C’E’ DA CHIEDERSI

 

 

C’è sempre da chiedersi, come mai in ambiti che si definiscono democratici, di sinistra a volte anche antagonisti se non addirittura rivoluzionari c’è una rimozione di argomenti come controllo mentale, sette, esoterismo. Sembra quasi una divisione del lavoro, dove certi determinati argomenti siano riservati a quelli che in gergo sono definiti, “complottisti”, e da qui la diatriba tra “complottisti” e “anticomplottisti” dove si rischia il paradosso di personaggi che, come dicevo prima, si definiscono rivoluzionari, antagonisti ecc. che per delimitarsi dai “complottisti” assumono come vere le posizioni istituzionali.

Una possibile risposta a queste domande potrebbe esserci a quello che è accaduto a Paolo Ferraro, dove alla scoperta di una setta presente negli ambienti militari, si è avuta l’opera di copertura da parte della Magistratura (e di Magistratura Democratica in particolare) e della psichiatria (sotto veste “democratiche”).

Per tentare di capire tutto questo, proviamo partire dal fatto che nella vita dell’Italia del secondo dopoguerra: dal regime democristiano (comprendente il PSI craxiano che era omologo nei metodi alla DC, pur con velleità autonome per quanto riguarda la politica estera), fino all’infiltrazione piduista, e ai governi eterodiretti delle oligarchie finanziarie, coperti a sinistra e a destra.

Con la crisi della cosiddetta “prima repubblica” (eufemismo per dire crisi del regime democristiano) si è avuto una guerra per bande tra i diversi soggetti istituzionali che aveva tra gli obiettivi le ridefinizioni degli equilibri politici e istituzionali italiani.

Era il tentativo, da parte di settori dei settori dominanti dalla Borghesia Imperialista italiana e internazionale, di “modernizzare” l’Italia e per questo motivo bisognava liquidare quello che rimaneva della cultura cattolica presente nel paese, ritenuta un freno al pieno sviluppo del capitalismo.

In sostanza si è messo in atto un progetto nascosto, sottile, contradditorio perché, al contempo, non erano di certo venuto meno che vedevano di malocchio certe a aperture a “sinistra” e soprattutto vi era sempre la necessità di procedere ad una occidentalizzazione e recupero del PCI, ma fino a quando non avesse procedute questa trasformazioni e il quadro politico internazionale non fosse mutato, tenendolo fuori dall’area governativa.[1]

Tal fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, all’interno della magistratura, delle questure, dei commissariati e nelle altre strutture giudiziarie e di polizia, sono effettuati molti avvicendamenti rispetto al vecchio personale. Dentro questo quadro, all’interno della magistratura, molte persone della vecchia casta che si potrebbe definire di stampo piduista saranno destituiti e stigmatizzati. Si trattò di un conflitto all’interno della casta silenzioso. All’epoca se si parlava di massoneria più o meno deviate (non tutte riconducibili alla P2) si era presi per dei matti.

In quel periodo all’interno del mondo delle confraternite segrete molto probabilmente si cementò un alleanza cementata con altre confraternite di diversa matrice (laica, cattolica, di destra o di sinistra, endogena o di ispirazione internazionale, soprattutto quelle di derivazione statunitense).

Sempre in questo periodo, la criminalità organizzata, si integra sempre di più nel capitale finanziario.

Quando parliamo di dimensione finanziaria, pensiamo solamente al crack del Banco Ambrosiano, e ai risvolti non solo economici ma anche politici che c’erano dietro. È noto che chi guidava era il Vaticano. Si è sempre cercata di ridimensionare la dimensione dell’intervento vaticano, riducendolo a una semplice questione di esportazione di capitali, effettuato da uomini di malaffare. Non è affatto così. Se si analizza attentamente il ruolo che il Banco Ambrosiano ha avuto sul piano internazionale, con una serie di banche aperte in tutti i paesi del Sudamerica, vediamo che l’Ambrosiano ha finanziato tutti i regimi di destra e autoritari.

Quindi c’è un intervento politico del Vaticano in Sudamerica e questo in accordo col l’imperialismo USA, per impedire che ribellioni popolari abbattessero i regimi di destra. Il Banco Ambrosiano ha finanziato l’acquisto di armi, molto spesso di industrie di armi, per l’Argentina, per il Nicaragua e per tutti i paesi governati da regimi di destra. In Cile è stata costruita addirittura una finanziaria insieme a Pinochet. In Nicaragua, quando Somoza, entrò in crisi, il Banco di Managua, che faceva capo al Banco Ambrosiano, dirottò centinaia di milioni di dollari per sostenerlo.[2]

Ad approfondire ed aggravare il buco, c’è stato il finanziamento a Solidarność, dove parte dei capitali che si riversarono sul sindacato polacco, erano della criminalità organizzata.[3]

Certo uno delle ragioni dell’emergere di questo crack gigantesco, più che per un cattivo gioco negli affari fu determinato dalla rottura degli equilibri che esistevano intorno all’Ambrosiano. Parlo soprattutto della guerra delle Falkland, quando l’Ambrosiano finanziò l’Argentina contro l’Inghilterra. E l’Inghilterra è sede della Logia madre che afferma di essere la guida di tutta la massoneria. Dunque un conflitto all’interno del mondo massonico? La P2 voleva emerge anche a livello internazionale?

