P3
Questa è una storia di grembiulini, compassi e paramenti. È una storia, insomma, di massoneria. Il 24 dicembre 2019 è per l’Italia un giorno importante. Non solo perché le famiglie si accingono a celebrare il Natale e il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti comunica al premier Conte le sue dimissioni (un caso?) rischiando di terremotare il già fragile governo. Ma anche perché, più o meno in quelle stesse ore, sul canale YouTube della “Marea Loja Nationala Romana – 1880” (la Grande Loggia Nazionale Romena) viene pubblicato un video dal titolo evocativo: “Nuova Loggia Propaganda Massonica 3 (P3)”. Si tratta di un filmato di circa venti minuti durante i quali quello che sembra il capo di questa Loggia, il generale delle forze di terra romene Bartolomeu Constantin Savoiu (che tra l’altro è Sovrano Gran Commendatore e Gran Maestro della Gran Loggia Nazionale Romena), dà un annuncio deflagrante. A suo dire, la Loggia Propaganda Massonica 3, diretta emanazione della P2 di Licio Gelli, ha appena visto la luce e nei giorni precedenti, il 15 dicembre, ha celebrato a Roma la sua prima riunione operativa[1]. A guidarla è, appunto, Savoiu, per volere (a suo dire) dello stesso Gelli. Millanterie di un mitomane? A scorrere nomi e circostanze che ricorrono in questa storia sembrerebbe di no[2]. Partendo proprio dal generale romeno. Che in patria è presidente di un partito minore (Aliantia Lege si Ordine – Alleanza Legge e Ordine) il cui motto è “Dio è la patria”.
In Italia il generale Bartolomeu Constantin Savoiu sale alla ribalta della cronaca per la prima volta alla vigilia di Natale 2015. Licio Gelli è scomparso da pochi giorni e ad Arezzo si presenta proprio Savoiu, che convoca i giornalisti in un albergo di periferia e mostra una lettera del “Venerabile” datata 20 settembre 2014 in cui Gelli nomina proprio il generale romeno suo “erede spirituale”[3].
Si legge nella missiva: “Ritengo che tu sia l’unico massone con le qualità adatte per continuare il percorso massonico e di moralizzazione della società intrapreso da me anni fa”.
C’è un problema non di poco per Savoiu, la moglie di Gelli, la cui presenza era annunciata nell’invito, disertò l’appuntamento. Sarebbe stata l’unica in grado di confermare l’autenticità della missiva. Come che sia, dopo 4 anni Savoiu ha dato seguito all’invito – vero o falso che sia – del “Venerabile”. E ha tagliato il nastro della P3. Nel video, registrato in quello che appare come uno studio in casa, oltre a mostrare e leggere la lettera di Gelli e la “bolla” della nuova P3, compaiono le istantanee della riunione romana.
Impossibile identificare il luogo (un albergo?). Ma altri particolari, interessantissimi, si colgono. Soprattutto la figura che compare al tavolo dei relatori alla sua destra. Non serve esercitare la memoria, perché in una parte successiva del filmato (stavolta il generale è accanto a un albero di Natale) è sempre Savoiu a svelare l’arcano.
Trattasi infatti di Gianmario Ferramonti, testé nominato Gran Maestro Aggiunto. Una sorta di “vice”, insomma. Ma chi è Ferramonti? Qui la faccenda si complica. Perché il suddetto è uno di quei personaggi vissuti sempre al confine della storia ufficiale e di quella occulta in Italia.
