che queste armi ne costituiscono il massimo sviluppo. Dico questo, perché sono convinto che quando le masse prenderanno coscienza di questa realtà si rivolteranno contro queste armi.

   Tutto questo lo dico, perché, attualmente è possibile ed è già da tempo operativo la possibilità di modificare il pensiero di un essere umano al punto di fargli cambiare idea senza compromettere, altre funzioni intellettive, in modo tale che sembri uno spontaneo cambiamento d’opinione. Il cervello funziona sulla base di segnali elettrici. Il pensiero non è altro che la combinazione di questi segnali convertita in sensazioni virtuali di immagini e suoni. La stessa realtà non è che il frutto di una conversione di segnali provenienti dall’esterno tramite i recettori presenti nella retina, nelle mucose olfattive, nell’epitelio ecc. che, sotto forma di impulsi elettrici, vengono inviati alla corteccia cerebrale per essere elaborati in suoni e immagini. Pertanto qualsiasi segnale elettrico la cui frequenza sia in grado di sovrapporsi a quelli prodotti dal cervello sarebbe in grado di modificare sia il pensiero sia la percezione della realtà.

   Nel 1994 la rivista Scientific American spiegava che la tecnologia di psico-correzione era in grado di influenzare il pensiero dei bersagli, inserendo messaggi subliminali sia a livello audio che visivo. Lo stesso anno, il Newsweek riferiva di un incontro segreto tenutosi ad Arlington, in Virginia, tra alcuni agenti dell’FBI della divisione “antiterrorismo” e il sempre presente Smirnov (probabilmente entrato nel libro paga dei servizi amerikani). Nell’articolo era descritta a grandi linee la procedura seguita dallo scienziato russo per tarare i dispositivi psicotronici. Tramite elettroencefalogrammi otteneva una mappatura computerizzata dell’emissione delle onde cerebrali prodotte dall’inconscio in reazione a vari stimoli. A quel punto, il soggetto era sottoposto a messaggi subliminali studiati appositamente per produrre messaggi subliminali studiati appositamente per produrre alterazioni delle risposte elettriche naturali. E anche queste venivano mappate fino a trovare la combinazione ottimale.

   C’è un problema, in merito a questo tipo di modalità, mentre due tipi di onde sono comuni per tutti gli esseri umani, due variano sempre. Ma questo problema sembrerebbe risolto tramite l’introduzione sul mercato di particolari tipi di cellulari in grado di registrare e inviare servizi segreti impiegati nella ricerca la risposta cerebrale di ogni singolo utente.

   Secondo il Washington Post del 23 marzo 1994, il Dipartimento della “Giustizia” USA e il Pentagono aveva deciso di condividere le tecnologie militari con l’FBI e la polizia. In questo modo venivano a cadere le tradizionali barriere tra le forze militari e quelle “civili”. Fra i gadget di alta tecnologia elencati nell’articolo vi sono una pistola ai magnetofosfeni in grado di eccitare il nervo ottico, disturbando la visione con macchie luminescenti e un generatore di impulsi elettromagnetici capace di distruggere circuiti elettronici, per esempio fulminando serrature e personal computer, o arrestare il motore di un’auto in corsa o farla sbandare. Purtroppo, come rilevava lo stesso giornale, l’uso di questa tecnologia poteva provocare incidenti, bloccare automobilisti colpevoli unicamente di trovarsi nei paraggi, interrompere il funzionamento dei pacemaker e, in definitiva, ferire o uccidere.

   Questo superamento del ruolo tra forze armate e “civili” nasce dal fatto che l’urbanizzazione a livello mondiale si sta espandendo, le megalopoli abitate milioni e milioni persone di abitanti, concentreranno al loro interno tutte le contraddizioni della società capitalista. L’attuale tendenza all’interno delle metropoli imperialiste dell’accentuazione delle differenze di classe e il costante e continuo azzeramento dei servizi sociali portano ad accentuare il conflitto di classe, tutto questo dentro il quadro del restringimento costante e continuo delle tradizionali mediazioni riformiste sia a livello politico sia a livello sindacale.

   In questo contesto le normali forze di polizia non saranno in grado di condurre operazioni tra folle ostili o semplicemente complici senza il rischio di forte perdite o addirittura di ritirate come nelle banlieue francesi. L’utilizzo dell’esercito condotto con armi convenzionali diventa controproducente, poiché potrebbe far scatenare di più le folle e in più ci sono gli inconvenienti a livello politico.

   Da queste esigenze nasce lo sviluppo delle tecnologie della repressione che sono il prodotto dell’applicazione della scienza e della tecnologia al problema della neutralizzazione dei nemici dello Stato. Esse sono dirette essenzialmente contro la popolazione civile, in linea teorica raramente sono usate per uccidere, poiché sono indirizzate al cuore, alla mente e al corpo e sono usate sia nelle guerre esterne, che nei conflitti civili interni, le rivolte ecc.

   Questo nuovo tipo di armamenti ha rivoluzionato lo scopo, l’efficienza e la crescita del potere repressivo della polizia che è molto diversificato da nazione a nazione.

   Interessante a proposito le riflessioni del maggiore dei carabinieri Rosario Castello,[111] dove fa delle riflessioni sull’utilizzo delle “armi non letali”. Castello comincia la riflessione con un classico della strategia militare, il libro di Sun Tzu L’arte della guerra dove si afferma che “Quando duemila anni fa circa, Sun Tzu affermò che per annientare il nemico non era necessario distruggerlo fisicamente, ma annientarne la volontà di vincere”,[112] i fa capire che queste armi sono politicamente convenienti perché evitano inutili spargimenti di sangue con i relativi inconvenienti a livello medianico e politico (possiamo prendere come esempio quello che è successo in Egitto e negli altri paesi nordafricani durante la cosiddetta “primavera araba”, per vedere le conseguenze a livello politico di una repressione fatta alla luce del sole e davanti ai media internazionali).

  Queste sono armi per una guerra a bassa intensità che però hanno il vantaggio di una loro possibile proliferazione e utilizzo da parte di gruppi criminali/terroristi.

   Tornando alle armi psicotroniche, davvero inquietanti furono le rivelazioni della rivista Scientific American, che sempre nel 1992 parlò di una vasta ricerca in corso volta a creare una serie di “armi non letali” a bassa frequenza in grado di provocare nei bersagli umani nausea, vomito, forti dolori gastroenterici e diarrea.

   Nel novembre del 1993 risulta che si tenne una conferenza molto particolare nell’aula magna del laboratorio di fisica applicata della John Hopkins University, nel Maryland, procuratore generale Janet Reno, i funzionari dei servizi segreti e i vertici della polizia sono stati istruiti sul funzionamento delle armi psicotroniche nonché sui vantaggi dell’uso dei dispositivi a onde acustiche ed elettromagnetiche, fra cui le microonde. Molto probabilmente il nome che presiedette questa conferenza alla maggioranza delle persone non dirà niente: il colonnello J. B. Alexander, program manager presso la divisione “armi non letali” del Los Angeles Laboratory. Egli era diventato famoso (ma sarebbe più esatto dire famigerato) per il già citato Programma Phoenix nella guerra del Vietnam. In seguito J. B. Alexander divenne un fautore della guerra psichica. Nella rivista specializzata Military Revew (n. 12 dicembre 1980) scrisse: “esistono sistemi di armi il cui funzionamento si basa sui poteri mentali, le cui caratteristiche sono già state sperimentate”. L’articolo molto lungo si intitolava The Mental battlefield (La nuova strategia mentale”. In quest’articolo, Alexander, senza nessuna ipocrisia definisce queste armi che hanno come scopo il controllo mentale per quello che realmente sono ovvero letali. Egli descrive che queste armi sono in grado di produrre malattie, pazzia o morte, che hanno la capacità di agire a distanza e far sembrare il tutto un evento naturale o causale.

CERCHI SUL GRANO

   Sulla pericolosità delle onde ELF esiste un libro scritto dallo stesso Alexander in collaborazione con la ricercatrice Janet Morris e il maggiore Richard Groller. È uscito nel 1990 e si intitola The Warrior’s Edge. Vi vengono descritti alcuni esperimenti condotti negli Stati Uniti all’insaputa della popolazione tramite trasmettitori di onde ELF. Stando a quanto dichiarato dallo stesso Alexander, l’ex agente del KGB Nicolaj Kokolov testimoniò di aver assistito personalmente alla frattura a distanza di una colonna vertebrale di una cavia umana con una di queste armi cosiddette “non letali”. Esistono, infatti, anche veri e propri proiettili costituiti da microonde ad alata potenza la cui sigla è HPM. La sperimentazione di questo tipo è effettuata anche da satelliti e da elicotteri dotati di rotori silenziati su cui sono montati dispositivi a microonde che, seguendo le istruzioni di un computer, possono disegnare su qualsiasi tipo di materiale con precisione millimetrica addirittura eseguendo delle sfumature. Solitamente si scelgono come aree di sperimentazione i campi coltivati, e di recente anche le spiagge e i ghiacciai. Questa molto probabilmente l’origine di molti dei cosiddetti “cerchi nel grano”, in inglese crop circles. Molte di queste “opere d’arte” sono volutamente spacciate come “aliene”. Internet è un ottimo veicolo per coprire esperimenti top secret sfruttando la passione di milioni di persone per l’ufologia. Il disegno dei crop circles molto probabilmente è realizzato tramite proiettili acustici. Le spighe di grano si piegano senza spezzarsi e gli insetti implodono restando spesso incollati nelle piante. Contrariamente a quello che si pensa, infatti, i suoni a frequenza molto bassa, sfruttati entro certi particolari si può produrre la rottura nel punto in cui vengono diretti. Colpendo un essere umano si può provocare lo spappolamento degli organi interni. Ma non è tutto: concentrando questi proiettili acustici sulle faglie è possibile creare terremoti e maremoti.

