SETTE ESOTERICHE, FASCISTI E SERIAL KILLER: MA CHI E’ VERAMENTE IL “MOSTRO DI FIRENZE”?

   Nella torbida estate del 2017 ricompare, uno dei grandi misteri che è piena la storia italiana, quella del cosiddetto “Mostro di Firenze”.

   In questo periodo ci sono state nuove indagini e nuove piste sui questi delitti. Non ci si deve meravigliare, anzi, non sarebbe giusto nei confronti delle vittime e dei loro famigliari, trattandosi di omicidi plurimi volontari e aggravati, dove il reato è imprescrivibile. Gli omicidi del “Mostro di Firenze”, in qualche misura , si inserirebbero nella cosiddetta Strategia della tensione, nello specifico con l’obiettivo di mostrare al paese la presunta “inefficacia” delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza, creando un clima di terrore, incertezza e sfiducia nelle istituzioni. Tale pista, che è stata smentita dalla Procura,[1] non è nuova: se ne è parlato nel libro criminologo e (nonché consulente del SISDE) Aurelio Mattei Coniglio il martedì pubblicato nel 1992, ed è da sempre sostenuta dall’avvocato delle due vittime francesi del Mostro, Vieri Adriani.[2]

   L’attuale pista nera ruota attorno ad un signore molto anziano e dalla vita spericolata, un ex legionario che afferma di aver combattuto in Algeria e in Indocina, e da sempre risulta legato agli ambienti di estrema destra. Costui, che negli anni di operatività del cosiddetto “Mostro di Firenze” viveva a Vicchio, come i compagni di merende: già due volte nel 1985 e nel 1994 la sua abitazione fu perquisita. Nel corso della prima perquisizione, condotta dopo pochi giorni il delitto Scopeti ed effettuata poiché il soggetto rientrava fra i tantissimi che, potenzialmente, potevano rientrare  in un vago profilo psicologico del mostro, furono ritrovati numerosi articoli di giornali che riferivano delle gesta del mostro. Nella seconda, la perquisizione fu effettuata dopo una lite con il vicino di casa, furono ritrovati diversi proiettili calibro 22 Winchester Serie H, che erano usciti di produzione da 13 anni. Proprio il tipo di proiettile utilizzato per gli omicidi del mostro.[3]

   Trattandosi di elementi meramente circostanziali e che di per sé non potevano dimostrare niente (gli articoli di giornale sul mostro custoditi in casa potevano essere semplicemente l’effetto di una curiosità morbosa, i proiettili, benché fuori produzione, avevano avuto una certa diffusione commerciale, essendo utilizzabili anche nel tiro a segno sportivo) l’uomo uscì dall’indagine rapidamente.

   Bisogna dire che i legami che collegano l’ex legionario con la destra neofascista si basano su elementi molto vaghi (a livello ufficiale). In primis, la coincidenza delle date: l’omicidio Pettini-Genticolcore, del 14 settembre 1974, si svolge dopo una celebrazione, con tanto di marcia dei partigiani, della liberazione di Vicchio dal nazifascismo. La stessa vittima, la Pettini, era figlia di un ex partigiano e militante del PCI locale. L’omicidio risulta di natura maniacale: il corpo della donna viene brutalmente straziato e sottoposto ad umiliazioni, come se l’assassinio avesse qualcosa di personale, o un motivo di particolare odio. Tutto questo accanimento (che non aveva avuto luogo nell’omicidio, risalente al 1968) è stato da alcuni accostato alle brutali torture condotte dalle SS di Reder durante l’ecidio di Vinca, circa 30 anni prima. Anche se in verità durante questo episodio, le vittime vennero impalate, e non sottoposte alle violenze cui fu sottoposta la Pettini. Ancora: nel 1981 il mostro colpisce due volte: la prima avviene due settimane dopo la scoperta delle liste degli iscritti della Loggia P2 del toscano Licio Gelli.

   Se si analizza bene l’ipotesi dei delitti del “Mostro di Firenze” come elemento della cosiddetta strategia della tensione fa sorgere parecchi dubbi. Le metodologie del “Mostro” di uccisione e di taglio venivano attuate con una precisione quasi chirurgica, delle parti intime delle vittime, in pratica pezzi di carne umana erano escissi per fare feticci.  Almeno in apparenza, almeno in apparenza, ritenere i  delitti da parte del “Mostro” come “politici” (del tipo attentati e stragi nei treni e nelle piazze), anzi mettono in evidenza l’aspetto rituale (si potrebbero definire dei delitti rituali).

   Eppure, ci sono delle dei collegamenti, molto labili certamente, ma interessanti da approfondire.

   Vigilanti vanta amicizie con personaggi che furono coinvolti con i delitti del “Mostro” come  Rolf Reinecke, residente a Prato negli anni ’80.[4] Sembra quasi la trama di un noir della serie africana di Grangè,[5] che ben conosce le porcherie della Legione Straniera e dell’Armée di quegli anni ingarbugliate da strane commistioni esoteriche quasi stregonesche. Ma la realtà non è un romanzo, è ben oltre.

   Per certi aspetti alcuni dei macabri rituali del “Mostro” sono assimilabili a quelli di alcune stragi naziste commesse in Italia durante la Resistenza

   Per esempio, pensiamo all’efferatezza del delitto del “Mostro” del 14 settembre 1974. Stefania Pettini, figlia di un partigiano e attivista comunista, fu sorpresa in auto con il fidanzato Pasquale Gentilcore. Ucciso lui, l’assassino estrasse ancora viva dalla macchina la giovane donna e infierì su di lei con 96 coltellate e infine, in segno di estremo oltraggio, la penetrò in vagina con un tralcio di vite. Il suo corpo straziato ricordava quelli delle donne massacrate dalle SS di Walter Reder nel corso dell’eccidio di Vinca (24 agosto 1944). Alcune di loro erano state impalate e a una era stato strappato il bambino il feto che portava in grembo.

   E’ d’altronde ben nota e storicamente appurata l’appartenenza di non pochi ufficiali delle SS al nazismo magico in connessione a orrendi rituali. Inoltre, un libro dal titolo eloquente, Internazionale Nera di Andrea Sceresini, apre un potente faro di squarcio interpretativo su alcuni fenomeni mai trattati in precedenza: e cioè la sinergia tra nazifascisti, alcuni Legionari e riti esoterici.

   L’Internazionale nera per anni ha avuto una sede importantissima a Lisbona, sotto la copertura dell’Aginter Presse, a sua volta coperta dal regime portoghese. Tutta la peggiore sozzura criminale fascista italiana, spagnola e francese ebbe rapporti con la Aginter Presse. Il vertice gerarchico dell’Aginter Presse era composto da ex legionari francesi spesso transitati nella famigerata OAS o da ex SS. Il capo della Aginter era Guérin-Sérac (alias Yves Guillou), forse oggi deceduto, il vicecapo era Jean Marie Laurent, ambedue erano stati combattenti in Vietnam e Algeria. Altro pezzo da novanta di Aginter era Robert Henry Leroy, francese, ma arruolatosi nelle SS durante la II guerra mondiale. Sia Guérin-Sérac, sia Laurent che Leroy hanno avuto a che fare con la strage di Piazza Fontana del 1969 e con altre stragi per i loro legami coi fascisti italiani.

