AVATAR SULLA LUNA E ALTRI MISTERI SPAZIALI

 

 

   Lo sviluppo della robotica nella ricerca spaziale nasce dal fatto dalle difficoltà dell’essere umano di vivere a lungo nello spazio.

I viaggi umani sulla Luna sono stati troppo brevi (circa otto giorni) per avere dati sperimentali sull’eventuale differenza che l’abbandono della prossimità di un pianeta comporta.

Un aspetto da non trascurare è il fatto che le avventure spaziali sviluppano le forze produttive.

   Ora, lo sviluppo delle forze produttive rimane un fattore rivoluzionario. Ma tale sviluppo non lo si deve vedere soltanto nelle macchine spedite nello spazio o nella pattuglie di “eroi” che rischiano la pelle. La rivoluzione lavora attraverso l’organizzazione molto centralizzata e nello stesso tempo distribuita in tutto il tessuto produttivo dei paesi industriali che hanno permesso i risultati spaziali. Lavora soprattutto attraverso il rapporto che ha legato tra di loro più di un milione di uomini, i quali non erano slegati da altri milioni e milioni, altrettanto coinvolti nel massimo livello di socializzazione del lavoro raggiunto dall’umanità. Un milione di uomini che hanno concentrato i loro sforzi sincronizzati in modo tale che macchine inizialmente rozze e imperfette sono state in grado di estendere i sensi umani oltre il sistema solare. Il telescopio Hubble ha esteso il nostro senso ancora più in là, ai confini dell’universo conosciuto.

Collegato a questo aspetto c’è ci sono le ricadute geo economiche dell’avventura spaziale.

Per questi motivi non c’è da meravigliarsi se La Russia intende creare una base a lungo termine sulla Luna per esplorarla per mezzo di robot-avatar: lo ha reso noto Dmitri Rogozin, capo dell’Agenzia spaziale russa Roscosmos.
Si tratta del passaggio a sistemi robotizzati, ad avatar, che risolveranno compiti e missioni sulla superficie lunare “,[1] ha spiegato Rogozin, come riportato da Ria Novosti.
Il primo sbarco di un cosmonauta russo sulla Luna è in programma per il 2030.

La Russia aveva annunciato a fine settembre che stava considerando di creare una stazione scientifica sulla Luna, alla cui realizzazione porrebbero partecipare anche Stati Uniti e altri Paesi.[2]
Anche l’Agenzia Spaiale Europea (ESA) ha sviluppato un complesso sistema per controllare robot sulla Terra, nel progetto Interact.

 

Il gruppo di ricerca dell’ESA ha condotto una serie di test in cui Andreas Mogensen, un astronauta della ISS (International Space Station), la stazione spaziale orbitante, ha controllato da remoto il rover Interact Centaur sulla Terra. Direttamente dallo spazio.

 

A rendere ancora più suggestivo questo esperimento è stato l’utilizzo di una cosiddetta interfaccia aptica, ossia un sistema in grado di riprodurre le sensazioni tattili, e di farle sperimentare all’astronauta durante il controllo remoto delle macchine. In altri termini, Mogensen è stato in grado di percepire ciò che gli automi toccavano, come se i loro arti robotici fossero un prolungamento delle sue mani.

Com’è facile immaginare, l’impatto potenziale di tecnologie di questo genere è enorme, e ne risulta radicalmente sconvolto il punto di vista classico sull’esplorazione spaziale, che vede gli umani come attori fisicamente coinvolti.
Lo sviluppo e il potenziamento di interfacce, sistemi di telecomunicazione e controllo remoto utilizzati per vedere o, addirittura, “toccare” oggetti su pianeti lontani, utilizzando avatar robotici è, di fatto, una frontiera che fino a pochi anni fa sarebbe stata troppo ambiziosa persino per la più ardita cinematografia di fantascienza.
Eppure l’impiego di robot avanzati nell’esplorazione dello spazio è già da diversi anni parte integrante di ambiziosi programmi dell’ESA e della NASA.

Un esempio notevole è Robonaut, un robot umanoide progettato da DARPA e NASA per eseguire attività extraveicolari nello spazio. In altre parole Robonaut può eseguire una camminata spaziale al di fuori della navicella che lo ospita, ed è dotato di una destrezza superiore a quella di un essere umano, che gli consente di effettuare riparazioni o condurre verifiche sulla superficie di corpi celesti. O ancora Spidernaut, un robot ispirato agli aracnidi dotato di forza e agilità elevate, e per questo particolarmente adatto all’esplorazione di superficie dissestate e caratterizzate da pendii e salite estreme. Come il suolo di Marte, per esempio.

