STRATEGIA SEGRETA DEL TERRORE

   Dall’11 settembre 2001 è sorto all’interno delle metropoli imperialiste quello che viene definito il “nemico oscuro”: il “terrorismo islamico”.

   Per eliminarlo ci fu quella che Bush Junior definì “la colossale lotta del Bene contro il Male”. Ma ogni volta che gli imperialisti affermarono di vare tagliato una testa dell’Idra del terrore[1] se ne formano altre.

   Una premessa sana per chiunque cerchi di comprendere la realtà attuale sta nel non credere a ciò che ci raccontano.  A partire dalla versione ufficiale dell’11 settembre, crollata sotto il peso delle prove tecnico-scientifiche, che Washington, non riuscendo a confutare, liqui come complottismo.

   Le centrali della disinformazione capitalista sono solite bollare in quanto teoria del complotto le analisi che esulano dalla versione ufficiale dei fatti offerta dai governi. Per questo motivo le ricerche approfondite di Thierry Meyssan e Michel Chossudovsky vengono demonizzate da giornalisti pennivendoli.

   Fu la CIA a coniare, nel 1967, il dispregiativo “teorici della cospirazione” da appiccicare ai giornalisti impegnati nella denuncia delle mire imperialiste nord-americane contro lo Stato rivoluzionario cubano. I documenti sono stati declassificati, quindi possiamo avere una conoscenza precisa dei fatti. Nel 1976 è stato reso noto un dispaccio in risposta ad una richiesta del New York Times sulla base del Freedom of Information Act.[2]

   La CIA – che negli anni ’50 aveva creato un Ufficio di guerra psicologica – in questo caso costituì una unità dei Servizi clandestini dando gli argomenti per attaccare quelle che vennero chiamate le teorie cospirative.

   Qual è la tecnica dei propagandisti del depistaggio?

 ’Sostenere che le testimonianze oculari sono inaffidabili

Sostenere che la notizia è vecchia e che nel frattempo sono emerse “nuove evidenze significative”

Ignorare l’argomento a meno che le discussioni non siano già attive

Sostenere che è irresponsabile speculare

Accusare i teorici di essere innamorati delle loro teorie

Accusare i teorici di essere politicamente motivati

Accusare i teorici di avere interessi finanziari nel promuovere le teorie del complotto ’’[3]

   Se si approfondisce l’analisi degli attacchi terroristici che ci sono stati in Occidente bisognerebbe notare 3 connotati:

  1. La puntualità. L’attacco dell’11 settembre avviene nel momento in cui gli USA hanno già deciso (come riportava il New York Times il 31 agosto 2001) di spostare in Asia il centro focale della loro strategia per contrastare il riavvicinamento tra Russia e Cina: nemmeno un mese dopo, il 7 ottobre 2001, con ola motivazione di dare la caccia a Osama bin Laden (colui che era ritenuto il mandante dell’11 settembre), gli USA iniziano la guerra in Afghanistan. l’attacco a Bruxelles avviane quando USA e NATO si preparano a occupare la Libia, con la motivazione di eliminare l’ISIS che minaccerebbe l’Europa.
  2. L’effetto terrore: la strage, le cui immagini scorrono ripetutamente davanti ai nostri occhi, crea una vasta opinione pubblica favorevole all’intervento armato per eliminare la minaccia. Stragi terroristiche peggiori, come a Damasco il 21 febbraio 2016, passarono quasi inosservate.
  3. La firma: paradossalmente il “nemico oscuro” firma sempre gli attacchi terroristici. Nel 2001, quando New York è ancora avvolta dal fumo delle Torri crollate, vengono diffuse le foto e biografie dei 19 dirottatori membri di al Qaeda, parecchi già noti all’FBI e alla CIA. Lo stesso a Bruxelles nel 2016: prima di identificare tutte le vittime, si identificano gli attentatori già noti ai servizi segreti.

   C’è da chiedersi se è possibile che i servizi segreti, a partire dalla tentacolare “comunità di intelligence “USA formata da ben 17 organizzazioni federali con agenti in tutto il mondo, siano talmente inefficienti? Oppure sono efficientissime macchine della strategia del terrore?

   La manovalanza certamente non manca: è quella dei movimenti terroristi di marca islamica, armati e addestrati dalla CIA e finanziati dall’Arabia Saudita, per demolire lo Stato libico e frammentare quello siriano della Turchia e di 5.000 combattenti stranieri europei affluiti in Siria con la complicità dei loro governi. 

   In questo grande bacino si può reclutare sia l’attentatore suicida, convinto di immolarsi per una causa che considera santa, sia il professionista della guerra o il piccolo delinquente che nell’azione viene “suicidato”, facendo trovare la sua carta di identità (come nell’attacco a Charlie Hebdo) o facendo esplodere la carica prima che si sia allontanato.

   Si può facilitare la formazione di cellule terroristiche, che autonomamente alimentano la strategia del terrore creando un clima di stato di assedio, che possa giustificare nuove guerre sotto comando USA.

  Oppure si può ricorrere al falso, come le “prove” sulle armi di distruzione di massa irachene mostrate da Colin Powell al Consiglio di sicurezza dell’ONU il 5 febbraio 2003. Prove poi risulte false, fabbricate dalla CIA per giustificare la “guerra preventiva” contro l’Iraq.


[1] Sarà un puro caso, ma chi conosce l’universo Marvel un’organizzazione terroristica internazionale ha il nome di HYDRA.

[2] http://www.comunismoecomunita.org/?p=5504

[3] https://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=10720

~ di marcos61 su dicembre 2, 2019.

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