MORTI E MALTRATTAMENTI AL REPARTO PSICHIATRICO DEL NIGUARDA

   Nel novembre del 2010 Telefono Viola denunciò due morti e vari maltrattamenti all’interno del reparto psichiatrico Grossoni dell’ospedale Niguarda.[1] In tutto sei casi. Ci sarebbero stati due morti, vari maltrattamenti e un abuso sessuale. L’ultimo episodio è avvenuto a ottobre. Tulio C. fu trovato morto dopo essere rimasto legato al letto per 14  ore. Il presidente dell’Associazione Giorgio Pompa, presentò un esposto alla Procura.[2]

   Questo scandalo fu scoperto, in seguito al pesante mobbing e alla sospensione del suo incarico subiti dalla Dott.ssa Nicoletta Calchi, dirigente medico psichiatra presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale Niguarda di Milano, deciso dal Consiglio di Disciplina.

   La Dott.ssa Nicoletta Calchi fu mobbizzata per il suo interessamento per la salute dei suoi pazienti, che l’hanno portata ad avere rapporti umani con essi, e a rifiutarsi di andare contro la deontologia medica; a non partecipare alle pratiche di contenzione e a ridimensionare, o scalare, la somministrazione degli psicofarmaci.

   A seguito di queste denunce Dott.ssa Nicoletta Calchi subì da parte della direzione del Niguarda ben 5 provvedimenti disciplinari. L’Ordine dei Medici di Milano ha archiviato tutti e 5 i ricorsi presentati da Niguarda.[3]

   La Direzione di Niguarda di tutti questi 5 procedimenti disciplinari ha presentato altrettanti esposti contro la D.sa Calchi alla Procura di Milano.

   La Procura di Milano ha archiviato tutti e 5 gli esposti presentati da Niguarda.

   Ci sarebbe una domanda da farsi, infine: quanti procedimenti disciplinare ha avviato l’ineffabile Ufficio Procedimenti Disciplinari della Dirigenza di Niguarda nei confronti dei primari e degli psichiatri del DSM di Niguarda in merito ai gravi fatti avvenuti nei reparti Grossoni e raccolti nell’esposto del Telefono Viola di Milano? La risposta è semplice: nessuno.

   Il 7 luglio 2013 la D.sa Calchi sarebbe dovuta rientrare a lavorare nell’Ospedale Niguarda dopo un lungo periodo di malattia. Nel mese di marzo 2013 il responsabile del Servizio di Medicina e Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori di Niguarda Dott. Giampaolo Micheloni ed il Medico Competente Dott. Roberto Pagani invitano la D.sa Calchi a presentarsi alla visita medica, prevista dalla legge quando l’assenza per malattia supera i 60 giorni, allo scopo di verificare la sua idoneità alla mansione di dirigente medico in ambito psichiatrico.  Il 15 marzo 2013 la visita medica si svolge presso i locali del Servizio di Medicina e Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori di Niguarda, alla presenza del Dott. Micheloni e del Dott. Pagani. Alla fine della visita i due medici assicurano la D.sa Calchi che sarà confermata la sua idoneità alla mansione di psichiatra. Al momento del commiato i due medici ripetono questa loro decisione anche di fronte al Sig. Sergio Mezzari, un amico della D.sa Calchi che l’aveva accompagnata a Niguarda.

   Dopo qualche settimana, il Dott. Pagani scrive una lettera alla D.sa Calchi in cui le comunica un brusco dietro front: prima di confermare l’idoneità lavorativa è stata rilevata la necessità che la D.sa Calchi si sottoponga ad una visita per accertamenti psichiatrici, che verrà effettuata dal Dott. Ferrarini e dal Dott. Ciliberti dell’ASL 3 Genovese.

   Alla D.sa Calchi viene lasciata la sola libertà di scegliere la data della visita tra due date proposte.

   Il 24 aprile 2013 il colloquio peritale si svolge presso i locali del Servizio di Medicina e Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori di Niguarda. Al colloquio oltre al Dott. Pietro Ciliberti, si presenta il Dott. Marco Salvi, sempre dell’ASL 3 Genovese, in sostituzione del Dott. Ferrarini.