Quando si chiude il capitolo Calvi, in Italia non solo si chiude la fase dell’unità nazionale e si apre quella del pentapartito, ma si apre la fase nella quale il capitalismo italiano tenta di rilanciarsi attraverso la finanza, la borsa, l’autofinanziamento e un’attività abnorme finanziaria da parte dei grandi gruppi.

Nell’80-81, Calvi era riuscito a mettere assieme circa il 25% delle società quotate in borsa, le più ricche, quelle che fanno gola. Ad esempio, compagnie di assicurazione: attraverso l’alleanza con Pesenti e Bonomi, Calvi contava sulle Toro e sulla Ras. Era riuscito a mettere insieme la più grande banca privata italiana col Banco Ambrosiano, la Banca Cattolica del Veneto e il Credito Varesino; a mettere le mani sull’informazione. Aveva capito, fra l’altro che il gioco in borsa si conduceva attraverso messaggi da lanciare ai risparmiatori sui giornali e attraverso l’orientamento del risparmio fatto dalle banche e dalle compagnie di assicurazione, che raccolgono grande liquidità e poi le giocano in borsa. Proprio nel momento in cui il capitalismo italiano tende a lanciarsi in questo senso, Calvi diventa un elemento spurio, al di fuori dei giochi. Allora interviene Cuccia, che è l’altro personaggio che rima dietro queste vicende. Calvi viene messo in galera. Condannato a quattro anni e comincia di lì la sua fine, è sembrato il suo gruppo. Il Banco Ambrosiano è affidato alla finanza cattolica, in parte, e ad altre banche controllate dal PSI e dalla DC. E chi subentra? Agnelli.[4]

Nella sostanza c’è stata una vera e propria sostituzione a un vertice di potere.

È sbagliato vedere gli avvenimenti inerenti al crack dell’Ambrosiano come uno scontro tra finanza cattolica e finanza laica; quello che avvenuto è l’eliminazione di un personaggio che aveva giocato troppo pesante e aveva assunto una dimensione ingombrante, non più difendibile, non più gestibile, per aprire il varco ad una nuova fase del capitalismo italiano che vediamo nel trionfo della bora e della speculazione. Ma, come si diceva rima, chi subentra a Calvi è Agnelli. Se andiamo a vedere, la Toro è stata acquisita da lui, Rizzoli-Corriere della Sera è tornato nelle mani di Agnelli, che ha acquisito anche la quota di maggioranza del Banco Ambrosiano.

Operazioni fatte dalla FIAT come la cessione delle quote libiche, se si analizza bene hanno le stesse caratteristiche delle operazioni che facevano Sindona e Calvi. Attraverso giochi finanziari orchestrati da Mediobanca e da Cuccia, la FIAT è riuscita ad acquisire proprie azioni (cosa illegale, ma l’ha fatto con un giro intermediato da Mediobanca e da altre finanziarie) ed ha venduto le azioni libiche nel mercato internazionale e nazionale dei titoli, acquisendo propri titoli. Questo per le società quotate in borsa è vietato. Agnelli è riuscito avere un controllo ancora maggiore del gruppo FIAT, concentrandolo in poche mani. Quindi ancora una volta è una questione di scelte di scelte politiche che vengono fatte, di fasi nelle quali ci si va ad innestare. E allora questi giochi sono permessi, mentre Sindona e Calvi sono stati eliminati, quando è stato deciso che andavano eliminati.

Ebbene in questo periodo dentro i vari apparati è in atto in maniera organizzata è in atto in perfido e mortale intreccio tra servizi sociali, psicologi, psichiatri e “giustizia”. Nello stesso tempo si rafforzò il legame tra vertici militari d’ispirazione estremisticamente atlantista e diverse procure.

Si perfeziona l’abbraccio strategico tra mondo militare e psichiatria, in particolare con la casta psichiatrica deviata formata ed eterodiretta da oltre oceano.

Un sempre più esteso controllo si è realizzato sui vertici militari dell’arma dei carabinieri e di altri corpi militari.

Per non parlare dell’infiltrazione nella casta politica, in particolare a sinistra dove man mano una realtà revisionista certamente, ma sempre con una base popolare, come il PCI diventa un partito della sinistra borghese (rinuncia definitiva e in maniera di una prospettiva socialista).

Queste caste erano molto integrate alle dinamiche del capitale finanziario. C’è un intreccio tra le radici imperialiste e un progetto che si potrebbe definire mondialista nella versione più esoterica e finalistica.

Con spezzoni di istituzioni (soprattutto servizi segreti) che coprono le attività decisamente illegali.

Nel frattempo la marcia del dominio appare inarrestabile anche sul piano geopolitico, che si articolava in guerre di conquista, con un livello manipolazione informativa che giustificativa le guerre di aggressione imperialista.