   Nel libro di Sceresini si descrivono dettagliatamente i rapporti stretti tra Guérin-Sérac e l’Ordre du temple solaire, tramite il fascista belga Luc Jouret. L’Ordre du temple solaire era una setta esoterica tradizionalista. Una parte degli appartenenti a questa setta si suicidarono tra il 1994 e il 1995: 25 membri in Svizzera nel Canton Vallese in due incendi, altri 23 membri, tra suicidati e ammazzati a Cheiry, sempre nel cantone svizzero; 5 nel Québec, 16 in Francia nel massiccio del Vercors. I due leader della setta Joseph di Mambro e Luc Jouret furono trovati morti tra i 23 di Cheiry. Di rilievo resta il fatto che Guérin-Sérac, ufficialmente cattolico tradizionalista, era componente della setta esoterica neotemplare Ordre du temple solaire. E’ quindi assodato che pericolosi nazifascisti ex legionari erano al contempo membri di oscure sette esoteriche e compagni di merenda della strategia della tensione in Italia ordita a suon di bombe e di attentati. Peccato che gli archivi di Aginter Presse, sequestrati dall’esercito portoghese che cacciò i fascisti al potere, sono “evaporati”; qualcosa fu pubblicato dall’Europeo e dall’Espresso, il resto è finito o a Mosca o negli USA; sarebbe stato utile leggere i nomi dei legionari fascisti italiani collaboratori. Per tornare a bomba, si possono insomma perseguire insieme macabri rituali, che fanno anche da “cemento” all’interno della comunità settaria, e obiettivi fascisti (per conto terzi?) di destabilizzazione. Comunque, Don Guillou, cioè Guérin-Sérac, partecipò nel 2006 al Foro Espiritual Estrella, un summit interconfessionale di vari movimenti settari, tra cui gli italiani della Ananda Marga, il cui nucleo storico italiano fu fondato da appartenenti veronesi ad Ordine Nuovo.

   Comunque, una serie impressionante di persone connesse con gli omicidi del “Mostro di Firenze” sono state con gli anni suicidate o ammazzate[6]; altre sono scomparse in circostanze misteriose. Si tratta di vicende difficilmente attribuibili a Pacciani e al suo nucleo di sporcaccioni di provincia, quanto piuttosto a una setta con all’interno dei militari o comunque gente addestrata ad uccidere.

   Un altro particolare di contorno di non poco rilievo era avvenuto in Toscana, a Viareggio, qualche anno prima, nel 1969: il rapimento/omicidio del bambino Ermanno Lavorini. Le piste perseguite nei primi anni furono l’omicidio post violenza carnale pedofila. La verità era un’altra, si era trattato di un rapimento, motivato dall’esigenza di una banda di giovani fascisti di fare cassa per la loro cellula eversiva. Per molto tempo ci fu invece una feroce campagna, montata a neve dalla stampa e dalla destra, contro gli omosessuali e “la sinistra che li difende”, che contribuì non poco all’imbarbarimento di una parte degli italiani spingendoli verso la cosiddetta maggioranza silenziosa.

   Un altro esempio di intrecci inquietanti  sono stati i delitti firmati LUDWIG, un gruppo di killer nazisti che commisero omicidi nel nord est e in Germania tra il 25 agosto 1977 e il 7 gennaio 1984.

   Le loro vittime furono barboni, prostitute, quelli che ritenevano i “rifiuti” della società e si accanirono contro discoteche e cinema a luci rosse, una scia di sangue che fece 15 morti e 39 feriti.

   I membri del gruppo Ludwig erano figli dell’alta borghesia veronese. Marco Furlan era figlio del primario del Centro Ustionati di Verona (sintomatico il fatto che molte vittime di Ludwig furono arse vive) ed al momento dell’arresto risultava in procinto di laurearsi in fisica c/o l’Università di Padova. Wolfang Abel era figlio di un consigliere delegato di una compagnia assicurativa tedesca e viveva nella provincia di Verona. Aveva preso una laurea in matematica a pieni voti e lavorava col padre nella medesima compagnia assicurativa del genitore. I due erano parte di un gruppo di giovani che all’epoca, erano soliti incontrarsi nella Piazza Vittorio Veneto di Borgo Trento. Si trattava di un luogo che a livello locale era ritrovo di fascisti come i Parioli di Roma o Piazza San Babila a Milano.

  Il gruppo Ludwig non nasce dal nulla, ma è parte integrante di una città nera. Il Coordinamento laico antirazzista Cesark, che prende il nome da un immigrato polacco morto asfissiato dentro una catacomba trasformata in dormitorio, in un’ex stazione dei bus nel centro storico di Verona, dopo un lavoro durato mesi, nel 2000 presentò un dossier.[7] In questo dossier vi si ricostruisce il passato squadrista di alcuni assessori di AN, gli episodi di violenza (a decine) che hanno visto come protagonisti i fascisti veronesi, i finanziamenti pubblici ai concerti nazi e i legami dell’estremismo di destra col carroccio.

   A Verona ci sono associazioni tradizionalisti cattolici come Il Sacrum Imperium che si preoccupa di santificare Pio IX e Pio X, Famiglia e Civiltà che s’interessano della morale tradizionale e della difesa della famiglia; Gruppi di famiglie cattoliche che si pone a difesa della liturgia  tradizionale e pre Vaticano II° celebrata in Latino, il Comitato Principe Eugenio che si pone come baluardo della pretesa islamizzazione in atto in Italia.

   Non c’è da meravigliarsi che a Verona sia sorto un gruppo come Ludwig.

   Ma c’è qualcosa di più inquietante, molto probabilmente dietro a Ludwig c’è altro, di torbido.

   Giovanni Gunella, figlio di Pietro Gunella un professore di filosofia ex repubblichino rifugiatosi negli anni ’50 in Argentina e responsabile di una rete di informatori della CIA coinvolti nella strage di P.za Fontana,[8]  viene citato, all’interno della sentenza ordinaria del Giudice Istruttore di Bologna Leonardo Grassi del 1990, per una conversazione telefonica dove parlava di un terzo uomo del gruppo Ludwig. Questo emerge da una sentenza del Giudice Istruttore di Bologna L. Grassi in data 02.04.90, contro l’organizzazione denominata Ronde pirogene antidemocratiche attiva negli anni ’80 a Bologna, dalla lettura di questa sentenza emerge il collegamento tra le Ronde e la destra veronese.

  La teoria del fuoco purificatore delle Ronde Pirogene Antidemocratiche coincide con quella del Gruppo Ludwig. Questa impostazione filosofica è analoga a quella della setta Ananda Marga già citata prima.

   Torniamo alle coincidenze, Pietro Gunella il padre di Giovanni, come dicevo prima, era un informatore della rete CIA faceva da contatto fra Sergio Minetto,[9] e il colonnello Amos Spiazzi (Rosa dei Venti), che nel periodo della fine degli anni Sessanta apparteneva al  Nucleo di Difesa dello Stato di Verona, nonché fra questi e Elio Massagrande un membro di Ordine Nero che negli anni ’70 si rifugiò nella Spagna franchista.

   Massagrande risulta aver importato nel veronese la setta Ananda Marga proprio nel periodo era in India come addetto militare il gen. Magi Braschi Adriano Giulio Cesare.

   Il generale Magi Braschi è uno dei partecipanti al convegno dell’Istituto Polio sulla guerra non ortodossa nel 1965 dove si elaborò la strategia di quella che fu definita strategia della tensione.