   Questa tesi della coincidenza fra esperimenti militari e il fenomeno dei “cerchi di grano” potrebbe essere azzardata e apparire come una tesi nata dalla fantasia tenebrosa di un complottista.

   Proviamo a elaborare delle ipotesi, in merito a questa ipotesi. Il fenomeno dei “cerchi sul grano” nasce e si sviluppa prevalentemente nel Regno Unito. La zona interessata è una porzione ristretta larga pochi chilometri quadrati. Si tratta di una della regione megalitica del Sud dell’Inghilterra, nelle contee dell’Hampshire e del Wiltshire, all’interno di un triangolo i cui vertici sono composti da Stonehenge,[113] Glastonbury[114] e Avebury.[115] Quest’area sarebbe rigogliosa di formazioni a causa delle Leylines, misteriose linee di forza che esisterebbero sotto le zone megalitiche. I siti stessi seguirebbero il percorso di corsi d’acqua sotterranei e l’acqua sarebbe indispensabile per la realizzazione dei “cerchi di grano”.

   Queste linee di forza, secondo molti esperti, non sarebbero casuali ma avrebbero origine proprio dalle peculiarità dell’acqua che agirebbe da amplificatore del campo magnetico terrestre. Ogni intersecazione di queste determinerebbe una particolare aggregazione energetica e per questo motivo questi punti sarebbero stati scelti, già nell’antichità come luoghi per la creazione di un sito megalitico.

   Questo triangolo megalitico di Stonehenge, Avebury e Glastonbury sarebbe una zona militare il cui ingresso è interdetto. I militari sperimenterebbero armi innovative e i “cerchi sul grano” sarebbero i risultati di queste prove. Questo spiegherebbe anche i frequenti avvistamenti di elicotteri militari nei pressi delle formazioni. In effetti, la troupe del programma televisivo del TG2 Voyager ha compiuto diversi viaggi in Inghilterra e numerosi voli in elicottero nella campagna inglese a caccia di “cerchi sul grano”, è stata affiancata da un elicottero scuro, dal quale si faceva fatica a scorgere il numero di matricola.[116] S’ipotizza che a creare i pittogrammi sarebbe l’utilizzo del maser un sistema antecedente al laser che si basa sull’emissione di radiazioni, invece che sull’emissione di luce come per il laser. C’è da capire il perché i militari, che sanno nascondere molto beni i propri segreti, dovrebbero sperimentare questa tecnologia proprio nei campi coltivati e in zone comunque accessibili. A confermare l’interesse dei Forze Armate di sua maestà britannica nei confronti di questo è stato Nick Pope, che ha lavorato per il Ministero della “Difesa” britannico che in un intervista al programma Voyager ha affermato che questo fenomeno potrebbe non esistere un’unica soluzione, esso potrebbe avere origine da un insieme di cause: da un energia terrestre non bene identificata a qualche fenomeno meteorologico particolare (furbescamente afferma in questa intervista che questi cerchi siano frutto di una sperimentazione di armi in orbita nello spazio, e subito dopo la esclude).

I RAPIMENTI “ALIENI”

   Tornando alle armi per il controllo mentale c’è un altro aspetto inquietante. Agendo sulla mente è possibile creare allucinazioni e falsi ricordi. I soggetti usati come cavie nella sperimentazione di armi psicotroniche sono marcati con leghe create in laboratorio col preciso scopo, una volta che vengano scoperte tramite esami medici, di alimentare il mito dei rapimenti alieni.

   Il “progetto UFO”, come cercò di denunciare anche l’ex militare diventato in seguito un “teorico del complotto” William Milton Cooper (ucciso in un misterioso scontro a fuoco con la polizia il 5 novembre del 2001 davanti alla sua abitazione), aveva lo scopo di creare un tripla disinformazione, spaccando in due l’opinione pubblica fra possibilisti e scettici, rispetto all’esistenza di alieni e ai loro presunti rapporti con i governi terrestri, al fine di continuare a sperimentare armi proibite su ignari civili.

   Tra l’altro W. Cooper ha affermato che tutti gli ambienti ufologici sono controllati dai servizi segreti.

Le sue indagini completate nel 1997 compaiono nell’ultimo dossier prodotto: Majestytwelve by William Cooper.[117]

   Molti studi sui rapimenti alieni da parte di molti ricercatori, sono stati presentati in maniera incompleta, poiché si è spesso e volentieri focalizzato solo l’attenzione solo su determinati aspetti negativi dei casi presi in esame. Questo tipo di comportamento, che sia voluto o meno (cosa, ovviamente non di secondaria importanza), rappresenta un ostacolo per la vera ricerca, dato che resoconti censurati non forniscono un quadro completo ed attendibile del fenomeno. Un esempio evidente sono le cosiddette esperienze virtuali note con il termine VRS (Virtual Reality Scenario), ossia scenari di realtà virtuali, indotti dall’esterno, e per il soggetto praticamente indistinguibili dalla realtà oggettiva.

   Il Prof. Helmut Lamner, ufologo e ricercatore presso l’Istituto di Ricerca Spaziale austriaco, dichiara che l’individuo può sperimentare una determinata situazione attraverso uno input sensoriale totale e reagire con spontanee risposte fisiche ed emotive, anche se nella realtà si trova sdraiato su un lettino per esami clinici o sta dormendo nel suo letto senza ricevere alcun segnale esterno che lo disturbi.

   Molti ufologi sostengono che dietro questa storia dei “rapimenti alieni” ci sia la mano umana. Il Prof. Lamner, che è anche rappresentante austriaco del centro ufologico americano MUFON, sulle MILAB (Military Abductions) ovvero i falsi rapimenti alieni, siano eseguiti in realtà da militari.

   Non solo dall’estero ma anche da parte di ufologi italiani c’è stata una denuncia del fenomeno delle MILAB. A San Marino, il 9-10 marzo 2002, si è svolto il 10° Simposio Mondiale sugli Oggetti Volanti non Identificati, Enrico Baccarini del C.U.N. (Centro Ufologico Nazionale) nella sua relazione, svolse una relazione sul tema delle Abductions, dove si afferma che parte della tecnologia usata dai presunti rapitori alieni, in realtà è disponibile nel mondo della medicina e della biologia terrestri.

   Afferma Lamner: “Dobbiamo cercare di comprendere qual è il programma che si cela dietro il fenomeno delle abductions aliene e qual è lo scopo delle MILAB. C’è un forte interesse da parte dei militari nello sviluppo di impianti cerebrali, bio-chip per la realtà virtuale, proiezione di immagini olografiche, dispositivi di occultamento ed armi che alterano la mente”.[118] Secondo lo studioso l’esistenza di questi armamenti induce a seguenti ipotesi:

  • Si stanno effettuando, da anni, esperimenti segreti sugli esseri umani.
  • Tali esperimenti sono nascosti alle autorità di governo (e ovviamente alla popolazione).
  • Sono stati finanziati progetti segreti meglio noti come Black Programs.