Gianmario Ferramonti, classe 1953, originario della Val Camonica è stato imprenditore in Italia e all’estero, ma ha avuto sempre intensi rapporti politici. Ha partecipato alla nascita e alla affermazione della Lega Nord (anche e non solo della PontidaFin la finanziaria della Lega)[4], alla ideazione di Forza Italia (attraverso il rapporto con Berlusconi tramite Guido Possa segretario particolare di Berlusconi) e alla nascita di Alleanza Nazionale in accordo con Pinuccio Tatarella. È stato coinvolto nell’inchiesta della Procura di Aosta denominata Phoney Money[5], ma ne è uscito dopo nove anni di indagini giudiziarie completamente scagionato. Nell’inchiesta della Procura di Aosta è emerso che Ferramonti ha ottime entrature negli ambienti dei servizi segreti italiani e stranieri, tanto da essere ritenuto da molti un uomo legato alla Cia o comunque ad ambienti dei servizi segreti. Ferramonti stesso rivendica il rapporto stretto con figure vicine alla Cia come Enzo De Chiara (amico di lunga di Vincenzo Parisi l’ex capo della Polizia di Stato, importante lobbista che si muove tra gli USA e l’Italia e ha contatti con la componente più reazionaria del Partito Repubblicano)[6] e Alfredo Iginio Di Mambro due massoni ritenuti essere tra le più importanti figure di collegamento con il mondo americano.
Ferramonti, nel 2011, ha fondato il Partito della Aziende (PdA). Da allora si occupa del mondo delle piccole e medie imprese[7].
Il generale Savoiu che è alla guida di questa P3 è un reazionario, di quelli brutti, di quelli che crede nella cosiddetta “guerra di civiltà”.
In un intervista ha affermato:
“Generale, qual è la cosa che le preme di più sottolineare relativamente alla complessa questione del fondamentalismo islamico?
Mi interessa per prima cosa difendere la cristianità e lottare per il futuro della società Europea. Il nostro è un momento storico in cui 2000 anni di storia europea rischiano di essere spazzati via nel totale silenzio e indifferenza. Un po’ per il distacco di tutti i dirigenti europei, che hanno lasciato passo passo che l’islam penetrasse in Europa e un po’ per la mancanza di conoscenza che regna sovrana. Se i cristiani leggessero il corano, saprebbero qual è la minaccia imminente di cui parlo: lo scopo finale dell’islam, espresso chiaramente, è la creazione di un califfato islamico mondiale, in cui non c’è spazio per le altre religioni. Noi nella Sacra Bibbia non troveremo mai principi secondo i quali tutto il mondo debba convertirsi al cristianesimo. Quindi è evidente che è un aspetto da conoscere e da cui guardarsi con coscienza e consapevolezza. Un altro aspetto fondamentale, a dir poco rischioso, dei giorni nostri è la connessione tra immigrazione incontrollata e il piano dell’Islam di espandersi in tutto il mondo: il messaggio riportato nel corano è chiaro, noi siamo infedeli, un giorno dobbiamo sparire. E quale miglior modo potrebbe esserci, se non di entrare nelle nostre terre, di stabilirvisi e di diffondere a poco a poco la religione islamica? Siamo davanti a un’invasione pianificata per invadere l’Europa. La natalità europea è negativa, mentre la natalità fra i musulmani è 5 volte più grande, il nuovo sultano di Turchia, Erdogan, progetta, passo dopo passo di conquistare l’Europa mentre Merkel, Conte, Macron non proferiscono parola e nel frattempo il Papa sostiene che abbiamo bisogno dei migranti perché l’Italia non ha più bambini. Siamo davvero lontani dai tempi in cui Giovanni Paolo II diceva: “non abbiate paura, dobbiamo lottare”. Se non lottiamo, con la cultura e la diffusione della conoscenza, rischiamo che un giorno il mondo cristiano tramonti”[8].
Queste posizioni reazionarie sono da collocare alla tendenza in atto alla guerra imperialista.
Proviamo in sintesi a descrivere questa tendenza.
Nella prima guerra mondiale gli USA (paese formatosi già sulla base dell’economia mercantile) iniziano ad affermare la loro egemonia mondiale sugli altri gruppi imperialisti; la Germania e la Gran Bretagna si rafforzano; la Francia è indebolita al suo interno dallo scontro tra mobilitazione rivoluzionaria e mobilitazione reazionaria. Nella seconda guerra mondiale gli USA affermano la completa egemonia su tutti gli altri imperialismi; quelli tedeschi, italiani e giapponesi sono prostrati economicamente, quelli francesi sono marginalizzati, gli imperialisti britannici sono indebitati fino al collo e a Bretton Wood (1944) cedono il dominio finanziario a quelli USA. Esemplare è lo scontro tra John Maynard Keynes (fautore del bancor)[9] e Harry Dexter White (fautore del dollaro come moneta mondiale, ancorata all’oro – 35 dollari l’oncia).