   La partecipazione di Magi Braschi al convegno non era un caso, egli aveva frequentato nel periodo 1960/61, il Corso di Psicologia Sociale e c/o l’Università di Bonn e c/o la stessa Università frequentò un corso di Politica Internazionale.

   Magi Braschi nel 1962 era considerato dal S.I.F.A.R. uno dei maggiori esperti di guerra psicologica, nel 1963 ebbe un compiacimento da parte dei suoi superiori per l’attività del Nucleo Guerra non Ortodossa.

  Carlo Digilio, pentito dopo due decenni, su Piazza Fontana, molto attaccato dopo le sue rivelazioni, e non solo dagli ex camerati,[10]  disse ai magistrati che si occupavano della strage di Piazza Fontana che Magi Braschi “…Era considerato, nell’ambiente ordinovista, un ufficiale di grande prestigio ed il rapporto del gruppo con i militari era essenziale per la riuscita del progetto…”. Il progetto che parla è il tentato colpo di stato che sarebbe dovuto essere compiuto dopo il fallito golpe Borghese, fra il 1973 e il 1974.

  Con questo non deve essere scartata l’ipotesi che nel Veneto e nell’Emilia Romagna, per le connessioni con Ordine Nuovo, con la rete C.I.A. e con l’accesso anticomunismo delle formazioni come Ludwig, sia state un laboratorio di sperimentazioni di guerra non ortodossa basata sull’uso terroristico di tendenze esoteriche-religiose. Attualmente il proliferare di gruppi satanisti e altre sette, con attività fatta di omicidi rituali, uso di droghe, lavaggio del cervello potrebbe essere la continuazione della guerra non ortodossa.[11]

   Un’intervista ad Abel, un membro del gruppo  Ludwig  alla giornalista Monica Zornetta, parla della sua vita in carcere, di sua madre, di quello che sta facendo. Ma soprattutto si proclama innocente, egli afferma di volere la verità:

D. Ma quale verità? Esiste forse un’altra verità?

R. Certo. La verità politica, quella che ha voluto mettere al centro della vicenda Ludwig solo perché sono cittadino tedesco. Poi mi hanno messo vicino a Marco Furlan che, ha quanto pare, fa parte del gruppo Ludwig. Quella che tutti conosciamo è solo verità di Stato.

D. Ma non ti puoi dichiarare innocente, vi hanno arrestato in flagranza al Melamara.

R. E’ per questo che hanno messo Furlan vicino a me, a lui hanno dato sedici anni e a me ventitré compresi tre anni di casa di lavoro a Sulmona anziché cure psichiatriche? Siamo stati condannati entrambi a ventisette anni.

D. Forse perché lui ha confessato?

R. Non ha confessato, a meno che non si chiami confessione quella sceneggiata (riferendosi all’intervista dell’uomo misterioso alle iene). E ti aggiungo che, secondo me, nemmeno a Creta ha parlato, il poliziotto ha detto così per darsi un po’ di importanza. Se una persona viene messa in libertà dopo sedici anni è perché o ha parlato o non deve parlare. Non c’è una terza possibilità. Lui ha chiesto la semilibertà e l’hanno mandato a casa direttamente, guarda un po’. Ho fatto ricorso ai tre anni di casa lavoro, cioè il carcere duro ma l’ho perso sia in appello che in Cassazione. Eppure, ero bisognoso di cure essendo stato condannato con seminfermità, è da quel momento che ho capito che i miei diritti erano stati sospesi. Figurati solo dopo Sulmona il giudice si era accorto che Abel aveva bisogno di cure. Mi hanno fatto fare la perizia, mi hanno messo per quattro mesi agli arresti domiciliari con cure psichiatriche, poi è venuta la libertà vigilata con controlli periodici. Una misura che continua ancora oggi.

  • Che cosa è successo al Melamara?

R. In quella discotecuccia? È successo che c’era stato già prima di quel triste episodio, ricordo che stavo ballando e degli individui istituzionalizzati (i buttafuori) mi hanno calpestato i piedi. E una, e due volte. E poi ancora, venivano lì mentre ballavo. A un certo punto non c’è l’ho fatta più e sono andato via. Il loro, è stato un atto di vigliaccheria, con quei fisici da macho, si sono accaniti su una persona debole che arrivava da fuori. Quando sono tornato a Verona, ho proposto a Marco Furlan di fare uno scherzo a quei due, abbiamo preso la benzina e siamo andati. Ma non c’era volontà di fare del male alle persone.  

   La banda c’è esiste. Fin qui tutti d’accordo. È una banda composta da quattro o cinque persone più un paio di fiancheggiatori. È ovvio che i fiancheggiatori ci siano perché, ad esempio, io che vivo a Verona non posso sapere che in una cella di Venezia c’è uno spacciatore che, faccio per dire, a mezzanotte spaccia. Ciò significa che questi chiamano e gli altri vanno e ammazzano.

   Il PM parlava di una terza persona che occasionalmente si è aggiunta, capiva bene che in una situazione del genere due sole persone erano po’ poco. Marco Furlan era più o meno un collaboratore della banda, io l’ho capito quando è scappato a Creta.

   Quando Marco è uscito dal carcere davano per scontato che avremmo saputo su tutto su Ludwig. E invece no. Lui ha detto non se la sentiva, era una questione psicologica e i giudici gli hanno dato ragione, e infatti poi ha fatto quella cosa in TV per fare un favore ai giudici. Perché, continuo a domandarmelo e a domandarlo, scarcerare una persona dopo sedici anni senza che questa abbia detto chi fa parte del gruppo Ludwig? Probabilmente non si voleva che Marco parlasse altrimenti lo avrebbero fatto parlare, stai tranquilla. E io invece mi sono fatto ventitré anni dentro. Conosco le cose, non ti fanno uscire se non tiri fuori l’ultima goccia di sangue.

D. Ma chi è Marco Furlan?

R. Nessuno lo sa. Io meno degli altri. Non significa niente che fosse il mio migliore amico, non sono mai riuscito ad entrare in quella persona. In quanto alla fuga a Creta penso sia avvenuta grazie ad alcuni individui che presumo essere veronesi e che lui continua a coprire. Secondo me c’entra la politica, c’entrano le persone facoltose legate alla destra estrema. Tutto quel denaro gli è stato trovato a Creta ritengo gli sia stato dato da qualcuno che deve avergli detto di rifarsi una vita, di sparire e non tirare in mezzo nessuno. Quando è scappato mi sono sentito tradito, mi ha tradito ma non in quella circostanza e basta, mi ha tradito tutta la vita. Li ho capito che aveva un’esistenza parallela, ed è quello che penso adesso. Lui sta con loro, e io qua.

D. Chi è Ludwig?

R. Ludwig è uguale a ignoranza, per me. Dietro c’è tanta frustrazione sessuale, non c’è una mente  intelligente come la mia. Io quelle cose non le avrei mai commesse. Il fatto che però non sono stati scoperti denota una certa furbizia. È gente scaltra, è il tipo contadino furbo, quello che ci sa fare. Io li chiamo i compagni di merende proprio come quelli del mostro di Firenze. Non penso che Ludwig sia interamente composto da criminali, ma da persone che hanno interessi in comune. Sono soggetti che si parlano, trascorrono del tempo insieme, giocano a carte o fanno anche altro, possono essere professionisti, possono esserci anche medici tra loro, e di sicuro in mezzo c’è qualche criminale e anche qualche sempliciotto. Non stanno insieme per ammazzare ma può capitare che ci scappi il morto.