   Perciò, se esistono le prove, anche in un solo caso del coinvolgimento di personale militare che sia coinvolto in uno scenario di rapimento, non lo si deve liquidare facilmente. Inoltre se enti governativi e militari sono davvero coinvolti segretamente in tali operazioni, è obbligo effettuare ricerche più approfondite rispetto a quelle condotte fino ad oggi. Nonostante tutto, gran parte degli ufologi e degli studiosi ufficiali non si sono dimostrati molto entusiasti ad affrontare le violazioni dei diritti umani da parte degli apparati dell’establishment politico-militare, molto probabilmente intimoriti da eventuali rappresagli personali, come si è registrato in passato nella casistica ufologica.[119]

   Prosegue Lamner: “Tutti quelli che si rifiutano di credere che siano stati compiuti degli esperimenti segreti sulla gente, inclusi i bambini, dovrebbero visionare i documenti comprovanti gli esperimenti effettuati dai servizi segreti militari, prima, durante e dopo la guerra fredda e che sono ormai di dominio pubblico, secondo lo studioso, gli USA e il Canada, non sono stati gli unici paesi a perpetrare tali atrocità: la stampa inglese ha riportato la notizia che anche nel Regno Unito, durante gli ultimi 40 anni, ha condotto esperimenti segreti concernenti gli effetti delle radiazioni sugli esseri umani. Alla nona conferenza annuale di Orange County California, lo psichiatra canadese Colin Ross, ha presentato un documento ottenuto attraverso il FOIA (Freedom of Information Act), contenente le prove che la CIA aveva segretamente condotto ricerche sulla creazione di “cavie manciù” (da non confondere con i candidati manciuriani, ossia persone programmate per diventare degli assassini, i “candidati manciù” sono le persone rapite da questi “rapimenti alieni” per essere usate come cavie da laboratorio) sin dalla seconda Guerra Mondiale. Il dottor Ross ed altre organizzazioni di ricerca hanno incontrato i sopravvissuti di esperimenti che includevano l’impiego di elettroshock, droghe, impianti cerebrali e deprivazione sensoriale. Alcuni soggetti erano stati rinchiusi in gabbie, costretti al sonno forzato, ad abusi rituali e sessuali.

   Una volta selezionate, le vittime sono state ripetutamente usate quali “animali umani da laboratorio” per tutta la vita, in una serie di esperimenti controllati e monitorati dall’esterno. Nel 1997 l’ACHES-MC (Advocacy Committee for Human Experiment Survivors-Mind Control), in altre parole il Comitato legale per i sopravvissuti agli esperimenti di controllo mentale sugli umani, ha consegnato un video-documento al Presidente Clinton e al Primo Ministro canadese, in cui richiede un’udienza presidenziale e la declassificazione dei dati governativi relativi a presunti esperimenti di controllo mentale.

   Tali esperimenti furono condotti su adulti e bambini inconsapevoli e furono finanziati dal governo degli Stati Uniti. Il video contiene, inoltre, le testimonianze dei sopravvissuti (bambini e adulti) agli esperimenti, e le testimonianze di terapisti, psichiatri e psicologi. Stranamente, queste vittime non riferiscono casi di contatti alieni o UFO come quelli delle MILAB, ma alcune delle esperienze hanno molto in comune sul tipo di controllo mentale e di abusi descritti. Questo breve scorcio di esperimenti segreti condotti sull’uomo supporta l’ipotesi MILAB di operazioni segrete perpetrate contro civili.

IPOTESI SU UNA REALTA’ AGGHIACCIANTE

   Il Newsweek del 2 luglio 1994 ipotizza la creazione di una polizia sopranazionale: “globocops” che sarebbero agenti segreti muniti di armi non convenzionali e usati per combattere guerre di nuova generazione basate sul controllo mentale, magari provocando insurrezioni nelle nazioni considerate nemiche al fine di rovesciarne i governi. Ebbene, nel settembre dell’anno, secondo quanto asserito dalla Defense News l’allora segretario alla “Difesa” William Perry propose l’acquisto di armi di sistemi di armi “non letali”. A conferma di ciò esiste una direttiva del Pentagono datata 21 luglio 1994 in cui le armi di questo tipo sono definite come adattissime “a mantenere la pace” (quella imperialista ovviamente) contro qualsiasi avversario.

   Per dare l’idea del livello cui si può essere arrivati oggi, già nel 1989, in un articolo comparso sulla rivista Full Disclosure e intitolato Remote Mind Control Technology (Tecnologia di controllo mentale a distanza), si menzionava la possibilità di controllare i pensieri degli esseri umani a distanza con la stessa facilità un telecomando cambia canale di un televisore. Secondo la giornalista, il laboratorio di ALAMO aveva inviato alla FEMA (Federal Emergency Management Agency) un dossier atto a dimostrare come l’uso di radiazioni a microonde contro eventuali terroristi avrebbe potuto modificare le loro percezioni della realtà e, se opportunamente calibrate, ucciderli.

   Possiamo immaginare cosa accadrebbe se questo tipo di armamenti fosse usato contro una popolazione che osi ribellarsi contro un governo.

   Nel 1968, Gordon MacDonald già parlava di cambiare il campo elettromagnetico in certe aree del pianeta agendo sulla ionosfera per modificare il comportamento delle masse proprio tramite le onde ELF o VLF, capaci di interferire con le onde cerebrali elettromagnetiche normalmente prodotte dagli esseri umani. Le guerre del futuro, sosteneva, sarebbero state di tipo geofisico e basate sulle modifiche dei modelli comportamentali dei bersagli.

   La FEMA è un’agenzia del Dipartimento della Sicurezza Interna degli USA istituita nel 1979 con funzioni di protezione civile, per esempio il coordinamento di tutti gli interventi necessari a gestire i disastri e stati di emergenza sul territorio statunitense. Il creatore di quest’organizzazione, Zbigniew Brzezinski, fu direttore della sicurezza nazionale sotto il governo del presidente Carter ma anche cofondatore insieme a David Rockefeller della Commissione Trilaterale.

   Già in un suo scritto del 1970 Brzezinski divulga l’esistenza di armi in grado di controllare il clima e produrre una serie di eventi catastrofici a scopo bellico, ma parla di anche di armi psicotroniche in grado di sfruttare le onde elettromagnetiche per controllare il comportamento umano. L’accostamento di questi due campi di ricerca non è casuale, perché effettivamente le tecnologie di modificazione climatica finiscono per fondersi con quelle del controllo mentale in un’unica, ambizione strategia bellica: alterando la ionosfera tramite le scie chimiche, la si può sfruttare come una sorta di specchio riflettente per colpire determinate aree del pianeta con armi psicotroniche che modifichino costantemente il modo di pensare e di agire di una popolazione, rendendola più distratta, depressa o aggressiva a seconda delle esigenze e realizzando in definitiva un sistema stabile di controllo sociale.

   Se si considera che già negli anni ’70 l’ambiente della ricerca scientifica desse per assodata la possibilità di sfruttare l’elettricità atmosferica per modificare le funzioni e le attività mentali su vasta scala, per logica deduttiva è lecito sospettare che tali armi siano attualmente testate. Questo potrebbe spiegare il comportamento irrazionale di settori di masse popolari che, sebbene sottoposte a sacrifici economici inenarrabili, appaiono incapaci di organizzarsi per una lotta efficace contro il peggioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro. Certo che le persone si massacrino per tifoseria sportiva o per ragioni razziali può essere ricondotto a ignoranza o a una palese assuefazione al peggioramento della società, ma nulla, in un ragionamento logico deduttivo, ci può toglierci il sospetto che la zona dove ci sono in modo evidente questi fenomeni sia sotto attacco, che colpisce non solo i semplici cittadini ma anche i militari e i politici e che sono gli unici che sappiano tutta la verità (e al riparo degli effetti di quest’attacco) sia una ristrettissima élite dominante la vita economica, politica e culturale.

CONSIDERAZIONI

   Nel 2001 uscì un libro dal titolo emblematico Guerra senza limiti degli autori Qiao Lang e Wang Xiangsui, due ufficiali dell’esercito cinese che hanno svolto incarichi presso i Dipartimenti politici dei comandi superiori come addetti alla morale, disciplina supervisione dei comandanti e delle attività di propaganda. Il libro illustra l’evoluzione dell’arte della guerra dai primi conflitti armati alla nostra epoca definita “di terrorismo e di globalizzazione”. Quello che è messo bene in luce, sono come muti l’approccio dei governi all’idea di “fare la guerra”.

   In questo libro c’è la codificazione delle nuove regole di quello che è definita “arte militare”.[120] Nei nuovi conflitti, dove le finalità non sono mai completamente interpretabili, si tratta di schiacciare il nemico in un campo di battaglia molteplice e non del tutto definibile, e di conseguenza si progettano armi adatte ai tipi di guerra che si vuol fare.[121] Attualmente, la guerra imperialista è sempre più veloce ed immediata e “teoricamente” opera col minor spargimento di sangue possibile (sempre, ed è bene ripeterlo, in relazione agli obiettivi prefissati). In realtà questo è ciò che viene propagandato, il terreno concreto smentisce la teoria, solo che la teoria deve essere sufficientemente indefinita di modo da permettere l’utilizzo di armi e progetti che si traducano in un aumento del potere degli eserciti stessi rispetto alle altre forze del paese agente. Una guerra dove si mira più a destabilizzare il nemico che ad eliminarlo. La guerra di oggi preferisce agire in misura ben superiore che al passato, anche in campi che teoricamente non hanno nulla a che fare con i conflitti armati. Dietro la scusa di non uccidere nemici in maniera visibilmente ingestibile, si può anche toccare nervi scoperti del suo apparato statale, sociale e economico, cercando di ottenere un effetto paralizzante superiore a quello delle armi usuali. Ma poi, come si vede a Gaza, alla fine prevale, l’utilizzo barbaro dei cannoni e dei bombardamenti aerei.

