LE ARMI ETNICHE

 

 

Nel 1996 la dottoressa Vivienne Nathanson lanciò un grido di allarme, [1] affermò che era possibile produrre armi biologiche che abbiano come bersaglio un gruppo umano geneticamente specificato. E suggerì che tali armi potevano essere usate non per uccidere, ma per indurre sterilità e deformazioni neonatali nel gruppo bersagliato: un metodo di genocidio che, disse, sarebbe difficile denunciare, perché avrebbe potuto sembrare un “atto di Dio”. Nel 1999 l’associazione dei medici inglesi è tornata ad avvertire, con più urgenza del rischio: “negli ultimi decenni i rapidi progressi della biologia molecolare hanno reso trasferibile da una specie all’altra e fra differenti organismi il materiale ereditario (DNA). Il Progetto Geoma Umano e il Progetto diversità Genetica Umana cominciano a consentire l’identificazione del codice genetico umano, e le loro variazioni, in gruppi etnici diversi. Si esprime la preoccupazione crescente sull’uso potenziale della conoscenza genetica per lo sviluppo di una nuova generazione di armi biologiche e tossine. La ricerca legittima sugli agenti microbici, sia sul loro utilizzo in agricoltura o per migliorare la risposta terapeutica alle malattie causate da quegli agenti, è difficile da distinguere da ricerche che abbiano il maligno scopo di produrre armi più efficaci[2]. Negli anni ‘80, il governo del Sudafricano (quello dell’apartheid) finanziò un programma segreto di guerra biologica, chiamato Project Coast, dove cercò di mettere a punto un’arma genetica mirata alla popolazione nera. Una “bomba negra”, per uccidere o debilitare solo gli africani. Pare che studi accurati fossero fatti, in quella sede, sulla pigmentazione epidermica come bersaglio possibile.

Con l’incoraggiamento degli U.S.A, in quel periodo si avviò una collaborazione nell’industria degli armamenti tra Sudafrica e Israele. Nel 1977, un’esplosione nucleare nell’alta atmosfera sopra il deserto della Namibia rilevò che il primo test atomico israeliano aveva avuto successo. Sui progetti biologici condotti in comune ovviamente, si sa molto meno. Bisogna ricordare che Israele non firmò la convenzione contro le armi biologiche del 1972, sottoscritta da 140 paesi. Un portavoce israeliano, interrogato da giornalisti esteri sulla bomba etnica, rispose: “abbiamo un intero cesto di sorprese strategiche che non esiteremo ad usare se lo Stato d’Israele sarà gravemente minacciato” [3]

Il 15 novembre 1998 sul Sunday Times, l’inserto domenicale del Times di Londra apparve la notizia che gli israeliani stanno cercando di identificare geni esclusivamente specifici degli arabi con lo scopo di “creare per manipolazione genetica dei microrganismi che aggrediscono solo gli individui portatori di quegli specifici geni”.[4]

Queste ricerche israeliane hanno incontrato delle difficoltà, poiché il patrimonio genetico degli arabi è di fatto sovrapponibile a quello degli ebrei sefarditi.[5] Questo perché l’essere umano appartiene a una sola “razza”, e il patrimonio genetico di un palestinese, di un ebreo (sia sefardita che ashkenazita) o di uno svedese sono in realtà identiche al 99,9%.

Nel 2005, un gruppo di biologi, della Penn State University, scoprì nuovi metodi per abbronzare o schiarire. Hanno isolato dai pesci zebra[6]  il gene SLC24A5. I pesci zebra hanno un patrimonio genetico alquanto simile a quello umano. Questi animali hanno nell’epidermide cellule simile a quelle umane, i melanosomi: il tipo di questo pesce detto golden (dorata) presenta melanosomi più piccoli e meno colorati della specie.[7]

Si è scoperto che la causa sta in una mutazione del genere, che impedisce la produzione di una proteina essenziale.