Nel 1971 Nixon eliminerà il cambio fisso con l’oro: il dollaro diventerà moneta fiduciaria mondiale gestita dalla banca centrale USA, la Federal Reserve. Gli imperialisti USA e britannici si fondono su larga scala (a differenza dei francesi, i britannici condividono con gli USA le colonie che non hanno perduto). Gli imperialisti giapponesi si riprendono economicamente, ma quando iniziano a comprare aziende negli USA, gli americani li bloccano. Gli imperialisti tedeschi si riprendono sul piano commerciale ed economico, però politicamente, militarmente, sul piano monetario e in qualche misura sul piano finanziario sono sottomessi agli USA: tentano di emanciparsi con l’Unione Europea e l’Euro. Gli USA, presa in mano politicamente e militarmente l’Europa attraverso la NATO (1949), con il Giappone e la Corea del Sud sottomessi a loro, con i dominion condivisi con i britannici, fanno due abili mosse:
- Con Kissinger e Nixon penetrarono in Cina (all’inizio degli anni Settanta), approfittando del fatto che la Repubblica Popolare Cinese aveva bisogno di qualcuno che la spalleggiasse dal punto di vista economico. A seguito dell’operazione Kissinger, i monopoli USA vanno a produrre in Cina e poi proseguiranno altrove: abbattono i propri costi di produzione, ma danno anche inizio alla decadenza produttiva e commerciale degli USA;
2) Con Brzezinski promuovono la formazione del movimento islamista in Afghanistan e creano il “Vietnam sovietico”. Nel 1973 era avvenuta una rivoluzione che aveva deposto il re e instaurato un repubblica e nel 1978 assunse il potere il Partito Democratico Popolare dell’Afghanistan filosovietico che si mise a modernizzare il paese in senso democratico-borghese suscitando le ire dei feudatari e dei vari Iman. L’imperialismo USA cominciò ad armare i vari gruppi islamici (presenti soprattutto in Pakistan, ma presenti anche in Afghanistan), li finanziò contro il governo progressista filosovietico. Quest’ultimo chiamò in aiuto i revisionisti sovietici che nel 1979 mandano i soldati in Afghanistan dove rimangono per dieci anni senza venirne a capo. Anche in questo modo gli USA contribuirono con i revisionisti moderni a corrodere la società sovietica.
L’operazione di Kissinger nella Repubblica Popolare Cinese dà origine a uno sviluppo su larga scala in Cina. I monopoli USA vanno a produrre merci in Cina, Europa Orientale, Indonesia e nelle altre ex colonie dove i costi di produzione sono minori che negli USA e invece di esportare merci iniziano a importarne. La loro bilancia commerciale (import-export) è sempre più deficitaria. Quello che lo Stato incassa come imposte lo raccoglie come debito pubblico (vendita di titoli di Stato). Gli USA stampano a loro discrezione dollari, che si accumulano nel sistema bancario mondiale. La potenza degli USA come paese che produce ed esporta merci cala, il settore produttivo USA si riduce, crescono tra le masse popolari USA il malcontento e l’insofferenza. Questa decadenza economica USA e compensata solo in parte dallo sviluppo del settore militare, dall’allargamento della NATO, dalle sanzioni economiche contro i cosiddetti “stati canaglia” e dalle guerre.
La guerra iniziata nel 2022 deve essere vista in questo contesto che vede l’estensione della NATO e il relativo conflitto con la Russia, uno strumento da parte dell’imperialismo USA per far fronte alla diminuzione del loro potere economico e finanziario.
