PROGRAMMA MONARCH

 

 

 

La CIA eseguì diversi esperimenti di psicoelettronica. Un essere umano è composto da centri nervosi e nervi attraverso cui passano impulsi elettrici che tramite i muscoli producono movimenti volontari e involontari; in questo, dunque, è paragonabile a un “robot”. Nel lontano 1966 il famigerato neurofisiologo Delgado affermava che il movimento, le emozioni e il comportamento potevano essere controllati da forze di natura elettrica. In sostanza, affermava, che gli essere umani potevano essere controllati come i robot. Le asserzioni di Delgado furono prese molto seriamente dagli scienziati asserviti al potere economico e politico, che fecero degli studi che porteranno alla realizzazione di armi psicotroniche basate sugli effetti sul cervello umano delle onde elettromagnetiche, e in particolare delle microonde.

Un nuovo sistema di condizionamento potrebbe essere stato sperimentato anche tramite la musica. Secondo le ricerche effettuate dall’Institute for Bio-Acoustics Research Inc. (IBAR), esisterebbe un ultrasuono che influenza lo stato mentale di chi lo ascolta, aumentando la sua capacità di assimilazione cognitiva: viene chiamato “hesmisync tone” e sembrerebbe essere stato brevettato. Questo ultrasuono consentirebbe la penetrazione nel profondo della psiche umana di frasi nascoste per esempio in un lungo riff di chitarra.

Un caso controverso è il caso di Patty Hearst, una ricca ereditiera che fu rapita dall’Esercito di Liberazione Simbionese (SLA) una delle molte formazioni combattenti che nacquero all’inizio degli anni ’70 negli USA dopo le sanguinarie repressioni da parte della Polizia e della Guardia Nazionale contro il movimento di contestazione radicale. Questa formazione era composta di attivisti/e che avevano lavorato sul carcere ed ex prigionieri afroamericani. Il gruppo guadagno’ le prime pagine di tutti i giornali con il rapimento, appunto, di Patricia Hearst di 19 anni, nipote del multi miliardario Hearst. Non fu richiesto un riscatto per lo SLA ma che fossero distribuiti alimenti e beni di prima qualità per i poveri della zona di San Francisco.

Durante la prigionia solidarizzò con i suoi rapitori fino a farsi conquistare dalla loro causa, tanto che due mesi dopo ricomparve come membro del gruppo che partecipava alle sue azioni, tra le quali gli espropri alle banche. Quando fu arrestata e posta sotto processo, il suo caso fu seguito da un noto esperto di tecniche di manipolazione mentale, lo psichiatra britannico William Sargant. Dalla sua relazione fece emergere che la sua personalità era stata cambiata sottoponendola all’ascolto continuo di musica rock ad altissimo volume.

Tutto questo è stato in realtà una mistificazione funzionale al sistema dominante negli USA. Non si tiene conto che la stessa Patricia Hearst rilascio’ un comunicato in cui affermò che gli era stata data la possibilità’ di tornare libera a casa sua ma che lei aveva scelto di restare e lottare per l’abbattimento dell’oppressione e del dominio delle multinazionali e che avrebbe preso il nome di battaglia di Tania, dal nome di una delle guerrigliere che erano con il Che in Bolivia.

 

Il tutto fu accompagnato da una fotografia, diventata famosissima di Tania con basco e abiti da guerrigliera che imbracciava un mitra e con alle spalle il simbolo dello SLA, un cobra a sette teste.[1]

I ricchissimi e influentissimi (sono anche padroni del SF Examiner un quotidiano di San Francisco) familiari, parlarono subito di costrizione ma vennero smentiti ben presto dalla registrazione di una telecamera di una banca che filmo’ una rapina di autofinanziamento compiuta dallo SLA in cui Tania armata di mitra copriva i suoi compagni/e.

Poi lo SLA fece la fine delle altre organizzazioni combattenti negli USA, fu sterminato. Il 17 maggio del 1974 a Watts, Los Angeles, la polizia e le SWAT circondarono la casa dove erano alcuni membri dello SLA e dopo una sparatoria in cui vennero sparati circa 9.000 proiettili !!! venne appiccato il fuoco alla casa e vennero uccisi/e 6 militanti dello SLA. Quelli che non erano lì in quel momento rimasero latitanti ancora per un anno quando ci fu una seconda ondata di arresti che determino’ la fine dello SLA. In questa seconda ondata fu arrestata anche Patricia Hearst (Tania) che fu ritratta in manette col pugno chiuso e sorridente. Si dichiaro’ guerrigliera.