Alla fine degli anni ‘90 un esperimento fatto dal Dottor Gong Zhiyyuan, insieme ai colleghi dell’Università di Singapore, iniettò sul menoma del pesce zebra, un gene prelevato da una medusa che sintetizza naturalmente una proteina a fluorescenza verde. Ed ecco avverarsi il miracolo. Sotto la traslucida, gli organi del pesce zebra hanno cominciato a brillare di mille colori (diventa così un pesce mutante).

I ricercatori della Penn State University hanno cercato nella mappa del genoma umano l’esistenza di una situazione simile. E l’anno trovata. La maggior parte dell’umanità (nera e gialla) ha la stessa del gene SLC24A5; solo le persone discendenti da europei (uomini bianchi) sono portatori di un gene modificato. In base a nuove ricerche sui mezzosangue mulatti, con genitori misti; si è evidenziato che alcuni hanno il gene mutato.[8] I ricercatori del Pen State University hanno iniettato nell’embrione del pesce zebra delle cellule di melanona[9] di tumori umani che arriva a coinvolgere le cellule dei pigmenti epidermici, i melanosomi. Le cellule del melanoma non solo si dividono, ma formano tumori, come se qualcosa nell’ambiente biologico dell’embrione lo impedisce.

C’è una domanda inquietante da porsi. Perché iniettare il melanoma umano sul pesce zebra, con una genetica della pigmentazione così simile a quella umana? Per combattere il cancro come dicono i ricercatori o per provocarlo? Magari ad africani, latinoamericani, asiatici e arabi?

La SARS proviene da un ceppo sconosciuto di coronavirus[10] frutto di un’abile clonazione tra l’agente patogeno del morbillo e quello della parotite epidemica. Un “mostro” d’ingegneria genetica, in grado di selezionare il tipo di DNA da colpire.

Sergei Koleshnikov, un membro dell’Accademia russa delle scienze mediche, durante una conferenza disse: “Un virus composto come quello responsabile della SARS non può formarsi spontaneamente in natura. Può essere creato solo in laboratorio” e ancora “quando si creano armi batteriologiche in genere allo stesso tempo si lavora al vaccino[11]

Guarda caso, nell’aprile del 2003 il Corriere della Sera riportando le notizie diffuse dal Times di Londra[12] fa sapere che “i primi esperimenti effettuati dall’Istituto nazionale della società americana AVI BioPharma dell’Oregon avrebbero confermato la capacità del preparato nell’uccidere il virus responsabile della polmonite atipica, tanto da spingere a realizzarsi entro le prossime due settimane”.[13] Jean

Shinoda Boled medico e ricercatore, ricorda che quando esplose l’allarme SARS, che l’Institute of Science in Society di Londea si chiese se “l’ingegneria genetica non abbia prodotto per inavvertenza il virus SARS”.

I teorici della Revolution in Military Affaire[14] contemplano la Guerra Genomica (in realtà i nord-americani usano il termine tedesco Genome Kampf…) è una “Guerra condotta nel campo della genetica. Si tratta di individuare, nella mappa dei geni (DNA) di un popolo/etnia, i punti deboli da attaccare mediante virus e batteri, frutto di biotecnologie”.

E come abbiamo visto le ricerche sulla “bomba etnica” sono sviluppate da tempo. Ma non solo: contemplano la possibilità di una “forma di schiavitù farmacologia”, in cui “la popolazione presa di mira non sa di essere messa in schiavitù”

 

LA MINACCIA DELLE ARMI ETNICHE

 

La filiale di biologia molecolare del Cinquantanovesimo stormo dell’US Air Force ha rivela di aver raccolto specificamente campioni di DNA e tessuti sinoviali (connettivi) russi, suscitando timori in Russia su un possibile programma specifico di armi biologiche etniche da parte degli USA.