   Lo sai cosa penso? Che Ludwig sia un ambiente di gente un po’ deviata e variegata, quindi con un quoziente di intelligenza variabile. Ludwig è un ambiente sfizioso, molto superficiale a livello emozionale. Lo vedo quasi come una loggia segreta dove l’omicidio può essere una conseguenza, che so un’apatia, di una insofferenza, di un odio o cosa del genere.

D. Ludwig è dunque l’autore di tutti i delitti, anche di quelli che non gli sono stati attribuiti?

R. Si, sono tutti suoi, tutti di Ludwig.

   In questa intervista Abel, in mezzo a quello che molto probabilmente è un miscuglio di verità e menzogne, fa delle affermazioni importanti:

  • Ludwig non è solo il duetto di pazzi come si è voluto far credere, ma un gruppo che si muove dentro un contesto molto più ampio.
  • Interessante l’identificazione dei membri ai compagni di merende, implicati per i delitti del cosiddetto Mostro di Firenze. Parla di persone con una furbizia contadina (sembrerebbe un’analogia a dei personaggi come Pacciani), e che nel gruppo ci possa essere persone che possono fare il medico (come il Narducci). C’è il sospetto che dà delle indicazioni per depistare o comunque di persone che abbiano avuto un ruolo marginale.
  • L’analogia del gruppo come una loggia segreta. Sembrerebbe un messaggio, aiutatemi o se no comincio a parlare. Che sia una sorta di messaggio cifrato?

   Ma torniamo al “Mostro di Firenze”, in questa storia, come si diceva prima,  ci sono un sacco di morti collaterali. Nel 1984 c’è l’uccisione a coltellate di un pensionato di 69 anni, quasi certamente un guardone, vicino alle cave di Maiano. Lo scannano con 15 coltellate e su questo delitto non esistono indagati, non esiste l’ombra di un sospetto plausibile.[12] Viene ammazzato a coltellate anche un altro guardone, un travestito e transessuale che bazzicava le Cascine. Nell’84 Paolo Riggio e Graziella Benedetti, due fidanzati, vengono uccisi sul greto del fiume Serchio a colpi di calibro 22.[13] Siamo a Lucca e non a Firenze e mancano le orribili mutilazioni, tuttavia il duplice delitto rimane a tutt’oggi insoluto, senza neppure l’ombra di un sospettato. E che dire di Francesco Vinci, a lungo ritenuto il mostro, appartenente al clan dei sardi, attenzionato dai carabinieri e ritrovato incaprettato e carbonizzato nella sua auto, insieme al corpo del suo servo-pastore, in quel di Pisa nel 1993?[14] O della fine analoga di Milva Malatesta,[15] prostituta che si accompagnava col Vinci, anche lei bruciata nella sua auto col figlioletto nel mese di agosto del 1993? Sapevano qualcosa sui delitti? In Storia delle merende infami Nino Filaste riporta di una serie di brutali uccisioni ai danni di alcune prostitute fiorentine avvenute tra il 1982 – 1984: donne sole accoltellate e massacrate in varie parti del corpo, pube compreso. Quale strategia della tensione poteva perseguire l’assassino armato di coltello? E dov’è finita la famigerata Beretta cal. 22 long rifle modello 73/74 che ha compiuto tutti i delitti ai danni delle coppiette?

   Sviluppiamo adesso l’ipotesi di una pista esoterica. Esiste un libretto, oggi introvabile, molto curioso, che approfondisce i legami occulti della vicenda “Mostro di Firenze” e ci porta su altre strade, su altri laboratori della paura. Lo ha scritto Vittorio Fincati – un editore di Marostica che si proclama pagano e politeista – nel 2001, intitolandolo I mostri di Firenze e l’alchimia. Firenze viene vista come un centro esoterico tardo-rinascimentale, luogo di circolazione di una sapienza occulta celata dentro libri come il Picatrix o il Liber Vaccae. Fincati ripercorre nomi e situazioni macabre che trovano un certo legame coi fiorentini, ad esempio il mago Prelati, finito alla corte di Gilles de Rais a Tiffauges, in Francia. Il barone de Rais evocava, con l’aiuto del Prelati e dei suoi grimoires – patrimoni scritti di una tradizione orale delle schole occulte del Rinascimento – demoni, offrendo sangue, occhi e cuore di ragazzini violentati. In questa vicenda il puzzo degli anfratti si fa nuovamente sentire. Pesano su de Rais quelle “cacce infernali” di cui parla, in altri toni, anche il Boccaccio nella novella del Decameron dedicata a Nastagio degli Onesti e a riti ancestrali indagati da Marco Duichin: ieropornìa cruenta, ossia la sottrazione dell’anima di una giovane donna per mezzo di stupri, tormenti, cannibalismo e altri torbidi strati di primitive usanze misogine che riaffioreranno anche nell’oscura mannerbund fiorentina. La crudeltà inflitta alle donne è un tema che caratterizza anche il nostro tempo quotidiano ed è sempre motivata dal medesimo rifiuto della donna a concedersi agli istinti libidinosi della sessualità maschile. E poi il sangue, in generale, è un magnete per gli alchimisti, un succo peculiare la cui addizione nelle pratiche alchemiche è utile per raggiungere le modificazioni della materia auspicate. E qui l’argomento, ricorda Fincati, è sterminato, avendoci scritto un po’ tutti, da Raimondo Lullo, a Basilio Valentino, a Paracelso e i suoi derivati paracelsiani, i quali affermano senza troppi panegirici di trafficare con parti di cadaveri per realizzazioni magico-stregonesche di balsami di lunga vita.

GLI OMICIDI MEDIATICO RITUALI, SONO REALIZZATI DA GRUPPI ETEROPILOTATI DALL’ALTO?

   Per cominciare a dare una risposta a questa domanda, proviamo a pensare al gruppo LUDWING che era di fede nazista, come erano fascisti i mostri del Circeo e i tanti altri che possiamo formulare l’ipotesi che erano dei candidati manciuriani scelti per fare determinati delitti.

   Anche Alì Agca era un terrorista manovrato e un candidato manciuriano. Ora cosa mi fa dire che Agka era un potenziale candidato manciuriano. In un libro scrive: “Il 31 marzo 1981 c’era stato a Washington l’attentato al presidente Reagan. Uno psicopatico aveva sparato al presidente … Io quel giorno (il 13 maggio) fui invaso da una misteriosa energia spirituale … Io non ero uno psicolabile ispirato, indotto dall’attentato a Reagan all’attentato al Papa. Misteriosi personaggi, provocando l’attentato a Reagan, mi avevano trasmesso, quasi imposto, facendoli tuttavia con naturalezza, il loro ordine dell’attentato al papa. Sono soltanto uno strumento di misteriosi che io colloco nell’universo dell’evento assolutamente unico e irripetibile in tutta la storia mondiale, dell’attentato al Papa”.[16]

   Ma tutto il discorso è molto più complesso. Bisognerebbe studiare la storia del terrorismo nel nostro paese, di quel periodo che fu definita “Strategia della Tensione”, di Gladio, della P2, dell’Opus Dei, dello IOR, dai processi dove spesso vedono coinvolti servizi segreti deviati, massonerie deviate e tanti altri network di potere, fino ad alla Falange Armata, della Uno Bianca, dove spesso sono coinvolti reparti dei servizi segreti.