Poi alla lunga la famiglia riebbe il sopravvento portò avanti la tesi del lavaggio del cervello (tipo quello che i padroni ci fanno quotidianamente con TV e giornali) durante il processo. La tesi del lavaggio del cervello non passò e l’Hearst oramai dissociata fu condannata a 7 anni per rapina a mano armata. Poi si sa che i padroni, o i loro figli, restino in galera non sta bene in una società capitalista e dopo due anni il presidente Carter le condono’ la pena… per gli altri e le altre dello SLA galera a vita, naturalmente. Tutto questo serve per ricordare che spesso e volentieri, il discorso inerente a controllo mentale a livello ufficiale e istituzionale viene trattato dai media come qualcosa riguardante sette, gruppi politici (sia di destra che di sinistra, il centro viene risparmiato), ma si cerca non affrontare quello che viene praticato dagli apparati statali (in particolare dai servizi segreti), poiché ha una funzione strategica molto importante, il controllo della società per la stabilizzazione del sistema.

Abbiamo accennato all’uso degli ultrasuoni per influenzare lo stato mentale delle persone, ma anche in assenza di esso, quando il cervello umano subisce un fortissimo stress, si difende capovolgendo l’orientamento morale delle normali funzioni cognitive superiori. In parole povere, ciò che un attimo prima si riteneva corretto diventa sbagliato e viceversa. È un fenomeno che si osserva in certe personalità borderline dove, a intervalli, si ha un rovesciamento degli ideali e della percezione affettiva delle persone care, che passano dal “bene” al “male” in un attimo. Questo fenomeno può verificarsi anche in persone sane, se sottoposte a stress musicale ripetuto. In condizioni di particolare sofferenza psichica, infatti, anche un cervello sano diventerebbe estremamente recettivo alle induzioni. L’utilizzo di queste tecniche di condizionamento sui giovani, sfruttando l’assunzione di droghe o le microscissioni della personalità provocate dagli effetti traumatici quotidiani (liti familiari, difficoltà scolastiche, notizie catastrofiche dei telegiornali, attentati ecc.) e usando la musica e altri tipi d’intrattenimento come veicolo per indurre suggestioni e comandi inconsci, si rivelerebbe un’arma devastante.

Ufficialmente il governo USA afferma che tutti i progetti inerenti a MK-ULKTRA sono stati bloccati, addirittura il presidente Bill Clinton si è scusato con il popolo americano e con le vittime del condizionamento mentale, ma le denunce che stanno emergendo da tutte le parti del mondo rende chiaro che questo progetto sia stato invece segretamente proseguito e si sia evoluto in qualcosa di più terrificante: il progetto Monarch.

L’esistenza di questo progetto è stata denunciata pubblicamente non solo dai teorici del complotto, ma anche da un magistrato italiano Paolo Ferraro. Egli, addirittura in una conferenza stampa, parla di tutto questo, e dell’esistenza di una setta satanica massonica che opera nell’ambito militare.[2] Paolo Ferraro dopo queste denunce è prontamente collocato a riposo dal Consiglio Superiore della Magistratura per infermità mentale (e relativo TSO).

Secondo Ferraro le attività di condizionamento psichico da lui scoperte avrebbero inizio sfruttando associazioni di sostegno psicologico per militari. Sospettando che una persona a lui cara stesse correndo un grave pericolo, lasciò nell’appartamento un notebook con registratore multimediale acceso. Dalla registrazione apprese che un gruppo di uomini e donne entra in quella casa, usando le chiavi dell’appartamento, e tramite un particolare comando vocale aveva indotto l’inquilina a fare tutto ciò che volevano. Dall’analisi di 40 file e dallo studio di documenti inerenti alle tecniche di condizionamento psichico, il magistrato giunse alle conclusione che si trattasse di una forma di controllo mentale usata nel progetto Monarch.

