LE ARMI GENETICHE
Per capire le motivazioni dello sviluppo di nuovi tipi di armamenti non si può prescindere dalla tendenza alla guerra imperialista che è intrinseca al Modo di Produzione Capitalista.
Ciò che sta determinando le cose nel mondo è che dalla metà degli anni ’70 è in atto la crisi di sovrapproduzione assoluta di capitale. La sostanza di questa crisi consiste nel fatto che a livello mondiale e considerato tutti i settori produttivi, il capitale accumulato è eccessivo tanto che se i capitalisti lo impiegasse tutto nelle loro aziende che producono merci (beni e servizi), estrarrebbero una massa di plusvalore (e quindi di profitto) inferiore a quella che estraggono impiegandone solo una parte. In un sistema di relazioni sociali capitalista la borghesia deve valorizzare il capitale ma, stante gli ordinamenti esistenti, la borghesia non poteva investirlo nella produzione di merci. Questo ha dato luogo a tutti gli sviluppi che costatiamo e che rientrano nei seguenti campi:
- Spremitura della classe operaia e delle masse popolari (riduzione del salario ed eliminazione dei diritti e delle conquiste).
- Finanziarizzazione dell’economia reale e sviluppo del capitale speculativo.
- Ricolonizzazione dei paesi oppressi e sfruttamento dei paesi ex socialisti.
- Devastazione della Terra (saccheggio delle risorse naturali, cambiamento climatico, inquinamento dell’ambiente, devastazione del territorio).
- Lotta tra capitalisti ognuno dei quali cerca di in gradirai a spese di altri capitalisti.
Gli sviluppi di ognuno di questi cinque campi hanno come sbocco la guerra: la guerra è un effetto inevitabile del capitalismo in crisi.
Le guerre e le tensioni in atto nel mondo non sono nate dalla cattiva volontà o dai calcoli sbagliati dei membri dei vari gruppi imperialisti americani, europei e sionisti, né tantomeno sono un effetto della cattiva volontà dei vari personaggi che sono a capo dei governi dei loro paesi.
In questo quadro gli USA più di qualsiasi altro paese imperialista deve annualmente sostenere un enorme quantità di spese nel campo militare per sostenere la loro guerra mondiale che ha l’obiettivo di mantenere la loro egemonia. Dal Medio Oriente all’Asia, dall’Europa all’America Latina, fino allo spazio siderale, e per di più devono mantenere basi aeree e navali, soldati, satelliti militari, flotte navali, centri di addestramento, radar e sistemi di comunicazione e spie per effettuare missioni segrete, tutto ciò richiede un grosso impegno affinché l’egemonia del dollaro sia preservata e imposta.
Le strategie militari USA le si possono riassumere nel termine Rvolution of Military Information (RMA-Iwar).
L’impressione che si ricava è che la RMA parta dalla mutata situazione politica che induce gli strateghi a fornire il seguente schema: mutate situazioni politiche, geopolitiche e strategiche –> Rivoluzioni negli affari militari -> Sviluppo di nuove tecnologie necessarie a supportare la RMA.
Una conferma di questo che, è che la realizzazione della RMA e quindi, concretamente della ristrutturazione delle Forze Armate è fissata nel medio-lungo periodo (2010-2025) e che molte tecnologie indicate sembrano uscire da un libro di fantascienza.[1]
OBIETTIVI | 1° STADIO (entro il 2010) | 2° STADIO (entro il 2025) |
Ridurre il rischio di perdite mediante: | Piattaforme ‘Stand Offe’
Dominio dell’informazione Difesa anti-missile |
Robotica
Armi non letali Psicotecnologie Difesa cibernetica
|
Applicare gli sforzi su: | Centro di gravità | Sistemi interconnessi |
Ottimizzare il coordinamento delle operazioni attraverso: | Miglioramento sistemi C31
Tecnologia spaziale Impiego di computer e GPS Digitalizzazione del campo di battaglia Uso di armi ‘intelligenti’ |
Microtecnologia
Nanotecnologia Sistemi “brillanti” |
Nuovi modelli organizzativi centrati su: | Task Force
Combined Joint Task Force Coalizioni ad hoc |
Struttura uni Forza Armata
Iperflessibilità |
Per decifrare la tabella è necessario fornire una piccola spiegazione dei principali termini impiegati:
- Sistemi ‘Stand-0ff’: sono i sistemi d’arma che possono essere lanciati da postazioni navali, terrestri e da aerei a grande distanza dal’obiettivo e quindi tendenzialmente irraggiungibili dal fuoco nemico. Ne sono un esempio i missili balistici, i Cruise, i missili ariaterra con autoguida sull’obiettivo.