Per capire come mai a capo della P3 è stato messo un generale romeno, bisogna partire dal fatto che nell’Est europeo, storicamente, la Massoneria ha avuto la sua “testa di ponte” in Romania, Ceausescu ha sempre mantenuto stretti contatti con Licio Gelli, con Giancarlo Elia Valori, espulso dalla P2 e con il principe Aliata di Montereale. Un’altra prova di questo legame è rappresentata dal documento La Romania oggi che fu ritrovato nella valigia di Maria Grazia Gelli, nella stessa busta in cui era contenuto il Piano di Rinascita Democratica. Bisogna tenere conto che Ceausescu ha sempre mantenuto una strettissima diplomazia segreta con gli Stati Uniti, e manteneva i rapporti con organismi imperialisti come il Fondo Monetario Internazionale[10] e condannò l’intervento russo contro la Cecoslovacchia nel 1968. In ambienti massonici, anche se non sono state date fino ad ora prove documentate, si afferma che Ceausescu sia stato iniziato “sulla spada”.[11]
Che ci sia stato una conquista dell’Est usando obbedienze massoniche come copertura, lo afferma un documento, scritto da un esponente di quello che si potrebbe definire l’ala europeista della Massoneria: “Molti sono i viaggiatori verso l’Est europeo: rappresentanti di gruppi economici, di singoli operatori finanziari, di portatori di opinioni riservate, come la Massoneria, di spregiudicati faccendieri, di esponenti della delinquenza organizzata (…) Se un ministro come De Michelis prende certe iniziative di appoggio a tesi relative al mondo che si dibatte nelle strettoie, con manifestazioni, talvolta sanguinose, ha il dovere di usare la massima prudenza perché parla a nome dell’Italia; se un elemento rispettabile quale il Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia che si è recato in Jugoslavia molte volte ed anche in Cecoslovacchia ed in Ungheria, se non va per motivi personali, deve pur sapere valutare quali implicazioni comporta la sua presenza in quei luoghi per la massoneria italiana se la Fiat od altro gruppo industriale italiano voglia dare il suo apporto alla penetrazione occidentale nell’Est deve tener conto che non rischia solo il proprio, ma anche qualcosa che è patrimonio e sudore del popolo italiano”.[12] Prosegue il documento: “Mesi orsono Famiglia Cristiana ha attribuito al ministro De Michelis il seguente intervento presso le autorità jugoslave: “se ci sarà una pronta restaurazione della massoneria, si avranno maggiori possibilità di investimenti di capitale estero nel vostro in Jugoslavia”. Tale frase non è mai stata smentita e stranamente in Jugoslavia si fa vedere frequentemente un avvocato romagnolo, Oratore del Grande Oriente d’Italia, ex missino passato al Pri, seguace di Pacciardi, il quale fu sempre legato alle posizioni americane”.[13] Il documento conclude con l’auspicio di un chiarimento interno all’interno della Libera Muratoria: “Ma allora quante sono le fazioni nelle logge? Quanto è influente la longa manus di oltre oceano? (…) Non sarebbe male se un chiarimento venisse effettuato dal mondo massonico italiano, allo scopo di frugare sospetti, che sprovveduti suoi personaggi danno ragione di ingenerare. Tanto più che funzione primaria della massoneria nera è di gestire i collegamenti internazionali per il traffico di armi e droga”.[14]
Bisogna dire che a rendere complessa la lettura di quello che è avvenuto in questo periodo, bisogna tenere conto che la realtà non è solo bianca o nera, ma quando parliamo di situazioni dove ci sono di mezzo servizi segreti o logge massoniche il colore prevalente è il grigio.
Un esempio di questa complessità è Loggia P2.
Dice a proposito il professor Aldo Giannuli[15] storico, politologo e saggista: “La P2 era un comitato di affari che si è sciolto in quanto loggia P2 dopo lo scandalo del 1981, ma che ha continuato a esistere fino ai giorni nostri, con figure che sono uscite e altre che sono entrate. Questa sorta di conglomerato di potere sostanzialmente sempre esistito”[16].