I candidati ideali sono persone inclini a scissioni della personalità, che per esempio abbiano subito abusi durante l’infanzia, che assumano droghe anche blande, che siano emotivamente instabili, inclini ai vizi, con una famiglia distratta o assente. Una volta selezionata, spesso le vittime possono essere rapite senza che nessuno se ne accorga e sottoposte periodicamente a dolorosissimi condizionamenti psichici che lasciano traumi permanenti. Al termine del trattamento sarebbe rimosso ogni ricordo cosciente. Il risultato finale è una persona dotata di una seconda personalità di cui non ha alcuna consapevolezza, che si attiva tramite comando vocale e che esegue qualsiasi ordine per cui è stata programmata. Lo scopo originale del progetto era di creare agenti segreti ideali che si attivassero sulla base di un comando vocale e che terminata la missione, non ricordassero niente delle azioni commesse o delle informazioni apprese e tornassero come se niente fosse alla loro vita normale, banale, insospettabile (come certi super-eoi dei fumetti americani, che sono tranquilli avvocati, giornalisti, atleti nella loro vita quotidiana). Proprio come la farfalla Monarca da cui il progetto ha tratto il nome, che dopo essere migrata dall’altro capo del continente americano dà alla luce discendenti che torneranno nel luogo esatto di nascita, dà alla luce dei discendenti che torneranno nel luogo esatto di nascita dei genitori, in uno sbalorditivo esempio di trasmissione della memoria.

Teniamo presente che esotericamente la farfalla simbolizza l’anima.

C’è da ritenere che attualmente i risultati di questo progetto sarebbero diventati un business. Cosa che non bisogna meravigliarsi. Il capitalismo, ai suoi inizi, si è sempre impadronito essenzialmente dei compiti dell’attività economica legata alla produzione dei beni materiali e per molto tempo la produzione di beni materiali costituì il campo di interesse dei capitalisti. L’estrazione di plusvalore avveniva essenzialmente nei processi produttivi dei beni materiali.

Il capitalismo, dopo essersi impossessato della produzione di tutto ciò che costituisce il ricambio organico con la natura, ha esteso le sue attività di produzione di merci vendibili in beni che escono dalla produzione materiale, come istruzione, divertimento e salute.

Teniamo conto, che la merce nel Modo di Produzione Capitalistico, non deve essere solo un bene d’uso (vale a dire che sia usata), ma soprattutto un bene di scambio (che deve essere venduta). Perciò queste tecniche basate su comandi vocali, per ottenere controllo mentale e programmazione inconscia potrebbero essere vendute e poi, con la complicità di psichiatri e psicologi, applicate alle vittime per qualsiasi tipo di attività:[3] sesso, spaccio di droga, prostituzione, pedofilia, riti occultistici, omicidi, spionaggio, snuff movies (ovvero film in cui la vittima viene stuprava – e anche uccisa come atto finale – realmente). Se questa ipotesi fosse confermata, potremmo dare una spiegazione a certe assurde stragi familiari i cui autori, tutti suicidi, prima di allora non avevano mai dato segni di squilibrio.

Se fosse vero, potremmo tranquillamente di un mercato che smercia delle tecniche che potrebbero trasformare l’essere umano in un’arma. Ma, mentre per gli armamenti convenzionali o per quelli nucleari, esistono dei trattati che ne regolamentano la proliferazione e lo smercio, per la programmazione psichica non esiste nulla del genere.

Tecniche usate da organizzazioni occulte che hanno legami con i vertici di forze armate, servizi segreti, società esoteriche, famiglie dell’alta finanza e criminalità organizzata.

Partendo da questa realtà non ci si deve meravigliare se il re del Belgio (che è anche Cavaliere di gran croce d’onore e devozione del Sovrano militare ospedaliero ordine di Malta) concesse la grazia al famoso podofillo, meglio noto come “mostro di Marcinelle”, Marc Dutroux e alla sua compagna e complice.[4] In sostanza la testa coronata grazia delle persone che hanno partecipato e organizzato rapimenti, attuato torture, stupri e omicidi di diverse bambine, innocenti vittime che furono perfino filmate nel corso di questo barbaro trattamento (questi snuff movies a quanto pare rendono parecchio sul mercato, essendo la domanda fatta da maiali altolocati e danarosi).

Le indagini in Belgio stavano per toccare i piani alti della politica e della società, ma in alto riuscirono prima a depistare e in seguito a bloccare la ricerca della verità. Una verità che sarebbe potuta essere peggiore più di quanto si potesse immaginare.

Una prova indiretta delle trame tessute per depistare e imbrogliare i poveri genitori delle vittime, fu quando il legale dei genitori di due vittime del “mostro di Marcinelle” fu condannato per pedofilia. Oppure porta a una morte violenta com’è successo alla giornalista Maria Grazia Cutuli, che lavorava come inviata per il Corriere della Sera, uccisa in un agguato in Afghanistan.