   La teoria della guerra assimetrica è stata applicata anche recentemente in Italia. Nel capitolo Il volto del dio della guerra è diventato indistinto gli autori di Guerra senza limiti parlano del terrorismo (pagg. 83-84), dicono che “se tutti i terroristi limitassero le loro attività unicamente all’approccio tradizionale – vale a dire attentati dinamitardi, rapimenti, assassini e dirottamenti aerei -, non otterrebbero il massimo terrore. Ciò che realmente scatena il terrore nel cuore della gente è l’incontro di terroristi con vari tipi di nuove tecnologie avanzate che potrebbero trasformarsi in nuove superarmi”, essi citano come esempi di terroristi dotati di superarmi i seguaci di Amu Shinrikyo che hanno cosparso il Sarin, un gas tossico, nella metropolitana di Tokyo e in contrapposizione questi killer che compiono eccidi indiscriminati cita “il gruppo italiano “Falange armata” è una categoria completamente diversa di organizzazione terroristica high-tech. I suoi obiettivi sono espliciti e i mezzi impiegati straordinari. La sua specializzazione consiste nell’irruzione in reti di computer di banche e di mezzi di comunicazione, nel furto di dati archiviati, nella cancellazione di programmi e nella divulgazione di false informazioni, vale a dire operazioni terroristiche classiche dirette contro reti e mass media. Questo tipo di operazione terroristica si serve della tecnologia più avanzata nei settori di studio più moderni e sfida l’umanità nel suo complesso una guerra che potremmo definire ‘nuova guerra terroristica’”. E c’è chi vuol ridurre gli avvenimenti dell’inizio degli anni ’90 nella semplice formuletta “trattativa Stato-Mafia”!

   In queste nuove guerre i campi di battaglia diventano infiniti, una volta che il bersaglio non è più solamente il corpo fisico da annientare, ma anche la psiche di quello è ritenuto il nemico.

   Un bersaglio che permette la progressiva erosione dei diritti civili, lo svuotamento dello Stato di diritto, tutto questo dentro un quadro di resa da parte delle persone colte e impegnate, che vede in sostanza un definitivo imbarbarimento della società che non fa che confermare quanto esporta Lenin ne L’imperialismo, aspetto che dopo il nazismo, non cera bisogno di altre conferme.

   È in atto una guerra segreta, che colpisce attraverso nuove tecnologie con il coinvolgimento di specialisti in campo medico, elettronico, informatico, biologico, psicologico, psichiatrico, ecc. E’ un attacco che colpisce il cervello, i sentimenti, il clima, il cyberspazio e lo spazio stesso.

   Non è un caso che D’Alema nel 2000 quando fa divenire, l’Arma dei carabinieri al rango di forza armata, questa subito dopo assume in gran numero laureati in scienze biologiche.

   La pubblicistica pre e post-11 settembre serve allo scopo, poiché le varie riviste scientifiche parlano di chip, DNA, armi biologiche, mentre la politica istituzionale tace.

   Chi autenticamente comanda, ha i suoi soldatini.

   I politici delegano ai ministri, i quali nel diventare ministri, si adeguano ai generali.

   La conclusione politica di tutto questo discorso, è che non vi può essere una serie lotta alla guerra imperialista senza porre la questione della messa al bando di queste “armi elettroniche-mentali”.

Infatti, evidenziare cosa stia dietro a queste armi e alle tecnologie diffusosi di recente (GPS, GPRS, Wireless ecc.) non sarebbe tanto un nostro compito di comunisti, antimperialisti, di chi chiunque vuole trasformare radicalmente la società, bensì di chi opera nella sanità, delle Giunte comunali, provinciali e regionali, dei Parlamenti, delle forze sociali e sindacali.

   Ma nessuno di chi in linea teorica ne ha la competenza e i mezzi ne parla, a parte rari e coraggiosi (nonché isolati) soggetti. Tutti paiono segretamente entusiasti di produrre la morte per tumore di un nemico senza che nessuno possa a loro imputare nulla.

   Così i morti non si contano letteralmente, e, infatti, avvengono in ogni settore. Mediamente tra le 10 e 15.000 persone l’anno muore in ogni settore in Italia, senza una causa accertata. Per non dire delle cause che sono conseguenze: infarti, tumori intestinali ecc.

   C’è un’ulteriore riflessione che metto in campo. Senza dubbio uno degli obiettivi di questi esperimenti/torture è sicuramente è arrivare a un controllo della popolazione, che più si accentua la crisi e più avanzano le politiche antipopolari potrebbero diventare ostile alle politiche governative. Ma ritengo che non sia solo questo, potrebbe essere che strutture militari, spionistiche, industriali, psichiatriche che operano in questo campo, alla fine per dinamiche loro, che sfuggono agli stessi mandanti ufficiali hanno cominciato a vivere di vita propria, si autoalimentano, costituendo così un autentica industria di morte e torture, che arriva a ricattare governi e politici.

   È responsabile di tutto ciò una scienza asservita, che posto, di cercare la verità (Dire la verità è rivoluzionaria diceva Gramsci nella machete del primo numero dell’Ordine Nuovo) preferisce accordarsi con le classi dominanti. Il dramma di Galileo, fatto rivivere da B. Brecht, non rappresenta l’eccezione, ma è la minaccia che in tutti i tempi l’ordine costituito ha fatto pesare sugli scienziati.

   A tutto questo s’inserisce il distacco tra attività scientifica e visioni filosofiche. Tutto questo, dal XVIII secolo, quando lo viluppo tecnico fornirà un valido supporto alla meccanizzazione dell’industria. L’accostamento della scienza ai problemi pratici, la collaborazione sempre più stretta fra scienza e tecnica, porterà come conseguenza il distacco tra il pensiero scientifico dalla filosofia. In molti studiosi comincia a radicarsi la convinzione che le applicazioni pratiche possono fornire la più valida prova della scientificità delle loro teorie. L’utilizzazione delle scoperte scientifiche da parte dell’industria e gli straordinari successi ottenuti mediante tale utilizzazione, non tardano a procurare alla scienza, una larghissima popolarità, alimentando la speranza che essa avrebbe finito per risolvere ogni problema dell’umanità (lo scientismo). Non è un caso che nel Movimento Operaio della fine del XIX secolo, quando il capitalismo cominciava ad avviarsi nella fase imperialista, nasceva il revisionismo, che portò come conseguenza teorica e filosofica l’inserimento dentro il cosiddetto “marxismo ortodosso” di concezioni positiviste. Le conseguenze si sono trascinate fino ad oggi all’interno del Movimento Operaio: fiducia acritica nel “progresso” che “inevitabilmente” avrebbe portato verso il socialismo, sottovalutando il ruolo soggettivo cosciente dell’agire politico da parte del proletariato (se non addirittura annullandolo), il meccanicismo. Ma l’aspetto politico principale che l’evoluzionismo ha covato all’interno del movimento operaio lo snaturamento della sua carica rivoluzionaria.

   La scienza, o meglio, l’applicazione tecnologica della scienza, vale a dire, il modo in cui il capitale si appropria della scienza nel corso del processo di valorizzazione, incorporandosi nelle macchine, si trasforma in forza produttiva. Nel Modo di Produzione Capitalistico, l’utilizzo delle scoperte scientifiche, l’indirizzo delle ricerche, come i settori di applicazione, va esclusivamente nel senso di accrescere la produzione di plusvalore. Il carattere non neutrale delle forze produttive nell’ambito dei rapporti di produzione capitalisti è evidente, il rapporto con la natura e con le persone (fatto di controllo e di dominio) si attua con la dittatura di una classe (la borghesia) su un’altra (il proletariato). Ed è attraverso la dittatura della borghesia che si plasma l’insieme dei rapporti. Interiorizzandosi nel capitale, la scienza opera secondo le leggi di quest’ultimo: opera per la produzione di plusvalore, per la massima valorizzazione del capitale.

   Lo sviluppo delle varie “rivoluzioni tecnologiche”, hanno comportato il passaggio di forme che si potrebbero definire di “dominio reale” o più precisamente di “schiavitù tecnologica”, nel senso che il sistema delle macchine impone i propri bisogni, devastando la forza-lavoro assoggettata al suo potere.

   Questa “rivoluzione tecnologica” in Italia, è stata d’aiuto ai processi di ristrutturazione nell’industria che si erano avviti alla fine degli anni ’70 (il più famoso è senza dubbio quello che c’è stato alla FIAT nel 1980 che determinò i famosi 35 giorni di lotta, svenduti dal sindacalismo confederale e dal PCI). Questa ristrutturazione non rispondeva solo alla necessità di assumere maggiore controllo sulla forza-lavoro, per spremere di più plusvalore attraverso una maggiore flessibilità e aumentando la produttività, ma anche alla necessità di arrivare a forme di militarizzazione del rapporto tra capitale e lavoro. Attraverso l’informatizzazione si può concentrare grandi quantità di informazioni e rendere possibile una maggiore schedatura dei dipendenti (sui loro spostamenti, le timbrature, le assenze, gli scioperi ecc.) e attualmente attraverso l’estensione dei chip aziendali (come a Mediaset e minacciato alla Fincantieri) questo controllo aumenta a dismisura. Inoltre, bisogna tenere conto che questo controllo si articola nel territorio, con agenzie investigative private, bande mafiose, polizia, carabinieri e servizi segreti, realtà queste che collaborano a vario livello con le aziende (di esempi di questa collaborazione, se ne possono fare tante, dalla FIAT a Telecom).