In effetti questo traguardo pare non molto remoto, a giudicare da quanto ha sostenuto, durante il meeting della Royal Aeronautical Society di Londra, lo stesso Elon Musk, fondatore di SpaceX, altra grande realtà del panorama dell’esplorazione spaziale: “Saranno necessarie milioni di persone per una colonia su Marte, per cui 80 000 è soltanto il numero di persone inviate su Marte ogni anno. So bene che può sembrare una follia. Non sono diventato pazzo, e nemmeno credo che la SpaceX possa fare tutto questo da sola. Ma se l’umanità spera di diventare una specie multi-planetaria, dobbiamo trovare un modo per spostare milioni di persone su Marte”.[3]

 

Passiamo a parlare di una autentico mistero stella e ha formulare delle ipotesi che potrebbero apparire “assurde” non sono club di ufologi bensì degli astronomi dell’Università di Harvard.

 

Un misterioso oggetto a forma di sigaro scovato nel sistema solare l’anno scorso, potrebbe essere una sonda aliena inviata per indagare la Terra: è la tesi suggestiva avanzata dagli astronomi dell’Università di Harvard, che hanno puntato l’attenzione su alcune caratteristiche che ne spiegherebbero “un’origine artificiale”. Nella sostanza secondo questi astronomi potrebbe essere una sorta di sonda alla deriva nello spazio.

 

Scoperto nell’ottobre 2017 dal telescopio nelle Hawaii, è stato ribattezzato ‘Oumuamua che significa in lingua hawaiana ‘messaggero che viene da un lontano passato’. Definito prima una cometa e poi un asteroide, alla fine è stato suggerito che potesse essere una nuova classe di “oggetti interstellari”. In uno studio dei ricercatori dell’Harvard University astronomers and Smithsonian[4] si sostiene come l’oggetto, che viaggia alla velocità di 315.431,424 km/h, possa avere “un’origine artificiale”.[5]

 

Oumuamua potrebbe essere una sonda inviata intenzionalmente nelle vicinanze della Terra da una civiltà aliena“, sostiene il rapporto, citato dalla Cnn. Si parla della possibilità che “viaggi nello spazio interstellare come un detrito grazie a un’attrezzatura tecnologica avanzata[6], spinto forse dalle radiazioni solari. L’alta velocità dell’oggetto, insieme alla sua traiettoria inusuale, fa pensare agli scienziati che non sia più funzionante.

Ovviamente queste affermazioni hanno portato uno divisione nella comunità scientifica.

L’idea dei due studiosi ha rapidamente infiammato i social network e la comunità scientifica. “Come molti ricercatori, mi piacerebbe molto che ci fossero prove convincenti della vita extraterrestre, ma non è questo il caso[7],  ha commentato all’Afp Alan Fitzsimmons, un astronomo della Queens University di Belfast.

E’ già stato dimostrato che le caratteristiche osservate nell’oggetto sono coerenti con quelle di un corpo celeste simile a una cometa espulso da un altro sistema stellare“, ha sottolineato, aggiungendo: “Alcuni degli argomenti nel loro studio sono basati su numeri che contengono molte incertezze“. Anche Katie Mack, un’astrofisica della North Carolina State University, è molto critica. “Bisogna capire che per gli scienziati l’idea più pazza è sempre pubblicabile, a patto che ci sia una minima possibilità che non sia sbagliata“, ha scritto su Twitter. “Persino gli stessi autori probabilmente non ci credono“.[8]

Interpellato dall’Afp sull’argomento, uno dei due ricercatori, Shmul Bialy, ha risposto: “Non direi che ‘credo’ che sia stato inviato dagli extraterrestri. Poiché sono uno scienziato, non un credente, mi baso su prove per trovare possibili spiegazioni fisiche per i fenomeni osservati“. L’altro autore, Avi Loeb, capo del Dipartimento di Astronomia di Harvard, ha detto invece alla Nbc che l’umanità potrebbe non sapere mai perché Oumuamua si stia allontanando dalla Terra e non tornerà indietro. “E’ impossibile indovinare lo scopo di Oumuamua senza altri dati“, ha concluso.[9]

 

 

 

 

[1] http://www.meteoweb.eu/2018/11/spazio-russia-colonie-luna-robot/1177356/

 

[2]  http://www.meteoweb.eu/2018/11/spazio-russia-colonie-luna-robot/1177356/#D42sowJvIw3QTHBR.99

 

[3] https://oggiscienza.it/2015/09/21/spazio-esplorazione-robot-interact/

 

[4] https://www.cfa.harvard.edu/

 

[5] https://www.repubblica.it/scienze/2018/11/06/news/_l_oggetto_a_forma_di_sigaro_potrebbe_essere_sonda_aliena_alla_deriva_nello_spazio_-210938075/

 

 

[6]                                                                                     C.s.

 

 

[7] https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/l-asteroide-sigaro-e-una-sonda-aliena-l-ipotesi-di-harvard-su-oumuamua-accende-la-polemica_3173613-201802a.shtml

 

 

[8]                                                                                       C.s.

 

[9]                                                                                      C.s.

~ di marcos61 su novembre 9, 2018.

Una Risposta to “AVATAR SULLA LUNA E ALTRI MISTERI SPAZIALI”

  1. […] via AVATAR SULLA LUNA E ALTRI MISTERI SPAZIALI — Marcos61’s Blog […]

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