DRONI MISTERIOSI
Da tempo Droni misteriosi sorvolano centri abitati, sfiorano le folle dei concerti, ronzano sulle spiagge e svolazzano sui matrimoni.
A Roma particolare apprensione sta creando l’invasione di questi droni misteriosi nei parchi pubblici, fatti volare tra la gente senza alcuna precauzione né rispetto delle distanze.[1]
Anche a Parigi è allarme droni. Almeno cinque velivoli telecomandati di piccole dimensioni hanno sorvolato in una notte del febbraio del 2015 la capitale di Francia,[2] dove l’allerta antiterrorismo rimane altissima dopo gli attacchi “jihadisti” (secondo la versione ufficiale ovviamente, quando molto probabilmente è stato un attentato false flag, sotto falasa bandiera) di inizio gennaio. Diversi agenti sono stati mobilitati per cercare di identificare i piloti a terra, invano. Sul caso la procura ha aperto un’inchiesta per volo di aeromobile in zona vietata. Vige, infatti, il divieto di sorvolare Parigi a meno di 6.000 metri d’altezza senza una specifica autorizzazione. Il primo drone è stato avvistato verso mezzanotte nei pressi dell’ambasciata Usa, nel cuore dell’VIII arrondissement di Parigi. L’apparecchio che volava a bassa quota, tra i 100 e i 300 metri, si è poi diretto verso la zona degli Invalides, davanti al ponte Alexandre III. I servizi di polizia l’hanno seguito fino a perderne le tracce. Tra l’una e le sei del mattino altri quattro droni sono stati individuati mentre si aggiravano attorno a diversi luoghi sensibili, tra cui la Tour Eiffel, la Bastiglia, la sede dell’Assemblea Nazionale, il grattacielo di Montparnasse e Place de la Concorde. Quello di ieri notte è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di misteriose incursioni: lo scorso 20 gennaio un drone telecomandato da breve distanza sorvolò. E dallo scorso ottobre, sono una trentina quelli avvistati nei pressi di centrali nucleari.
Ha affermato l’esperto di sicurezza aerea Christophe Naudin: “Nel momento in cui più droni vengono fatti volare nello stesso momento, con un’azione coordinata, è difficile pensare a una ragazzata. Piuttosto, l’impressione è che si cerchi di mettere alla prova i servizi di intelligence”.[3] Affermazione davvero preoccupante, l’esperto ipotizza che ci sia una sorta di conflitto non dichiarato.
Se facciamo un passo indietro questa ipotesi potrebbe non essere sballata. Nell’ottobre del 2012 alle 10 di mattina in Israele scatta l’allarme: un velivolo sconosciuto senza pilota ha violato lo spazio aereo dopo essersi avvicinato dal Mediterraneo, vicino alla costa di Gaza. Subito dopo due F16 dell’aviazione israeliana – secondo la ricostruzione del media – hanno intercettato il drone e l’hanno affiancato, accompagnandolo in volo fino a una zona isolata a sud del Monte Hebron dove è stato abbattuto. Secondo il portavoce dell’esercito Yoav Mordechai, truppe dell’esercito sono quindi affluite in quella regione per localizzare i resti del drone e cercare di identificare il Paese di provenienza. Un punto, questo, che al momento ancora non è stato chiarito. Il portavoce ha anche spiegato che il velivolo – rimasto nello spazio aereo israeliano per meno di trenta minuti – non aveva a bordo esplosivi e non proveniva da Gaza, com’era invece stato ipotizzato da alcuni siti. Non ha invece voluto precisare come il drone sia stato abbattuto, limitandosi a dire che la località nel nord del deserto del Neghev è stata scelta per “ragioni operative e di sicurezza”.
Nello stesso tempo nella Striscia il ministero dell’Interno del governo di Hamas aveva annunciato di aver condotto una esercitazione sul campo di tutte le forze di sicurezza, spiegando che si era trattato di una “normale esercitazione, in linea con gli sforzi di mantenere sicurezza e stabilità nella Striscia”. Sulla possibile provenienza del drone, la Radio militare israeliana ha avanzato l’ipotesi del Libano: il velivolo potrebbe aver fatto un lungo giro prima di arrivare nello spazio aereo dello stato ebraico dalla parte della costa vicino Gaza. Nell’agosto del 2006 – ha ricordato il sito di Ynet – dopo la fine della Seconda guerra del Libano, l’aviazione israeliana intercettò due droni Ababil degli Hezbollah. Uno dei due velivoli senza pilota fu abbattuto sul mare nello spazio aereo libanese, mentre il secondo fu colpito a nord della città israeliana di Haifa. Ma niente esclude possa essere un depistaggio da parte israeliana.[4]
C’è un drone misterioso che viaggia sopra la terra da almeno 550 giorni.
Si chiama X-37B e potrebbe passare alla storia come il drone più misterioso mai lanciato dal governo americano.