   Per questi motivi, si può tranquillamente dire che come esiste un complesso militare-industriale (rapporto militari, industria e Università), industriale spionistico (rapporto tra industria e spioni più o meno istituzionali), si può parlare per quanto riguarda il controllo mentale di un complesso industriale-medico/psichiatrico-militare-spionistico (rapporto tra Università, centri di ricerca, industria, servizi segreti e militari), un industria che si autoalimenta costantemente, che come ogni industria ha bisogno di materie prime che sono gli esseri umani (e anche gli animali) usati come cavie.


[1] William Donovan (1883-1959).  William Joseph Donovan, soprannominato Wild Bill, è stato un militare, diplomatico e generale dei servizi segreti USA. Donovan è ricordato principalmente come il capo in tempo di guerra dell’Office of Strategic Services (OSS) durante la seconda guerra mondiale.

[2] L’Office of Strategic Services (OSS) era un servizio segreto Usa durante il seconda guerra mondiale. Fu il precursore della CIA.

[3] Durante la seconda guerra mondiale l’OSS condusse molteplici missioni e attività, tra cui l’acquisizione di informazioni per mezzo di spie, l’esecuzione di atti di sabotaggio, azioni di guerra attraverso la propaganda, organizzazione e coordinamento di gruppi di resistenza antinazista in Europa, addestramento di guerriglieri anti nipponici in Asia, solo per citare i compiti principali. Al culmine del suo sviluppo nell’ultimo conflitto mondiale, l’OSS impiegava almeno 24 000 persone. Tra gli altri compiti, l’OSS si occupò anche di propaganda e sovversione.

[4] Metto cosiddetta poiché era già in atto il conflitto contro l’URSS, il Movimento Comunista e le rivoluzioni nei paesi coloniali e semicoloniali.

[5] James F. Byrnes (1882-1972). James Francis Byrnes, noto anche come James F. Byrnes, è stato un politico e statistico statunitense.

[6] Sidney Souers (1892-1973). Ufficiale dell’U S. Navy nel 1932 entrò nella riserva. Richiamato in servizio nel 1940, nel 1944 divenne vicedirettore dell’intelligence della Marina statunitense, con il grado di contrammiraglio. Sostenitore di un Intelligence unificata Souers fu nominato primo direttore dell’intelligence, il 23 gennaio 1946 dal presidente Truman del Gruppo Centrale Informazioni. Dal 1947 al 1950 fu segretario esecutivo del Consiglio per la sicurezza nazionale, da allora consulente del presidente per gli affari esteri e militari, fino al 1953.

[7] Roscoe Henry Hillenkoetter (1897-1982). Ammiraglio USA, è stato il terzo direttore del CIG e il primo direttore della CIA.

[8] La RCA (Radio Corporation of America) è stata un azienda di elettronica USA fondata nel 1919 dalla General Electric Company è ora posseduto da Sony Corporation e da Technicolor SA.

[9] Golo Mann, voce “Militarismo“, Enciclopedia del Novecento, Treccani.

Capitolo 1

[10] Metto etnica tra virgolette poiché sta indicare l’origine e non necessariamente l’appartenenza.

[11]  Con il termine WASP negli Stati Uniti, appartenente o relativo ai bianchi di origine anglosassone e di religione e cultura protestante (white anglo-saxon protestant), che vogliono distinguersi dagli altri gruppi della società americana, con atteggiamenti conservatori ed elitari.

[12] Tranne significative eccezioni quali Goebbels, Himmler e lo stesso Hitler.

[13] Marco Dolcetta, Gli spettri del quarto reich Le trame occulte del nazismo dal 1945 a oggiBUR saggi, 2007, Milano, pp. 39-40.

[14] Tutte le maggiori aziende tedesche durante la seconda guerra mondiale approfittarono della manodopera dei campi di concentramento per ridurre i costi di produzione.

  Secondo la storica Anni Lacroix Riz dai 12 ai 14 milioni di lavoratori stranieri deportati – in gran parte ebrei e prigionieri di guerra – sono stati utilizzati dalle aziende tedesche

[15] Reinhard Gehlen, The Gehlen Memoirs, Collins, London, 1972.

[16] Franco Fracassi, il quarto reich Organizzazioni, uomini e programmi dell’internazionale nazistaEditori Riuniti, 1996, Roma, p. 15.

[17] A sollevarlo fu un articolo uscito su Der Spiegel il 13 febbraio 1954.

[18] Heinrich Müller (1900 – scomparso a Berlino, 1º maggio 1945) è stato un ufficiale tedesco, comandante dell’Amt IV del RSHA e della Gestapo dal 1939 fino alla sua misteriosa scomparsa l’1 maggio 1945.

[19] Il Freundeskreis Reichsführer-SS (Circolo degli amici del Reichsführer-SS) venne creato nella primavera del 1934, dopo che Himmler strinse amicizia con Wilhelm Keppler, un dirigente delle IG Farben. Questo circolo comprese un gruppo di ricchi industriali e di consulenti finanziari che versò regolari contributi finanziari a sostentamento delle attività culturali e sociali delle SS in cambio della protezione di Himmler; durante tutta la vita del Terzo Reich il Freundeskris depositò somme enormi nelle casse delle SS in cambio di contratti vantaggiosi nei territori occupati e di manodopera a basso costo dai campi di concentramento.

[20] Via della mano sinistra e della mano destra sono due termini che si riferiscono ad una dicotomia tra due opposte filosofie, presente nella tradizione esoterica occidentale, che si estende su diversi gruppi coinvolti nell’occulto e nella magia cerimoniale. In alcune definizioni, il sentiero della mano sinistra è identificato con la magia nera, quello della mano destra con la benevola magia bianca.

[21] https://en.wikipedia.org/wiki/Gustav_Schwarzenegger

[22] Vilfredo Federico Damaso Pareto (1848 – 1923). è stato un ingegnere, economista e sociologo italiano. Riguardo al suo pensiero politico, Pareto fu il primo a introdurre il concetto di élite, che trascende quello di classe politica e comprende l’analisi dei vari tipi di élite. La sua teoria delle élite trae origine da un’analisi dell’eterogeneità sociale e dalla constatazione delle disuguaglianze, in termini di ricchezza e di potere, presenti nella società. Pareto intende studiare scientificamente queste disuguaglianze, percepite da lui come naturali. Nel corso del suo sviluppo, ogni società ha dovuto di volta in volta misurarsi con il problema dello sfruttamento e della distribuzione di risorse scarse. L’ottimizzazione di queste risorse è quella che è assicurata, in ogni ramo di attività, dagli individui dotati di capacità superiori: l’élite. È interessato in particolar modo alla circolazione delle élite: “la storia è un cimitero di élite “. A un certo punto l’élite non è più in grado di produrre elementi validi per la società e decade; nelle élite accadono due tipi di movimenti: uno orizzontale (movimenti all’interno della stessa élite) e uno verticale (ascesa dal basso o declassamento dall’élite).

[23] Un think tank (letteralmente serbatoio di pensiero in inglese) è un organismo, un istituto, una società o un gruppo, formalmente indipendente dalle forze politiche (anche se non mancano think tank governativi), che si occupa di analisi delle politiche pubbliche e quindi nei settori che vanno dalla politica sociale alla strategia politica, dall’economia alla scienza e la tecnologia, dalle politiche industriali o commerciali alle consulenze militari.

   Il termine è coniato negli Stati Uniti d’America durante la seconda guerra mondiale quando il Dipartimento della Difesa creò delle unità speciali per l’analisi dell’andamento bellico chiamate in gergo proprio think (pensiero) tank (tanica, serbatoio, ma anche carro armato).

   In Italia le più conosciute think tank sono Italia Futura e Arel/Associazione TrecentoSessanta presiedute rispettivamente da Luca Cordero di Montezemolo e da Enrico Letta. Oltre a queste troviamo altre “fondazioni di matrice politica” nel panorama italiano quali FareFuturo di Adolfo Urso, ItalianiEuropei di Massimo D’Alema, Nuova Italia di Gianni Alemanno, Magna Carta di Gaetano Quagliariello, Medidea di Giuseppe Pisanu, Liberal di Ferdinando Adornato, ItaliaDecide di Luciano Violante, Folder di Antonio Di Pietro Sardegna Democratica di Renato Soru e Mezzogiorno Europa nato per volontà da Giorgio Napolitano.