   Nella stanza oltre ai due periti psichiatri e dalla D.sa Calchi, sono presenti anche il Medico Competente Dott. Roberto Pagani e il Colonnello Medico Dott. Marco Frongillo, consulente psichiatra della D.sa Calchi.

   I due psichiatri genovesi si oppongono alla proposta del consulente della D.sa Calchi di registrare l’intero colloquio.

Durante il colloquio, durato circa un’ora e mezza, le domande alla D.sa calchi vengono formulate soltanto dal Dott. Ciliberti.

Dopo la fine del colloquio la D.sa Calchi chiede al Col. Frongillo come sia andata ed il Colonnello le dice che ha risposto molto bene e che, sicuramente, i due psichiatri genovesi non avranno alcuna difficoltà a confermare la sua idoneità lavorativa alla mansione di dirigente medico in ambito psichiatrico.

L’11 giugno alla D.sa Calchi viene notificata una lettera del Medico Competente Roberto Pagani datata 6 giugno 2013 e indirizzata al Commissario Straordinario di Niguarda Dott. Marco Trivelli, alla Direttrice S.C. Risorse Umane e relazioni Sindacali D.sa Simona Giroldi, al Direttore Medico del Presidio Dr. Gaetano Elli e alla stessa D.sa Nicoletta Bellotti Calchi Novati.

Nella lettera si cui comunica che: “la D.sa Nicoletta Bellotti Calchi Novati … in base agli accertamenti sanitari eseguiti è da ritenere NON IDONEA alla mansione di Dirigente medico in ambito psichiatrico.”[4]

   Ed in merito a tutto ciò, cosa fa la Magistratura? Come si è comportata a fronte di una imponente ed evidente non applicazione della legge 180 nei reparti psichiatrici italiani?

   Per quanto riguarda,  l’esposto alla Procura di Milano, presentato nel dicembre 2010 dal Telefono Viola di Milano, su 18 gravissimi fatti avvenuti nei tre reparti psichiatrici Grossoni 1, 2 e 3 di Niguarda, di cui 12 hanno riguardato la morte dei pazienti, occorre dire che per oltre 2 anni tale esposto sia rimasto incredibilmente immobile negli scaffali della Procura!

Questa stupefacente apatia è avvenuta nello stesso periodo in cui la medesima Procura di Milano produceva uno sforzo straordinario ed eccezionale, in fatto di risorse umane e materiali tecnologici impiegati, per le indagini disciplinari e per il processo cosiddetto ‘Rubi’.

   In merito dei 18 ‘fatti’ contenuti nell’esposto alla Procura, l’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda, per tre anni ha continuato  a dire di voler evitare di esprimere considerazioni, sostenendo come sia necessario attendere l’esito delle indagini della Magistratura prima di potersi pronunciare. Anche il Dott. Mariano Bassi, primario del Grossoni 2, nonché tra i principali ispiratori dei provvedimenti disciplinari contro la D.sa Calchi, in intervista a RAI News 24, condotta dalla giornalista Marialuisa Carcano, ha dichiarato di astenersi dal fare commenti sui fatti dell’esposto che riguardavano direttamente il reparto da lui diretto, in quanto era in corso l’indagine della Procura della Repubblica di Milano. Anche alla domanda riguardante i motivi per i quali è stata sospesa la D.sa Calchi dal suo lavoro, il Dott. Mariano Bassi ha preferito non dire nulla, in quanto su questi ed altri argomenti è in corso l’indagine giudiziaria condotta dalla D.sa Cuomo. Questa intervista a RAI News 24 la si trova su Youtube con il titolo Quelle morti sospette in psichiatria di Marialaura Carcano.[5]

   Ebbene, nonostante queste dichiarazioni di rispetto del lavoro della magistratura, nel mese di luglio 2013, l’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda ha nominato come nuovo Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Niguarda proprio il Dott. Mariano Bassi!

   Perciò non bisogna meravigliarsi per il trattamento riservato da parte del Niguarda a una  sua “paziente” ma sarebbe giusto dire vittima; Paola Sbronzeri.

   Paola  torturata dal 1985 a causa del suo utilizzo di cannabis e perciò diventata una “cliente” fissa del Niguarda, apparteneva  all’ AVae che sta per L’Associazione Vittime Armi Elettroniche e Mentali, che raccoglie tutti quelli che sostengono di essere vittime della tortura tecnologica e del controllo mentale.