Questo curioso apparecchio dalla forma simile a quella di un uno shuttle, ma quattro volte più piccolo, è infatti stato portato in orbita attorno alla Terra nel dicembre del 2012 e da allora circumnaviga il nostro pianeta senza che nessuno sappia cosa stia facendo lassù o quando rientrerà. Quel che è certo è che nell’ultimo anno e mezzo ha sorvolato più volte le zone calde del mondo come l’Iran o la Corea del Nord (guarda caso).[5] Il progetto X-37B è nato nel 2004 da una collaborazione tra la NASA e la famigerata DARPA, la divisione progetti speciali del Dipartimento della Difesa: l’obiettivo era di realizzare un drone piccolo e maneggevole in grado di viaggiare nello spazio. Dopo un volo di 12 mesi conclusosi a marzo 2012 , il robot è ripartito nel dicembre dello stesso anno e da allora vola indisturbato sopra le nostre teste. La US Air Force non si sbilancia e i suoi portavoce, in questi anni, non hanno mai svelato i reali compiti del mini-Shuttle. Le ipotesi sul suo utilizzo sono le più varie: potrebbe servire al Governo americano per tracciare la posizione e le rotte dei satelliti di altri paesi, oppure per metterli fuori uso o confonderli con segnali elettronici di vario tipo. La spiegazione, per quanto suggestiva, è comunque poco convincente: l’X-37B è troppo grande e facilmente riconoscibile per una missione di questo tipo. Più interessante, ma altrettanto improbabile, è la teoria secondo la quale il velivolo sarebbe il primo prototipo di una nuova famiglia di bombardieri spaziali: che qualcuno stia davvero pensando di sganciare bombe intelligenti dallo spazio per eludere i sistemi di sorveglianza aerea? Secondo gli esperti l’X-37B sarebbe in realtà una piattaforma di test utilizzata dalla NASA e dall’esercito per sperimentare nuove tecnologie di spionaggio. “Il fatto che stia sorvolando da mesi la Cina, i paesi arabi e la Corea del Nord fa supporre che gli scienziati vogliano mettere alla prova i nuovi dispositivi su obiettivi reali” spiega alla stampa Brian Weeden, ex ufficiale dell’aeronautica americana oggi in forze alla Secure World Foundation. Che il governo di Washington abbia intenzione di investire sul programma sembra però piuttosto chiaro: la Boeing sta ristrutturando l’Orbiter Processing Facility del Kennedy Space Center – la struttura, dove veniva effettuata la manutenzione degli Shuttle – come “box” per le soste tecniche degli X-37B che rientrano a terra. Tra l’altro il gigante dell’aviazione ha recentemente proposto alla NASA il progetto dell’X-37C, una versione maggiorata dell’X-37B in grado di trasportare fino a 6 astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale. E visto il progressivo deteriorarsi dei rapporti tra Washington e Mosca a causa della crisi ucraina, la scelta della Boeing potrebbe risultare commercialmente vincente.
È, in effetti, in zone “calde” fanno l’apparizione questi misteriosi apparecchi. Nel 2014 due droni rudimentali, per nulla sofisticati, che ricordano degli aerei giocattolo. I due mini-velivoli sarebbero stati lanciati dalla Corea del Nord e sono precipitati nei giorni scorsi sul territorio del Sud. Il primo è caduto sull’ isola di Baeknyeong poco dopo uno scambio di colpi d’artiglieria tra i due paesi. Il secondo il 24 marzo nella provincia di Gyeonggi.[6]
Secondo gli esperti americani non si tratta di mezzi sofisticati, ma i nord coreani li avrebbero usati comunque per scattare delle foto. Il paese, che sarebbe a corto di risorse, è costretto spesso ad arrangiarsi. Un drone esibito un paio di anni fa era la copia di un vecchio tipo statunitense. E in un recente rapporto si è precisato che il missile Unha 3 è stato costruito con “pezzi” svizzeri, britannici, statunitensi e russi messi insieme. Alcun sistema d’arma sono temuti, altri hanno solo un valore propagandistico per il regime e il loro impatto è minimo o nullo. Ma in qualche caso potrebbero essere utili per innescare qualche provocazione.
Di questa faccenda dei Droni misteriosi, se ne parlerà a Dronevisioni (ciclo di conferenze sulle applicazioni professionali sui Droni), con rappresentanti dell’ENAC e videomaker il 28 ottobre 2015.
Spionaggio, guerra piscologica, personaggi danarosi che si divertono, che considera l’esistente una sorta di videogioco, gli interrogativi sono tanti, ma bisogna porseli, le persone non devono essere trattate come oggetto passivo.
[1] L’invasione dei droni ora diventa pericolosa, Metro, martedì 20 ottobre 2015
[2] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-02-25/droni-misteriosi-sorvolano-parigi-063907.shtml?uuid=ABbesJ0C
[3] http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=54eda3c40c00d
[4] http://www.corriere.it/esteri/12_ottobre_07/israele-aviazione-abbatte-drone_09154ee6-1095-11e2-9c6c-96f0bb140020.shtml
[5] http://www.focus.it/cultura/curiosita/x-37b-il-drone-misterioso-e-i-suoi-segreti-36371
[6] http://www.corriere.it/esteri/14_aprile_03/droni-spia-misteriosi-si-schiantano-un-isola-confine-le-due-coree-9ba5a898-bb19-11e3-8a36-5d2bd872f898.shtml