[24] Marco Dolcetta, gli spettri del quarto reich Le trame oscure del nazismo dal 1945 a oggi, BUR, p. 9.

[25] Metto totalitario tra virgolette giacché mistificante, in quanto nasconde il contenuto di classe dei vari regimi politici.

[26] Per bostoniano non si intende solamente gli abitanti di Boston, ma in questo caso un personaggio raffinato, elitario; intellettualistico

[27] Metto tra virgolette la parola tradimento perché le varie svolte politiche dei paesi sono determinati dalle scelte e dagli interessi delle reciproche borghesie.

[28] L’AIPAC, American Israel Public Affairs Committee, è un gruppo di pressione americano sionista.

[29] Metto nazionale tra virgolette in quanto all’epoca la definizione di nazione non era stata creata. La uso per definire gli appartenenti delle élites di una certa area geografica

[30] Fernand Braudel, Civiltà ed imperi del mediterraneo dell’epoca di Filippo II, Einaudi, Torino 2007, pp. 865-866.

[31] Niall Ferguson è uno storico, saggista e giornalista britannico.

[32] Niall Fergusson, Ascesa e declino del denaro, Mondadori, Milano 2009, p. 37.

[33] . T. Boyer Xambeau, G. Deleplace, L. Gillard, Banchieri e Principi, Moneta e Credito nell’Europa del Cinquecento, Torino, 1991.

[34] Bisenzone, luogo della provincia di Piacenza dove si svolgevano le Fiere di Cambio. Le Fiere di Cambio ebbero grande importanza nella vita economica del Medioevo e dei primi secoli dell’Età moderna. Abbandonata progressivamente l’economia naturale, ossia la pratica del baratto – sale marino o olio rivierasco scambiati con grano o legna e così per altri prodotti – le Fiere di Cambio sorsero accanto a quelle delle merci, naturale evoluzione di queste, in conseguenza del crescente afflusso sulle stesse di monete diverse e spesso alterate, nonché della difficoltà dei pagamenti a distanza, che fece introdurre nel sec. XII l’uso della lettera di cambio, strumento per rendere più sicuro e rapido il movimento del denaro, ed evitare che l’insufficienza del contante fosse d’ostacolo allo sviluppo delle attività commerciali.


   Le lettere di cambio, prima forma rudimentale dell’odierna cambiale, erano brevi scritti con cui si ordinava un pagamento in un determinato luogo e ad una data persona, in compenso di un acquisto o per una valuta di valore equivalente riscossa altrove. Secondo l’opinione più comune, furono inventate dagli Ebrei, quando, banditi dalla Francia, si rifugiarono in Lombardia. Con lettere o con biglietti compilati in brevi specifici o riservati termini, affidati a mercanti o a viaggiatori, trovavano il modo di rientrare in possesso di quanto avevano lasciato nei paesi d’origine in custodia a loro amici.


   Occorre sapere che anche piccole Signorie potevano avere il privilegio di battere moneta, con regolamenti propri, che raramente tenevano conto rigidamente di appropriati valori rispetto a quelli di altri paesi, per cui è evidente la confusione che doveva nascere nei mercati, uguale quasi a quella delle lingue o dei dialetti, con conseguenze ovviamente ancora più gravi.

[35] Il termine asiento in origine indicava qualsiasi accordo stipulato tra il sovrano spagnolo ed un privato cittadino. In seguito divenne sinonimo di contratto per l’importazione di schiavi neri nelle colonie spagnole in condizioni di monopolio.

[36] F. Braudel, Civiltà ed imperi del mediterraneo dell’epoca di Filippo II, Einaudi, p. 546 e p. 691. Vedere anche M. Cipolla, Storia economica dell’Europa pre-industriale, il Mulino, Bologna, 2002.

[37] Quando Genova capì l’importanza del commercio con le Indie orientali, dopo aver costituito una compagnia sul modello di quelle olandesi, francesi e inglesi, nel 1649 provò spedire su quelle rotte due navi. La spedizione durò poco, navi ed equipaggi vennero bloccati e sequestrati da una flotta da guerra olandese.  M. Cipolla, Storia economica dell’Europa pre-industriale, il Mulino, Bologna, 2002. P.372.

[38] Giovanni Arrighi (1937-2009). Economista, sociologo e accademico italiano che si è occupato di economia politica. È stato docente di sociologia alla Johns Hopkins University di Baltimora, dove ha diretto per diversi anni il dipartimento di sociologia. I suoi lavori sono stati tradotti in più di quindici lingue.

[39] Giovanni Arrighi, Il lungo XX secolo, Il Saggiatore, Milano 2004, p. 200.

[40] K. Marx e F. Engels, Il manifesto del partito comunista, Newton Compton, Roma 1994, p. 20.

[41] Niall Fergusson, Ascesa e declino del denaro, Mondadori, Milano 2009, pp. 67-68.

[42] Karl Polany, La grande trasformazione. Le origini economiche e politiche della nostra epoca, Einaudi, Torino 2000, p.14.

[43] K. Marx, Teorie del Plusvalore, Tomo II°.

[44] Gianni Vannoni, le società segrete dal Seicento al Novecento, Sansone Editore, 1985, p. 324.

[45] Questo Rito per un certo periodo di tempo divenne per un certo periodo di tempo fra le logge militari, fino ad assumere un peso politico, per questo motivo nel 1841 scelse di “andare in sonno”. Nel 1881 Giuseppe Garibaldi, Gran Maestro del rito di Misraim dal 1860, contribuirà a fondere i due Riti di Memphis e Misraim, il che richiederà una rielaborazione dei gradi che sarà completata solo nel 1889,

   La Gran Loggia Unita di Inghilterra e tutte quelle che sono affiliate, ritengono ancora oggi tale Rito assolutamente irregolare, invece il Grande Oriente di Francia, al comando della cosiddetta Massoneria Universale “progressista” riconosce una Loggia chiamata Grande Ordre Egyptien che adotta il Rito in questione, sebbene in modo più semplificato, lavora su tutti i suoi gradi più elevati.

[46] Adam Kadmon, Baylon, Friuli & Verilucca, 2018, pp. 290-297.

[47] R. Mukerjee, Storia e cultura dell’India, Milano, 1966.

[48] Questo soprannome gli fu affibbiato dal giornalista L. Gupta, in un articolo comparso su Indian Review, Madras, 1913.

[49] Sul ruolo del governo britannico nella diffusione del Teosofismo in India, cfr. M.V. Dharmamentha, L’occupazione inglese in India, in Idem, Lo Yoga e il neospiritualismo contemporaneo, cit. pp. 159-165.

[50] Dichiarazione pubblicata sulla rivista The Medium and Daybreak, London 1893, p. 23.

[51] A.A. Bailey, Il destino delle nazioni, Roma 1971, p. 135.

[52] R. Guénon, Il Teosofismo, vol. I, cit. pag. 32.

[53] Discendenza differente rispetto all’omonima organizzazione della FUDOSI.

[54] Adam Kadmon, Baylon, Friuli & Verilucca, 2018, p. 334.

[55] http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/10/30/file-cia-desecretato-hitler-dopo-guerra-vivo-in-sudamerica_6dbe5c65-880e-4282-8f2a-4f47b72fd440.html

Capitolo due

[56] Ferrand, Serge e G. Lecavelier, Aux ordres du SAC, Albin Michel, Parigi, 1982, pp. 85-92.

[57] Audigier F., Histoire du SAC: La part d’ombre du gaullisme, Stock, Parigi, 2003, p. 231.

[58] Ferrand, Serge e G. Lecavelier, Aux ordres du SAC, Albin Michel, Parigi, 1982, p. 95.

[59] Lynn Picknett, Clive Prince, la missione del priorato di sion La verità sui custodi della stirpe di Cristo, SERLING & KUPFER, 2006, p. 250.

[60] De Sède, L’occultisme dans la politique: De Pythagore à nos jours, Robert Laffont, 1994, p. 239. Marhic Renaud, L’Ordre du Temple Solaire: Enquetesue les extrèmistes de l’occulte, l’Horizon Chimérieue, Bordeax, 1996, pag. 201.

[61]  Marhic Renaud, L’Ordre du Temple Solaire: Enquetesue les extrèmistes de l’occulte, l’Horizon Chimérieue, Bordeax, 1996, pagg. 201-02.

[62]                                                                                 C.s. pag. 193.

[63]                                                                                C.s. pag. 192.

[64] La principessa Grace fu iniziata al Tempio Solare nel 1982 dal suo capo, Joseph Di Mambro. Carr-Brown, David Cohen, “Fall from Grace”, Sunday Times News Review, 21 dicembre 1997.

[65] Picknett Lynn, Clive Prince, The Stargate Conspiracy: Revealing the Truth behind Extraterrestrial Contact Military Intelligence and the Mysteries of Ancient Egypt, Warner Books, Londra 2000 (tradotto in italiano con il titolo Il complotto Stargate, Sperling & Kupfer, Milano 2002), pagg. 279-85.