Nonostante l’ultra-atlantismo di Gelli “la massoneria angloamericana non ha digerito i tentativi di chiamare in causa e riabilitare le massonerie del Sud del mondo. Nella P2 troviamo infatti colonelli argentini, capi di stato come Anwar Sadat (Egitto) e William Tolbert (Liberia) e figure chiave del regime rumeno di Ceausescu. Un qualcosa che agli angloamericani non piaceva per niente. La disgrazia di Licio Gelli comincia quando, essendosi probabilmente montato la testa, decide di creare l’Ompam.[17] Un’iniziativa non gradita dagli americani che gli fanno capire che agli italiani certe cose non spettavano. La P2 è una banda strettamente anticomunista, ma principalmente un gruppo di spregiudicati, ci si trova alti esponenti della Romania di Ceausescu, non a caso presenti anche nel Club di Berna organizzato dal piduista Federico Umberto D’Amato[18]. Accanto a essa troviamo mondi che fanno riferimento ad Andreotti e che fanno operazioni in Etiopia con la ditta Salini, strizzando l’occhio ai sovietici. Anche la vicenda di Sigonella è sintomatica: la pone in essere Craxi, ma non fu Andreotti a opporsi, bensì il repubblicano Spadolini”[19].
C’è indubbiamente un filorosso tra massoneria e servizi segreti “Tutti gli apparati statali degli anni Settanta erano a larga partecipazione massonica; c’è una voce che questo fil rouge sia continuato fino a oggi, e che persino Walter Bior[20] sia un ‘fratello’”.
Negli elenchi della P2 emersero figure di un certo livello come Carlo Alberto dalla Chiesa “I quesiti su dalla Chiesa e sulla volontà di infiltrare la P2 sono complessi e la verità in questo in questo caso sia grigia: come mi disse il generale Mori, dalla Chiesa quando si infiltrava in un ambiente voleva diventare quello che comandava, voleva fare della P2 il suo strumento di potere”[21].
La P2 era una presenza forte e reale nella vita politica ed economica italiana. Pensiamo solamente all’accordo che ci fu tra Psi, Eni, Ambrosiano e P2.
Se Craxi e Martelli non aderiscono alla P2 pur avendo riempito il partito di massoni, ci si potrebbe chiedere se appartenevano a qualche loggia. Ad avere analizzato la peculiare vicinanza di Craxi alla massoneria è stato Giovanni Francesco Carpeoro, avvocato, nato a Cosenza nel 1958, appartenente dal 1981 alla Massoneria di Rito Scozzese, diviene Sovrano Gran Commendatore e Gran Maestro della Legittima e Storica Piazza del Gesù nel 1999, rimanendo fino al 2005, data nella quale cessa la sua operatività massonica. Pecoraro crea e poi scioglie una sua obbedienza massonica, che poi confluirà negli Alam (Antichi liberi muratori accettati), e a sua volta punto della sua vita decide di esporsi pubblicamente con un lavoro di divulgazione sulla massoneria atto a fare un po’ di chiarezza sulla vera natura delle organizzazioni iniziatiche, ma anche con libri più duri firmati sotto lo pseudonimo di Giovanni Francesco Carpeoro[22]. Pecoraro ha analizzato i rapporti storici tra massoneria e Psi, definendoli “ottimi per merito di Pietro Nenni (…) Dei suoi due segretari Pietro Longo[23] e Bettino Craxi, uno dei due era massone: Pietro Longo. In seguito il Psi perse un di massoni quando ci fu Palazzo Barberini, perché molti massoni finirono nel Psdi: Costantino Belluscio, lo stesso Saragat, Renato Massari, Matteo Matteotti (il figlio di Giacomo), insomma ne posso citare un numero industriale. Praticamente di tutti i massoni che erano nel Psi, l’80% passarono al Psdi”[24].
Evidenzia Pecoraro che nella P2 oltre a massoni regolari: “c’è finita gente che neanche sapeva di essere iscritta nella P2. È un discorso molto complicato, però dico solo una cosa; è da 20 anni che in Italia si parla di P2 ma nessuno parla della P1. Preferiscono arrivare alla P10, ma guai parlare della P1”.
