CYBER DROGA: NUOVA FRONTIERA DEL CONTROLLO

   L’evoluzione negativa della musica che cura si chiama “cyber-droga”, un fenomeno nuovo in Italia, ma che potrebbe dilagare senza controllo. Il fenomeno è nato in Spagna e negli Stati Uniti ed è già un business. A lanciare l’allarme è stato il Gate, Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di Finanza, che ha scoperto questo traffico su Internet di “note allucinogene”.[1] “Si tratta di particolari brani musicali e sequenze sonore, che hanno effetti simili a quelli delle droghe tradizionali’, ha spiegato  il colonnello Umberto Rapetto, quando era comandante del Gat.[2]

  Umberto Rapeto è  lo stesso ufficiale che nel libro Le nuove guerre,[3] pubblicato nel 2001 dalle edizioni Rizzoli – BUR, scritto assieme Di Nunzio (giornalista, capo ufficio stampa della BNL, consulente delle strategie di comunicazione dello Stato Maggiore dell’esercito)[4] ammettono l’esistenza del controllo mentale. Il capitolo 10 del loro testo militarista si intitola proprio “il cervello nel mirino”, in particolare si parla di metodi di disinformazione del nemico tramite armi indirizzate alla manipolazione delle opinioni, ma si parla anche direttamente di controllo mentale con un elenco di strategie (dall’intervento nell’ambito sociale, all’indebolimento della persona tramite farmaci, assenza di sonno e cibo, ecc) finalizzate al lavaggio del cervello della Persona.    Vengono inoltre citate alcune presunte attività di controllo mentale dell’agenzia militare statunitense NSA tramite l’utilizzo di microspie od elettrodi sottocutanei. Rapetto non è proprio un anonimo personaggio, come ai molti risulterà. Egli viene citato anche nel libro Beat genetation di Mario Bolognani (Editori Riuniti). L’autore fa pensare che Rapetto costituisse una cellula dei servizi segreti insediata nell’AIPA (l’authority per l’informatica). Rapetto sembrava alla ricerca di prove contro il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.   Il tutto assume un sapore drammatico con la scenografica morte del consulente di Rapetto, il noto informatico Michele Landi, ufficialmente suicida nell’aprile 2002 (subito dopo l’uccisione del consulente Biagi, che per mesi richiese inutilmente la scorta alla Digos di Bologna), ma anche con la lunga catena di suicidi e di morti improvvise in particolare di numerosi membri dell’Arma dei carabinieri, dei servizi segreti e della polizia penitenziaria e dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, specie nel 2002-2003 ma anche dopo (nell’agosto 2003, Liberazione ha citato nella rubrica delle lettere al direttore, una ricerca dell’Unione delle associazioni della Arma dei carabinieri, secondo cui negli ultimi 5 anni vi sarebbero stati circa 250 suicidi nella sola Arma).

 Torniamo alle Cyberdroghe. Su Internet si trovano, gratuitamente e senza limitazioni, sia i file audio “stupefacenti” sia il software per l’ascolto. Il sito pioniere del settore è i-doser.com. Si hanno gli stessi effetti delle droghe, di cui questi file portano il nome, a seconda, appunto, del risultato: “cocaina”, “marijuana”, “effetto orgasmico” e così via. “L’effetto di stordimento è amplificato se questi suoni si ascoltano con le cuffie, al buio, in tranquillità e associati a musiche particolari e magari all’assunzione di alcolici”, precisano al Gat. Benvenuto in Cyber Droga: Cyber Droga , I-Doser, le droghe del nuovo millennio. Questo è il messaggio di benvenuto presente nel sito delle cyber droghe Dopo aggiungono… Legal Disclaimer: Attenzione, Cybergroga.com è un sito di informazione riguardante I-Doser e tutte le forme di “droghe virtuali”. Cybergroga.com non si assume nessuna responsabilità sull’utilizzo pratico delle informazioni contenute all’interno del sito che vogliono solo essere una forma di diffusione della cultura nel campo delle Binaural Beats e del loro utilizzo per alterare la percezione del cervello umano. Un modo per deviare le responsabilità! I-Doser, il programma per farsi e gestirsi le dosi è reperibile gratuitamente all’url http://www.i-doser.com, dove è possibile anche acquistare le dosi che simulano vari tipi di droghe “reali”. Sui programmi di file sharing quali emule e compagni vari, è già possibile scaricare pacchetti contenenti svariati tipi di dosi, per provare questo nuovo sballo in tempi brevi e senza pagare un euro.