TeleSUR[15] informa che “La Russia si preoccupa dei tentavi delle forze armate statunitensi di raccogliere campioni di DNA dai cittadini russi, rilevando il potenziale uso di tali campioni biologici per creare nuove armi per la guerra genetica. L’aeronautica statunitense ha cercato di placcare le preoccupazioni del Cremlino, osservando che i campioni sarebbero stati usati solo per cosiddetti scopi di “ricerca” piuttosto che di bioterrorismo. Riferendosi ai rapporti russi, il portavoce del Comando dell’US Air Education and Training Captain Beau Downey ha detto che il suo centro ha scelto casualmente il popolo russo come fonte di materiale genetico nella ricerca del sistema muscolo-scheletrico”.[16]  Il rapporto affermerebbe inoltre che: “Tuttavia, l’uso di campioni di tessuti russi nello studio dell’USAF ha alimentato il vecchio sospetto che il Pentagono continui a sviluppare una presunta “arma biologica” rivolta specificamente ai Russi[17]. Sembrerebbe che Putin abbia affermato: “Sapete che materiale biologico viene raccolto in tutto il Paese, da diversi gruppi etnici e persone che vivono nelle diverse regioni geografiche della Federazione Russa? La domanda è: perché? È intenzionale e professionale”.[18]

Secondo Zero Hedge[19] il portavoce del Cremlino Dmitry Pesco confermava che i servizi speciali russi hanno informazioni che suggeriscono che le ONG raccolgono materiale genetico, tanto che questo genere di informazioni avrebbe indotto Putin a speculare su chi ci sia dietro: “Alcuni emissari svolgono tali attività, rappresentanti di organizzazioni non governative (ONG) e altri organismi. Tali casi sono stati registrati e i servizi di sicurezza e il presidente naturalmente hanno tali informazioni”.[20]

Secondo Igor Nikulin ex membro della Commissione sulle armi biologiche questo non è stato il primo tentativo di raccogliere campioni genetici dei russi da parte di agenzie esterne, già negli anni ’90con diversi pretesiti campioni europei soprattutto quelli russi erano ricercati.

Dagli USA emerge della documentazione che mette in evidenza che si è discusso delle armi biologiche etniche: “Nel rapporto del conservatore Per un nuovo secolo americano (PNAC) del 2000 intitolato “Ricostruire le difese dell’America”[21] si afferma: ‘La proliferazione di missili balistici e da crociera e di velivoli senza pilota a lungo raggio (UAV) renderà molto più facile proiettare potenza militare in tutto il mondo. Le munizioni stesse saranno sempre più precise, mentre nuovi metodi di attacco elettronico, “non letale”, biologico, saranno ancor più disponibili”.[22] Nel 2010 l’aeronautica USA in un documento intitolato Biotecnologie: patogeni geneticamente modificati[23] si elenca diversi modi in cui tali armi potrebbero essere utilizzate.