   Lo so che a molti potrebbe sembrare parlare di fantascienza ma (a costo di ripetermi) essa è una realtà che esiste, c’è parecchia

documentazione e solo se si fa gli struzzi non la si vede.

In merito al controllo mentale c’è parecchia documentazione.

Ci sono le rilevazioni ufficiali: negli U.S.A. nel 1994 Clinton creava l’ACHRE (Advisory Commission on Human Radiation Experiments) che nel suo ACHRE Report rileverà i terribili esprimenti condotti nel periodo della cosiddetta Guerra Fredda[6].

   Il 15 marzo 1995, dinanzi all’ACHRE, le vittime, comprese quelle che erano state usate in età infantile, fornirono testimonianze raccapriccianti e affermarono che durante gli esperimenti della C.I.A. (progetto MK ULTRA) furono sottoposte a radiazioni e/o lavaggio del cervello, ipnotizzate, drogate, torturate, minacciate e persino violentate.

   L’8 ottobre 1995, Clinton, dopo le proteste del Comitato dei sopravvissuti degli esperimenti di controllo mentale su esseri umani, ha chiesto ufficialmente scusa al paese ed alle vittime di questi esperimenti, affermando che non se ne sarebbe più fatto uso.

   Altre notizie, qui in Italia, sono venute dai programmi Stargate del 04.05.03 su LA7 e La storia siamo noi del 14.12.2003 del 14.12.03 su RAI3.

  Altre ammissioni ufficiali sul controllo mentale ci sono in un libro dal titolo emblematico Le nuove guerre scritto da un tenente colonnello della Guardia di Finanza (U. Rapeto) e di un giornalista consulente dello Stato Maggiore dell’esercito (Di Nunzio). In questo libro ammettono l’esistenza del controllo mentale. Nel capitolo 10 dal titolo Il cervello nel mirino, in particolare si parla di metodi di disinformazione del nemico tramite armi indirizzate alla manipolazione delle opinioni, ma si parla anche direttamente di controllo mentale con un elenco strategie (dall’intervento nell’ambito sociale, all’indebolimento della persona tramite farmaci, assenza di sonno e cibo ecc.) finalizzate al lavaggio del cervello dell’individuo. Vengono inoltre citate alcune presunte attività di controllo mentale dell’agenzia statunitense NSA tramite l’utilizzo di microspie[7].

   L’Avae-m  (ora si chiama ACOFOINMENF http://www.avae-m.org/ ) è nata nel 2006, ha pubblicato documentazione relativa alle torture con armi “non letali” a distanza, dove ci sono prove

radiologiche (Paolo Sacchetto, Paolo Dorigo e Paola Sbronzeri) e ha una refertazione radiologica comprovata. Tutti e 3 hanno subito tentativi di farli passare per pazzi: Paolo Sacchetto subì una TSO di un giorno dopo la quale iniziarono questi disturbi, TSO interrotta solo grazie all’intervento del suo avvocato, ed è a processo come parte civile contro i mandanti secondo la sua denuncia di tale trattamento; Paolo Dorigo è l’unico dei casi censiti ad avere dei precedenti penali, arrestato nel 1993 con l’accusa di aver partecipato ad un’azione BR contro la base USAF di Aviano, nel 1994 è condannato a scontare 13 anni e 6 mesi di carcere senza nemmeno avere la possibilità di controinterrogare colui che lo ha accusato, in detenzione subito dopo l’inizio di questi trattamenti subì un periodo di 23 giorni di osservazione psichiatrica, successivamente ben 3 specialisti psichiatri hanno smentito qualsivoglia sua patologia psicotica; Paola Sbronzeri subì un ricovero al TSO dell’ospedale Niguarda, fu strappata al ricovero grazie anche alla mobilitazione dell’OISM.[8]

   Nel 2007, alcuni membri e collaboratori dell’ AVae-m sono stati coinvolti nell’inchiesta contro lo SLAI COBAS per il sindacato di classe (sezioni provinciali di Taranto, Palermo, Ravenna, Bergamo, Marghera, e parte della sezione di Milano, di SLAI COBAS) dell’ottobre 2007 della procura di Potenza[9] e il 23 ottobre 2007 è stato arrestato Miche Fabiani collaboratore dell’AVae-m (curatore del Dossier sul controllo mentale e sulla tortura tecnologica in Italia).