   Ma Cosa sono le Cyber-droghe? Se le note possono avere un qualche potenziale effetto terapeutico, ora sono anche in grado di produrre “sballo”. Le “i-dose” (si noti la stessa radice del nome di i-phone e i-pod) consistono in onde sonore che viaggiano a frequenze molto basse, fra 3 e 30 Hertz e tecnicamente sono infrasuoni. Le onde alfa, per esempio, che vanno da 7 a 13 hertz, hanno un potenziale effetto rilassante, ma ce ne sono altre che ottengono l’effetto opposto eccitante. Basta semplicemente inserire questi infrasuoni, che l’orecchio umano non percepisce, dentro un brano musicale. Essi agiscono direttamente sul cervello, sollecitandolo e provocando reazioni che vanno dall’eccitazione al rilassamento. L’effetto di stordimento è ulteriormente amplificato se questi suoni si ascoltano con le cuffie, al buio, in tranquillità e associati a musiche particolari e magari all’assunzione di alcolici. I reali danni alla salute delle cyber-droghe e il rischio di dipendenza sono ancora in fase di studio.

 Ufficialmente, per quanto se ne sappia, le i-dose vengono regalate sul web o cedute a un prezzo simbolico. Si ottiene così un file “zippato” che, una volta decompresso, contiene un gran numero di “dosi”, accuratamente catalogate con i nomi delle sostanze di cui dovrebbero “orgogliosamente” riprodurre l’effetto: ecstasy, assenzio, cocaina, tranquillanti, morfina, eroina, peyote. A differenza delle droghe possono essere “consumate” e poi passare di mano in mano. Ma c’è già chi (con spiccato senso del commercio) vende il lettore mp3 che contiene le “dosi” audio e chi propone a pagamento i propri suoni, perché particolarmente efficaci e di qualità. Il mercato, quindi, diventerebbe proprio come quello della droghe “reali” in cui la prima dose, per provare, è generalmente gratis. In seguito, il cliente diventa affezionato (dipendente?) ed è disposto a pagare.