Era una giornalista coraggiosa perché non aveva esitazioni a svolgere il suo lavoro di cronista in diversi teatri di guerra come la Bosnia e l’Afghanistan e non ebbe esitazioni a denunciare senza mezzi termini l’orrore della pedofilia. Anzi, fece di più. Tutti sono bravi quando si tratta di fare delle denunce generiche, ma Maria Grazia Cutuli aveva fatto una serie indagine giornalistica, tanto seria che nemmeno la magistratura e la polizia del Belgio avevano dimostrato tana serietà. Nel suo articolo che scrisse tre mesi prima di essere uccisa intitolato Caso Dutroux, giustizia non è fatta, affermava che: “A cinque anni dall’arresto del <mostro di Marcinelle>, l’inchiesta sui pedofili belgi si è arenata. Il processo all’uomo accusato di aver stuprato e ucciso quattro bambine continua a slittare. Sono stati sospesi investigatori, screditati testimoni <scomodi>, minacciati i parlamentari che indagano sulla vicenda”.[5] E più precisamente che “Appare un terzo personaggio, Marc Nihoul, il <principe delle tenebre>, sospettato di far da tramite in un commercio di minorenni tra Dutroux e le <alte sfere>. Il Paese è sotto choc. Spuntano connessioni internazionali. Scenari foschi dove si materializzano incubi orgiastichi, sadismi insospettabili, ma anche interessi d’altro genere. Il Belgio, quartiere generale dell’Unione Europea, della Nato, di migliaia di multinazionali, scopre che dietro l’affare della pedofilia si potrebbe nascondere una rete criminale che mina lo Stato dai vertici alle fondamenta. Cinque anni dopo, nessun imputato è alla sbarra. I grossi nomi sono spariti dai dossier. Le convivenze sospette sono accantonate”. E ancora “Libero invece Nihoul, che continua a mandre messaggi ben indirizzati: <E’ vero – ammette durane un intervista televisiva – ho frequentato club dove si tenevano orge. Ho incontrato ministri, magistrati, gente piazzata ancora più in alto>. La casa reale? Anche questo è uno dei fantasmi che ossessionano il Belgio. Eppure all’inizio l’inchiesta parte bene. Un magistrato zelante, Jean Marc Connerotte, in brevissimo tempo riesce a trovare Sabine e Laelilia e a scoprire i quattro omicidi. La sua rimozione ad ottobre 1996, per aver partecipato a una spaghettata con i parenti delle vittime fa esplodere la piazza. 600 mila persone protestano al palazzo di Giustizia. Comincia l’affossamento l’investigatore Patrick De Baets e il suo aiutante Eimé Bille, dopo aver ascoltato una decina di testimoni che chiamano in ballo il jet set belga, vengono messi da parte e accusati di malversazioni (…) La sua cliente, Régina Louf, testimone <X1>, ha cominciato a parlare l’anno prima . <Aveva riconosciuto prima Dutroux e Nihoul alla televisione. Voleva raccontare quello che sapeva degli ambienti pedofili>. È stata violentata e venduta sin da bambina, Régina Louf. Dice di aver preso parte a orge con altri minorenni, di aver visto ragazzini costretti accoppiarsi con cani, torturati, uccisi. Ma soprattutto sostiene di aver riconosciuto Nihoul tra gli assassini di una sua amica, Christine van Hees, 16 anni, ritrovata carbonizzata nel 1984. <Régina è stata dichiarata pazza – racconta l’avvocatessa – E anche noi legali abbiamo passato anni a difendersi dalle accuse>”.

M.G. Cutuli era andata troppo in là, perciò è legittimo il sospetto che come per Ilaria Alpi sia stata assassinata in un paese in guerra laddove è facile far passare tutto per un incidente.

Chi cerca la verità rischia di morire e senza che al grosso pubblico sappia le vere motivazioni. Ed è quello che potrebbe essere successo a Pasolini, che potrebbe essere stato assassinato, oltre per la denuncia e la essa alla berlina del potere costituito dei mandanti dell’omicidio Mattei, col romanzo Petrolio, ma anche e soprattutto, attraverso le atroci sequenze del suo ultimo film, Salò, ispirato al romanzo del marchese De Sade Le 120 giornate di Sodoma, aveva osato mettere in scena l’abominio fatto di perversioni sessuali violente, fino alla morte delle giovani vittime, perpetrato da una supercasta annidata nei massimi vertici della classe dirigente.