  Potrebbe apparire paradossale e non corretto citare la “Strategia delle Tensione” con i delitti mediatici, ovvero quelli che sono determinati e veicolati dai media massivamente e quotidianamente, ma se si osserva attentamente hanno analogia e collegamenti tra loro non indifferenti.

   Comprendendo il fenomeno politico e storico[17] della “Strategia della Tensione “del terrorismo, con i suoi collegamenti con gli apparati dello Stato, si iniziano a capire le manipolazioni che, a partire dalla fine degli anni ’60 fino all’assassinio di Falcone e  in seguito di Borsellino e delle loro scorte, ci sono state in Italia. Ma il fenomeno, in forme diverse, è presente quasi ovunque in occidente.

   Dopo questo primo passaggio, che contempla la conoscenza e lo studio di diversi testi, libri, pubblicazioni, processi, possiamo iniziare a parlare di certi delitti particolari avvenuti in Italia.

   Tali delitti non sono quegli omicidi comuni, fisiologici, che ovunque accadono, ai quali i media non danno importanza, ma sono specifici omicidi che vedono coinvolte diverse entità deviate o gruppi con ramificazioni a Piovra anche internazionali.

   Questi omicidi particolari, che sono una sorta di “Strategia della tensione perpetua e quotidiana”, ma più correttamente potrebbero essere definiti operazioni di guerra psicologica.

   Basti pensare che la Falange Armata sia citata in un libro uscito nel 2001 dal titolo emblematico Guerra senza limiti edito dalla Libreria editrice goriziana, degli autori Qiao Lang e Wang Xiangsui, due ufficiali dell’esercito cinese che hanno svolto incarichi come Commissari politici presso i Dipartimenti politici dei comandi superiori come addetti alla morale, disciplina supervisione dei Comandanti e delle attività di propaganda. Il termine moderato dei loro incarichi non tragga in inganno: si tratta di due autentici revisionisti di fino. Il libro illustra l’evoluzione dell’arte della guerra, dai primi conflitti armati alla nostra epoca “di terrorismo e globalizzazione”. Quello che è messo ben in luce, è come muti l’approccio dei governi all’ idea “fare la guerra”.

   Il tipo di guerra che libro in oggetto si occupa, stampato da una casa editrice reazionaria (del Friuli-Venezia Giulia) legata all’esercito, è quella definita assimetrica che consiste nell’uso di diverse tipologie d’armi. Semplificando: militare tradizionale contro guerriglia o militare tradizionale contro diversi tipi di guerra.

   Nel capitolo Il volto del dio della guerra è diventato indistinto gli autori di Guerra senza limiti parlano del terrorismo (pagg. 83-84), dicono che “se tutti i terroristi limitassero le loro attività unicamente all’approccio tradizionale – vale a dire attentati dinamitardi, rapimenti, assassini e dirottamenti aerei – non otterrebbero il massimo terrore. Ciò che realmente scatena il terrore nel cuore della gente è l’incontro di terroristi con vari tipi di nuove tecnologie avanzate che potrebbero trasformarsi in nuove superarmi”, essi citano come esempi di terroristi dotati di superarmi i seguaci di Amu Shinrikyo che hanno cosparso il Sarin, un gas tossico, nella metropolitana di Tokyo e in contrapposizione questi killer che compiono eccidi indiscriminati cita “il gruppo italiano “Falange armata” è una categoria completamente diversa di organizzazione terroristica high-tech. I suoi obiettivi sono espliciti e i mezzi impiegati straordinari. La sua specializzazione consiste nell’irruzione in reti di computer di banche e di mezzi di comunicazione, nel furto di dati archiviati, nella cancellazione di programmi e nella divulgazione di false informazioni, vale a dire operazioni terroristiche classiche dirette contro reti e mass media. Questo tipo di operazione terroristica si serve della tecnologia più avanzata nei settori di studio più moderni e sfida l’umanità nel suo complesso una guerra che potremmo definire ‘nuova guerra terroristica’”. E c’è chi vuol ridurre gli avvenimenti dell’inizio degli anni ’90 nella semplice formuletta “trattativa Stato-Mafia”! In queste nuove guerre i campi di battaglia diventano infiniti, una volta che il bersaglio non è più solamente il corpo fisico da annientare, ma anche la psiche di quello è ritenuto il nemico. Un bersaglio che permette la progressiva erosione dei diritti civili, lo svuotamento dello Stato di diritto, tutto questo dentro un quadro di resa da parte delle persone colte e impegnate, che vede in sostanza un definitivo imbarbarimento della società che non fa che confermare quanto esporta Lenin ne L’imperialismo, aspetto che dopo il nazismo, non cera bisogno di altre conferme.

   Questi omicidi hanno simbolicamente con i delitti Mostro di Firenze che vide coinvolgimento di diverse entità: Massonerie deviate, apparati di Stato, Servizi segreti fino a criminali comuni, depistatori e tanto altro.

   I    delitti del Mostro di Firenze sono lo spartiacque tra il vecchio mondo che, simbolicamente lo si potrebbe far terminare con la morte di Moro e la strage di Bologna e il nuovo ceto politico, che si affermerà definitivamente dopo Mani Pulite e la morte di Falcone e Borsellino. Molti di questi eventi sono stati manipolati dall’alto sia a livello nazionale sia a livello internazionale.

   Dagli anni ’90 ad oggi, dopo la fine delle stragi terroristiche, entrano in scienza sui media quelli che si potrebbero definire, delitti mediatici e/o rituali.

   Questi fatti criminosi vengono veicolati in pompa magna anche per anni ed hanno similitudini incredibili tra loro, molto simili come regia, come dinamiche operative e per gli stessi personaggi che ci girano attorno…

   Pensiamo ai casi attuali che sono arci noti, come quelli di Corbe, Erba, Meredith, Garlasco, Yara, Scazzi, ma anche quelli passati come il caso Cesaroni, Orlandi, Alinovi, Pasolini e Ludwing.

   La persona comune che si informa guardando la TV non ha la minima idea, ma neanche la percezione di cosa ci sia dietro a determinati omicidi, ovvero quei casi specifici che i media bombardano quotidianamente.

   Ci si domanderà se la TV darebbe o meno informazioni. Si potrebbe rispondere sì ma anche no. I media fino a un certo punto e fino a certi livelli, possono anche informare, ma per tutto il resto fanno solo e sempre propaganda ad hanno uno scopo che si potrebbe benissimo definire “educazionale” sulle persone.

   La TV, come aveva capito per primo Pasolini, è un oracolo tecnocratico e serve al sistema per creare ruolo sociali imposti dall’alto, un sistema che alimenta e cristallizza il suo potere attraverso un determinato linguaggio invasivo e persuasivo ed attraverso notizie che hanno compiti talvolta oscuri ed occulti, sempre per una ragione di mantenimento del potere attraverso il controllo sistematico della piazza virtuale.

   Non è certo un caso che i media sono di proprietà di uomini di grande potere, legati a servizi segreti. Bisogna prendere coscienza che i media hanno il compito, non tanto di informare ma rieducazionale.

   Gli obiettivi mediatici sopra citati, vengono veicolati per diversi motivi ed hanno sostituito in tempi moderni la gogna della piazza, hanno un compito catartico, plagiante, morboso e arrivano direttamente al subconscio individuale e collettivo, alla stessa stregua della pubblicità che si nutre non a caso degli stessi linguaggi, ovvero il linguaggio simbolico anche attraverso l’uso della PNL, funzionano perché riattivano determinati pattern mentali e archetipi comuni a tutti noi.

