400 MISSILI SONO SPARITI DALLA MADDALENA

Circa tre mesi fa, missili, razzi e kalashnikov, che c’erano nelle gallerie-bunker della Marina militare scavate nell’isola di Santo Stefano, arcipelago della Maddalena[1], furono consegnati dalla Marina all’Esercito, sbarcati nel Lazio, e … spariti nel nulla.[2]

Alla magistratura di Tempio Pausania che aveva cominciato le indagini, il governo ha imposto il Segreto di Stato.

È un “giallo”[3] 4 container, scortati dall’Esercito, sono stati imbarcati su un traghetto della compagnia Saremar dalla Maddalena a Palau e da Olbia su una nave della Tirrenia (con 600 passeggeri a bordo) per Civitavecchia. E poi tutti questi armamenti scomparsi! Ci sarebbe da dire l’aver fatto il trasporto di missili dentro una nave con passeggeri a bordo, per i relativi rischi che si farebbe incorrere a loro.

L’isola di Santo Stefano per 36 anni è stata base USA di sommergibili nucleari, gli americani sono andati via nel 2008. Vicino all’ormeggio della nova-officina dei sottomarini si apre una galleria nella roccia, dove si diceva che c’erano dei missili con ogive nucleari. Lì era custodito l’arsenale sequestrato nell’Adriatico: 400 missili Fagot con 50 postazioni di tiro, 30.000 mitragliatori AK-47, 5.000 razzi katiuscia, 32 milioni di proiettili per i mitragliatori.

Globalist è un network di giornalisti diretto da Gianni e Antonio Cipriani, “scopre” che i ribelli libici sono stati riforniti segretamente dall’Italia.

Tutto nasce dal fatto che i ribelli libici avrebbero dovuto essere i nuovi amici da conquistare agli interessi dell’imperialismo italiano (a partire da quelli petroliferi).

Ci sono due modi per commerciare armi: il primo è la trattativa diretta fra un governo e l’altro; l’altro scatta quando non è possibile per motivi politici.[4] La palla passa nelle mani dei servizi segreti che mandano dei mediatori paralleli, i quali mandano dei mediatori paralleli. I quali entrano in contatto con altri con i mediatori degli acquirenti.

C’è da dire alcune cose su chi dirige Globalist, in particolare di Gianni Cipriani. Egli è considerato uno dei maggiori esperti in tema di “terrorismo”.[5] e servizi segreti. E’ stato della Commissione Parlamentari Stragi nella tredicesima legislatura e nella Commissione Mitrokhin nella quattordicesima. È stato direttore di una rivista sui servizi segreti, Intelligence.

C’è sempre da chiedersi se certe fughe di notizie ci sia una lotta fra servizi. Si sà quanto i servizi sono dentro i media. Che spesso e volentieri certe fughe di notizie, messe in sordina siano uno strumento di lotta politica, per lanciare dei messaggi che chi deve comprendere recepisca il messagio.  

 


[1] Erano armi partire dall’ex Unione Sovietica, destinate ai Balcani, che nel 1994 furono intercettate su una nave nel Canale d’Otranto e sequestrate.

 

[3] Metto tra virgolette giallo, perché qualcuno tra gli apparati dello Stato e soprautto tra i servizi segreti conosce bene cosa è successo.

 

[4] In questo caso c’era da parte del governo italiano l’esigenza di cancellare le tracce imbarazzanti e mettere a frutto, con i nuovi governanti della Libia, gli investimenti del capitale italiani in Libia.

 

[5] Metto tra virgolette il termine terrorismo, perché ritengo mistificatorio sia il mettere assieme la definizione della lotta armata da parte delle organizzazioni comuniste combattenti con il termine terrorismo, che può e deve essere attribuito alle organizzazioni fasciste che hanno attuato lo stragismo contro le masse popolari con la complicità dei servizi segreti e degli apparati dello Stato, ma soprattutto non si può mettere assieme chi come le O.C.C. intendeva combattere il capitalismo, e chi come i fascisti (al di là di certa retorica mistificatori) intendere difendere il sistema.

~ di marcos61 su agosto 5, 2011.

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