- Psicotecnologia: “… Tecnologia che emula, estende ed amplifica le funzioni senso-motorie, psicologiche e cognitive della mente (…) In campo militare le psicotecnologie consentiranno ai comandanti di manipolare oltre che le percezioni ed il credo dei propri soldati, anche quelle dell’avversario e dei media televisivi…”.
- Difesa Cibernetica: “… La cybewar si prefigge due obiettivi. Il primo consiste nel paralizzare il ciclo decisionale dell’avversario mentre punta a sottomettere l’avversario senza combattere, mediante operazioni letali e non letali che possono comprendere il blocco di: (a) sistemi informativi; (b) reti informatiche; (c) borsa, sistemi bancari e delle telecomunicazioni; (d) trasporti di superficie e del traffico aereo; (e) della produzione e della distribuzione dell’energia…”.[2]
- Centro di Gravità: “… Caratteristica capacità o località dalla quale il nemico o le forze amiche traggono la loro libertà di azione, la forza fisica o la volontà di combattere. Il Centro di Gravità quando attaccato ed eliminato, porta alla sconfitta del nemico oppure alla ricerca della pace attraverso negoziati. Esempi comprendono: la massa delle forze nemiche, la su struttura di comando e controllo, il consenso dell’opinione pubblica, la volontà, la leadership, la struttura della coalizione. Con l’avvento delle reti informatiche, dei sistemi neurali artificiali e sistemi esperti ci concetto di Centro di Gravità verrà sostituito dai cosiddetti sistemi interconnessi…”.
- Sistemi Interconnessi: “…Si fonderanno sulle reti informatiche e dovrebbero garantire la sopravvivenza delle reste stessa perché o nodi saranno distanti tra loro e sfrutteranno anche un’autonoma capacità di riconfigurare il sistema…”.
- Nanotecnologia: Tecnologia di miniaturizzazione spinta.
- Sistemi brillanti: “… L’evoluzione dei sistemi d’arma intelligenti mediante l’implementazione delle nanotecnologie, sistemi esperti e reti neurali artificiali”.
- Reti Neurali Artificiali: “… Nuova generazione della tecnologia della intelligenza artificiale che tende a emulare la fisiologia del cervello umano basato sulla connessione di neuroni biologici. Una Rete Neurale Artificiale è formata da un certo numero di nodi computerizzati collegati in una rete mediante interconnessioni flessibili (detti anche neuroidi)…”.
Inoltre, entro il 2025, quindi con il secondo stadio della RMA è previsto o sviluppo di altri due tipi di guerra non indicati nella tabella: la Guerra Meteorologica e la Guerra Genomica.