   Una volta presa coscienza di questo mondo, che oggi crea ad hoc omicidi dando la colpa ad innocenti, possiamo entrare in questo labirinto e combattere il Minotauro, che in primis è dentro di noi.

   Non è certamente facile accettare il fatto che esista un sistema che sacrifica periodicamente persone, che veicola ambiguamente come telenovelas vicende  incolpando innocenti, sarebbe un po’ come mettere in discussione tutto il nostro sistema di credenze, come far credere ad un fedele che Dio non esiste, è un processo individuale lungo, faticoso ma necessario se si vuole realmente comprendere cosa c’è dietro a certi fatti, che non sono sempre banali omicidi di persone comuni, come la maggioranza pensa, ma omicidi particolari creati per svariati motivi, necessari ad un sistema orientato da personaggi membri di società iniziatiche  che magari lavorano fianco a fianco a certi ambienti militari e che poi dirigono dall’alto anche la politica, l’economia, la cultura, il cinema, lo sport.

   Ci sono tanti aspetti della stessa piramide o network di potere, che sono necessari al consolidamento e alla cristallizzazione dello status quo e del potere costituito.

   Per capire maggiormente questo discorso bisogna studiare le varie società iniziatiche (che a volte si potrebbero definire controiniziatiche poiché la loro prassi è in netta contraddizione con lo spirito dell’iniziazione).

   Una fra tutte la Golden Dawn ed il suo Ordine interno, ovvero, L’Ordine della Croce d’Oro e della Rosa Rossa, ma anche l’O.T.O., Process Church, fino a Scientology. Entità che risultano legate all’ambiente militare.

   Se prendiamo il caso del Mostro di Firenze il comparire della società iniziatica (o controiniziatica) della Rosa Rossa, si può dibattere se essa fu la mandante dei delitti oppure un depistaggio per confondere le acque.

   È certo che Pacciani era solo uno specchietto per le allodole, un vecchio delinquente usato come capro espiatorio, una persona coinvolta come utile idiota in un disegno molto più complesso, che ha visto depistaggi fatti da certi ambienti, morti eccellenti di testimoni coinvolti, ecc. ecc.

   Si potrebbe parlare del caso Ludwing, che come dicevo prima, non erano solo un gruppo di due nazisti omosessuali che odiano le donne, ma erano e soprattutto un gruppo manovrato da certi ambienti. Esistevano (ed è probabile che esistono tutto)  cellule come quella Ludwig in Europa, simili a quella italiana,[18] come erano manovrati anche i mostri del Circeo.

   Angelo Izzo fu utilizzato anche da detenuto, come informatore e depistatore.

   Addirittura, ci sono voci che collegano i delitti della Uno Bianca con il marito della Franzoni (delitto di Cogne), non come killer ma come uomo informato di certi fatti, e per questo ricattabile[19].

   C’è stato il caso Meredith il padre si dice che è un uomo dei servizi segreti.[20]

   Poi ci sono certi delitti rituali che sono certamente di più difficile comprensione come quelli di Yara, Scazzi, Erba… Dove i colpevoli apparenti sono sempre poveri, casalinghe, muratori, spazzini e gente non particolarmente istruita, mentre i veri colpevoli e mandanti sono altri.

   Poi bisogna chiedersi il perché dell’omicidio rituale dove viene usata (per depistare dal mio punto di vista) simbologia massonica come nel caso di Jack lo squartatore, a fine 800 in Inghilterra, delitti che si potrebbero definire di Stato, fatti per creare un capro espiatorio e per giustificare una maggiore repressione da parte del sistema per celebrare un Tempio ed imporsi esotericamente ed imporsi come Entità sovrastrutturale, dove erano coinvolti personaggi altolocati che comunicavano attraverso omicidi sacrificali, determinate simbologie e numerologie annesse, come il tralcio di vite lasciato sulle vittime, quasi sempre femminili, come da prassi.

   Notare come le donne e i bambini, siano ancor oggi i capri sacrificati all’altare di questi riti.

MACERATA COME LABORATORIO?

C’è da chiedersi se ha senso paragonare l’opposizione che si espande tra gli italiani contro l’immigrazione clandestina in Italia con la xenofobia. Come c’è sempre da chiedersi come mai si parla solo ed esclusivamente della costante di immigrazione e razzismo, quando decine di fatti e dati indicano anche ben altri dati e fattori ben più allarmanti.

   Resta un raids  criminale con feriti innocenti e tutti a concentrarsi lì e mai a interrogarsi se non ci troviamo di fronte a “nuova strategia della tensione”. Proviamo a pensare che:

  • Vi sono stati cadaveri di donne smembrati e al contempo professionale e simbolico. Possiamo ricordare quello depositato dalla Bmw nera e fatto trovare sull’Ardeatina a Roma il 7 marzo 2011.[21]
  • In seguito al ritrovamento del cadavere di Pamela fatta a pezzi vi fu il raid di un ragazzo definito “fuori di testa”. Questo fa ricordare quando un soggetto psicolabile e nazistoide (come quello di Macerata) fece una vera e propria esecuzione di ignari immigrati a Firenze nel 2011 alla fine[22]  si suicidò.

   Questione rimossa, Luca Traini (quello che fu definito il Killer) si è affermato che abbia agito da solo. Ebbene furono alzati in volo gli elicotteri per cercare un possibile complice di Luca Traini. [23]

   Il proprietario di della palestra che frequentava Luca Traini ha detto di averlo cacciato da tempo perché aveva iniziato a cambiare completamente atteggiamento nei confronti degli stranieri: faceva battute razziste e aveva idee di stampo razzista.

   Si viene a sapere che Traini di problemi psichiatrici tant’è vero che sarebbe anche stato in cura da un medico specializzato.[24]

   In tutta questa storia c’è qualcosa di strano come, ad esempio, il fatto che l’uomo che ha sparato, aveva una maglia a maniche lunghe, mentre al momento dell’arresto Luca Traini ne avrebbe avuta maniche corte.[25]   Altra cosa non troppo chiara è che il ragazzo abbai sparato dall’interno della sua auto Alfa Nera e che i colpi partiti dalla sua pistola abbiano solo ferito in punti non vitali 6 immigrati come se a sparare fosse stato un tiratore scelto. Non quadra il fatto che a bordo dell’auto sembrava ci fossero due persone e non solo una come poi è stato scritto dalle importanti testate giornalistiche.

   Sembra che fu fermata una seconda persona, pensando a un complice, ma di lui nessuna traccia, alla fine della fiera l’unico colpevole dei fatti avvenuti divenne Luca Traini.[26]

  Traini diventa il colpevole perfetto: a casa sua hanno trovato una copia del Mein Kampf.

   Questo episodio fa tornare in mente l’omicidio di Jo Cox, la deputata laburista uccisa durante la campagna elettorale sul referendum per la Brexit, mentre era con la sua amica musulmana Fazila Aswat, la quale, a quel che sappiamo, non ha mai testimoniato che il killer avrebbe pronunciato le parole “Britain first”.[27]

   Sarà un caso ma con l’uccisione della deputata laburista di colpo i mercati si sono stabilizzati.[28]

   Affrontiamo adesso l’argomento di Pamela la ragazza uccisa e sezionata chirurgicamente.