   Paola è stata in maniera costante sequestrata dal Niguarda e messa diversa volte nel reparto psichiatrico, come lei a ben denunciato in una sua lettera/denuncia del 2007.[10] Paola alla fine fu licenziata dal suo posto di lavoro e sfrattata dall’abitazione.

   Per capire tutto questo, bisogna, dal mio punto di vista vedere tutto quello che è succeduto al Niguarda dentro il contesto di che tipo di società viviamo.

   Viviamo in una società dove grossi capitali sono investiti, nel campo della ricerca (ospedali e relativo indotto, centri di ricerca, ONG, ecc.), ad esempio in quella contro il cancro, che è il punto (guarda caso) dove viene ostacolata poiché non è del tutto (o quasi) assimilata alle leggi del capitalismo. Il sistema sanitario è diventato ovunque un polmone parassitario di spartizione del plusvalore, al punto che si erogano finte cure o terapie non necessarie, si eseguono ricoveri ospedalieri considerati “non necessari”, persino interventi chirurgici, talvolta mortali, si inventano prestazioni a pazienti inesistenti o già deceduti, pur di pompare denari, a volte semplicemente per prenderli dalle compagnie assicuratrici, che lo sanno e che, a loro volta, li estorcono agli assicurati con l’assicurazione obbligatoria, tutto questo con la complicità dello Stato e spesso con la mediazione di organizzazioni criminali.

   Da qui lo sviluppo della psichiatria che è da considerarsi non solo uno strumento di controllo sociale, ma anche una “arma non letale”.

   Permangono inoltre numerosi gli studi tra facoltà di scienze della comunicazione (psicologia e psichiatria) dietro il paravento delle “neuroscienze” con le strutture detentive in Italia.

   A questo si aggiungano alcuni milioni di cittadini che fanno uso di psicofarmaci, che in realtà sono delle pallottole in pillola.

   Tenendo conto delle connessioni che esistono tra psichiatria e industria farmaceutica, si può dire tranquillamente che la psichiatria funziona come un’industria che si autoalimenta e, accresce costantemente i propri clienti e di conseguenze i propri profitti.

    I due sistemi principali adottati dalla psichiatria per far fiorire il proprio mercato sono.

  1. La creazione di nuove “malattie”.
  2. E l’uso di falsi dati statistici sul numero dei bisognosi.

   Ma la creazione di nuove malattie è da sempre l’arma principale. Lo si fa attraverso l’uso del DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.

    E se si analizza bene è diventata una costante che a ogni revisione del DSM c’è un aumento costante di quelli sono chiamati “disturbi mentali”.

   Nel 1952 l’associazione psichiatrica americana (APA) pubblicò il suo primo manuale Diagnostico dei disturbi mentali (DSM), che conteneva una lista di 112 tipi di disturbi. Nel 1968 il DSMII si conformò alla sezione dei disturbi mentali contenuti nella pubblicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: la classificazione internazionale dei disturbi (ICD) che consisteva di 163 disturbi. Gli psichiatri americani sono stati coinvolti direttamente con i comitati che hanno stilato l’ICD.

   Nel 1980 fu pubblicata la terza edizione del DSM, al quale furono aggiunti 61 tipi di disturbi, raggiungendo un totale di 224 disturbi mentali.

   Erano avvenuti alcuni interessanti sviluppi. Nella sezione “infanzia, fanciullezza e adolescenza” furono aggiunti 32 nuovi tipi di “disturbi mentali”, tra i quali:

Disturbo della condotta, disturbo da deficit dell’attenzione, disturbo della lettura, il disturbo del calcolo e il disturbo del linguaggio.

   Nel 1987, nel DSMIIIR, il numero dei disturbi mentali aumentò arrivando a 253. In questa edizione si richiedeva che ci fossero almeno quattro delle caratteristiche indicate per fare una diagnosi di schizofrenia, e una selezione approvata delle quattro poteva essere: pensiero magico, telepatia o sesto senso; contatto sociale limitato; e ipersensibilità alle critiche.