Le Guerre Meteorologiche: “…prevedono l’utilizzo di prodotti chimici per provocare, in campo avversario, forti piogge e inondazioni chimici per provocare, campo avversario, forti piogge e inondazioni. In tali casi l’avversario è impossibilitato a condurre qualsiasi tipo di operazioni militari…”.[3]
La Guerra Genomica (a essere precisi gli americani usano il termine tedesco Genome Kampf) è una “Guerra condotta nel campo della genetica. Si tratta di individuare, nella mappa dei geni (DNA) di un popolo/etnia i punti deboli da attaccare mediante virus e batteri, frutto di biotecnologie. Gli effetti, che comprendono influenza diarrea, infezioni e altro, potranno colpire più quel popolo che un altro”.[4]
Lo sviluppo degli armamenti inerenti la Guerra Meteorologica, quella Genomica e quella Batteriologica, provoca una minaccia rivota all’ambiente per via del rilascio di organismi trattati geneticamente. Le conquiste ottenute nel campo dell’ingegneria genetica hanno rinnovato l’interesse militare per le armi biologiche ed hanno generato una preoccupazione riguardo l’accidentale o volontaria liberazione di pericolosi virus, batteri e funghi manipolati geneticamente che potrebbero diffondere un inquinamento genetico in tutto il mondo, creando una mortale pandemia che potrebbe distruggere su vasta scala le piante, gli animali e la vita umana. L’attuale ricerca in biotecnologia va di pari in passo con le prime ricerche in campo nucleare degli anni ’40 e ’50. La banca dati che si è sviluppata nella tecnologia nucleare era applicabile sia per scopi militari sia per scopi industriali. Allo stesso modo, la branca che si è sviluppata per l’ingegneria genetica commerciale nel campo dell’agricoltura, dell’allevamento, degli animali e della medicina è potenzialmente convertibile nello sviluppo di una vasta serie di nuovi agenti patogeni che possono attaccare le piante, gli animali e le popolazioni umane. La guerra biologica implica l’uso di organismi viventi per scopi militari. Le armi biologiche possono essere virali, batteriche, basate sui funghi e e sui protozoi. Gli agenti biologici possono mutarsi, riprodursi, moltiplicarsi e diffondersi su una vasta zona geografica attraverso il vento e l’acqua, grazie a trasmissione da parte degli animali, dell’uomo e degli insetti. Una volta rilasciati, molti degli agenti patogeni biologici sono in grado di sviluppare nicchie vitali e di mantenersi indefinitamente nell’ambiente. Gli agenti biologici convenzionali comprendono (la peste) Yersina pestis, tularemia, febbre della Rift Villey (la febbre Q) Coxiella burnetii, encefalite equina, carbonchio e varicella. Le armi biologiche non sono (ufficialmente) mai state usate su larga scala, a causa dei costi e dei pericoli che implicano il trattamento e lo stoccaggio di processare grandi volumi di materiali tossici e a causa della difficoltà di indirizzare la disseminazione degli agenti biologici. Tuttavia, i passi in avanti compiuti nel campo delle tecniche di ingegneria genetica durante gi ultimi 10 anni, hanno per la prima volta reso possibile la guerra biologica. In un rapporto datato nel maggio del 1986, presentato alla Committee on Appropriation della Camera dei deputati degli Stati Uniti, il Dipartimento della “Difesa” (Dod) sottolineò che il DNA ricombinante e le altre tecniche di ingegneria genetica stanno definitivamente rendendo la guerra biologica una reale alternativa militare. Gli ingegneri genetici stanno clonando quantità finora impensabili di agenti patogeni “tradizionali”. Questa tecnologia può inoltre essere usata per creare nuovi patogeni mai visti prima d’ora. Secondo quanto affermato nel rapporto: “… le conquiste fatte nel campo della biotecnologia permettono l’elaborazione di una estesa varietà di “nuovi” materiali che possono essere usati in una guerra biologica… I nuovi agenti rappresentano la capacità appena scoperta di modificare, migliorare o produrre grandi quantità di materiali naturali o di organismi che in passato erano considerati di nessuna importanza militare a causa di problemi quali la disponibilità, la stabilità, il potere infettivo e la riproducibilità”. Il rapporto prosegue così: “Potenti tossine che fino a ora erano disponibili solo in piccole quantità, e solo grazie all’estrazione delle stesse da immense quantità di materiali biologici, adesso possono essere preparate in quantità industriali dopo un periodo d sviluppo relativamente breve. Questo processo consiste nell’identificazione dei geni che codificano per la molecola desiderata e nel trasferimento della sequenza di un di un microrganismo ricevente, e che in tal modo acquisita la capacità di produrre la sostanza. L’organismo ricombinante potrebbe essere coltivato e fatto crescere in qualsiasi scala desiderata…Composti che precedentemente sono disponibili solo in quantità minime in questo modo diventano disponibili in grandi quantità e a costi notevolmente bassi”.[5]
Il rapporto del Dod conclude con l’affermazione che i nuovi sviluppo nelle tecnologie dell’ingegneria genetica permettono “il rapido sfruttamento delle risorse della natura della natura per scopi di guerra biologica in modi che non erano immaginabili 10 o 15 anni fa”. Nell’agosto del 1986, Douglas J. Feith, allora segretario della “Difesa” USA sottolineò che era praticamente impossibile difendersi da questa nuova “abilità di manipolare geneticamente gli agenti della guerra biologica.