   Inizialmente la stessa procura aveva ammesso che fare un’operazione del genere sarebbero serviti diversi professionisti capaci, una sorta di sala operatoria, per il poco tempo a disposizione trascorso tra l’ultima volta che è stata vista ed il ritrovamento, ed ovviamente una capacità chirurgica di lunga data, non certo la mano di 3 ragazzi stranieri inesperti dediti allo spaccio di cannabis (sempre stando alla versione ufficiale).[29] Questo “piccolo” particolare fa crollare la versione del nigeriano affamato di carne bianca e veicolato come mostro ancor prima che fossero emersi reali notizie.

  Un mostro sbattuto in prima pagina, probabilmente innocente (come il suo nome Innocent[30] e c’è da ipotizzare che tutto ciò non sia casuale). Da questi si evince che il crimine non possa averlo fatto uno sbandato qualsiasi, e nemmeno gli altri nigeriani che in seguito furono accusati di questo omicidio, ma che sia stata uccisa da killer esperti, e che il delitto fosse premeditato e preparato nei minimi dettagli.

 Si può ipotizzare che Traini e Innocent siano stati dei capri espiatori.

   Facciamo delle ipotesi, pensando ai fatti che sono avvenuti a Macerata in un’ottica alternativa a quella ufficiale. Fatti che fa pensare come degli strumenti atti a veicolare messaggi.

   Il nome del presunto omicida Innocent, un nome comune in Nigeria, che indica o potrebbe indurre a comunicare la sua innocenza ed estraneità al fatto, quindi svolgerebbe solo una mera esigenza di servizio, scelto per veicolare questo concetto, utile solo come caprio espiatorio e per diffondere il virus della paura dell’uomo nero utile a scopi propagandisti ed elettorali.

   Traini come si è visto prima, l’altro protagonista della vicenda, è il classico razzista violento e manipolabile, quello che si potrebbe definire un perfetto candidato manciuriano da buttare in pasto all’altra frazione belligerante della guerra per bande in atto tra le diverse frazioni borghesi che si contengono il potere dello Stato. Potrebbe essere stato in collegamento con persone appartenenti a qualche cellula dormiente di estrema destra che in quell’occasione sia stata riavviata. Egli ha la stessa funzione uguale/opposta a quella di Innocent. Si potrebbe affermare che molto probabilmente è stato plagiato e fatto agire assieme ad altre persone.

   Chiedere a chi possa avere giovato questi fatti, sembra semplice in apparenza. Se l’azione attribuita al nigeriano sembra aver favorito la Lega e quella di Traini la frazione opposta. Se invece ragioniamo che questi fatti siano una riedizione, pur in forme diverse della cosiddetta “strategia delle tensione” e della tesi degli “opposti estremismi”, si può ipotizzare che abbiano favoriti il potere centrale (da non confondersi con il governo che in quel momento era in carica), quelle forze che hanno come obiettivo un governo di larghe intese che abbia come scopo lo spolpamento delle masse popolari, oppure di un governo tecnico come quello di Monti.

   In sostanza in questi fatti sono strumentalizzati da una sovragestione che opera in tutto il territorio nazionale, che sia stato operato un depistaggio da parte della destra, dall’estrema destra e da organi di debunker dello Stato che puntavano il dito altrove, creando così una forma pensiero atta a condizionare il pensiero della massa, facendo così scaturire un effetto domino ed anche brutali certezze dettate dall’atavica e fisiologica paura dell’altro, dell’uomo nero. La vicenda del ritrovamento delle valige con il corpo della povera Pamela sembra uscito da un capitolo del romanzo nel nome di ishmael[31] dove si parla di omicidi commissionati da agenzie para-militari al soldo di certi ambienti per comunicare in codice alcuni rapporti diplomatici tra VIP di un certo livello.

   Nel romanzo ishmael è un agenzia immaginaria mutuata dalla realtà.

   Diversi ricercatori hanno spiegato che esistono agenzie private di ex militari, killer seriali, Snipper, contratctors, cellule dormienti che un domani sarebbero pronte a colpire, e che magari hanno infiltrati un po’ ovunque, nei servizi segreti, nelle forze dell’ordine, nell’estrema destra, nella magistratura e nella politica. Essi sarebbero riattivati ogni volta che il sistema necessita di celebrare, ammonire, rieducare, minacciare, avvertire, vendicare qualcuno o qualcosa. Sono grammatica e linguaggio, la loro operatività criminale è il linguaggio in codice per adepti in termini esoterici, e per la popolazione che subisce subliminali, ma paradossalmente più esoterici e manifesti.[32]

   Seguendo la logica del romanzo nel nome di Ishmael possiamo ipotizzare il possibile macro-messaggio in relazione alla visita del premier turco Erdogan a Roma che ha incontrato sia Gentiloni che Papa Francesco, dove ha parlato dei fatti di Macerata affermato che “A Macerata un attacco razzista contro l’islam”.[33]   È curioso che un leader di quel livello si spertichi nella trattazione di nostri omicidi mediatici.

   Bisogna tenere conto che Erdogan in conflitto su diversi livelli con diversi attori politici. La Turchia è in conflitto con la Siria per zona dove sono presenti i Curdi, dove ha effettuato bombardamenti a tappeto provocando molti morti anche tra i civili.

   Bisogna ricordarsi che l’Italia, un po’ nel silenzio generale, sta vivendo anche con gravi tensioni e uno scontro diplomatico pesante con il governo turco per via dei gasdotti dell’ENI a Cipro: “La Saipem 12000 resta ferma in alto mare. La piattaforma dell’Eni, che si stava dirigendo verso Cipro per iniziare operazioni di trivellazione su licenza del governo di Nicosia, è stata fermata “da alcune navi militari turche con l’intimazione a non proseguire perché sarebbero in corso attività militari nell’attività di destinazione”, aveva fatto sapere il gruppo in una nota. Il programma era quello di avviare “attività di perforazione nel blocco 3 nelle acque della Zona Economica Esclusiva della Repubblica di Cipro”. Un progetto che incontra l’ostilità della Turchia. Recep Tayyip Erdogan ha posto il tema a Sergio Mattarella e a Paolo Gentiloni nella sua recente visita a Roma”.[34]

   Anche la Nigeria potrebbe rientrare nella guerra ad altissimi livelli per le scorte secolari di gas e per gli interessi geopolitici e macro-economici che ne derivano, anche la Nigeria potrebbe essere soggetto e/o completamente oggetto del macro livello del messaggio in questione.

   La sovrastruttura (entità o le entità) decide la location, che solitamente è collegata a qualche personalità politica, al nome della città di origine, a date specifiche e/o con numeri simbolici, nomi corrispondenti, ricorrenze.

   Ogni personalità politica di rilievo è in qualche modo ricattabile, al contrario, non occuperebbe quel posto di potere.

   Ergo, viene fatta un’operazione sacrificale che in qualche modo “celebra” l’evento ritenuto importante, tipo come è stato per l’entrata nell’Euro, una guerra alle porte, una crisi economica, un passaggio strutturale  della repubblica, quando cade un governo, la celebrazione di una ricorrenza nazionale, votazioni, manovre economiche, una visita diplomatica importante, oppure un avvertimento, un monito, una vendetta, una guerra interna tra le fazioni dei poteri forti che esprimono i relativi casati politici e/o personaggi politici.

   Questa comunicazione simbolica esoterica, che si esprime attraverso la propaganda mediatica, è un linguaggio occulto, mutuato dal linguaggio preso dalle società iniziatiche, ha diverse funzioni ad ogni livello che partecipa all’operazione soddisfa suoi relativi bisogni, essa si esprime solitamente con un omicidio rituale (spesso di donne).