   Nel 1994 il DSMIV elencava un totale di 374 disturbi mentali e per quanto riguarda le caratteristiche richieste per una diagnosi di schizofrenia, furono ridotti a due, incluse per esempio, le allucinazioni e i sintomi “negativi” quali l’appiattimento negativo o il linguaggio disorganizzato o incoerente – oppure solo una caratteristica, se le illusioni sono considerate strane, o se le allucinazioni in una voce che continuasse a commentare il comportamento o i pensieri della persona.

   La pubblicazione nel 2013 del DSM-5[11] ha provocato – forse ancor più delle edizioni precedenti – una valanga di polemiche. Persino i due direttori della Task Force che aveva redatto i DSM precedenti, Robert Spitzer e Allen Frances,[12] hanno attaccato pubblicamente l’impostazione del nuovo DSM.

   Bisogna riflettere, in un momento di crisi generale come quella attuale (anche la Pandemia deve essere cista dentro il quadro della crisi che investe tutta la società e non solo l’aspetto economico) che causa un continuo e costante peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro del proletariato e delle masse popolari, dove i motivi di per lottare certamente non mancano, la psichiatria ci viene a dire che prendendo certe pastiglie  vedremo “meglio” il mondo che ci circonda e smetteremo di soffrire.

   Perciò se si perde il posto di lavoro, il marito o la moglie ti lascia, arriva la psichiatria che dall’alto suo sapere ti dice che c’è qualcosa di sbagliato nella chimica del tuo cervello, ma niente paura che arriva lo psichiatra rimettervelo a posto.

 Per tutta questa serie di motivi che la psichiatria assume un funzione di controllo sociale a favore delle classi dominanti.


[1] City 24 novembre 2010 

https://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/23/news/milano_la_denuncia_di_telefono_viola_morti_e_abusi_nei_reparti_di_psichiatria-9422309/

[2] https://www.ilsussidiario.net/news/milano/2013/7/26/niguarda-morti-sospette-in-psichiatria-l-associazione-perche-nessuno-indaga/415491/

[3] https://www.ccdu.org/sites/default/files/media/docs/commento_associazione_delle_ande_agli_appennini.pdf

[4]                                                                   C,s,

[5] http://failacosagiustafai.blogspot.com/2013/07/rainews24-quelle-morti-sospette-in.html

[6] Bisogna precisare che questa commissione non nasceva perché Clinton era più “democratico” degli

altri Presidenti U.S.A., ma perché in quel periodo stavano emergendo le notizie sulle sperimentazioni

nucleare negli U.S.A. sugli esseri umani negli U.S.A. negli ’50 e ’60. Problema del governo U.S.A. era

quello di gestire queste notizie per evitare potenziali effetti devastanti rispetto alla popolazione statunitense.

[7] Questo libro è scomparso dalle librerie. Molto probabilmente aveva fini ricattatori.

[8] Osservatorio Italiano Salute Mentale, organismo che combatte la psichiatria. Il sito è

www.oism.info

[9] Quest’inchiesta dal mio punto di vista due obiettivi: uno quello di impedire  che si costruisse un’ organizzazione della classe operaia che sia autonoma rispetto alle compatibilità del sistema capitalista. Indicativo l’articolo di Panorama n. 44 del 44-2007 quando si dice “Secondo gli esperti dell’antiterrorismo, il clima odierno non consente sottovalutazioni. Gli operai italiani, siderurgici, metalmeccanici, portuali, sono arrabbiati” e continua “Una rabbia che sempre più spesso viene intercettata da piccole sigle sindacali radicali pronte a dare voce a questo malcontento”, questo è il crimine fare attività sindacale senza svendersi , l’altro obiettivo (nascosto) è l’AVae-m.

[10] http://www.paolodorigo.it/MEMORIALEAGOSTO.htm

[11] Edito dall’American Psychiatric Association, Washington DC, London. Tr.it. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Raffaello Cortina, Milano, 2014

[12] Spitzer (2011), Frances (2010; 2010-13; 2012b; 2013), Spitzer & Frances (2011).

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~ di marcos61 su gennaio 16, 2021.

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