Pecoraro scrive anche del rapporto di Bettino Craxi con i massoni: “Bettino non era massone, ma aveva in simpatia i massoni, veniva dal quel tipo di cultura e di studi. Aveva tutto per essere un massone, tranne il carattere. Lui non è mai entrato in massoneria perché Bettino era uno che le divise le amava solo sugli altri, su di sé non le amava molto. E quindi non entrò mai in massoneria per questo motivo. Entrò in una Ur-Lodge, questo sì. Le Ur-Lodge sono dei centri di potere, delle logge sovranazionali, o comunque situate all’estero”.
Alcuni volevano lavorare per il bene ma secondo me è sbagliato comunque il concetto delle Ur-Lodge. È in ogni caso una visione oligarchico-aristocratica della vita che non condivido. Ma c’è anche chi ha sbagliato in buona fede, nel tentativo di fare del bene e questo gli va riconosciuto. Bettino entrò in una Ur-Lodge per motivi di politica internazionale. Altrimenti tutto sarebbe passato sulla sua testa, o no?”[25].
Gianmario Ferramonti sostiene che “Craxi era massone, ma non della P2; in Italia non era massone, ma era stato portato dentro la massoneria da Mitterrand in Francia, in una loggia riservata”. L’ex agente del Sismi Francesco Pazienza, conferma le indicazioni di Ferramonti e Pecoraro: “Può darsi che Mitterrand possa averlo tirato dentro la massoneria francese, rispetto alla quale la massoneria italiana conta poco: appena entri in un’obbedienza italiana, il giorno dopo sei già in tutti i giornali”.
Importanti rivelazioni sulla forte vicinanza di Craxi alla massoneria ci sono state offerte dall’ex Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia il Professore Giuliano Di Bernardo. Nelle sue memorie, di prossima pubblicazione[26] il professore ricorda le connessioni internazionali di Craxi mentre narra della sua attività di riapertura delle obbedienze massoniche all’Est europeo: “I rapporti fra la Romania e l’Italia procedevano con soddisfazione di entrambe le parti. Le relazioni tra il presidente Iliescu e il presidente del Consiglio italiano, Bettino Craxi, erano mediate da me in quanto gran maestro del Grande Oriente d’Italia”.
Il piduismo in Italia non è finito e continua ancora. Ne è un esempio lampante il ruolo che Gianmario Ferramonti ha avuto nella caduta del governo Conti 2.
Ci potrebbero essere state pressioni su Italia Viva e Maria Elena Boschi per far cadere il governo Conte: è quanto emerge dall’inchiesta di Report. Gianmario Ferramonti l’amico dell’ex maestro venerabile della loggia massonica P2, intervistato dal giornalista Giorgio Mottola, riferisce di aver detto a Boschi che “se buttavano giù sto cretino di Conte, magari gli davamo una mano”[27]. La deputata renziana conferma di aver ricevuto dei messaggi da Ferramonti, ma di non avergli mai risposto.
Il servizio di Report che parla della caduta del governo Conte 2 si apre con l’intervista a Cecilia Marogna, descritta come una delle “persone di fiducia” del cardinale Giovanni Angelo Becciu quando quest’ultimo ricopriva la carica di sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato vaticana. Marogna racconta al giornalista Giorgio Mottola i suoi rapporti con diversi esponenti della massoneria italiana. Tra questi, anche Gianmario Ferramonti appunto. Durante l’incontro con l’inviato della trasmissione di Rai 3, avvenuto in un locale pubblico, Ferramonti racconta del ruolo che lui avrebbe ricoperto a partire dalla metà di dicembre 2020, durante la crisi del governo Conte bis.