Attualmente è possibile sintetizzare agenti per la guerra biologica convenzionati per scopi militari. La tecnologia che rende possibile il cosiddetto “design dei farmaci”, rende inoltre possibile modella questi agenti.
Sta per diventare piuttosto semplice produrre nuovi agenti, ma resta un problema di trovare degli antidoti. I nuovi agenti possono essere prodotti in poche ore; gli antidoti possono richiedere anni. Per misurare la grandezza del problema degli antidoti, bisogna tenere conto dei molti anni e dei milioni di dollari che sono stati investiti, finora senza successo, nel tentativo di sviluppare dei mezzi per opporsi ad un singolo agente biologico al di fuori della guerra biologica, il virus del Aids. Un investimento così ingente sorpassa largamente le risorse disponibili per la predisposizione di misura di difesa nei confronti della guerra biologica.
Le armi “modellanti” al Dna ricombinante possono essere create in molti modi. Le nuove tecnologie possono essere usate per programmare geni in microorganismi infettivi allo scopo di aumentare la residenza agli antibiotici, la violenza e a stabilità ambientale. È possibile inserire geni letali in microrganismi innocui, ottenendo come risultato degli agenti biologici che non vengono riconosciuti come pericolosi dal corpo umano che, di conseguenza non sviluppa alcuna risposta. È inoltre possibile inserire geni in organismi che colpiscono le funzioni che controllano l’umore. È inoltre possibile inserire geni in organismi che colpiscono le funzioni che controllano l’umore, il comportamento, lo stato mentale e la temperature corporea. Non si esagera nella affermare che la scienza asservita è l’applicazione pratica dell’ideologia nazista se degli scienziati arrivano ad affermare di essere in grado di clonare specifiche tossine per eliminare gruppi etnici o razze specifiche il cui costrutto genotipico predispone a certe malattie.[6] L’ingegneria genetica può anche essere usata per distruggere specie o ceppi specifici di piante coltivate o di animali domestici, se lo scopo è quello di paralizzare l’economia di un Paese. Le nuove tecnologie dell’ingegneria genetica contemplano una versatile forma di armamenti che possono essere usati per un’ampia varietà di scopi militari, dal terrorismo alle operazioni controinsurrezionali fino a guerre su larga scala per distruggere intere operazioni. A differenza delle tecnologie nucleari l’ingegneria genetica può essere prodotta e sviluppata a buon mercato, richiede una minore abilità scientifica e può essere effettivamente impiegata in molti e diversi settori. Molti governi sostengono che il loro lavoro incentrato sulla guerra biologica ha solo uno scopo solamente difensivo. Tuttavia è largamente risaputo che è di fatto impossibile distinguere tra ricerca di difesa e ricerca di attacco. Scrivendo sull’edizione del ’93 del Bulletin of the Atomic Scinetists Robert L. Sinsheimer, un biofisico dell’Università della California a Santa Cruz, osservò che, a causa della natura di questa particolare categoria di sperimentazioni, non esiste una via adeguata per distinguere propriamente gli usi pacifici dagli usi militari delle tossine letali. Uno studio molto approfondito dell’Internationale Peace Research Intitut di Stoccolma concorda che la stima di Shinsheimer sulle guerre chimiche e biologiche, concludendo che: “alcune comuni forme di produzione di vaccini sono tecnicamente molto vicine alla produzione di agenti delle armi biologiche, offrendo così facili opportunità di conversione”.[7] R. Gold Stein, già professore di microbiologia alla facoltà di Medicina di Harvard, riassume la natura degli esperimenti che vengono condotti dal Dipartimento della “Difesa” USA. Sotto il vessillo degli scopi difensivi il Dod: “Può giustificare il fatto di lavorare con gli agenti più patogeni al mondo, producendo cappi alterati e molto più virulenti, producendo vaccini per proteggere le proprie truppe contro tali agenti… e allo stesso sviluppando sistemi di diffusione fino a quando non si sia in grado di difendersi contro qualsiasi forma di diffusione come questa. Così, quello che il Dod si ritrova, alla fine è un nuovo sistema di armi biologiche, un organismo virulento, un vaccino contro di esso ed il suo sistema di diffusione. Come è facile intuire, esiste una linea molto sottile, fra tale sistema di difesa (permesso dalle convezioni) e un vero sistema (proibito) di attacco”.[8]