Non è che avesse voluto rivelare una realtà tragica e schifosa nello stesso tempo, che se fosse stata detta, sapremo dove finiscono centinaia di minori che scompaiono ogni anni in Italia (per non parlare nel mondo)? Si saprebbe sapere di più dei traffici di organi e delle potentissime reti di pedofili, di ricchi maiali dal volto umano che arrivano a pagare cifre folli per gli snuff movies, dove le giovani vittime, come si diceva prima sono violentate e seviziate fino alla loro morte, come appunto nel film di Pasolini.

Il film Salò è ispirato al romanzo di De Sade Le 120 giornate di Sodoma, ma Pasolini ne colloca l’ambientazione tra il 1944 e il 1945, nel Nord Italia occupato dai nazifascisti durante la repubblica fantoccio di Mussolini la cosiddetta Repubblica Sociale Italiana. In una villa isolata si riuniscono quattro rappresentanti del potere: il Duca, il Monsignore, l’Eccellenza (giudice di corte di assise) e il Presidente (di una banca). Questi quattro personaggi fanno rapire decine di ragazzi e ragazze, e nella villa infliggono loro ogni tipo di violenza e tortura psicologica, fisica e sessuale. Con il passare del tempo, i giovani perdono la dignità umana e si abbandonano al loro destino, consegnano il loro corpo e la propria dignità a questi personaggi. Giunti quasi al termine delle 120 giornate, in cerca di violenza sempre più intensa, questi personaggi decidono di passare alla forma più estrema di “piacere”: quello assassino, uccidendo la maggior parte dei ragazzi. E se Pasolini avesse voluto raccontare un’agghiacciante realtà, compita da persone considerate “insospettabili”, poiché sono il vertice del potere? Nel film i quattro personaggi rappresentano i vari rami del potere: nobiliare, ecclesiastico, giudiziario ed economico-bancario (quasi a voler rappresentare la fusione nella fase imperialista e di decadenza del capitalismo degli apparati istituzionali – compreso le istituzioni religiose – e il Capitale). Nel film questi personaggi assoldano dei giovani repubblichini di leva e delle SS, e li incaricano di rapire i ragazzi e portarli alla villa. Le milizie nazifasciste rappresentano sia il potere militare (ma a livello basso), sia quello politico sia è subordinato agli altri poteri: questi personaggi si servono dei repubblichini per raggiungere i loro scopi. I giovani, sono scelti in base a determinate caratteristiche, e sono strappati dalle proprie famiglie; ma talvolta sono invece i loro stessi familiari che li vendono. E per questo che Pasolini fu ucciso, stava rivelando una realtà che si avvicinava troppo a quello che assomiglia al progetto Monarch?

Queste bestialità devono essere viste nell’ambito della decomposizione delle democrazie borghesi che stanno attuando il passaggio verso le dittature tecnocratiche (o sarebbe meglio dire tecnofasciste). I governi tecnici non sono un segno lampante della transizione verso una dittatura tecnocratica. A differenza delle precedenti dittature fasciste che iniziano come Stati di polizia, gli attuali tecnocrati prima lanciano il loro malefico assalto a tutto il campo contro le condizioni di vita e di lavoro, con il consenso parlamentare (e delle parte sociali, soprattutto dei sindacati maggioritari che praticano la collaborazione di classe), e poi di fronte alle inevitabili resistenze (anche se deboli e spesso e volentieri solo minacciate) procedono ad aumentare la repressione caratteristica di uno Stato di polizia.

Le dittature tecnocratiche hanno il compito di risolvere l’esigenza della Borghesia Imperialista di tenere assieme autoritarismo e gioco delle elezioni “democratiche” (dove ormai la democrazia quella reale partecipata fondata sul protagonismo delle masse popolari è completamente svuotata).

 

 

 

 

 

 

 

 

[1] http://www.tmcrew.org/news/simbionese

 

[2] http://www.stato.quotidianio.it

 

[3] Non è da escludere, che oltre a queste tecniche siano vendute le stesse vittime.

 

[4] http://www.informarexresistere.fr/2011/06/24/le-istituzioni-

 

[5] http://www.informarexresistere.ft/3011/06/24/maria-grazia-cutuli

~ di marcos61 su novembre 16, 2015.

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