   Sui siti specializzati si possono trovare anche le istruzioni per l’uso e i commenti di chi ha già “ascoltato” il prodotto, con consigli sulle tecniche di somministrazione e descrizioni delle sensazioni provate. Ma è già lecito parlare di dipendenza a tutti gli effetti? Gli esperti rispondono che se avviene una stimolazione nervosa è naturale che essa si verifichi attraverso l’azione su specifici neurotrasmettitori, come per le altre droghe, quindi sono sicuramente ipotizzabili meccanismi e conseguenze simili. Le I-dose sono dei files audio, scaricabili a pagamento da siti come iDoser.com o da altri come tarantohiphop.com/idoser che li inseriscono come risorsa gratuita. Queste sequenze sonore dovrebbero contenere degli infrasuoni, impercettibili all’orecchio umano, ma che riuscirebbero a scatenare reazioni cerebrali simili in tutto e per tutto a quelle delle varie sostanze stupefacenti. Questo avverrebbe per la presenza di particolari onde con frequenze comprese tra 3 e 30 hertz, le stesse frequenze su cui lavora il cervello. I files sono disponibili in formato audio e vengono chiamati I-dose o filedroga. La durata è variabile, ma generalmente superano i trenta minuti. Il file-droga inizia a fare effetto solo dopo le prime quattro o cinque dosi. Molto spesso questi effetti si ottengono, più che con gli infrasuoni, con la suggestione, che è molto più potente delle droghe stesse. Se si ascolta un file musicale convinti di ottenere chissà quali effetti, il cervello è di per sé sovraeccitato, al solo pensiero di ciò che avverrà. E’ un po’ come per l’ansia anticipatoria. Il sito i-Doser.com regala a chi scarica il programma dispenser, degli assaggi sonori, come ad esempio una dose di infrasuoni non molto pesante che riproduce gli effetti dei superalcolici. Sui vari siti pusher, è possibile scambiarsi opinioni ed esperienze nei forum e se ne leggono davvero di tutti i colori, soprattutto su quelli americani. Gente che si è addormentata, altri che sono svenuti ascoltando le dosi, o ancora che hanno avuto allucinazioni. Nella rete, d’altra parte si può scrivere ciò che si vuole, il che rende difficile trovare una verità scientifica. Bisogna crederci o è solo l’ennesima trovata dell’e-marketing? In effetti, i guadagni non sono da poco: una I-dose costa tra le 5 e le 10 euro e può essere utilizzata più di una volta. Ma la curiosità di provare anche le altre sequenze sonore con diversi effetti, spinge ad acquistare e a scaricare più di un droga-file. I files inoltre possono essere utilizzati solo con quel programma e non sono trasferibili su altri computer. Il che aumenta notevolmente i guadagni. Ce n’è per tutti i gusti: AcidQH e cocaina, Hand of God, Trip, Peyote, Out of body, Ecstacy, Marijuana e molte altre, tutte ovviamente completamente legali e sicure, almeno a quanto dicono i gestori del sito.

   “Il fatto che una stimolazione sonora ad hoc possa avere particolari conseguenze sul cervello non è una sorpresa” commenta Michelangelo Iannone, ricercatore dell’Istituto di Scienze Neurologiche del Cnr di Catanzaro. “Abbiamo infatti osservato e misurato di recente l’effetto “sommatorio” del suono e dell’ecstasy sul cervello di animali da esperimento”.In particolare” chiarisce lo specialista, “abbiamo somministrato ad alcuni topolini una dose minima di ecstasy, incapace di produrre alcun effetto neurologico e abbiamo poi “somministrato” agli stessi anche una “dose” di suono a 95 decibel, cioè il massimo consentito, teoricamente, nelle discoteche, riscontrando un potenziamento degli effetti dell’ecstasy. Non solo, aumentando la dose iniziale di ecstasy abbiamo ottenuto col suono un potenziamento dell’effetto che è durato cinque giorni”. “Questo spiega anche perché alcuni tipi di stupefacenti, come per esempio proprio l’ecstasy, siano consumate in quantità particolarmente significative in occasioni come i rave-party dove, evidentemente, la musica produce un ‘amplificazione dei suoi effetti».  Ha senso parlare di dipendenza?  “Se una stimolazione nervosa esiste è verosimile che avvenga attraverso l’azione su determinati neurotrasmettitori, come per le altre droghe, quindi è sicuramente possibile ipotizzare meccanismi e conseguenze non dissimili”.


[1] https://associazionegea.myblog.it/list/articoli/2134546325.pdf

https://www.focus.it/scienza/scienze/i-doser-l-audio-droga-digitale-una-bufala

[2] Nel 2012 in seguito alla rimozione dal suo incarico, ha rassegnato le dimissioni dalla Guardia di Finanza. La sua rimozione è oggetto di nove interrogazioni parlamentari.  

Carlo Clericetti, Via Rapetto, “sceriffo del web” silurato dalla Gdf, si dimette, in La Repubblica, 29 maggio 2012.

[3] http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/d07-8-9.htm

[4] https://www.infosec.news/2020/01/31/contributors/roberto-di-nunzio/

~ di marcos61 su gennaio 25, 2021.

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