[1] https://www.youtube.com/watch?v=HT4FEVCVzBU
[3] https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/avanti-savoiu-ecco-lettera-testamento-cui-licio-gelli-nomina-115485.htm
[4] https://www.informazione-aziende.it/Azienda_PONTIDA-FIN-SRL
[5] Phoney Money Così era stata denominata la scottante inchiesta sulla nuova P2 effettuata del Pm David Monti insabbiata già nel 1996 dalla mafia giudiziaria di stampo politico-istituzionale, sempre pronta – come la storia degli ultimi anni insegna a chi è in grado di leggere i fatti – a mobilitare gli Ispettori ministeriali per indagare su chi indaga, ricattando e intimidendo. https://www.avvocatisenzafrontiere.it/?p=1368#:~:text=%E2%80%9CPHONEY%20MONEY%E2%80%9C.%20Cos%C3%AC%20era%20stata%20denominata%20la%20scottante,indagare%20su%20chi%20indaga%2C%20ricattando%2C%20intimidendo%20e%20
[6] https://azioneprometeo.wordpress.com/2012/08/lega-nord-massoneria-mafia
[7] Ferruccio Pinotti, Potere massonico, Chiarelettere, Milano 2021, p. 70.
[8] https://www.quotidianosociale.it/geopolitica-elezioni-americane-islamismo-e-immigrazione-intervista-al-generale-bartolomeu-constantine-savoiu/
[9] Il bancor doveva essere una moneta mondiale paniere delle monete principali, cioè il dollaro, la sterlina e altre. Una moneta nuova, gestita da organismi internazionali e agganciata alle monete principali.
[10] Serviva a finanziare l’industrializzazione.
[11] Gianni Cipriani, I mandanti, Editori Riuniti, Roma, 1993, p. 183.
[12] C.s. p. 188-189.
[13] C.s.
[14] c.s.
[15] Intervista di Ferruccio Pinotti ad Aldo a Giannuli, 22 aprile 2021. Ferruccio Pinotti, Potere massonico, Chiarelettere, 2021, pp. 298-300.
[16] C.s.
[17] Si tratta dell’Organizzazione mondiale per l’assistenza massonica. Sulla carte il progetto avrebbe dovuto essere un organismo internazionale della filantropia massonica, che avrebbe dovuto soccorrere le popolazioni in caso di disastri, aiutando i paesi “in via di sviluppo”. Tuttavia si proponeva anche Come mediazione in caso di crisi internazionali, come punto di riferimento di gruppi di paesi, come veicolo di accordi commerciali internazionali.
[18] Era il capo della potentissimo Ufficio affari riservati.
[19] Intervista di Ferruccio Pinotti ad Aldo a Giannuli, 22 aprile 2021. Ferruccio Pinotti, Potere massonico, Chiarelettere, 2021, pp. 298-300.
[20] Walter Bior è un ufficiale della marina militare italiana, arrestato per spionaggio nell’aprile 2021. È accusato di aver passato informazioni militari confidenziali e riservate a uomini dei servizi segreti russi a Roma.
[21] Intervista di Ferruccio Pinotti ad Aldo a Giannuli, 22 aprile 2021. Ferruccio Pinotti, Potere massonico, Chiarelettere, 2021, pp. 298-300.
[22] Giovanni Francesco Carpeoro, Dalla massoneria al terrorismo. Come alcune logge massoniche sono divenute deviate e come i servizi segreti vogliono controllare il mondo, Revoluzione Editore, Torino 2016.
[23] Risulta, invece, che tra il 1978 e il 1985 sia stato segretario del PSDI e non del PSI. https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Longo
[24] Corrado Li Greci, La massoneria tra mito, realtà, e… politica, L’Avanti, 2 febbraio 2017.
[25] C.s.
[26] Ferruccio Pinotti, potere massonico, Chiarelettere, Milano, 2021, p. 100.
[27] https://it.blastingnews.com/politica/2021/04/report-l-amico-di-gelli-a-boschi-se-buttate-giu-sto-cretino-di-conte-vi-diamo-una-mano-003306746.html
Codesto video è uno dei più recenti di Savoiu svegliatosi rumeno e attivo nei cerchi politici…la traduzione la lascio ai rumeni che lei è circondato.