E, in effetti, quando i media del sistema e i suoi giornalisti stipendiati vogliono screditare (o ridicolizzare) un’informazione pericolosa (per gli interessi dei loro padroni) la catalogano immediatamente come “teoria del complotto”.

Per Wikipedia, “Una teoria del complotto è la spiegazione di un evento o una catena di eventi già avvenuti o che ancora devono accadere (solitamente politici, sociali, popolari o storici) partendo dall’occultazione delle sue vere cause alla conoscenza pubblica o a un complotto segreto, spesso ingannevole, da parte di un gruppo di persone o organizzazioni potenti e influenti che rimangono nell’ombra”. Nel circuito delle aziende dominanti della stampa commerciale, l’espressione “teoria cospirativa” si usa per mettere in risalto la mancanza di fondamenta di una spiegazione, valutandola come speculativa, falsa o stravagante.

La definizione chiude, tranne che per un dettaglio: Abitualmente la categoria di “teoria cospirativa” si applica particolarmente a documenti o investigazioni critiche (del sistema) che non s’inseriscono nei canoni di “normalità” stabiliti dalla corporazione mediatica dominante che fissa le regole di accettazione e valorizza ciò che “è notizia” da ciò che “non è notizia”. A livello politico e sociale, il sistema applica la qualifica di “teorie cospiratrici” per squalificare e screditare il discorso dei leader e dei movimenti popolari che si scontrano con lo status quo del sistema dominante vigente.

I discorsi (e le teorie) antimperialisti dei leader dei movimenti popolari che si scontrano e/o schierano contro la struttura del potere imperialista sono svalutati e ridicolizzati come “cospiratori”. Le denunce e gli avvertimenti di Chavez agli USA e il capitalismo, gli avvertimenti e i discorsi di Ahmadineyad contro l’agire di Israele e delle potenze sioniste, sono presentati come parte di “deliri cospirativi” o “fondamentalismi religiosi” infondati nella realtà.

Presentarli come “pazzi”, “deliranti”, o “fuori dalla realtà” è una tecnica manipolatrice ricorrente che la struttura mediatica usa storicamente contro i leader (o le teorie) che si scontrano col sistema capitalista stabilito come la civiltà accettata e “normale”.

Allo stesso modo, i sacerdoti (analisti e giornalisti) dei monopoli della comunicazione stabiliscono scale di valori e determinano come “cospirativa” (o di poca fiducia) tutta l’informazione che circola liberamente fuori dal circuito commerciale e dei loro interessi politici e aziendali.

 

Lo svuotamento della democrazia borghese in atto dagli anni ’80 ha comportato una lenta epurazione di intellettuali e personalità indipendenti, aumentando la quota dei componenti della società esclusi. Il progetto, che appiattiva e irretiva le masse, disinformate e deculturarizzate rimuovevano ogni possibilità di emancipazione socio economica.

 

Dinamiche di infiltrazione, finte opposizioni foraggiate o agevolate. Ogni membro del patto occulto curava di sostenere in segreto o far nascere porzioni di movimenti e piccole associazioni, per annacquare, confondere, controllare e disperdere politicamente ed elettoralmente.

 

Entrano in scena intellettuali freschi, sollevatasi dal solo impegno deontologico professionale.

 

Di nascosto c’è uno scatenarsi criminale di attività rituali deviate con la loro scia di violenze e sangue (i delitti del cosiddetto Mostro di Firenze non potrebbero essere una sorta di laboratorio?), coperti d un’inerzia dolosa da parte della giustizia nelle sue articolazioni (magistratura, forze di polizia), alla rincorsa dei fatti con coperture dove si usa il cosiddetto “buon senso comune” da parte di giornalisti, criminologi e psichiatri.

 

Si sono diffusi traffici di droga coperti e gestiti a braccetto tra militari e camorristi, e non deve essere certamente un caso la diffusione di massa di droghe, di pratiche sessuali anche esoteriche, l’uso strumentale di donne e bambini, talvolta spietato, arruolamento di donne per attività di irretimento e ricatto.

 

Questi sono diventati fenomeni visibili (per chi vuole vedere ovviamente), sono un segno evidente del livello di decomposizione che ha raggiunto il Modo di Produzione Capitalista, che ha bisogno di portare avanti un antico ma nel frattempo moderno di controllo e di dominio, continuamente riaggiornato tecnologicamente, strisciante e ben oliato, salvaguardato nei suoi segreti, a prezzo di molte vite.

 

 

 

 

[1] Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’80, il PCI da partito revisionista (che proclamava l’obiettivo del socialismo senza essere conseguente) divenne un partito della sinistra borghese (rinunciò all’obiettivo del socialismo).

 

[2] http://www.fondazionecipriani.it/home/index.php/scritti/15-economia-

 

[3] http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/15/renatino-l%E2%80%99uomo-vaticano/230366/

 

http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2009/11/20/AMdplr7C-emanuela_magliana_prestiti.shtml

 

[4] http://www.fondazionecipriani.it/home/index.php/scritti/15-economia-

~ di marcos61 su settembre 28, 2016.

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