Il documento dell’US Air Force sottolinea anche: “Gli attacchi da guerra biologica possono assomigliare ad epidemie naturali e sarebbe molto difficile risalire alla fonte, sottovalutando così le azioni del perpetratore[24]. E in effetti, le nazioni senza la capacità di sequenziare, rilevare e reagire in modo indipendente armi biologiche genetiche etniche specifiche potrebbero essere già state prese di mira, o potrebbero essere prese di mira in qualsiasi momento senza alcun modo di saperlo, per non parlare di reagire. D’altra parte, le nazioni con non solo un’industria biotech ben sviluppata, ma anche con laboratori militari focalizzati sia sul rilevamento che sul lancio di una guerra biologica con tali armi, combatterebbe una guerra contro un nemico bendato. Per rimuovere la benda, i governi e le istituzioni militari di tutto il mondo, così come le comunità e le istituzioni locali, dovrebbero sviluppare ed avere accesso a un mezzo rapido ed efficiente per sequenziare il DNA, individuare anomalie e sviluppare possibili terapie geniche correttive o “patch” di DNA armati dannosi introdotti nella popolazione. La sorveglianza della guerra biologica dovrebbe essere effettuata non solo sulla popolazione di una nazione, ma anche su cibo e acqua, patrimonio zootecnico, fauna selvatica ed insetti. Le colture geneticamente modificate sono state progettate per colpire e spegnere i geni degli insetti e potrebbero essere altrettanto facilmente utilizzate per colpire i geni umani. L’articolo di Science Daily. Le colture che uccidono i parassiti spegnendone i geni afferma: “Le piante sono tra i molti eucarioti che possono “spegnere” uno o più dei loro geni usando un processo chiamato interferenza RNA per bloccare la traduzione delle proteine. I ricercatori ora armano questo processo con colture ingegneristiche per produrre specifici frammenti di RNA che, dopo l’ingestione da parte degli insetti, provocano interferenze RNA arrestando un gene bersaglio essenziale per la vita o la riproduzione, uccidendo o sterilizzando gli insetti[25]. Gli studi sono ancora in corso per determinare quali danni gli organismi geneticamente modificati (OGM), allo stato attuale, fanno alla salute umana. Individuare e reagire a OGM sottili e armati sarà ancora più difficile. L’uso di zanzare geneticamente modificate per inoculare “vaccini” è un altro possibile vettore per le armi biotecnologie. La natura sempre più “globale” di molti programmi di vaccinazione è anche un pericolo incombente, soprattutto perché sono diretti principalmente da potenze occidentali, che protessero, cooperarono, aiutarono e persino favorirono il regime dell’apartheid sudafricano, anche su vari programmi di armamenti. Il biotech non è solo questione di economia, ma anche questione di sicurezza nazionale. Consentire a società straniere che rappresentano interessi stranieri compromessi o nebulosi di produrre vaccini per uso umano o veterinario o di alterare i genomi delle colture agricole di una nazione, per qualsiasi beneficio percepito, non può evitare possibili ed attuali minacce. In un mondo in cui la guerra si estende allo spazio cibernetico e genetico, le nazioni che non dispongono di sistemi sanitari indipendenti in grado di produrre propri vaccini o di gestire la propria biodiversità, si ritrovano indifese come nazione senza eserciti, flotte o aeronautiche. Per quanto impressionanti siano le capacità militari convenzionali di una nazione, la mancanza di una pianificazione e di difese adeguate a questa nuova e crescente minaccia biotech attenua i possibili vantaggi e massimizza tale fatale debolezza. Se la genetica è una forma d’informazione vivente, i concetti IT familiari agli esperti di sicurezza possono rivelarsi utili per spiegare come salvaguardarsi dal “codice” malevolo introdotto nei nostri sistemi viventi. La capacità di “scansionare” il nostro DNA ed individuare il codice dannoso, rimuoverlo o curarlo e di sviluppare salvaguardie contro di esso, includendo il “backup” dei singoli genomi biologicamente e digitalmente, non impedirà alle armi biologiche di creare danni, ma li mitigherà, riducendo un possibile sterminio di un’intera etnia o razza a un focolaio contenibile e relativamente minore. A differenza delle armi nucleari, ricerca e sviluppo di questi strumenti biotecnologici sono accessibili praticamente a qualsiasi governo nazionale e persino a molte istituzioni private. Integrare la biotecnologia nella pianificazione e realizzazione della sicurezza nazionale di una nazione non è più facoltativa o speculativa. Se gli strumenti per manipolare e indirizzare i geni per sempre esistono già, esistono anche gli strumenti per abusarne.

 

[1] Genetic Weapons Threat, nel Genetic Forum del World Medical Association, in The Splice of Life 4 febbraio n1997.

 

[2] Marco Sacchi, IL PROMETEO INCATENATO, Edizioni Lavoro Liberato, aprile 2007, pagine 29-30.

 

 

[3] Roy R. Blake, Genetic Bullets, Etnicaly Specific Bioweapons, su FreePress, 4 gennaio 2002.

 

[4] E questo non sarebbe nazismo?