   Per raggiungere questi obiettivi vengono adoperate organizzazioni illegali che adoperano strumenti che hanno lo scopo di controllare la vita degli individui. Organizzazioni che ad esempio usano strumenti e procedure che hanno lo scopo di sballare sessualmente le donne come Sara Tommasi. Quando molte di queste donne partecipano ad orge, è quasi sicuro che questa partecipazione non sia frutto di una scelta volontaria da parte della persona, ma che siano indotte dall’utilizzo da parte di queste organizzazioni di strumenti e procedure che dissociano l’individuo portandolo a una personalità multipla che viene richiamata con comandi vocali o con comandi a onde radio, ed è probabile queste organizzazioni usano la teleipnosi notturna.

   E molto probabile che queste organizzazioni dispongano di scienziati di fama mondiale e nazionale nelle seguenti discipline: neurologia, psichiatria, psicologia, farmacologia, scienze delle comunicazioni a cui si aggiungono esperti di comunicazione ipnotica r comunicazione suggestiva e sociologi.

   Per condizionare i cittadini queste organizzazioni usano mille modi che vanno dall’uso estensivo del mobbing, dove si mette la persona sotto stress, arrivando alla perdita del lavoro o causando delusioni d’amore, usando a volte la violenza fisica e soprattutto quella psicologica (diffamazioni, derisioni e umiliazioni).

   Sicuramente queste organizzazioni ha vari sistemi di fare telepatia e c’è dietro all’uso del controllo mentale.


[1] http://www.linterferenza.info/attpol/mostro-firenze-rispuntano-nuove-ombre/

[2] http://firenze.repubblica.it/cronaca/2017/07/25/news/delitti_del_mostro_di_firenze_e_strategia_

[3] http://www.osservatoriorepressione.info/esoterici-fascisti-mostri-firenze/

[4] Imprenditore tedesco, nacque in Germania nel 1937. Il 29 novembre 1958 costituì a Vaiano (PO) una società avente ad oggetto “la lavorazione di carbonizzatura lana e altre lavorazioni tessili”. La sua abitazione era vicino al posto che nel 1983 furono assasinati Rusch Uwe Jens e Horst Meyer.

[5] Jean-Christophe Grangé è un giornalista, scrittore e sceneggiatore francese. Laureato in lettere alla Sorbona, è vincitore del premio Grinzane Cinema 2007 per il miglior libro da cui è stato tratto un film.

[6] Come i “suicidi” che ci sono stati dopo molte stragi e attentati. Pensiamo a Ustica, ci furono oltre una ventina le morti sospette. Anche il giudice Rosario Priore nella sua monumentale ordinanza-sentenza del 31 agosto 1999 aveva dedicato un capitolo speciale alle “morti misteriose”. Infarti, ‘suicidi’, omicidi, attentati, rapimenti, sparizioni, ma anche incidenti stradali e aerei. 

[7] Vedere: http://www.cestim.it/argomenti/05verona/05verona_nera.htmm

[8] Fabrizio Calvi e Frederic Laurent,  Piazza Fontana La verità su una strage, Mondadori, pag. 262.

[9] Volontario nella marina della  R.S.I., dopo la guerra scappò in Argentina dove entra in contatto con elementi della C.I.A. e con nazisti tedeschi. Dalle inchieste su Piazza Fontana risultò essere il referente della C.I.A. per, il Triveneto, cioè il fiduciario di tutti gli informatori che operavano in Veneto, Friuli e Trentino. Membro di un’associazione combattentistica Elmetti d’Acciaio, un’associazione paramilitare segreta tedesca, integrata nei “Piani di  sopravvivenza” di cui facevano parte i Nuclei di difesa dello Stato.

[10] Carlo Digilio dal 1967 fiduciario della C.I.A. nel Veneto, nella seconda metà degli anni ’70 direttore del poligono di tiro di Mestre, e membro di Ordine Nuovo veneto.

[11]  Va tenuto anche conto che i cosiddetti “satanisti”, in carcere  sono considerati dai malavitosi come dei “saggi”.

[12] https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/06/una-sola-micidiale-pugnalata-alla-schiena.html

[13] https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/09/03/la-beretta-lombra-del-mostro.html

[14] https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/08/10/ucciso-per-uno-sgarro.html

[15] https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/08/21/bruciata-viva-con-il-figlio-di-anni.html

[16] Alì M. Agka, La mia verità, a cura di A.M. Turi, Roma, Newton Compton, 1996, p. 132.

[17] Ma anche metastorico. La metastoria è un termine introdotto (1937) dallo storico Aldo Ferrabino per indicare la sfera di ciò che, pur non sovrastando la storia, permane costante nel fluire di questa.

[18] https://www.paoloferraroccdd.eu/news/omicidi-mediatico-rituali

[19] http://www.lottogigi.it/c/s/Personaggi/Rapinatori,%20spietati%20killer.%20O%20terroristi.htm

[20] https://www.paoloferraroccdd.eu/news/omicidi-mediatico-rituali

[21] https://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_aprile_6/donna-decapitata-nuovi-partic-indagini-190386023990.shtml

http://www.inchiostroscomodo.com/?p=1228

[22] https://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2011/12/14/sparatoria_a_firenze_morti_2_immigrati_suicida_il_killer_uno_scri-5-246132.html

[23] http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/macerata-elicotrei-volo-cercare-un-complice-luca-traini-fuga-2821112/

[24] http://it.blastingnews.com/opinioni/2018/02/qualcosa-torna-sulla-vicenda-di-luca-traini-002341937-html

[25]                                                                                   C.s.

[26] http://www.imolaoggi.it/2018/02/04/macerata-chi-ha-sparato-davvero-ai-migranti/

[27]                                                                                  C.s.

[28] http://www.imolaoggi.it/2016/06/18/borsa-esulta-morte-di-jo-cox/

[29] http://www.blogdicristian.blogspot.com/2018/03/pamela-e-luomo-nero-2.html

[30] http://www.blogdicristian.blogspot.com/2018/03/pamela-e-luomo-nero-2.html

[31] Giuseppe Gemma, nel nome di ishmael, Mondadori, 2001. Questo romanzo percorre il periodo 1962-2001: corre lungo questi quarant’anni la storia di due poliziotti, David Montorsi e Guido Lopez. Dagli ideali incorrotti e di promettente carriera l’uno, sbiadito dall’usura del mestiere l’altro. Ma è anche la storia di due uomini di Stato: Enrico Mattei, che col suo jet solca le speranze degli italiani, e Henry Kissinger, abile signore della pace e della guerra. Passato e presente si riallacciano anche in una serie di inspiegabili morti infantili. Chi uccide innocenti vittime, facendone il presagio di altre morti? E’ lui, Ishmael – potente, grande, infallibile – il vero protagonista del romanzo. Si muove nell’ombra, agisce al ritmo insospettabile dei grandi del Male. Perché “Ishmael, il più occulto, è davanti agli occhi di chiunque e nessuno lo vuole vedere.

[32] http://www.blogdicristian.blogspot.com/2018/03/pamela-e-luomo-nero-2.html

[33] http://www.ilgiornale.it/news/milano/erdogan-macerata-attacco-razzista-contro-lislam-1490352.html

[34] www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/nave-delleni-bloccata-a-cipro-bruxelles-turchia-eviti-frizioni-con-stati-dellue/4155957/

~ di marcos61 su novembre 7, 2020.

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