[66] Breyer interpreta Bafometto (Baphomet) sono una contrazione di Battista (Baptiste) e Maometto (Mahomet).

[67] Breyer Jacques, Dante alchimiste: interprétation alchimique de la Divine Comédie, La Colombe, Parigi, 1957, pagg. 69-70.

[68] Péronic, Ma Queste du Graal, Vol. I: Le sang, èditions de la Pensée Solaire, Monte Carlo 1967; PAGG. 151-52.

[69]                                                                                    C.s.  pag. 149

[70]                                                                                   C.s. pag. 233

[71]                                                                                    C.s. pag. 74

[72] Majer Jean-François, Les mythes du Temple Solaire, Georg, Ginevra 1996, pagg. 37-38.

[73] Cinque persone, tra cui un bambino, morirono nella villa di Di Mambro sulle Morii Heinghts in Canada, il 4 ottobre 1993. Tre erano state accoltellate. Il 5 ottobre 1994, 23 morirono alla Ferme de Rochettes a Cheiry e 25 a Granges-sur-Salvan, entrambe in Svizzera.

[74] ] Aubert Raphael e Carl A. Keller, Vie et mort de l’Ordre du Temple Solaire, èditions de l’Aire, Vevey 1994, pag. 76.

[75] Majer Jean-François, Les mythes du Temple Solaire, Georg, Ginevra 1996, pagg. 80.

[76] Bédat Arnaud, Gilles Bouleau e Bernard Nicolas, L’Ordre du Temple Solaire: Enquete et révélations sur les Chevaliers de l’Apocalypse, Libre Expression, Montreal 1996, pagg. 332-35.

[77] L’Aginter Press, o Aginter Presse, fu una associazione sovversiva fascista anticomunista che si celava dietro un’agenzia di stampa internazionale, fondata a Lisbona, nel settembre 1966, da un gruppo di francesi che vivevano in Portogallo e che fu operante fino al 1974.

[78] Andrea Sceresini, internazionale nera la vera storia della più misteriosa organizzazione terroristica europea, Chiarelettere, Milano, 2017, p.p. 162, 166.

[79] L’obiettivo dell’Aginter Press è quello di fermare i movimenti antimperialisti nel terzo mondo e quelli studenteschi e operai in Europa. A questo scopo l’AP diventa una sorta di internazionale neofascista, che stringe rapporti con estremisti di destra in tutta Europa, stabilendo collaborazioni durature e reclutando dentro un’unica rete terroristi specializzati in attentati e sabotaggi, esperti di spionaggio, maestri delle pratiche di infiltrazione. Col tempo l’agenzia è parallelamente un centro finanziato da diversi governi europei, un punto di addestramento di mercenari, e un’organizzazione fascista internazionale denominata Ordre et Tradition, con tanto di braccio militare, l’Oaci (Organization d’action contre le communisme internàtional).
   Solo il 23 maggio 1974, durante la “Rivoluzione dei garofani” che mise fine alla dittatura in Portogallo, presso gli uffici dell’Aginter Presse si scoprì un archivio gigantesco e materiale per falsificare documenti d’identità dei principali Paesi europei. Col tempo verranno a galla anche i rapporti dell’agenzia con diversi servizi segreti, tra cui l’italiano SID, che fino al 1975 coprì le attività dell’AP in Italia e i suoi rapporti con esponenti del mondo neofascista, tra cui Pino Rauti e Stefano delle Chiaie, e dei servizi stessi, come Giannettini.
   Dal Portogallo, Serac trasferirà la sua base prima in Spagna e poi in Sudamerica, dove continuerà per anni il suo sporco lavoro.

[80] https://www.vice.com/it/article/pgeejg/organizzazioni-armate-strane-italia-333

[81] ] Tra le attività dell’Aginter Presse fu infiltrazione in gruppi della sinistra extraparlamentare di stampo anarchica, maoista e trozkista soprattutto in Italia, Francia e svizzera.

[82] http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/10/09/dietro-la-setta-della-morte-spunta-il.html

[83] http://crimeworld.forumcommunity.net/?t=44103623

[84] Nel 1998 Marcel Vervloesem, membro dell’ONG Werkgroep Morkhoven, che si occupa della protezione di bambini colpiti da abusi, riesce a entrare in possesso di 20 cd contenenti decine di migliaia di immagini pedopornografiche (incluse torture ed uccisioni di bambini) consegnatigli da un membro “pentito” di una rete internazionale di pedofili che include decine alte personalità dell’aristocrazia e capitalismo belga, delle istituzioni di quel paese e dell’Unione europea. Egli consegna il materiale alla giustizia belga ma è arrestato con accusa di averlo usato per interesse personale da alcune indagini, emerge il legame tra le organizzazioni neofasciste belghe (legate a Gladio, Stay Behind e in contatto stretto col neofascismo internazionale e italiano) e gli abusi e la produzione di pedopornografia e snuff movies.

[85] Jack Parson, nome completo John Whiteside Parson (1914 – 1952). Scienziato statunitense. Lavorò al California Institute of Technology e fu uno dei fondatori principali del Jet Propulsion Laboratory (JPL) e Aerojet Corporation. Inventò il combustibile solido per razzi, rivoluzionando così la scienza missilistica. È noto anche per essere stato uno dei primi seguaci americani di Aleister Crowley.

[86] Leo Lyon Zagami, LE CONFESSIONI DI UN ILLUMINATO VOL. 1, UNO editori, pag. 299.

[87] Valentino, teologo e filosofo egiziano, nato attorno al 135 d.C., sosteneva la suddivisione dell’umanità in tre categorie:

  1. La categoria molto numerosa degli ilici, uomini bestia che soddisfano solo bisogni istintuali;
  2. La categoria degli psichici, che conservano una dimensione spirituale;
  3. La categoria degli pneumatici (o gnostici), che sarebbero i pochi uomini che sono autorizzati a governare le masse inferiori perché toccati da una scintilla divina.

   Sul questo punto vedere J. Ries, I cristiani e le religioni, Jaca Book, 2006, Milano.

[88] D. Estulin, L’Istituto Tavisock, Macro-edizioni, 2014, Cesena.

[89] Metto tra virgolette prima repubblica poiché la definizione più corretta dal mio punto di vista è regime democristiano.

[90] G. Bruno, De magia, de vinculis in genere, Il soggetto e la scienza, 1988.

[91] Il 10 novembre del 2011, il Sole 24 Ore titolava a carattere cubitali: Fate Presto.

                                                                                      Capitolo 3

[92] http://gnosis.aisi.gov.it/sito/Rivista22.nsf/servnavig/20

[93] http://ricerca.repubblica.it/archivio.repubblica/2005/11/19/terrorismo-

[94] Metto tra virgolette terrorismo, poiché qualsiasi nemico dell’imperialismo viene definito terrorista. Questo uso distorto del linguaggio serve a denigrare, e disumanizzare il nemico (il terrorista diventa un non essere umano).

[95] http://ricerca.repubblica.it/archivio.repubblica/2005/11/19/terrorismo-

[96] William Colby e Peter Forbath, Honorable Men. My Life in the Cia, Simon & Schuster, New York, 1978. Il libro uscì in traduzione italiana nel 1981, pubblicato da Ugo Mursia Editore (Milano), col titolo La mia vita nella Cia.

[97] Bozze 88, edizioni Dedalo bimestrale maggio/giugno 1988 anno undicesimo, numero 3.

[98] Il rituale del cerchio (o “del cerchio magico “, (anche se l’aggettivo ‘magico’ non viene solitamente mai utilizzato) è una pratica rituale di origini molto antiche che ha avuto una riscoperta e rivalutazione nell’odierno movimento spirituale neopagano.  Si trova traccia di esso sin dai tempi dei Babilonesi e   più frequentemente al tempo dei maghi medioevali e del Rinascimento, e del Rinascimento, così pure in diverse tribù degli indiani d’America, con ragioni e pratiche diverse.

L’obiettivo è di creare con l’energia della mente uno spazio che divide il mondo del soprannaturale da quello materiale, ma che rimane interconnesso ad entrambi i mondi, per facilitare la concentrazione, la sacralità del rituale e la comunione con le divinità.

   Questo tipo di ritualità viene usata per la Magia Nera. Ma cosa è la Magia Nera? Dopo una serie di riflessioni (mi hanno aiutato letture sull’argomento), sono giunto alla conclusione che è la manipolazione delle persone. Essa è antica, da quando c’è l’essere umano. Essa era il modo di manipolare dei sacerdozi egizi che dovevano “costruire” i miracoli.