 

[5] Gli ebrei sefarditi sono originari della Spagna (Sepharad) e qui hanno elaborato la lingua ladina (uno spagnolo popolare), allacciando stretti rapporti, prima rapporti, prima dell’espulsione del 1492, col mondo mussulmano. Questi ebrei sono definiti Sefarditi per distinguerli dagli Ashkenaziti, ovvero gli ebrei che abitarono in Germania e nell’Europa orientale (Ashkenaz significa Germanica), che svilupparono la lingua l’yiddish (che era una dialetto tedesco medievale).

 

[6] Key controls skin’colours BBC, 12.12.2005

 

[7] Normalmente il pesce zebra è di colore piuttosto scuro, nella variante Golden le tinte diventano molto più pallide.

 

[8] Risulta che questo gene, nella popolazione mista, controlla il 38% della variazione di colore della pelle.

 

[9] Il melanoma è un tumore originato dai melanociti, cellule pigmentate che si trovano nella pelle e negli occhi, una malattia genetica che si sviluppa quando dei melanociti si accumulano alterazioni genetiche a carico di geni coinvolti nella regolazione della crescita cellulare, nella produzione di fattori autocrini (quelle molecole prodotte dalla cellula che stimolano la crescita e la proliferazione della stessa cellula).

 

[10] I coronavirus sono virus di forma sferica, con un diametro che varia dagli 80 ai 160 mm, a simmetria elicoidale e dotati di envelope.

 

[11] Marco Sacchi, non ci fanno paura, Edizioni Lavoro Liberato, pag. 91.

 

[12] Farmaco contro la SARS entro pochi mesi, Corriere della Sera 25 aprile 2003.

 

[13] Marco Sacchi, non ci fanno paura, Edizioni Lavoro Liberato, pag. 91.

 

[14] Rivoluzione negli affari militari. È il termine che definisce il complesso che staranno alla base delle strategie militari USA. La RMA parte non tanto dalle tecnologie da usare, quanto dalla mutata situazione politica situazione politica che induce gli strateghi a fornire un preciso indirizzo alla ricerca tecno-scientifica seguendo il seguente schema: mutate condizioni politiche, geopolitiche e strategiche-à Rivoluzione negli affari militari -> Sviluppo muove tecnologiie necessarie a supportare la RMA.

 

[15] TeleSUR (Televisión del Sur, in italiano televisione del sud) è una catena televisiva latinoamericana con capitale pubblico con sede a Caracas in Venezuela.  Le trasmissioni sono via satellite, in lingua castigliana. Iniziò la sua attività il 24 luglio 2005, con il motto Nuestro Norte es el Sur (gioco di parole in spagnolo che equivale a Il nostro punto di riferimento è il sud).

 

[16] https://www.telesurtv.net/english/news/Ethnic-Bomb-Feared-as-US-Air-Force-Confirms-Collection-of-Russian-DNA-20171102-0028.html

 

[17]                                                                                C.s.

 

[18] https://aurorasito.wordpress.com/2017/12/02/la-minaccia-delle-armi-biologiche-etniche/

 

[19] Zero Hedge è un blog anonimo statunitense che tratta argomenti inerenti la finanza e la geopolitica, che è stato fondato nel 2009. Il sito il cui dominio è registrato in Bulgaria aggrega notizie e presenta opinioni editoriali provenienti da diverse fonti, finanziandosi con gli introiti pubblicitari che gli derivano dal traffico web prodotto dai visitatori.

 

[20] https://aurorasito.wordpress.com/2017/11/03/i-sospetti-di-vladimir-putin-confermati-dallusaf-gli-statunitensi-raccolgono-dna-dei-russi/

 

[21] http://www.newamericancentury.org/cgi-sys/suspendedpage.cgi

 

[22] https://aurorasito.wordpress.com/2017/12/02/la-minaccia-delle-armi-biologiche-etniche/

 

[23] http://www.dtic.mil/dtic/tr/fulltext/u2/a556597.pdf

 

[24] https://aurorasito.wordpress.com/2017/12/02/la-minaccia-delle-armi-biologiche-etniche/

 

[25] https://www.sciencedaily.com/releases/2017/07/170727104547.htm

~ di marcos61 su dicembre 21, 2017.

Lascia un commento