L’imperialismo USA ha sempre mostrato un crescente interesse per gli agenti virali manipolati della guerra biologica e per quello che veniva percepito come un “gap genetico”. Nell’autunno del 1984 il segretario della “Difesa” disse ai membri del Congresso di nuove prove che l’URSS aveva mantenuto i propri programmi di guerra biologica di attacco e che stava esplorando l’ingegneria genetica al fine di espandere il suo programma e per questo motivo riteneva che bisognasse sviluppare un’adeguata protezione biologica alle tossine. Per questo motivo, il Dod annunciò l’intenzione di rispondere con un ambizioso programma “difensivo”. Sotto la voce “ricerca a scopo di difesa” negli anni ’80 il Dipartimento della “Difesa” USA varò un importante programma di ricerca e sviluppo. Nel 1981 il bilancio del Pentagono per la ricerca sulla guerra biologica “difensiva” era di soli 15,1 milioni di dollari. Nel 1986, il bilancio del Dod crebbe di 90 milioni di dollari. Vari settori delle forze armate lavorano con i maggiori agenti patogeni al mondo, dalle malattie esotiche virali, come febbri emorragiche, ai virus appena scoperti come l’AIDS. Il Dipartimento della “Difesa” afferma che maggior parte del lavoro non è “riservato” e si prefigge di fornire le forze armate militari di appropriate protezioni di difesa sotto forma di vaccini e antidoti. Molti osservatori militari non sono ottimisti circa la prospettiva di tenere la rivoluzione genetica lontano dalle mani dei “signori della guerra”. Come arma di distruzione di massa essa compete con gli armamenti nucleari e può essere sviluppata ad un costo minore. Questi due fattori, da soli, rendono la tecnologia genetica l’arma del futuro.
[1] Pier Paolo Lunelli, La rivoluzione negli affari militari, marzo-aprile 2001.
[2] Nel 2010 il Pentagono ha formalmente nominato il suo primo cyber-generale della sua storia è il generale a quattro stelle Keith Alexander divenuto responsabile del Cyber Command, il commando che ha lo specifico scopo di combattere nelle reti informatiche. La nomina di Alexander segue l’assegnazione da parte del Dipartimento della “Difesa” USA di 30.000 uomini aggiuntivi ai cosiddetti “fronti della guerra informatica”. In totale sotto il Cyber Command dovrebbero operare circa 90.000 uomini. Questa divisione cibernetica creata sotto Bush si è rafforzata sotto Obama.
Anche l’Italia ha creato un Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche (CIOC) in linea con gli obiettivi definiti sia in ambito europeo che in ambito NATO.
[3] Per quanto riguarda le guerre climatiche, vedere l’articolo di Michel Chossudovsky, Guerre Climatiche: Haarp Frequency Aural Research Program, su www.intermarx.com/ossinter/clima sul programma HAARP.
[4] Non è da escludere che questo campo del Progetto RMA sia la continuazione delle ricerche che negli anni ’80, il governo Sudafricano (quello dell’apartheid) effettuò. Questo programma di guerra biologica, chiamato Project Coast, aveva l’obiettivo di mettere a punto un’arma genetica mirata alla popolazione nera. Stesse ricerche in questo campo sono state effettuate anche in Israele.
[5] http://www.peacelink.it/disarmo/1126.html
[6] C.s.
[7] C.s.
[8] C.s.
vivo di sogni di illusione del male della gente che mi ha un po’ rovinato dal 1986 sino attuale 2017 il problema persiste e sono impotente di reagire da solo ho sempre cercato le donne ho sempre cercato i soldi il denaro il potere ma non li ho mai trovati sono rimasto solo in questa vita sono in un brutto guaio vivente se nessuno mi aiuta chiedo un’aiuto una influente raccomandazione che la mia vita cambi nel migliore dei modi subito al piu’ presto possibile subito domani stesso cerco in questa vita i soldi il denaro il potere teramo cap. 64100 italia contatti posta elettronica jaypitjosh@virgilio.it grazie…….