   Si potrebbe definire la magia nera il controllo mentale della persona umana. Durante il corso della storia, sono stati registrati molteplici resoconti che descrivevano rituali e pratiche simili al controllo mentale. E non è un caso, che tra i primi scritti in merito alla manipolazione della personalità umana si trovano nel Libro dei Morti egiziano. Si tratta di una raccolta di rituali, molto studiato dalle società segrete di oggi, che descrive i metodi di tortura e d’intimidazione (per creare un trauma), l’uso di pozioni (farmaci) e il “lancio” d’incantesimi (ipnotismo), che si traduce nel totale asservimento dell’iniziato. Altri eventi attribuiti alla magia nera, alla stregoneria e alla possessione demoniaca (dove la vittima è animata da una forza esterna) sono anch’essi antenati della programmazione Monarch. Tuttavia, è durante il 20° secolo che il controllo mentale diviene una scienza in senso moderno del termine, dove migliaia di soggetti sono stati sistematicamente osservati, documentati e sperimentati. Uno dei primi studi sulla metodica del controllo mentale basato sul trauma sono state condotte da Josef Mengele, medico che lavorava in campi di concentramento nazisti. Inizialmente acquisì notorietà per essere stato uno dei medici delle SS che curò la selezione dei prigionieri in arrivo, determinando chi doveva essere ucciso e che sarebbe diventato un operaio per i lavori forzati. Tuttavia, egli è noto soprattutto per aver condotto degli esperimenti macabri sugli esseri umani all’interno dei campi di concentramento. Mengele conduceva esperimenti pure sui bambini, motivo per il quale fu chiamato “L’angelo della Morte”.

Perciò la magia nera esiste, ma non la faccio io: lo fa la mia “costruzione dell’effetto” sul soggetto passivo. È il soggetto passivo che attiva il mago: il mago è attivo se c’è un soggetto passivo. Noam Chomsky spiega tutto questo in cinque parolette. Ha secondo dell’ordine in cui le mettete, si ottiene un effetto diverso. Che si potrebbe chiamare manipolazione, effetto magico e in tanti altri modi. Le cinque parole sono:

1) Astrazione.

2) Estrazione.

3) Ostruzione.

4) Istruzione.

5) Distruzione.

   Il risultato cambia, secondo l’ordine in queste parole sono disposte. Il risultato finale è la costruzione dell’effetto magico. Ma chi era il mago? Magia viene da un termine sanscrito, Mg, che significa conoscere: così, magia ha la stessa radice di magister. Il mago poi diventa maestro, cioè lo scienziato, perché conosce: costruire l’effetto perché conosce i termini della produzione dell’effetto, che è l’effetto magico. La magia nera nasce quando da quando sorgono le classi sociali e quella dominante ha bisogno del potere per sottomettere ai suoi voleri quella dominata.

   La magia nera è potere.

[99] Fabio Amodeo w Mario José Cereghino, Lawrence d’Arabia e l’invenzione del Medio Oriente, Feltrinelli, Milano 2016.

[100] Anthony Cave Brown, Treason in the Blood, Houghton Mifflin Companym, Boston e New York, 1994, Gerry Docherry e Jim MacGregor, Hidden History, Mainstream Publishing, Edinburgo e Londra 2014; Carrol Quigley, The Anglo-American Establishment, GSG & Associates Publishers, New York 1981.

[101] James Bamford, The view from the Kgb, in The New York Times, 29 gennaio 1995, Genrikh Borovick e Phillip Knighdey, The Philby Files, Little, Brown and Company, Boston 1994.

[102] Cyril Connolly, The Missing Diplomats, The Queen Anne Press, Londra 1952.

[103] http://icompagnidibaal.myblog.it/2013/06/13/ian-fleming-james-bond-la-spectre

[104]                                                                                                                       C.s.      

[105] http://wwpop14.libero.it/cgi-bin/webmail.cig

[106] http://puntoinformatico.it/2070052/PI/New/ua-caccia-psicoscienze-sovietiche.aspx

[107] Il 28 febbraio a Wako, nel Texas, un gruppo di agenti dell’ATF bureau, che sarebbe l’agenzia federale USA proposta al controllo di alcol, tabacco e armi da fuoco, attaccò la comunità religiosa guidata da David Koresh, alla ricerca di armi illegali. Ne seguì un conflitto a fuoco e un assedio che durò 51 giorni, che si concluse con l’uccisione di 4 agenti dell’ATF e di 86 seguaci di Koresh, lui compreso e 24 bambini.

[108] Smirnov, alla domanda da parte dell’FBI sull’efficacia dell’intervento, rispose che le probabilità di successo erano al 70%

[109] Village Voice 8 marzo 1994.

[110] http://209.85.135.104/translate_c?h1=it&sl=en&u=http://www.apfn.org/apfn/smirnov

[111] http://www.carabinieri.it/Internet/Editoria/Rassegna-Arma/2003/4/Informazioni-e-Segnalazioni/01_Rosario_Castello.htm

[112]                                                                             C.s.

[113] Stonehenge è famosa in tutto il mondo per il suo sito megalitico. Deve il suo nome all’unione di due parole inglesi: stone (pietra) e henge (sospesa), che descrive la particolarità dell’antichissima formazione. La costruzione che si ritiene potrebbe risalire a un periodo che va dal 2800 e il 200 a.C., non è stata ancora chiarita: un sorprendente insieme di megaliti, enormi pietre posizionate come architravi.

   Il sito di Stonehenge era gestito dai Druidi, gli antichi sacerdoti dei Celti, e qui vuole la leggenda che abbia vissuto anche Merlino, il più potente di tutti i maghi.

   Oggi molti esperti sono convinti che Stonehenge sia stato una sorta di computer preistorico che consentiva agli iniziati di effettuare di effettuare complessi calcoli astronomici, grazie ai quali era possibile individuare la posizione delle principali stelle fisse, calcolare la distanza tra il Sole e la Luna o prevedere le date delle eclissi.

   Ci sono recenti teorie che sostengono che il complesso di Stonehenge, come gli altri monumenti megalitici, sarebbe stato realizzato dal popolo della leggendaria Atlantide. Questa civiltà, proveniente dal mitico continente scomparso nell’Oceano, avrebbe avuto le conoscenza e la tecnologia necessarie per realizzare questi splendidi monumenti.

[114] Glastonbury è una collina che molti vogliono fosse una porta di passaggio tra una dimensione e l’altra. A tempi dei Celti, Glastonbury era un’isola, circondata da paludi, considerata il punto di incontro tra il cielo e la Terra, che ricorda le Ziqqura degli antichi Sumeri. Qui, secondo i monaci del luogo, sarebbe seppellito Re Artù.

[115] L’area sacra di Avebury è il luogo per eccellenza dei “cerchi sul grano”, ancor più di Stonehenge. Il cerchio di pietre che racchiude il villaggio, localizzato a ovest di Marlborough, sembrerebbe essere più vecchio addirittura di duemila anni rispetto a Stonehenge.

   Il sito era un tempo formato da un esteso terrapieno circolare di oltre un chilometro e mezzo di circonferenza, da un grande fossato (ora profondo solo la metà di quanto lo era in origine), e da un grande circolo di 98 pietre all’interno del quale se ne trovavano altri due più piccoli, di 30 pietre ciascuno.

   Il circolo di pietre di Avebury, alcune delle quali pesanti fino a 40.000 Kg, custodisce un altro luogo misterioso: Silbury Hill, collina di fattura umana alta circa 39 metri. Edificio sacro, costruito secondo una certa abilità ingegneristica circa 4.500 anni fa, nello stesso periodo della piramide egiziana di Saqqara, è formato da sei giganteschi gradini ed è la più grande costruzione preistorica d’Europa.

   Gli studi hanno confermato che la sua costruzione è avvenuta in quattro diverse fasi, l’ultima della quale si sarebbe chiusa circa 90 anni prima della nascita di Cristo. Secondo recentissime indagini realizzate attraverso una strumentazione a raggi X che può vedere sotto terra, sono stati individuati dei resti che indicherebbero che anche gli antichi Romani hanno venerato il luogo.

[116] Davide Fiorani, Cerchi nel Grano un caso aperto, Giunti.

[117] http://www.cieliparalleri.com/documenti000/scenariodirealtàvirtuale.html

[118] http://www.segnalidalcielo.it/2013/12/28/una-task-force-militare-utilizza-

[119] Alfredo Lissoni nel suo libro GLI UFO E LA CIA, MIR edizioni, riporta una lunga serie di ricercatori in ufologia e in difesa spaziale morti in circostanze misteriose.

[120] Voglio precisare che parlando di questo libro, non deve significare che condivido l’impostazione ideologica degli autori.

[121] La guerra che è descritta nel libro è definita assimetrica che consiste nell’uso di diverse tipologie di armi. In sostanza: guerra militare tradizionale contro guerriglia o guerra militare tradizionale contro diversi tipi di guerra. Una lettura più tecnica è quella che rimanda alla metodologia non convenzionale delle guerre, alla loro estensione alla società, alla vita delle masse anche nelle zone non colpite

~ di marcos61 su dicembre 30, 2020.

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